29 March, 2024
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I terreni e gli immobili dell’ex Genio militare di Siliqua, che l’amministrazione della Difesa non utilizza ormai da anni, possono essere dismessi ed assegnati alla Regione in modo da consentire al Comune di Siliqua, di riutilizzarli per scopi di pubblica utilità.

E’ quanto chiedono in una interrogazione rivolta al presidente della Regione ed all’assessore competente i consiglieri regionali di Sel Eugenio Lai e Daniele Cocco, sottolineando fra l’altro che l’area dell’ex genio, comprendente un terreno di 16.500 metri quadrati ed un immobile di 300, si trova all’interno di un contesto densamente urbanizzato a poca distanza da abitazioni civili che, formalmente, sono obbligate a mantenere una “zona di rispetto” dall’ex installazione militare.

E’ un vincolo irragionevole e superato, sostengono Lai e Cocco, che potrebbe cessare attraverso l’acquisizione del bene da parte della Regione in base all’art. 14 dello Statuto ed il successivo trasferimento al comune di Siliqua, in modo da poter programmare una nuova destinazione del sito per attività pubbliche sociali, culturali, ambientali e di volontariato. Si tratta di una esigenza particolarmente sentita dalla comunità locale, osservano ancora i consiglieri regionali di Sel, tanto è vero che recentemente si è costituito un comitato spontaneo di cittadini denominato “Liberiamo il Genio”, con l’obiettivo di sottrarre all’abbandono ed al degrado una porzione importante del territorio comunale e restituirlo all’uso pubblico, sollecitando a questo fine l’impegno attivo delle Istituzioni.

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Si è svolta questa mattina, nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, la cerimonia di gemellaggio tra la Polisportiva Girasole e la ASD Fai Sport di Udine.

«In virtù dei valori di amicizia e di affetto che contraddistinguono gli atleti paralimpici del Girasole e gli atleti paralimpici della Fai Sport – si legge nell’attestato sottoscritto dai due presidenti – oggi, mercoledì 4 giugno 2014, alla presenza del sindaco, Giuseppe Casti e delle autorità cittadine, del presidente Enzo De Nardis e del presidente Giorgio Zanmarchi, si ufficializza presso la sala consiliare del comune di Carbonia il gemellaggio tra le due associazioni.»

Erano presenti alla cerimonia le delegazioni di atleti delle due società. Il sindaco di Carbonia ha sottolineato l’importanza del lavoro sportivo e sociale svolto dalle due società, con un particolare riferimento al recente campionato italiano di calcio a cinque svoltosi sul parquet del Palazzetto dello sport di Via delle Cernitrici, al quale hanno partecipato dodici società, provenienti da sette regioni.

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L’assessorato alle Attività produttive del comune di Carbonia ha convocato per mercoledì 5 giugno, alle ore 15.30, presso la sala polifunzionale, in Piazza Roma, una riunione con gli operatori del mercato civico e i commercianti, per presentare alcune proposte relative all’ottava edizione della manifestazione “Il Sulcis Iglesiente espone”, in programma domenica 8 giugno.

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In provincia di Nuoro sono 776.014 le ore di cassa integrazione in deroga autorizzate nel 2013 nell’artigianato (201mila) e nell’edilizia (575mila).

Sono questi i dati da cui si è partiti nel seminario “Tutela dell’occupazione nelle crisi d’impresa”, organizzato questa mattina a Nuoro da Confartigianato Imprese Sardegna, UGL-Unione Generale del Lavoro e Cassa artigiana dell’Edilizia della Sardegna.

Imprese, esperti, consulenti e sindacati, si sono confrontati sull’ampia normativa attuabile in caso di esuberi di personale, temporanei o strutturali; soprattutto la luce è stata puntata sia sugli strumenti che tutelano imprese e occupati nelle crisi aziendali, sia sulle le azioni e le modalità d’accesso alle prestazioni. Per questo sono stati offerti chiarimenti sull’AsPi, la Cassa integrazione guadagni, la mobilità e i contratti di solidarietà così come gli strumenti specifici del settore edile.

«Tutti si devono ricordare che il lavoro lo creano le imprese, le quali stanno facendo la loro parte in questa crisi – ha sottolineato Pietro Paolo Spada, coordinatore della Cassa artigiana dell’edilizia della Sardegna nella sua introduzione – gli ammortizzatori sociali sono assolutamente importanti e necessari, a patto che vengano utilizzati con responsabilità: il loro uso illecito, infatti, è spesso causa del lavoro nero

Dalla rielaborazione dell’Ufficio studi nazionale di Confartigianato (su dati Istat e UnionCamere), emerge come le imprese di costruzioni in provincia di Nuoro, al 31 dicembre 2013, fossero 3.231: di queste 2.439 erano inquadrate come artigiane (il 75,5%), con ben 2.753 ditte individuali (l’85,2% del totale delle imprese di costruzioni).

Sempre alla fine del 2013, gli occupati edili nel nuorese erano 3.440, di cui 1.442 dipendenti e 1.998 indipendenti.

«A ogni Finanziaria – ha aggiunto Spada – lo Stato scarica, con tagli pesantissimi, il costo della previdenza sui cittadini e, soprattutto, sulle associazioni e sui patronati, che sono sempre in prima linea nel fornire servizi in questa situazione gravissima.»

Nella prosecuzione dell’incontro, Enrico Maria Mastinu, professore associato di Diritto del Lavoro dell’Università di Cagliari, ha fatto una panoramica su tutti gli strumenti a disposizione delle imprese per continuare a vivere e non privarsi del personale.

Per questo ha parlato di come affrontare le varie situazioni come gli esuberi temporanei e strutturali del personale, della  sospensione del rapporto di lavoro, della cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, dei contratti di solidarietà, della riqualificazione del personale, dell’uso dei fondi paritetici interprofessionali, dell’indennità di licenziamento e di quella per la mobilità oraria e in deroga, del trattamento speciale di disoccupazione per l’edilizia e dei prepensionamenti.

«Ora più che mai associazioni, imprese, sindacati e istituzioni – ha detto Sandro Pilleri, segretario regionale dell’UGL-Unione Generale del Lavoro – devono lavorare insieme per dare risposte concrete al sistema imprenditoriale ma soprattutto ai lavoratori

L’incontro si è concluso con l’intervento del presidente provinciale dei consulenti del lavoro di Oristano, che ha apprezzato il momento di approfondimento della normativa, e con e le domande dei consulenti del lavoro sui casi concreti che si verificano ogni giorno.

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Venerdì 6 giugno, dalle 9.00 alle 18.00, la sala conferenze dei laboratori di ingegneria – #Cittadella universitaria di Monserrato – ospita una giornata di studio e formazione su “Segnaletica e informazione nelle strade per il miglioramento della sicurezza”. I lavori sono curati dall’ateneo di Cagliari, con i patrocini di Associazione italiana ingegneria del traffico e dei trasporti (AIIT), ministero Infrastrutture e trasporti, CentraLabs.

I sistemi di informazione agli utenti e la segnaletica stradale rivestono un ruolo basilare per la corretta percezione della strada e, di conseguenza, sono strumenti indispensabili per garantirne la sicurezza. Intervengono, infatti, nel delicato sistema “uomo-infrastruttura-sistema di guida” consentendo al conducente la percezione e l’acquisizione delle informazioni provenienti dall’ambiente circostante. Ai lavori si dibatte anche di processo cognitivo dei conducenti, requisiti, informazioni univoche e concise, pannelli dinamici a messaggio variabile, norme e ricerca. La giornata di studio punta a focalizzare l’attenzione sulla buona progettazione dei sistemi di invio delle informazioni, fattori che incidono attivamente sulla sicurezza stradale.

L’Aci-Istat per il 2012 spiega che ogni giorno in Italia si verificano 512 schianti. In Sardegna ci sono stati 3.415 incidenti, con 85 morti e 5.189 feriti. Cagliari è maglia nera con 1.235 incidenti (26 morti, 1.786 feriti). A seguire Sassari: 813 incidenti (13 morti, 1.227 feriti), Nuoro: 264 incidenti (12 morti, 411 feriti), Olbia Tempio: 452 incidenti (9 morti, 713 feriti), Medio Campidano: 92 incidenti (7 morti, 158 feriti), Oristano: 285 incidenti (6 morti, 448 feriti), Carbonia- Iglesias: 167 incidenti (6 morti, 262 feriti) e Ogliastra: 107 incidenti (6 morti, 184 feriti).

Ai lavori, aperti dal rettore Giovanni Melis e dall’assessore regionale ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, e introdotti dal pro rettore Paolo Fadda, prendono parte alcuni dei principali esperti nazionali. Tra questi, Valerio Mele (capo compartimento Anas Sardegna), Francesco Mazziotto (direzione generale ministero Infrastrutture), Francesco Filippi (Roma La Sapienza), Edoardo Balzarini (direttore generale assessorato regionale Lavori pubblici), Italo Meloni (Crimm-Università Cagliari), Gianfranco Fancello (Università Cagliari), Proto Tilocca (Ctm), Francesca Sulis (Arst), Enrico Pagliari (Aci), Francesco Sechi (Systematica Mlab).

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«Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana si impegnino per calmierare i prezzi dei trasporti marittimi da e per la Sardegna. Tariffe esorbitanti capaci di infliggere un’ulteriore mazzata all’economia del turismo isolano, già profondamente provata, e di scoraggiare i sardi a trascorrere le proprie vacanze nella terra natia.» Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia.

«Per verificare gli alti costi dei trasporti – aggiunge Ignazio Locci – è sufficiente, infatti, fare alcune semplici simulazioni di prenotazione sui siti internet delle compagnie Tirrenia e Moby Lines: nel periodo a cavallo tra luglio e agosto, una famiglia di 4 persone composta da genitori e due bambini con auto al seguito è costretta a sborsare tra i 1.000 e i 1.200 euro.»

«Il costo dei trasporti – sottolinea ancora il consigliere regionale di Sant’Antioco – rischia così di comportare una riduzione considerevole dei flussi di visitatori per l’imminente stagione turistica, con grave danno per l’economia della Sardegna. Per questo ho presentato un’interpellanza (vedi allegato) rivolta al presidente della Giunta e all’assessore ai Trasporti – conclude Ignazio Locci – per sapere se abbiano disposto una verifica sulla reale situazione dei prezzi praticati dalle compagnie navali e se stiano attivandosi per adottare misure volte ad ottenere effetti di riduzione dei prezzi del trasporto marittimo al fine di ridurre gli svantaggi che, a causa dell’insularità, incidono sull’economia sarda.»

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La commissione Attività produttive del Consiglio regionale, presieduta da Luigi Lotto (Pd), ha sentito in audizione i rappresentanti regionali di Confindustria sulle proposte di legge in materia di agricoltura, al vaglio della commissione per la realizzazione di un testo organico per il settore.

I rappresentanti dell’industria agroalimentare sarda si sono soffermati in particolare sulla proposta di legge n. 16 (Lotto e più) “sull’istituzione del marchio collettivo della Regione Sardegna per la tracciabilità e la promozione dei prodotti agricoli e agro-alimentari di qualità”. Il presidente Alberto Scanu, Pierluigi Pinna (Confindustria Nord Sardegna) e Roberto Bornioli (Confindustria Sardegna centrale) hanno espresso la paura che queste norme mettano in contrapposizione i produttori con l’industria agroalimentare, discriminando quest’ultima perché non sempre tutte le materie prime sono reperibili nelle quantità necessarie nell’Isola.

Il presidente della Commissione, Luigi Lotto, ha chiarito agli auditi che non c’è alcuna volontà di creare contrapposizione o di avere atteggiamenti punitivi nei confronti dell’industria agroalimentare, ma di aiutare a decollare il comparto agricolo ancora troppo debole rispetto a quello delle altre regioni di Italia. Lotto ha ricordato che in altre regioni, con minori potenzialità della Sardegna, dove è stato adottato il marchio di qualità regionale, il settore agroalimentare ha avuto  una significativa crescita di fatturato.

«Non c’è – ha sottolineato Lotto – alcuna volontà da parte del legislatore di creare ulteriore burocrazia, anzi c’è quella di semplificare gli adempimenti attraverso l’approvazione di un testo unico per il settore, che vuole stimolare anche la collaborazione tra i diversi soggetti della filiera produttiva.»

D’accordo sul marchio collettivo anche il vice presidente della commissione, Luigi Crisponi (Riformatori sardi), il quale ha spiegato ai rappresentanti di Confindustria che il marchio Sardegna ha un valore anche a livello promozionale e di marketing. L’esponente della minoranza ha evidenziato che oltre ai cittadini sardi, l’Isola vanta la presenza di oltre 10 milioni di turisti all’anno che ricercano e vogliono mangiare sardo, ossia prodotti locali.

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Si è svolta ieri mattina, in Piazza Roma, a Carbonia, la manifestazione conclusiva del progetto di educazione alla sicurezza stradale, “Sicuri in strada”, rivolto agli alunni che frequentano la classe 5ª delle scuole primarie (elementari) del comune di Carbonia. Il progetto è stato realizzato dall’Associazione Auser, in collaborazione con il Comando di Polizia locale e il coinvolgimento dell’assessorato alla Formazione e istruzione del comune di Carbonia.

Per la giornata conclusiva, a partire dalle 9.30 le 8 classi coinvolte si sono ritrovate in Piazza Roma e gli alunni hanno indossato un cappellino di colore diverso per ogni istituto. I colori (verde, bianco e rosso), sono stati scelti per rappresentare la bandiera italiana, per ricordare la recente festa della Repubblica e come buon auspicio per i prossimi campionati del mondo di calcio. A ogni bambino è stato consegnato un tesserino/patentino con il rispettivo nominativo, da applicare nelle magliette. Dopo i saluti del Sindaco Giuseppe Casti, dell’Assessore alla Formazione e Istruzione Lucia Amorino, del Comandante della Polizia Locale, Andrea Usai, e del Parroco di San Ponziano, don Amilcare Gambella, sono iniziati i giochi.

Rispondendo esattamente alle domande proposte, tutte le classi hanno dimostrato di aver acquisito le regole elementari del Codice della strada. Successivamente ogni classe ha superato le prove pratiche percorrendo il circuito stradale disegnato nella Piazza e simulato tramite cartelli stradali mobili.

Al termine della manifestazione sono state premiate le classi delle scuole Gritti, Ciusa e Satta.

«Ringrazio sentitamente l’Auser, la Polizia Locale e gli uffici comunali, i bambini, gli insegnanti e i dirigenti scolastici per aver organizzato e partecipato sia al corso sia a questa importante giornata – ha commentato Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia -. È stato bello vedere Piazza Roma colorata dai cappellini dei bambini e dalla loro gioia e spontaneità. La stessa spontaneità con cui hanno imparato il linguaggio del Codice della strada. Anche grazie all’impegno dei bambini, per la città di Carbonia questa esperienza rappresenta un importante  passo verso la maggiore diffusione della cultura della sicurezza stradale.» 

Il progetto, che ha preso avvio l’8 maggio scorso, ha coinvolto 12 classi di quattro istituti comprensivi della città di Carbonia, per un totale di 237 alunni. L’obiettivo del progetto è stato quello di formare le generazioni future, cercando di dare risposta alle problematiche ambientali e proponendo un’educazione alla mobilità sostenibile, responsabile e sicura. Anche per questo è stato realizzato, per i piccoli alunni, il libretto “Sicuri in strada” che fornisce le regole basilari per la circolazione stradale e cattura l’interesse dei bambini con giochi e quiz, nella logica dell’apprendimento attivo.

L’Amministrazione comunale di Carbonia e l’Auser hanno ringraziato tutti gli alunni che hanno preso parte, con entusiasmo, al percorso innovativo di educazione stradale ed i dirigenti scolastici e gli insegnanti per la preziosa collaborazione.

«Il ritorno a Buoncammino di Roman Antonov, il 40/enne cittadino russo affetto da una grave disabilità sta creando sconcerto nel carcere cagliaritano. Il Centro Clinico, infatti, non è in grado di garantire un’assistenza adeguata al detenuto». Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che da ieri «per volontà del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria il detenuto è stato trasferito dall’Istituto di Penitenziario di Milano Opera».

«Il DAP – sottolinea Caligaris – non può trasferire i detenuti disabili senza prima verificare le oggettive condizioni delle strutture penitenziarie. La Casa Circondariale di Cagliari, dove peraltro Roman Antonov aveva trascorso precedentemente alcuni mesi non è, infatti, adeguata per offrire un’assistenza ad un detenuto con un complesso quadro sanitario che comprende anche un particolare disturbo della personalità. L’uomo, che ha necessità di un costante monitoraggio, aveva incontrato difficoltà ad adattarsi alla struttura cagliaritana anche per le note condizioni strutturali dell’edificio ottocentesco.»    

Affetto da celiachia e con valori di emoglobina sempre molto bassi, Roman Antonov, in assenza di una cella per disabili, è stato collocato nel CDT. L’uomo, che si muove su una sedia a rotelle, desta particolare preoccupazione tra gli Agenti per le tendenze autolesioniste. Forti perplessità sono state espresse dal Direttore Sanitario del Centro Diagnostico Antonio Piras.

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E’ pronta ad approdare in commissione Agricoltura e successivamente il aula la Legge regionale per l’incentivazione dell’allevamento apistico e per la tutela e la salvaguardia dell’Apis Mellifera Ligustica presentata dal consigliere regionale di Forza Italia, Oscar Cherchi. La legge concede risorse per tre milioni annuali per i prossimi tre anni compreso il 2014, dei quali un terzo di provenienza regionale e il resto da contributi statali.

«Un settore che va rilanciato per molte ragioni, oltre a quelle strettamente economiche comuni alle altre attività agricole e allevatoriali – commenta l’ex assessore regionale dell’Agricoltura -. In questo caso infatti, la motivazione è anche quella di favorire, attraverso l’integrazione al reddito degli imprenditori del comparto, la tutela e la salvaguardia di una biodiversità fondamentale per conservazione dell’ambiente naturale e dell’agricoltura in generale. Le api, infatti, con il loro incessante lavoro di impollinazione, oltre alla produzione di miele di alta qualità e non solo, garantiscono la salubrità dell’ecosistema. Anche in seguito alla progressiva riduzione della fauna cosiddetta “pronuba”, che come le api svolge quindi la stessa funzione di impollinazione delle colture agricole e della flora spontanea, è diventato essenziale proteggere la biodiversità di specie apistiche, con particolare riferimento all’ape italiana (Apis mellifera ligustica) e delle popolazioni di api autoctone tipiche.»

La nuova legge sull’apicoltura inoltre, chiarisce alcune definizioni della precedente legge in materia. Per esempio, la stessa conduzione zootecnica delle api, l’apicoltura,  sarà considerata ‘attività agricola’ come definita dalla legge, assumendone quindi doveri e diritti. Saranno quindi considerati prodotti agricoli il miele d’api (da nettare e da melata), la cera d’api, la pappa reale, il polline, il propoli, il veleno d’api, le api e le api regine, l’idromele, l’abbamele o sapa di miele, l’aceto di miele e tutti i prodotti della lavorazione, raffinazione e confezionamento del miele. Vengono inoltre specificate le differenze fra imprenditore apistico e apicoltore professionista, stabilite le modalità della pratica del nomadismo dando facoltà agli enti locali di favorire la dislocazione degli alveari nei fondi di loro proprietà.

«Diventano anche più stringenti i controlli sulle  api provenienti da aree esterne alla Sardegna – conclude Cherchi – al fine di salvaguardare le stesse dalle malattie che negli ultimi anni ne hanno messo in pericolo la sopravvivenza, stabilendo sanzioni ai trasgressori che introdurranno api e api regine sul territorio regionale senza segnalazione alle Asl territoriali e del certificato di sanità rilasciato dagli organi competenti.»