23 April, 2024
HomeTurismoSulle coste sulcitane a bordo di un caicco in legno. Alla scoperta delle isole e delle spiagge più belle del sud ovest sardo.

Sulle coste sulcitane a bordo di un caicco in legno. Alla scoperta delle isole e delle spiagge più belle del sud ovest sardo.

Caicco Prima Luna.

Caicco Prima Luna.

 

Il Pan di Zucchero e i faraglioni di Nebida.

Il Pan di Zucchero e i faraglioni di Nebida.

 

L'Isola Piana.

L’Isola Piana.

Una giornata alla scoperta delle coste più belle del sud ovest Sardegna, a bordo di un caicco in legno. E’ questo in breve, il programma per l’escursione proposta dal Cral Mereu e dall’ANCOS Confartigianato, in occasione della seconda domenica di agosto.

La giornata prevede la partenza in bus da Cagliari domenica mattina, 11 agosto, con arrivo al porto turistico di Portoscuso. Alle 10.30 imbarco sul caicco turco in legno del 2006 e inizio della navigazione verso ovest/nord/nord-est con passaggio di fronte all’Isola Piana, Isola dei Meli, Capo Altano, Porto Paglia, Plage e Mesu, Fontanamare, Nebida, Masua, Porto Flavia, Pan di Zucchero, Porto di Canal Grande, Porto Sciusciau, Pan di Zucchero, con due soste per il bagno.

Pranzo a bordo con spaghettata base mare, pane, acqua e vino della casa. Successivamente merenda con frutta fresca e rientro alle 18.30 a Portoscuso.

Le iscrizioni scadono improrogabilmente venerdì 9 agosto alle ore 13.00.

Per informazioni e prenotazioni contattare Raffaela Carrus presso Mereu Autoservizi, al telefono 070 494345 o alla mail info@autoservizi.com oppure recarsi in Piazza Giovanni XXIII, 38 – 09128 Cagliari.

Questa la descrizione delle tappe:

L’Isola Piana è un’isola che fa parte dell’ arcipelago del Sulcis all’estremità sud-occidentale della Sardegna. L’Isola era di proprietà dei Marchesi di Villamarina che nel XVII secolo vivevano fianco a fianco a pescatori e tonnarotti; sull’isola aveva sede infatti una delle maggiori imprese storiche di pesca al tonno di quel tempo, con propri approdi e servizi; molti dei fabbricati storici dell’isola, che erano il presidio operativo e la direzione di tale impresa, sono stati ristrutturati perfettamente ed adattati a funzione residenziale, altre strutture, a costituire un complesso abitativo a forma di villaggio, completo, autonomo e moderno, sono state aggiunte in seguito. L’Isola Piana è inoltre riserva naturalistica, fra le Specie protette spicca per bellezza ed importanza il piccolo Falco della Regina, anche noto come Falco Eleonorae (in onore della giudicessa Eleonora d’arborea), che nidifica in colonie situate poco lontane. Nidificano sull’isola invece due specie di gabbiani e alcuni passeriformi.

Masua, Nebida, Porto Flavia e Pan di Zucchero

A sud di Canal Grande, la costa continua con la selvaggia insenatura di Masua, che offre uno dei più incantevoli panorami di tutta l’isola. La costa è formata da particolari rocce violacee in contrasto con il candore dei tre grandi scogli calcarei S’Augusteri, Il Morto e Pan di Zucchero.

L’insenatura di Masua si affaccia poi su Porto Flavia, dove un tempo vi era un giacimento minerario specializzato nell’estrazione di piombo e zinco.

La costa segue con grandi e spettacolari scisti rossi, tra i quali si aprono piccole spiaggette raggiungibili a piedi attraverso ripidi sentieri o in barca. Sia la costa di Masua che quella di Nebida sono le aree di maggior rilievo del Parco Geominerario e sono tutelate come riserva naturale.

Porto di Canal Grande (Grotta delle spigole)

E’ raggiungibile con difficoltà per via di terra e prende nome dalla vallecola del Rio Canal Grande (dialettale canali=canale, valle) che sbocca a mare in questo punto. E’ chiusa da un’alta e inaccessibile falesia di calcescisti paleozoici a giacitura quasi verticale, aspetto che rende il luogo quasi unico nel suo genere. Al piede della falesia si aprono numerosi anfratti e cavità. Particolarmente importante e famosa la Grotta delle Spigole, dovuta all’erosione marina e parzialmente sommersa, la cui forma ricalca pittorescamente la naturale inclinazione degli strati rocciosi della falesia (sviluppo 151 m, altezza 30 m, larghezza 5 m). Spettacolare la visione dei marosi che, spinti dal maestrale, si infrangono sull’apertura della grotta.

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