29 March, 2024
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Piazza Uliveto, a Monastir, si trasforma in un teatro di guerra simulata, per la presentazione della società #Black Hawk.

Un lungo tunnel con dei gazebo in mezzo alle piante secolari d’ulivo. I bersagli creati dai ragazzi, con delle bandierine e dei testimoni lungo il percorso. Nell’itinerario, ovviamente, gli avversari da neutralizzare, colpendoli con le apposite armi ad aria compressa ed eliminandoli dal gioco. Ancora: un equipaggio in tuta mimetica, scarponi da montagna, con delle protezioni adeguate al caso. E un pomeriggio all’insegna del divertimento. E’ quanto accaduto a Monastir per tutta la serata di sabato, nella piazza Uliveto, che si è trasformata per l’occasione in uno scenario di guerra simulata. Niente preoccupazioni. «Perché – esordisce Andrea Orgiana, responsabile della nuova società battezzata #Black Hawk (Falco nero) Softair Team – si tratta di un gioco. Un vero e proprio passatempo per giovani e anche per gli appassionati ultracinquantenni.» L’occasione è stata la presentazione della neonata compagine di #SoftAir, un’attività ludico-sportiva che ripropone gli scenari di una guerra virtuale. Una disciplina che sta spopolando anche nel Basso Campidano. «Basti pensare che abbiamo avuto in poche settimane – aggiunge Orgiana – oltre trenta iscritti». Ecco, dunque, la finalità dell’evento organizzato a Monastir con centinaia di giovanissimi che si sono avvicinati a questo gioco: «Abbiamo pensato a un intero pomeriggio per lanciare un messaggio. E’ uno sport che si sta affermando anche in Italia. Non c’è assolutamente nessun pericolo. Si tratta infatti di un’attività basata per lo più sulle tattiche militari, che aiuta ad accrescere anche lo spirito di gruppo (visto che si possono formare delle squadre) e stimola il potere decisionale». Uno svago per tanti. Non solo. «Si tratta – prosegue Orgiana – di un gioco che educa a rispettare gli avversari e si concentra anche sull’onestà del giocatore che deve riconoscere di essere stato colpito dall’altro giocatore». Nei sentieri incastonati in mezzo alle piante d’ulivo si sono cimentati anche bambini alle “prime armi”. «Un vero battesimo all’utilizzo dei dispositivi per questo sport da valorizzare anche in Sardegna – concludono dalla società #Black Hawk – con gli appositi tornei a squadre organizzare in diversi territori».

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