25 April, 2024
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Raimondo Perra

La commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra (Sardegna Vera – Psi), ha approvato l’articolo 1 del Pl 71 “Norme urgenti per la #riforma del sistema sanitario regionale”. La Commissione ha anche approvato all’unanimità i pareri 14 (Fondo non autosufficienza), 15 (Programma Fsc 2007-2013 settore sanità), 16 (Por Fers 2007-2013. Asse II – ammodernamento tecnologico) e 17 (riordino Istituto zooprofilattico). Mentre sul provvedimento che prevede interventi per lo sviluppo dello sport in Sardegna (2014), la Commissione ha dato parere favorevole a maggioranza dopo aver sentito l’assessore della Pubblica istruzione.

Luigi Lotto

Giuseppe Madeddu 1 copia

«Per rispondere alla crisi profonda che ha colpito la filiera del sughero, pianta storica della Sardegna che da sempre dà lavoro e migliora l’ambiente, occorre un nuovo progetto che in continuità con la nostra tradizione secolare incrementi qualità e quantità della materia prima nel quadro di una riforestazione della Sardegna più attenta a questa preziosa risorsa.»
Lo ha affermato Giovan Battista Giannottu, rappresentante dell’Associazione produttori sughero, aprendo il ciclo delle audizioni che la Quinta Commissione (Attività produttive), presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd), ha dedicato alle problematiche del comparto.
Giannottu ha poi illustrato le linee principali del progetto di rilancio del settore che l’Associazione ha voluto portare all’attenzione della Commissione: formazione professionale, valorizzazione degli ambiti territoriali del sughero, miglioramento della qualità e della quantità della materia prima, incremento della produzione energetica da bio-masse con l’utilizzo degli scarti forestali.
«Vorremmo che la politica e le Istituzioni sostenessero questo progetto – ha aggiunto il rappresentante dei produttori di sughero – per alcuni ragioni tanto semplici quanto importanti: è un progetto mediamente cantierabile in appena 90 giorni, può dare una forte spinta all’occupazione nel pieno rispetto dell’ambiente e far riemergere conoscenze e professionalità fortemente legate alle vocazioni dei territori ma ora a rischio di estinzione».
Il migliore contesto in cui collocare questo progetto strategico è, secondo Giannottu, il nuovo Piano di sviluppo rurale (Psr) che, ha sottolineato, «non deve ripetere gli errori del passato, anche di quello recente legato alla programmazione 2007-2013 che, per alcuni aspetti relativi al sughero, si è rivelata molto negativa. Sia perché, in assenza di una agenzia regionale di settore, molti progetti si sono arenati a causa di differenti valutazioni sui terreni espressi dall’Agea nazionale e dalla Forestale, sia per la farraginosità delle procedure e dei sopralluoghi effettuati da Enti pubblici diversi in tempi eccessivamente lunghi». «Un quadro complessivo – ha concluso Giannottu – che rende oggettivamente impossibile rispettare la scadenza del 31 dicembre di quest’anno per l’istruttoria delle pratiche; ci saranno sicuramente molte rinunce di imprenditori scoraggiati. Motivo in più per ripartire su basi completamente nuove.»

Gianna Masu, esperta di diritto e politiche comunitarie, ha invece messo l’accento sul fatto che, «negli ultimi tre cicli di programmazione europea la Sardegna ha sottovalutato i problemi e le difficoltà del settore, ora aggravate dalla crisi globale. Una tendenza che bisogna invertire».

Nel breve termine, ha suggerito la Masu, «è necessaria la rimodulazione dei fondi Ue 2007-2013, per scongiurarne il disimpegno e far scattare l’obbligo di utilizzo delle risorse entro il 31.12.2015; sotto questo profilo il progetto #Sardegna Green Forest rappresenta una prima risposta con prospettive strategiche. Poi, occorre una presenza incisiva nelle sedi decisionali comunitarie dove, ad esempio, le questioni specifiche del comparto sono state separate da quelle del legno grazie alle pressioni di un grande produttore di sughero come il Portogallo. Mentre invece, a livello nazionale, questa distinzione non c’è ed è una stortura che va corretta».

Sulla Pac (Politica agricola comunitaria), la dottoressa Masu ha definito “debole” il documento che il governo regionale ha inviato alla Ue nel luglio scorso, «soprattutto perché non tiene conto della nuova normativa comunitaria in materia di aiuti di stato decisamente più flessibile e con meno vincoli proprio nel settore del sughero, ma anche per la scarsa dotazione finanziaria. Manca, insomma, un segnale forte».

Giuseppe Madeddu, rappresentante della #Cooperativa sociale San Lorenzo di Iglesias, ha portato all’attenzione della Commissione la significativa esperienza di una nuova impresa che, dal 2009 (e dalle ceneri della #Rockwoll) è ormai ad un passo dal ritorno sul mercato grazie alla produzione di bio-pannelli per l’edilizia, di cui il sughero è un elemento essenziale. «Un progetto fortemente innovativo – ha ricordato Madeddu – che nasce dalla collaborazione con Sardegna Ricerche e da uno studio attento del mercato dove c’è una fortissima domanda di questo prodotto, basti pensare che ne importiamo ben 300.000 metri cubi l’anno provenienti dagli abeti della Germania. Ma il nostro sughero è decisamente migliore e costerà anche meno perché la centrale che servirà i nostri impianti sarà alimentata da materiali forestali di scarto.»

«Ad ottobre – ha annunciato ancora Madeddu – inizieranno  i lavori, finanziati con 10 milioni di euro dal sistema creditizio, per la realizzazione della centrale a bio-masse con i primi 30 occupati e a breve avvieremo la produzione. Per il sughero, e per quello sardo in particolare, questo è un momento cruciale: in Portogallo ci lavorano 100.000 persone e ormai stanno venendo qui per comprare la materia prima. Senza dimenticare, in riferimento al nostro specifico di cooperativa sociale, che grazie a questo progetto stiamo per raggiungere il nostro primo grande obiettivo, trasformare l’assistenza in lavoro.»

«Il sughero è una industria attiva in Sardegna da 150 anni, sopravvissuta a tutti i cicli economici senza consumare un metro di territorio o abbattere una pianta – ha esordito Nino Scampuddu, rappresentante del sugherificio Molinas Spa, una delle maggiori aziende del settore con oltre 300 dipendenti diretti più un vastissimo indotto -. In questi anni il Portogallo ha investito molto sul sughero ed ha ottenuto grandi risultati, la Sardegna purtroppo non ha saputo fare altrettanto. Qui da noi la materia prima è sempre più scarsa e molte aziende sono state costrette a chiudere, mentre quelle ancora sul mercato faticano a reggere la concorrenza sempre più aggressiva di nuovi prodotti a basso costo come i tappi in plastica o quelli a vite.»
«Ma noi – ha concluso – vogliamo ripartire migliorando ancora la qualità del sughero sardo e, col nostro progetto-pilota, pensiamo di poter avere buoni risultati fin dalla prossima stagione.»
Nel dibattito successivo hanno preso la parola gli onorevoli Gianluigi Rubiu (Udc), Pier Mario Manca (Sardegna Vera) e Modesto Fenu (Zona Franca). In conclusione il presidente on. Luigi Lotto  ha assicurato il massimo impegno della Commissione, di concerto con l’assessorato dell’Agricoltura, per assicurare al settore sugheriero, particolarmente in grado di rappresentare una Sardegna che «vuole guardare al futuro con una industria capace di assicurare il pieno rispetto dell’ambiente», la massima attenzione delle Regione.

Gianluigi Rubiu 5 copia

«Non bastavano i disagi già provocati dagli ascensori non funzionanti da anni, dai servizi del pronto soccorso inadeguati. Ora all’elenco delle carenze si è aggiunto anche il licenziamento degli operatori del Centro unico di prenotazione dell’azienda sanitaria locale, con la sospensione delle prenotazioni per ticket, analisi e controlli specialistici. E’ la fotografia impietosa scattata dal capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu sullo stato di salute della sanità nel distretto del Sulcis Iglesiente.»
La denuncia è di Gianlugi Rubiu, consigliere regionale e capogruppo Udc.
«L’Azienda sanitaria locale 7 – spiega il consigliere regionale di Iglesias – ha una necessità ormai non più rinviabile di investimenti sugli impianti spalmati sul territorio, per incrociare tutte le esigenze degli utenti. L’allontanamento degli operatori del Cup conferma la distanza con le richieste che giungono dai territori, con i pazienti che rischiano di vedersi allungare i tempi delle visite specialistiche. Certo, il summit dell’assessore della Sanità Luigi Arru con i sindaci dell’area, che si è tenuto gli scorsi giorni, è solo un primo passo. Però – puntualizza Rubiu – i pazienti sono stanchi delle solite promesse, delle colpe che si rimpallano tra le diverse gestioni politiche. Occorre stanziare delle risorse finanziarie per sopperire ai tanti disagi sofferti dai cittadini che si recano agli ospedali del territorio. Se con gli stanziamenti si dovesse registrare un utilizzo errato per l’aumento dei servizi assistenziali, occorrerebbe un maggiore monitoraggio sulla spesa delle risorse.»
Gianluigi Rubiu suggerisce la ricetta giusta per curare le storture del comparto sanitario: «In realtà – conclude – la Giunta dovrebbe ristabilire il giusto equilibrio per i servizi nei diversi territori, ponendo fine alle emergenze e criticità emerse duranti i diversi sopralluoghi negli ospedali di Iglesias e Carbonia. E, soprattutto, incentivando il giusto utilizzo dei finanziamenti per far fronte alle carenze degli impianti. Non si ammetteranno certo indietreggiamenti dell’esecutivo, con tagli sulle strutture per far fronte ad una cura dimagrante nel settore del welfare nel territorio del Sulcis Iglesiente».

Ingresso Ospedale Sirai copiaLuca Pizzuto 2 copia

«Quello che sta accadendo in questi giorni nella nostra ASL è semplicemente inaccettabile.»
Lo ha detto oggi Luca Pizzuto, consigliere regionale e coordinatore regionale di Sel.
«Il direttore generale ha avuto, più di un mese fa, comunicazione dalla regione sull’impossibilità di poter continuare ad esternalizzare il servizio #CUP – ha aggiunto Pizzuto – è incredibile che in questo lasso di tempo il direttore Calamida non sia stato in grado di riorganizzare il servizio per consentirne il proseguo. Non basta la discutibilissima gestione degli ultimi anni e l’umiliazione che i lavoratori hanno dovuto subire per la questione della fasce, adesso vengono fatti saltare altri servizi essenziali come il #CUP ed il pagamento ticket.»

«Nel pieno rispetto della persona, mi sento di chiedere al direttore generale della ASL 7, Maurizio Calamida, di presentare le dimissioni dall’incarico. Ho scritto una lettera all’assessore regionale alla sanità Luigi Arru – ha concluso il coordinatore di Sel – chiedendo ufficialmente di aprire un’indagine, di prendere provvedimenti in merito a questa gravissima situazione e di riaprire, nel più breve tempo possibile, il servizio prelievi nelle zone periferiche del territorio, con particolare attenzione a #Carloforte.»

Rashid Fahad al Naimi, Ceo della #Qatar Foundation Endowment, ha firmato ieri l’accordo per l’ex #San Raffaele con la #Regione Sardegna, già sottoscritto dal presidente Francesco Pigliaru. L’accordo dà il via ufficiale alla realizzazione del progetto che ribalta il fallimento dell’ex San Raffaele in un investimento internazionale nel settore della Sanità e della ricerca scientifica in Sardegna. Ora si può dire che, in tempi rapidi, aprirà a Olbia un nuovo ospedale di alta specializzazione collegato a un centro di ricerca scientifica di livello internazionale, con un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro. Questa apertura produrrà importanti ricadute sia sulla qualità della sanità sarda, con forti capacità attrattive anche dal resto dell’Italia e dall’estero, sia sulla ricerca scientifica in Sardegna. Dimostra infine che è possibile rispettare i tempi senza rinunciare al rispetto delle regole. 
“La Sardegna mostra al mondo la propria affidabilità – ha commentato il presidente Francesco Pigliaru – e si apre ad altri possibili investitori stranieri. Ad esempio è importante il ruolo scientifico-tecnologico che #General Electric ha dichiarato pubblicamente di voler assumere all’interno di questo progetto. L’accordo inoltre dimostra che i percorsi burocratici possono essere brevi anche senza pericolose scorciatoie né norme di emergenza, come troppo spesso è accaduto in passato con risultati disastrosi.»

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Lunedì 8 settembre 2014, alle ore 9.30, in occasione della riapertura al pubblico dopo la pausa estiva, sarà inaugurata la nuova sala multimediale dell’#Archivio Storico Diocesano di Cagliari. Questo importante innovamento tecnologico consentirà la consultazione dei fondi documentari digitalizzati e, in particolare, dei “Quinque libri”.

Interverranno:

mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari
dott.ssa Monica Grossi, Soprintendente Archivistico per la Sardegna
don Ferdinando Loddo, Direttore dell’Archivio Storico Diocesano.

L’Archivio, a partire dall’8 settembre 2014, osserverà i seguenti orari di apertura al pubblico:

Lunedì: 9.30-13.00
Martedì: 9.30-13.00
Mercoledì: 9.30-13.00 / 16.00-19.00

Attacco centrale di Luca Genna copia

«#Sardegna promozione resuscita ed elargisce 3 milioni e mezzo di euro in co-marketing a una serie di società sportive della Sardegna, lasciando a bocca asciutta le squadre di volley e pallanuoto che disputano campionati nazionali professionistici.» La denuncia è di Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Se non c’è nulla da eccepire sui fondi destinati al #Cagliari Calcio e alla #Dinamo Sassari (rispettivamente 1,3 milioni di euro e 900mila euro), impegnate nei massimi campionati di categoria – aggiunge Ignazio Locci -, più di qualche dubbio resta in merito ai criteri utilizzati per attribuire 350mila euro alla #Torres maschile e 175mila euro a quella femminile, 175mila al #Cus Cagliari e 300mila euro sia al velista Andrea Mura per la “Route du rhum”, sia al Rally Costa Smeralda. Alle compagini impegnate nei difficili e costosissimi campionati di volley nazionali, invece, nemmeno un centesimo. Un fatto che induce a chiedersi sulla base di quali regole Sardegna promozione, fino all’altro giorno morta e sepolta per volontà dell’attuale Giunta regionale, abbia operato tali ed evidenti discriminazioni. Per ora resta un mistero, considerato che la delibera attualmente non è visibile nel sito istituzionale della Regione Sardegna.»

«A questo si aggiunge il gravissimo ritardo che si registra sulla liquidazione dei fondi regionali destinati alle società sportive che sta mettendo a rischio la sopravvivenza del sistema sportivo sia professionistico che dilettantistico. Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore regionale dello Sport facciano chiarezza sulle scelte operate da #Sardegna promozione – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – e si adoperino per sveltire la burocrazia che sta ingessando la liquidazione dei fondi regionali alle società sportive isolane.»

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I rappresentanti sindacali della #Fiom Cgil sono stati sentiti in audizione dalla commissione Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (Pd), sulla vertenza dei dipendenti della società Akhela srl. I sindacalisti hanno illustrato la grave situazione in cui versano i 160 dipendenti, per 49 dei quali è stata avviata una procedura di mobilità e per altri 16 è a forte rischio il rinnovo del contratto. Secondo Samuele Piddiu, rappresentante della #Fiom Cgil Cagliari, la situazione è molto grave perché l’azienda, specializzata nel settore Itc, ceduta dalla #Saras alla #Solgenia nel 2012, sta lentamente scomparendo.

«Quando la società è stata costituita dal gruppo #Saras – ha spiegato Samuele Piddiu – aveva quasi 400 dipendenti e commesse importanti come #Ferrari, #Bmw, #Fiat, #Bnl, mentre oggi molti rami d’azienda sono stati ceduti e la tenuta occupazionale è seriamente a rischio. Piddiu ha chiesto la massima attenzione della Commissione e di tutto il Consiglio regionale verso una realtà di alta professionalità della Sardegna, creata dalla #Saras, 15 anni fa,  grazie a ingenti finanziamenti europei, circa 70 milioni di euro, che sta subendo uno smembramento sistematico che porterà alla scomparsa dell’azienda e con essa di decine di posti di lavoro.»

I sindacati hanno chiesto, in particolare, di intervenire sui vertici societari, anche attraverso Saras, rimasta tra i clienti, affinché si possa prima avviare il contratto di solidarietà e non si facciano uscire i dipendenti dal circuito occupazionale e poi, come secondo step, la Regione si attivi per verificare la disponibilità di altre società a rilevare e rilanciare un’azienda capace di produrre reddito e con professionalità di elevato livello.

Samuele Piddiu ha evidenziato che la situazione è già all’attenzione del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ma ha chiesto anche alla Commissione di lavorare affinché altre famiglie sarde non restino senza lavoro per dinamiche prettamente finanziarie.

Il presidente Lotto ha sottolineato che si tratta di un argomento all’esame dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ma che la Commissione collaborerà con l’esponente dell’esecutivo per risolvere nel miglior modo possibile e in tempi rapidi la grave situazione dei dipendenti #Akhela.

Venerdì è in programma un nuovo vertice su Alcoa, al ministero dello Sviluppo economico, al quale parteciperà anche il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru. Potrebbe essere, nel caso di esito positivo, sul quale in ambienti sindacali c’è una moderata fiducia, l’ultimo incontro interlocutorio e quindi “quasi” decisivo per la soluzione della delicata vertenza legata alla cessione dello stabilimento da Alcoa ad altra multinazionale (interessata c’è la svizzera #Glencore), chiuso ormai da oltre due anni. L’annuncio del vertice lo ha dato Roberto Puddu, segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, al termine dell’incontro svoltosi questa sera, dalle 19.45 alle 21.00, nel presidio dei lavoratori all’ingresso dello stabilimento di #Portovesme, al quale ha partecipato Susanna Camusso, segretario generale nazionale della CGIL, giunta in Sardegna per partecipare domani a #Buggerru, alla prima delle due giornate delle celebrazioni dei 110 anni dell’uccisione dei tre minatori nel corso del primo sciopero svoltosi in Italia, organizzate dalle segreterie confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con l’Amministrazione comunale guidata da Silvano Farris e la cooperativa “Piccola Parigi” ed il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e della gestione commissariale dell’ex #Provincia di Carbonia Iglesias.
Susanna Camusso e’ stata accolta in un clima molto cordiale ma fin dai primi interventi dei lavoratori sono emerse la grande preoccupazione e, soprattutto, la tensione di chi non ha certezze per il proprio futuro e di chi vive un presente difficilissimo, come e’ il caso dei lavoratori degli appalti, molti dei quali non ricevono il sussidio della cassa integrazione da parecchi mesi.
Il segretario regionale Michele Carrus, Bruno Usai, Roberto Forresu, Marco Loi, Massimo Cara della Cisl, Pierpaolo Gai, hanno inquadrato la situazione di attesa vissuta dai lavoratori e sollecitato il segretario nazionale a porre nella vertenza tutto il peso politico in suo possesso, con la giusta pressione sul Governo affinché faccia per intero la sua parte in tempi brevi, considerato che ormai sono rimasti solo quattro mesi di tempo prima che i lavoratori vengano tutti licenziati.
Susanna Camusso ha sottolineato come la scelta di Alcoa di lasciare il Sulcis, l’Italia e l’intera Europa, non sia stata determinata da ragioni oggettive ma, piuttosto, da scelte aziendali che hanno orientato la produzione su altre regioni dove sono presenti condizioni più favorevoli per fare profitto. L’Italia – ha detto ancora Susanna Camusso – non può permettersi di perdere un altro pezzo del proprio sempre più precario tessuto produttivo, perché non ci sono alternative. Il leader della Cgil ha rimarcato come il Governo debba fare la sua parte, invitando il Premier Matteo Renzi a venire nel Sulcis per toccare con mano in prima persona lo stato delle cose. Il termine del 31 dicembre – ha aggiunto Susanna Camusso – non può e non deve essere ultimativo, perché se c’è in piedi la trattativa con un potenziale acquirente ed emerge la necessità di allungare questi tempi di qualche mese, il Governo deve farsene carico e fare i passi necessari a garantire il buon esito della stessa.
Susanna Camusso ha ribadito come il problema dei problemi sia il costo dell’energia, sulla soluzione del quale, come ha ricordato Bruno Usai, pare siano emerse novità importanti, ma una volta superato questo, ne restano altri, come la sistemazione delle infrastrutture, ad iniziare dal porto che va adeguato alle esigenze delle aziende che operano a Portovesme.
Per quel che riguarda i lavoratori degli appalti e gli ammortizzatori sociali, secondo il segretario della Cgil va modificato l’approccio al problema che deve assumere un carattere universale, cioè gli ammortizzatori sociali devono essere garantiti a tutti i lavoratori e non sono ad alcuni e non ad altri con scelte assolutamente discrezionali ed inaccettabili, perché a tutti i lavoratori deve essere riconosciuta la stessa dignità.
Al termine dell’incontro, l’annuncio del segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente sul vertice di venerdì a Roma, che ha aperto tra i lavoratori una nuova speranza sul buon esito della trattativa per il passaggio di proprietà ed il rilancio della produzione di alluminio primario.

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Debellare la peste suina e valorizzare l’allevamento del maiale di razza sarda. Sono queste le richieste presentate oggi dai rappresentanti del #Consorzio produttori suino di razza sarda, sentiti in audizione dalla #commissione Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (Pd). Il presidente del Consorzio, Valerio Ecca, ha dato la massima disponibilità alla Commissione per portare avanti, insieme, tutte le azioni necessarie per debellare la malattia che sta bloccando l’economia del settore, proponendo di fare da tramite tra la politica e gli allevatori che ancora non sono in regola. Una delle proposte per fare uscire dalla clandestinità gli allevamenti è dare una premialità a chi si mette in regola, ma anche compenso per il mancato reddito, nessun abbattimento forzoso, un regolamento per il pascolo semibrado, la possibilità di consentire il pascolo brado d’inverno per i capi controllati, avere un mattatoio, anche itinerante, a disposizione per tutti i comuni. Per questo intervento, secondo Ecca, sarebbe necessaria una spesa di 5-6 milioni di euro.

Il Consorzio ha, inoltre, chiesto alla Commissione di valorizzare il suino di razza sarda, una delle sei razze autoctone riconosciute in tutta Italia, attraverso azioni di tutela e incentivo come avviene nelle altre regioni.

Il presidente Lotto ha ringraziato il Consorzio, ma ha anche precisato che «il tema della eradicazione della peste suina è oggetto di attenzione da parte degli assessorati alla Sanità e all’Agricoltura» e che «eventuali suggerimenti positivi emersi nell’audizione verranno ad essi trasmessi».

La commissione Attività produttive ha sentito in audizione anche i rappresentanti dei #Consorzi di difesa delle produzioni intensive sul problema della quota dei contributi pubblici per le assicurazioni del comparto. Secondo il presidente del #Consorzio di Sassari, Salvatore Sanna, il sistema delle assicurazioni sta cambiando: a livello nazionale è stato diminuito il contributo pubblico dal l’80 al 65 per cento creando un grave danno per il settore già in crisi. Questi pacchetti assicurativi tutelano gli imprenditori del settore agro-zootecnico dalle calamità naturali e dai danni al bestiame causati da infezioni epizootiche. Le polizze sono state fondamentali in tantissime occasioni in Sardegna per alleviare i danni causati dalle calamità naturali, soprattutto perché nell’Isola ci sono molte produzioni invernali.

Il gap tra quanto erogato dallo Stato e la totalità del costo dell’assicurazione è stato sempre colmato dalla Regione, ha ricordato Sanna, ma dal primo gennaio non vi sarà più alcuna copertura. Il Consorzio ha dunque chiesto che venisse trovata una forma per rifinanziare la delibera di Giunta dello scorso luglio e mantenere il contributo pubblico per le polizze all’80 per cento e quello dello smaltimento delle carcasse di animali al 100 per cento. Il segretario del Consorzio, Marco Tedde, ha inoltre proposto alla Commissione di inserire una premialità nel Psr 2014-2020 del 5 o 10 per cento per i soggetti che sottoscriveranno le polizze assicurative. Questo porterebbe a maggiori garanzie di tutela per gli imprenditori e darebbe la possibilità a questi unltimi di accedere al credito con più facilità. Tedde ha chiesto, infine, che i Consorzi di garanzia siano inseriti nel Psr per quanto concerne i fondi destinati alla formazione e all’informazione.