29 March, 2024
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Franco Sabatini 2 copia

«Sulla nuova programmazione regionale si è imboccata la strada giusta». Ne è convinto il presidente della Terza commissione consiliare, Franco Sabatini (Pd), che all’indomani dei positivi esiti del confronto Stato-Regione in materia di patto di stabilità, esprime «piena soddisfazione» per i risultati prospettati e auspica una «nuova rinascita per la Sardegna».

«I circa cinque miliardi che ci derivano dai fondi europei della programmazione 2014-2020, uniti alla possibilità di spendere le risorse disponibili nel bilancio della nostra Regione – spiega Sabatini – sono una straordinaria opportunità per disegnare un nuovo sviluppo e rilanciare l’economia sarda.»

«La Giunta – aggiunge l’esponente del centrosinistra – ha in via di definizione il Piano regionale di sviluppo che sarà presentato al Consiglio nelle prossime settimane e la concomitante programmazione dei fondi europei del settennio 2014-2020 ci consente di strutturare un nuovo percorso che possa segnare la svolta per la nostra Isola. Sono certo che l’esecutivo e l’intero Consiglio dimostreranno di essere all’altezza del compito che ci attende e sapranno cogliere un’occasione storica per dare risposte ai bisogni di famiglie e imprese, ad incominciare da quelle prioritarie che si devono a chi non ha un lavoro e a chi ha perduto lavoro e speranza in questi anni di crisi e sconforto».

Il presidente della commissione Programmazione, Bilancio e Politiche europee, annuncia, inoltre, che si concluderà entro la prossima settimana il ciclo delle audizioni dedicate ai fondi Ue e conferma l’impegno della commissione perché si continui a procedere, in piena e leale collaborazione con il presidente della Giunta e l’intero esecutivo, nelle imminenti attività relative alla nuova programmazione regionale.

«Le piccole-medie imprese, il sistema artigiano della Sardegna e i consorzi fidi, rischiano di essere escluse dal leasing isolano.»

E’ questo l’allarme che lancia #Confartigianato Imprese Sardegna, alla luce delle decisioni che vedrebbero la #Nuova Sardaleasing senza rappresentanti del mondo dei Confidi artigiani e del sistema delle piccole aziende sarde.

Tra alcuni giorni, infatti, verranno rinnovati gli amministratori dello storico Istituto di Credito di settore, che da poco ha incorporato l’ABF Leasing e che fa parte della BPER (Banca Popolare dell’Emilia Romagna), con il rischio che nel Consiglio di Amministrazione non trovi rappresentanza il mondo dell’artigianato sardo, lasciando così le 38mila imprese del settore e tutto il sistema delle pmi, senza propri delegati e quindi senza contatto con il territorio.

«Ricordiamo come questo sia già accaduto per tutti gli altri Istituti di credito isolani, ormai incorporati in strutture nazionali più grandi – sottolinea Confartigianato Imprese Sardegna –  c’è il timore che anche su Sardaleasing si possa profilare una operazione di questo genere. La decisione ora spetta solo alla #Banca Popolare dell’Emilia Romagna».

Per questo Confartigianato Imprese Sardegna lancia un appello ai vertici della BPER affinché voglia considerare l’opportunità che le piccole e medie imprese, con i loro consorzi fidi, vengano rappresentate nel prossimo Consiglio di Amministrazione.

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Quali sono gli strumenti che tutelano imprese e occupati nelle crisi aziendali? Quali sono le azioni e le modalità d’accesso alle prestazioni?

Mercoledì 4 a Nuoro, con inizio alle ore 9.30, presso l’Euro Hotel, in Via Trieste 62, ne discuteranno aziende, esperti e consulenti del lavoro in un seminario dal titolo “Tutela dell’occupazione nelle crisi d’impresa”, che servirà a far luce su AsPi, Cassa integrazione guadagni, Mobilità e Contratti di solidarietà, così come sugli strumenti specifici del settore edile.

Organizzato dalla Confartigianato Imprese Sardegna, UGL-Unione Generale del Lavoro e Cassa Artigiana dell’Edilizia della Sardegna, l’incontro offrirà un quadro chiarificatore della normativa attuabile in caso di esuberi di personale, siano essi temporanei o strutturali a fronte a leggi sempre più stratificata e meno fruibile. Ampio spazio verrà dato agli strumenti destinati al settore edile.

Agli interventi di Luca Murgianu, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, e di Sandro Pilleri, segretario regionale dell’UGL-Unione Generale del Lavoro, seguiranno le relazioni di Enrico Maria Mastinu, professore associato di Diritto del Lavoro dell’Università di Cagliari, e di Antonio Floris, dirigente regionale dell’INPS.

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Il prossimo 10 giugno alle 10.00, negli uffici di piazza Palazzo, si terrà un’apposita riunione, convocata dal prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, sull’attuazione delle zone franche istituite nella Regione Autonoma della Sardegna. All’incontro sono chiamati a partecipare, per «fornire le proprie valutazioni», il presidente della Giunta regionale, gli assessori dell’Industria, degli Enti locali, della Programmazione, i rappresentanti della capitaneria di porto, dell’agenzia delle dogane e dell’agenzia delle entrate.

Lo ha reso noto il consigliere regionale, Modesto Fenu (capogruppo “Sardegna”) nel corso della conferenza stampa tenutasi in Consiglio, alla presenza del capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas e dell’ex assessore alla Programmazione della Giunta Cappellacci, Alessandra Zedda (Fi). La convocazione del prefetto di Cagliari fa seguito alla richiesta formulata in tal senso dal consigliere Modesto Fenu, dalla dottoressa Maria Rosa Randaccio e dall’avvocato Francesco Scifo, in rappresentanza del “Movimento Sardegna zona franca”, che ha sollecitato l’intervento del prefetto ai sensi della legge 20\2013, essendo scaduti i termini stabiliti in legge per la perimetrazione della zona franca e l’estensione del relativo regime doganale a tutta l’isola in base alla richiesta delle popolazioni.

«E’ tempo di porre fine all’inerzia -ha dichiarato Modesto Fenu – e di dare seguito alle norme che consentono l’istituzione della zona franca in Sardegna, il cui iter normativo e amministrativo è già concluso e ci auguriamo che la convocazione del prefetto possa essere decisiva per procedere con tempestività e efficacia». Il capogruppo di “Sardegna” nel sottolineare come di recente siano state istituite nuove zone franche anche in Italia (Nola e Gioia Tauro) ha ribadito i vantaggi che deriverebbero alle famiglie e alle imprese dall’istituzione del regime franco nell’Isola.

«Abbiamo quantificato con appositi studi – ha spiegato Fenu – un risparmio di oltre 260 euro al mese per una famiglia con due figli a carico, mentre nei prossimi giorni renderemo noti i dati sui benefici per le imprese e quantificheremo quelli che derivano ai Comuni per effetto dei maggiori consumi e dell’aumento delle produzioni».

«La zona franca è un tema attuale e necessario – ha aggiunto Alessandra Zedda – e la Giunta Cappellacci ha posto in essere tutte le azioni e i provvedimenti che consentono allo Stato di procedere con la richiesta formale all’Unione Europea, perché nel pieno rispetto di norme e regolamenti, sia istituita la zona franca integrale in Sardegna». Alessandra Zedda ha rivolto, inoltre, l’invito al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, perché si faccia promotore col governo italiano di un’iniziativa tesa a favorire un rapida discussione in Parlamento della proposta di legge nazionale approvata la scorsa legislatura in Consiglio regionale per la zona franca sarda.

«La Sardegna zona franca per il Mediterraneo», è l’obiettivo dichiarato dal capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas che ha ricordato le positive esperienza delle isole Canarie e della Azzorre per ribadire che solo «la zona franca potrà disegnare un nuovo modello di sviluppo per l’Isola, tale da far dimenticare i fallimenti di quello attuale: incentrato su una crescita senza sviluppo e con i consumi alimentati dalle risorse pubbliche senza aver favorito sviluppo endogeno».

conferenza stampa Montecitorio2

La norma della Finanziaria regionale del 2014, che affida alla Regione le entrate sulle imposte di fabbricazione generate in Sardegna anche se riscosse in altre parti del territorio nazionale (la cosiddetta norma sulle accise), è legittima. Come è legittimo che a difendere una legge approvata all’unanimità, dal Consiglio regionale siano i consiglieri regionali, visto che la Giunta – che rappresenta il potere esecutivo – sta colpevolmente non adempiendo a un obbligo: difendere una legge approvata da tutte le forze politiche. Lo sostiene l’atto di opposizione al ricorso del governo presentato alla Corte Costituzionale dagli avvocati Andrea Panzarola e Massimo Proto, per conto dei consiglieri regionali dei Riformatori sardi Michele Cossa e Attilio Dedoni. Una norma legittima perché non contrasta con altre norme ma anzi le rispetta integralmente. Ed è in linea con la giurisprudenza della Corte e con le direttive europee.

L’atto di opposizione al ricorso è stato illustrato questa mattina in una conferenza stampa a cui hanno partecipato il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa, il deputato e presidente della commissione Affari sociali della Camera, Pierpaolo Vargiu, il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, Attilio Dedoni e gli avvocato, docenti universitari, Andrea Panzarola e Massimo Proto.

«L’atteggiamento della Giunta regionale che non difende gli interessi dei sardi è un atto criminoso – ha spiegato Cossa – la Sardegna rivendica solo quanto le spetta e per questo, per difendere gli interessi dei sardi, abbiamo deciso di scendere in campo ricorrendo direttamente alla Corte Costituzionale, con un atto solidamente motivato e decisamente innovativo». Del resto, aggiunge il deputato Pierpaolo Vargiu, «ci saremo aspettati che la Giunta si schierasse a difesa dei sardi e di una legge che non una coalizione ma tutte le coalizione e tutti i partiti hanno approvato. Tanto più dopo la notizia di ieri, dell’intesa per l’eliminazione di fatto del patto di stabilità per la Sardegna: rinunciare a un miliardo di euro, che sono soldi dei sardi, è incomprensibile». Ecco perché, ha detto il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, «siamo noi ad andare davanti alla Consulta e ci dispiace che questa Giunta non capisca quanto sia importante – al di là degli schieramenti – marciare uniti per difendere i sardi».

Due i punti su cui si incentra il ricorso: la legittimità a presentarsi dei consiglieri regionali a presentarsi davanti alla Consulta e la legittimità della norma.

Sul primo punto gli avvocati snocciolano una serie di precedenti e di atti che di fatto ammettono l’intervento di terzi (dunque, altri che non siano Governo e presidente della Regione) davanti alla Corte Costituzionale. Senza considerare il fatto che – se non venisse concessa la possibilità di intervento ai consiglieri regionali che hanno votato la legge – ai sardi non sarebbe datata la possibilità di far valere le loro ragioni in nessun modo.

Sulla legittimità della norma, gli avvocati, spiegano nel dettaglio perché il governo sbaglia nel ricorrere. Secondo il ricorso del presidente del Consiglio dei ministri l’articolo 1, comma 1, della Legge Finanziaria del 2014 (quella appunto che sancisce che nelle entrate spettanti alla Regione sono comprese anche le imposte di fabbricazione su tutti i prodotti che ne siano gravati generate nel territorio regionale anche se riscosse nel restante territorio dello Stato) contrasta con l’art. 8, lett. d) dello Statuto, che devolve alla Regione i nove decimi dell’imposta di fabbricazione su tutti i prodotti che ne siano gravati, “percetta nel territorio della regione”. Questo perché il concetto di “generate” si scontra con quello di percette.

Gianluca Medas - Andrea Congia - Orizzontale (foto Sara Deidda)

Un mese di spettacoli e convegni dedicato a Sa Lìngua de Bratzolu, la #Lingua Madre, il carattere essenziale che permea ogni comunità. È questa la fotografia di Teatro Popolare 2014, la rassegna organizzata dall’Associazione Figli d’Arte Medas dedicata al teatro in lingua sarda. La manifestazione, giunta alla quinta edizione, si svolgerà dall’1 al 29 giugno al Teatro Fratelli Medas di Guasila, che diventerà per un mese il centro del teatro in limba.

Si parte il primo giugno con lo spettacolo Pinter non l’avrebbe mai scritto di Nino Nonnis, prodotto dalla compagnia La Maschera. Giovedì 5 giugno spazio alla storia del teatro isolano: alle ore 19 la presentazione del libro Medas Istorias – Tra Vita e Teatro di Mario Medas; a seguire alle 21 l’attore Gianluca Medas leggerà alcuni passi del volume con l’accompagnamento musicale della chitarra di Andrea Congia. Si prosegue domenica 8 giugno con la rappresentazione Sa Bonànima de Babbai di Ottavio Altea, portata in scena dalla Filodrammatica Guspinese. Quarto evento in cartellone la giornata intitolata Rachele Piras – Le Origini di una Famiglia d’Arte, omaggio alla guasilese capostipite dei Medas previsto per giovedì 12 giugno. Due gli appuntamenti: alle ore 19 la tavola rotonda Rachele Piras – Una Donna e una Madre d’Arte; alle 21 apertura del sipario per lo spettacolo Tzia Arrachella di Gianluca Medas, una narrazione con musiche e canti della tradizione popolare sarda. La quinta giornata di rassegna sarà domenica 15 giugno con la compagnia Teatro Tragodia e la commedia dialettale Sou’ Sous. Deu Tui e…Mama Tua!!! di Virginia Garau, mentre giovedì 19 giugno sarà la volta della compagnia Il Crogiuolo con il reading Totu sa Vida di Paola Alcioni. Giovedì 26 giugno la giornata intitolata Guasila ricorda Raimondo Scintu, eroe della Prima guerra mondiale. Le celebrazioni prevedono la tavola rotonda Raimondo Scintu – L’Eroe in Bicicletta (ore 19), e lo spettacolo Storie di Storia – Raimondo Scintu di Gianluca Medas (ore 21). Ultimo spettacolo domenica 29 giugno 2014 con la commedia Is Prendas de sa Parrokia di Salvatore Vargiu della compagnia Teatro Olata.

Il cast della rassegna si avvale del contributo di importanti compagnie teatrali e musicisti isolani. Infatti, oltre a Gianluca Medas, attore e direttore artistico della compagnia Figli d’Arte Medas, Noemi Medas, attrice e figlia d’arte, e Andrea Congia, chitarrista e compositore, saranno presenti la compagnia teatrale La Maschera con gli artisti Nino Landis, Massimo Muscas, Fulvia Ibba, Anna Pia e Enzo Parodo; la Filodrammatica Guspinese con gli attori Sergio Floris, Maria Lucia Serpi, Davide Pusceddu, Simona Liscia e Mario Serpi; la compagnia Teatro Tragodia, con la partecipazione di Carmen Porcu, Caterina Peddis, Virginia Garau, Ulisse Sebis e Paolo Garau; Il Crogiuolo con Rita Atzeri, Angelina Figus e Marina Figus; la compagnia Teatro Olata e gli attori Rosalba Arriu, Flavio Contini, Sergio Massenti, Dino Pinna, Giorgio Pinna, Rita Pau, Selene Manca, Franco Siddi, Daniela Musiu e il regista Tore Cubeddu. Previsti anche i contributi musicali di Mauro Spiga, suonatore di strumenti tradizionali sardi, e Riccardo Pittau, trombettista guasilese di fama internazionale. Nel programma sono inoltre inseriti gli interventi di importanti figure della scena culturale sarda: gli scrittori Giulio Angioni e Salvatore Tola, l’esperto di lingua sarda Guido Cadoni, il giornalista Vito Biolchini, Antonio Pinna, presidente regionale dell’Associazione Combattenti e Reduci Sardi, e Antonio Quartu, coordinatore dei Comuni sardi nell’ambito dei progetti interregionali sui caduti della Brigata Sassari nella Prima guerra mondiale.

Ideata e diretta da Gianluca Medas, prodotta e organizzata dall’Associazione Figli d’Arte Medas, in sinergia con altre compagnie teatrali e soggetti che operano in ambito culturale nel territorio, Teatro Popolare è una rassegna di spettacolo in lingua sarda che si pone l’obiettivo di esplorare il patrimonio culturale comune per restituirlo all’uditorio in forma teatrale. Riducendo le distanze tra palco e pubblico, la manifestazione presenta storie e personaggi che hanno formato culturalmente il nostro essere e il senso di appartenenza alla comunità.

La Presidenza della Regione ricorda a tutte le organizzazioni di volontariato iscritte al relativo registro generale che entro oggi, 30 maggio 2014, dovranno presentare la documentazione necessaria per verificare il permanere dei requisiti per l’iscrizione e l’effettivo svolgimento delle attività.
In particolare, le associazioni dovranno trasmettere copia del bilancio consuntivo relativo al 2013 e una dichiarazione sostitutiva del rappresentante legale, accompagnata da una fotocopia del suo documento di riconoscimento e contenente:- una relazione sull’attività svolta nell’anno precedente;
– le eventuali variazioni intervenute nell’atto costitutivo, nello statuto e negli accordi degli aderenti;
– l’indicazione dei contratti di lavoro dipendente o autonomo conclusi dall’organizzazione;
– una relazione sulle attività produttive o commerciali connesse allo svolgimento dei compiti istituzionali dell’organizzazione.La documentazione dovrà essere indirizzata a:

Regione autonoma della Sardegna
Presidenza della Regione – Direzione generale
Servizio elettorale, volontariato e pari opportunità
Viale Trento, 69 09123 Cagliari

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Venerdì 6 giugno, dalle 9.00 alle 18.00, la sala conferenze dei laboratori di Ingegneria – #Cittadella universitaria di Monserrato – ospita una giornata di studio e formazione su “Segnaletica e informazione nelle strade per il miglioramento della sicurezza”. I lavori sono curati dall’ateneo di Cagliari, con i patrocini di Associazione italiana ingegneria del traffico e dei trasporti (AIIT), ministero Infrastrutture e trasporti, CentraLabs.

I sistemi di informazione agli utenti e la segnaletica stradale rivestono un ruolo basilare per la corretta percezione della strada e, di conseguenza, sono strumenti indispensabili per garantirne la sicurezza. Intervengono, infatti, nel delicato sistema “uomo-infrastruttura-sistema di guida” consentendo al conducente la percezione e l’acquisizione delle informazioni provenienti dall’ambiente circostante. Ai lavori si dibatte anche di processo cognitivo dei conducenti, requisiti, informazioni univoche e concise, pannelli dinamici a messaggio variabile, norme e ricerca. La giornata di studio punta a focalizzare l’attenzione sulla buona progettazione dei sistemi di invio delle informazioni, fattori che incidono attivamente sulla sicurezza stradale.

L’Aci-Istat per il 2012 spiega che ogni giorno in Italia si verificano 512 schianti. In Sardegna ci sono stati 3.415 incidenti, con 85 morti e 5.189 feriti. Cagliari è maglia nera con 1.235 incidenti (26 morti, 1.786 feriti). A seguire Sassari: 813 incidenti (13 morti, 1.227 feriti), Nuoro: 264 incidenti (12 morti, 411 feriti), Olbia-Tempio: 452 incidenti (9 morti, 713 feriti), Medio Campidano: 92 incidenti (7 morti, 158 feriti), Oristano: 285 incidenti (6 morti, 448 feriti), Carbonia-Iglesias: 167 incidenti (6 morti, 262 feriti) e Ogliastra:107 incidenti (6 morti, 184 feriti).

Ai lavori, aperti dal rettore Giovanni Melis e dall’assessore regionale ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, e introdotti dal pro rettore Paolo Fadda, prendono parte alcuni dei principali esperti nazionali. Tra questi, Valerio Mele (capo compartimento Anas Sardegna), Francesco Mazziotto (direzione generale ministero Infrastrutture), Francesco Filippi (Roma La Sapienza), Edoardo Balzarini (direttore generale assessorato regionale Lavori pubblici), Italo Meloni (Crimm-Università Cagliari), Gianfranco Fancello (Università Cagliari), Proto Tilocca (Ctm), Francesca Sulis (Arst), Enrico Pagliari (Aci), Francesco Sechi (Systematica Mlab).

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La Terza Commissione consiliare “Attività produttive” del comune di Carbonia esprime solidarietà ai lavoratori Alcoa di Portovesme che, dopo una lunga lotta, anche in questi giorni continuano a presidiare lo stabilimento per chiederne il riavvio. «Riteniamo che il territorio si debba mobilitare per salvaguardare ogni singolo posto di lavoro e tutelare la dignità dei lavoratori da tempo in cassa integrazione – scrive in una nota Matteo Fenu, presidente della Commissione -. La politica deve attivarsi al fine di tutelare gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici, per impedire che siano disperse importanti competenze e professionalità. Per questo motivo – conclude la nota – nella serata di ieri i componenti della Terza Commissione si sono recati in visita al presidio dei lavoratori, presso lo stabilimento Alcoa, per sostenere la loro lotta per il lavoro».

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«La Regione non dimentichi gli Lsu.» L’appello giunge da Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia. «Dopo anni di “utilizzo” negli enti pubblici – aggiunge Locci -, dal 30 giugno prossimo i restanti 74 lavoratori socialmente utili impiegati in 26 amministrazioni pubbliche della Sardegna (ben 56 risultano in “utilizzo” negli enti pubblici della ex Provincia di Carbonia Iglesias) rimarranno improvvisamente senza occupazione. In quella data, infatti, scadranno tutti i progetti di “utilizzo”. Si tratta di lavoratori che, contrariamente agli ex colleghi di sfortune stabilizzati a suo tempo negli enti pubblici, sono stati oggetto di ingiusto trattamento ed evidente discriminazione.»

«Per queste ragioni – conclude l’on. Locci – ho depositato un’interpellanza con la quale chiedo al presidente della Regione e all’assessore regionale al Lavoro se siano a conoscenza della sorte che spetta a questa categoria di lavoratori e, soprattutto, quali provvedimenti intendano assumere per evitare che dal 30 giugno 2014 ulteriori 74 famiglie sarde si trovino senza sostentamento economico.»