24 April, 2024
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Il 10 aprile, presso la comunità alloggio per anziani “Casa amica San Luigi” di Serbariu, verrà inaugurata una mostra di Denise Diana. Sarà una mostra particolare, con la quale l’artista cercherà di impressionare piacevolmente i visitatori con i suoi lavori su lagenarie (zucche). Fino al 20 aprile proporrà moltissime zucche, differenti per seme, forma, grandezza (grezze), frutto di diversi anni di raccolta.

I lavori saranno visibili nell’ampio giardino dell’istituto, appese agli alberi o stese su fili.

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S’intitola “L’ho fatto per il mio paese”, la surreale commedia, ideata e scritta (a quattro mani) da due autori affermati e apprezzati come Francesco Freyrie e Andrea Zalone (drammaturgo e sceneggiatore il primo, attore e doppiatore il secondo, entrambi con una lunga esperienza in tv) – in collaborazione con l’istrionico Antonio Cornacchione, anche protagonista sulla scena accanto ad un’attrice come Lucia Vasini, dotata di irresistibile vis comica e versatile talento.

La scoppiettante pièce racconta lo strano incontro/ scontro tra un’esponente del governo, una ministra appartenente all’élite culturale e economica, stimata docente e moglie di un ricco finanziere e uno degli ultimi idealisti, un sognatore che pensa di cambiare il mondo ma intanto deve fare i conti con un amaro presente, tra bollette e conti da pagare e la temuta lettera di licenziamento già in tasca. Il tentativo di rivalsa del moderno donchisciotte sfocia in un atto disperato, dalle conseguenze imprevedibili: le due visioni opposte della realtà sono inconciliabili, una signora dell’alta borghesia, ammantata di prestigio intellettuale difficilmente potrà comprendere il dramma di chi vive una condizione di perenne precarietà, impegnato nella dura lotta per la sopravvivenza. Dal dialogo impossibile tra due universi paralleli scaturirà un “inferno terrestre” con effetti grotteschi ed esilaranti – come spesso accade, davanti alla catastrofe si ride per non piangere.

In tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC nell’ambito del XXXIV Circuito Teatrale Regionale Sardo, “L’ho fatto per il mio paese” debutterà – in prima regionale – domani (giovedì 3 aprile) alle 20.30 al Teatro Electra di Iglesias, per approdare venerdì 4 aprile alle 21.00 al Teatro comunale di San Gavino Monreale, dove inaugurerà la Stagione del CeDAC; poi sabato 5 aprile alle 21.00 al Teatro Garau di Oristano e infine domenica 6 aprile sempre alle 21 al CineTeatro Montiggia di Palau.

Nel segno graffiante della satira, lo spettacolo racconta la realtà contemporanea e le contraddizioni del Belpaese negli anni della crisi; gli errori e l’inadeguatezza di una classe politica che appare sempre più distante dalla realtà, incapace di cogliere i segnali di un’emergenza sociale sempre più diffusa, con le nuove povertà, la crescente disoccupazione e le generazioni perdute dei giovani (e ex giovani, ora più che quarantenni) senza speranze né lavoro. Cronache quotidiane di una tragedia annunciata, e inasprita dalla frattura sempre più profonda tra l’élite al potere e la gente comune: fabbriche e imprese chiudono, falliscono i negozi, aumenta la criminalità e intanto si riducono le risorse del welfare, si tagliano i fondi per l’istruzione e la cultura, vien meno il fondamentale patto di solidarietà.

Fragili equilibri economici e politici, sempre più in balìa dei mercati finanziari, e il confronto tra le (ex) potenze occidentali e gli stati emergenti disegnano scenari inquietanti: difficile individuare soluzioni adeguate, temperare la competitività con la qualità della vita, recuperare almeno una parte del benessere che sembrava frutto irrinunciabile del progresso, della civiltà delle macchine e di un’idea condivisa di società giusta.

L’evidenza di una tragedia in atto, non sembra però sfiorare chi regge le sorti del mondo – per cecità, insensibilità e indifferenza, o forse null’altro che una resa a priori con la scelta di preservare solo determinate istituzioni (monetarie) per scongiurare il rischio di un temuto default sul piano internazionale, mentre l’economia implode sotto il peso dei debiti, dei mancati pagamenti, delle tasse, di un costo della vita sempre più alto e di standard qualitativi sempre più bassi. Forse semplicemente i vecchi parametri e le vecchie regole che consentivano di tenere sotto controllo i bilanci non bastano più, occorre inventare nuove forme di sviluppo sostenibile, venuto meno il miraggio di una crescita inesauribile e inarrestabile; e magari tenere conto di quel BIL – benessere interno lordo – vero indice della prosperità di un paese – invece di misurare tutto sul PIL, indicativo solo delle performances di un’economia mercantile, per ritrovare nei fatti e nelle intenzioni la cura del bene comune.

L’ho fatto per il mio paese”: così la protagonista della pièce si difende e insieme rivendica la natura del suo sacrificio e della sua dedizione, che forse mascherano la necessità di colmare un vuoto emotivo, una perdita di senso dell’esistenza nella consuetudine dei riti mondani, nella frequentazione di quella parte della società tanto simile a lei, in cui si riflette e di cui è perfetta espressione. Un’insoddisfazione segreta e inconfessabile, o forse solo il desiderio o il bisogno di compiere un gesto di buona volontà l’hanno spinta a scendere in campo, ad assumere un incarico di responsabilità; ma chi si trova ai vertici deve essere conscio del peso e dell’influenza delle sue azioni; i tagli e gli esuberi, semplici numeri sulla carta, feriscono nella realtà persone vere, distruggono sogni e speranze, con l’unico vantaggio di far tornare (temporaneamente) i conti.

Il suo antagonista è un uomo apparentemente ingenuo, provato dalle dure battaglie dell’esistenza che non hanno però intaccato la sua fede nella possibilità di costruire un domani migliore: lo stridente contrasto tra i suoi progetti e i suoi ideali e la verità di una società che lo rifiuta e lo respinge, rinchiudendolo nel limbo dei senza lavoro, produce la scintilla di rabbia e disperazione che lo porterà a compiere (quasi) una follia. Un gesto eclatante, capace di attirare l’attenzione, per mostrare al mondo la sua indignazione, o forse cambiare il corso degli eventi, influire su quelle decisioni prese dall’alto con totale indifferenza e insofferenza verso il dolore che può scaturirne.

Il finale della storia, non priva di suspense – tra colpi di scena e inattese rivelazioni – come si conviene ad un’opera contemporanea, è tutto da scoprire, per la curiosità e il piacere di quanti andranno a teatro!

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Si è costituito questa mattina in Consiglio regionale il gruppo consiliare Centro Democratico Sardegna. Ne fanno parte i consiglieri Roberto Desini, nominato presidente del gruppo, Anna Maria Busia nominata vicepresidente e i consiglieri Eugenio Lai e Gavino Manca che hanno dato la loro adesione tecnica.

Piazza Roma 3

L’Amministrazione comunale di Carbonia ha accolto, durante la seduta della Giunta Comunale dello scorso 26 marzo 2014, la proposta degli artisti Stefano Masili e Antonella Meloni (in arte Shikanù). È stata così approvata la realizzazione di una mostra culturale d’arte visiva con reading poetico a cura di Claudio Moica e reading poetico musicale “i tre nomadi dell’anima” con la partecipazione di Natascia Capurro.

L’evento si terrà nei giorni 17 e 18 maggio presso la Saletta del primo piano della Torre Civica, in concomitanza con Monumenti Aperti, al fine di arricchire il panorama di proposte che l’Amministrazione Comunale offre a tutte le persone che, nei due giorni, visiteranno il patrimonio culturale, architettonico e paesaggistico di Carbonia.

«Con questa nuova iniziativa – si legge in una nota – l’Amministrazione comunale di Carbonia prosegue nella promozione della vita culturale della città, favorendo e organizzando, in collaborazione con diversi artisti, varie iniziative che contribuiscono a rendere vitale il tessuto cittadino, a valorizzare il patrimonio artistico del territorio e ad attrarre turisti e visitatori. L’obiettivo è rendere possibile la conoscenza delle diverse forme espressive e la circolazione delle esperienze artistiche, incentivando lo scambio e il confronto intesi come manifestazione di crescita culturale dell’intero territorio del Sulcis Iglesiente.»

Miniera Monteponi 1 copia

La Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario esprime grande soddisfazione per la notizia appresa dalla stampa sulla riconferma del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna nella rete europea e mondiale dei GEOPARCHI dell’UNESCO.

Finalmente dopo tanti ammonimenti e diversi “cartellini gialli” viene riconquistato quel riconoscimento internazionale dell’UNESCO che le associazioni di volontariato ora aderenti alla Consulta avevano voluto ancor prima che venisse formalmente istituito il Parco Geominerario come presupposto per valorizzare nello scenario internazionale l’immenso patrimonio che la millenaria epopea mineraria della Sardegna ci ha lasciato in eredità.

Si conferma in tal modo che la sensibilità e l’alto senso di responsabilità dell’UNESCO nell’apprezzare il nostro straordinario patrimonio minerario è stato superiore all’incuria nella quale noi sardi lo abbiamo abbandonato con un danno enorme per le comunità interessate.

Ovviamente, prima di brindare per questa buona notizia preferiamo aspettare per conoscere la decisione ufficiale della Rete dell’UNESCO  in quanto già a conclusione della precedente verifica effettuata alla fine dello scorso mese di agosto erano state diffuse notizie trionfalistiche rivelatesi poi infondate con la riconferma del cartellino giallo.

Soprattutto, aspettiamo a brindare perché vogliamo capire prima quali sono stati i presupposti, le motivazioni, le finalità e il progetto con i quale il Parco Geominerario è stato confermato  tra i GEOPARCHI della prestigiosa rete internazionale.

In ogni caso, la Consulta delle Associazioni considera come un punto di partenza la riconferma del Parco Geominerario nella rete dell’UNESCO in quanto deve essere ripresa con vigore la battaglia, sostenuta dalla Consulta delle Associazioni con il presidio permanente durato 400 giorni all’ingresso di Villa Devoto a Cagliari, per rimuovere definitivamente gli ostacoli che hanno finora impedito al Consorzio del Parco di funzionare facendolo precipitare nella totale inconcludenza gestionale registratasi negli ultimi due anni in particolare.

Per questa ragione la Consulta delle Associazioni manterrà alta la sua vigilanza e la sua mobilitazione perché venga finalmente approvata la riforma del Consorzio del Parco nel rispetto delle prerogative e del ruolo degli Enti Locali e perché si ponga fine alla confusione dei ruoli e al conflitto di competenze tra i diversi soggetti che hanno finora operato  in nome del GEOPARCO, sperperando ingenti risorse finanziarie con l’esclusione sistematica del Consorzio del Parco e senza portare nessun concreto contributo per il perseguimento delle sue finalità istituzionali.

La Segreteria della Consulta delle Associazioni

del Parco Geominerario della Sardegna

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Giovedì 27 marzo 2014 il Coordination Committee dell’European Geopark Network (EGN), riunito al Bielsa National Tourist Parador (Sobrarbe Geopark, Aragon, Spagna) ha deciso di confermare il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna nella rete dei geoparchi assegnando il “Cartellino verde”.

La conferma è susseguente al lungo processo di rivalidazione che era pendente dal 2011, caratterizzato da un iter a tratti roccambolesco e irto di colpi di scena. A prescindere da questi aspetti, troppo spesso aventi il mero taglio da gossip, vorrei evidenziare le tappe che hanno permesso di raggiungere l’obiettivo della permanenza nella rete EGN e, automaticamente, nella Global Geopark Network (GGN).

Una tappa importante è rappresentata dal superamento delle criticità evidenziate nel 2011, come ampiamente documentato dal report stilato dagli ispettori. Poco più di un mese addietro abbiamo provveduto all’invio del dossier integrativo richiesto dall’EGN entro la data perentoria del 28 febbraio 2014. Tale dossier è stato realizzato grazie all’estenuante attività svolta dall’intero staff del Parco e dal prezioso sostegno della Regione Sardegna. Coloro che hanno contribuito in maniera costruttiva sanno quanto sono stati determinanti per il raggiungimento di questo traguardo e per aver gettato solide basi per lo sviluppo futuro del Geoparco. Grazie.

I miei ringraziamenti, anche a nome dello staff, sono estesi all’intero Coordination Committee, in particolare a Nickolas Zouros e Kristin Ragnes per i preziosi suggerimenti ricevuti in questi ultimi mesi, e ai membri dell’ufficio di Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna. Infine, grazie per il forte sostegno da parte dei rappresentanti del Forum dei Geoparchi italiani, guidati da Aniello Aloia e in precedenza da Maurizio Burlando, e dei tanti colleghi stranieri che ci hanno fatto sentire ancora una volta membri di una grande famiglia.

Il Commissario Straordinario

Prof. Gian Luigi Pillola

Il Papa Francesco copia

Una delegazione di lavoratori Alcoa, parteciperà questa mattina all’udienza settimanale del Papa. Ancora una volta la vertenza dello stabilimento di Portovesme, chiuso ormai da tempo ed in attesa della definizione della trattativa per il passaggio di proprietà, viene portata all’attenzione nazionale ed internazionale.

I lavoratori rivendicano, per l’immediato, il pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga, un preciso programma per l’avvio dei lavori di bonifica del territorio e la realizzazione delle infrastrutture necessarie a rendere lo stesso appetibile per nuovi investimenti. L’interesse più forte resta però legato alla trattativa per la cessione dello stabilimento che vede protagonista la multinazionale elvetica Klesch.

Al rientro dalla Capitale, domani mattina i lavoratori si riuniranno in assemblea nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme per definire un nuovo calendario di manifestazioni.

L’assessorato regionale dell’Agricoltura ha aperto i termini per presentare le domande di aiuto/pagamento per l’annualità 2014 relative alle misure 211 (“Indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli agricoltori delle zone montane”) e 212 (“Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali diverse dalle zone montane”) del Programma di sviluppo rurale 2007/2013. 
L’indennità compensativa è un premio annuale concesso per ettaro di superficie agricola utilizzata ammissibile al contributo, finalizzato a:
– compensare, almeno in parte, i minori redditi ricavabili dall’esercizio dell’attività agricola;
– assicurare l’uso continuativo delle superfici agricole, promuovendo pratiche e sistemi produttivi agricoli sostenibili.
Possono beneficiare dell’indennità compensativa gli imprenditori agricoli, singoli e associati, in possesso dei seguenti requisiti:
– avere meno di 65 anni;
– non essere titolari di pensione di vecchiaia o di anzianità;
– essere iscritti alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, nel registro delle imprese agricole;
– esercitare l’attività agricola in aziende localizzate, anche in parte, nelle zone ammissibili al sostegno.
Gli interessati dovranno compilare e presentare le domande in via telematica sul portale Sian, tramite uno dei centri autorizzati di assistenza agricola autorizzati da Agea, entro il 15 maggio 2014. La copia cartacea della domanda ed i relativi allegati dovranno essere presentati al competente Servizio territoriale di Argea Sardegna entro il 1 luglio 2014.

L’assessorato regionale dei Trasporti ha approvato le graduatorie definitive dell’avviso di riapertura termini della selezione per titoli e colloquio per il conferimento di due incarichi di collaborazione coordinata e continuativa per il supporto al Servizio delle infrastrutture di trasporto e della logistica nella gestione del progetto strategico “Ports et Identité – PORTI” nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia- Francia Marittimo 2007- 2013. PO Italia Francia Marittimo 2007-2013.