23 April, 2024
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Allarme Blue tongue in Sardegna: 13.000 capi ovini morti, 5.777 focolai distribuiti nell’Isola.

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Tredicimila capi ovini morti a causa della Blue tongue, 5.777 focolai distribuiti in tutta la Sardegna, danni complessivi per il settore zootecnico di 42 milioni di euro. Sono alcune delle cifre diffuse dall’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, nel corso dell’audizione di questa mattina nella commissione Agricoltura, presieduta da Luigi Lotto (Pd).

Ma non è l’unica emergenza del settore. Anche la peste suina africana, che da 35 anni colpisce i suini della Sardegna, ha avuto da quattro anni una recrudescenza in controtendenza con quanto accade nelle altre regioni di Italia e d’Europa. Nel 2011 i focolai registrati sono stati  34, 91 nel 2012, mentre nel 2013 sono arrivati a 176, e nei primi 4 mesi del 2014 sono già stati registrati 35 focolai.

«Il danno complessivo – ha affermato l’assessore Falchi – è di 50 milioni di euro per la perdita del 37 per cento del patrimonio suinicolo sardo. A questi vanno aggiunti i danni dovuti al blocco della macellazione e della movimentazione anche per le aziende che si trovano entro i 10 chilometri dai focolai.»

Due situazioni gravi che hanno bisogno di risposte rapide, efficaci e diverse da quelle del passato, perché, secondo l’esponente della Giunta, non sono state tempestive e non hanno risolto definitivamente i problemi. In particolare la Falchi si è riferita al caso della Blue tongue, sottolineando i ritardi nella campagna di vaccinazione del 2012, iniziata a fine giugno, anziché ad aprile. Secondo l’assessore la causa dei problemi è stata il mancato coordinamento tra gli assessorati dell’Agricoltura e della Sanità. Per questo motivo sarà istituito un tavolo interassessoriale a cui parteciperanno entrambi i componenti della Giunta e le associazioni di categoria.

L’esponente dell’Esecutivo ha anche evidenziato che le somme a disposizione non sono sufficienti per coprire il danno che ammonta a oltre 42 milioni di euro, di cui 11 milioni per il risarcimento dei capi morti, 10 milioni per il calo di reddito dovuto al decesso degli animali, 19 milioni per il calo del reddito dovuto ai capi malati, oltre a 2 milioni per lo smaltimento degli animali deceduti.

«A fronte di queste necessità – ha affermato l’assessore Falchi – abbiamo disponibili 23 milioni, di cui 18 stanziati con la legge n. 25 del 2013 e un ulteriore stanziamento di febbraio scorso  di 5 milioni. Il mondo allevatoriale è allo stremo e io vorrei aumentare il risarcimento del danno, anche perché ci sono stati ritardi da parte della Regione dovuti alla mancanza di coordinamento tra gli assessorati competenti. Dai fondi a disposizione restano fuori i 19 milioni per il calo di reddito causato dai capi infetti.»

La Falchi ha detto che avrebbe parlato con l’assessore del Bilancio per chiedere un incremento di finanziamenti e ha auspicato che la Commissione faccia lo stesso.

Per quanto riguarda la peste suina la situazione è anche peggiore, perché mentre prima i focolai erano sempre stati circoscritti ad alcune zone adesso si stanno diffondendo anche nel Campidano e nella zona del Medio Campidano.

«Serve un’azione drastica, diversa dal passato, visto che il ministero della Sanità aveva deciso di commissariare la Sardegna per palese incapacità. Dobbiamo far veicolare il messaggio che verranno premiati gli allevatori virtuosi, in particolare quelli che inseriscono nell’anagrafe i loro animali, visto che il problema maggiore è il pascolo allo stato brado».

Per il presidente della Commissione Luigi Lotto, «il modo migliore per affrontare le due principali emergenze sanitarie in agricoltura è dare a questi settori, quello ovino e quello suino, una prospettiva di rilancio vero e costruire le condizioni perché la peste suina venga eradicata e la Blue tongue gestita con vaccini e misure di prevenzione tali da evitare i danni e la necessità di indennizzi».

Nel corso della seduta è intervenuto anche il consigliere di Soberania e Indipendentzia, Piermario Manca, il quale ha proposto all’assessore  per quanto attiene alla Blue tongue  di adottare un metodo di valutazione oggettivo nel dare gli indennizzi sulla mancata produzione, così da dare il giusto a tutti. Per quanto riguarda la peste suina, Manca ha proposto di valorizzare il suino autoctono con un sistema di premialità.

E’ poi intervenuto il capogruppo dell’Udc, Luigi Rubiu, il quale ha chiesto all’assessore maggiori azioni di prevenzione aumentando i controlli nei porti, negli aeroporti e nelle aziende. «Per quanto riguarda i controlli sanitari nei porti siamo all’anno zero». Rubiu ha anche proposto un’indennità, simile a una cassa integrazione, per i dipendenti delle aziende danneggiate dalla blue tongue e peste suina.

La Commissione continuerà ad approfondire le due emergenze in agricoltura assieme con l’assessore della Sanità che sarà sentito in audizione nei prossimi giorni. Nel pomeriggio i lavori proseguiranno con l’esame della Proposta di legge (Arbau e più) sugli “Interventi a favore degli allevatori per fronteggiare la Blue tongue”. 

Nel documento allegato i numeri del fenomeno Blue tongue suddivisi Asl per Asl.

Documenti blue tongue – 07-mag-2014 15-40

L’Associazione Cul
L'assessore regional

giampaolo.cirronis@gmail.com

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