23 April, 2024
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Anche dalla Confartigianato Imprese Sardegna arriva un appello alla Regione per il rinnovo del Piano casa.

Anche dalla Confartigianato Imprese Sardegna arriva un appello alla Regione per il rinnovo del Piano casa. Mancano 36 giorni alla conclusione del Piano Casa della Sardegna e da ieri Confartigianato Imprese Sardegna ha iniziato il countdown sul suo sito e nei social network per rendere evidente il tempo che manca e chiedere alla politica regionale di fare presto.

Nel frattempo è “assalto” agli studi di consulenza dove ingegneri e geometri stanno ricevendo richieste per pratiche che per smaltire occorreranno circa 2 anni, con una certezza: tantissimi cittadini rimarranno fuori.

Di riflesso anche sulle imprese si stanno moltiplicando le occasioni di lavoro sicuro per i prossimi 3-4 anni. Anche in questo caso, paradossalmente, non ci sarà il tempo di soddisfare tutte le richieste: infatti il lavoro dovrà essere portato a termine, come impone la legge, entro i prossimi 18 mesi.

Il problema potrebbe riversarsi anche sugli Uffici Tecnici dei Comuni che dovranno verificare le istanze ricevute: vista la carenza di personale e l’ingente mole di lavoro, quando potranno essere controllate le pratiche?

«Nel clima di incertezza, stretti tra una legge in scadenza tra pochissimi giorni e la nuova normativa che dovrebbe sostituirlaafferma Giacomo Meloni, della presidenza regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – i cittadini si stanno ancorando alla sicurezza della vecchia norma con il rischio grossissimo di rimanere fuori e di perdere questa occasione. Inoltre le pratiche presentate così di fretta, ovvero le ipotesi progettuali meno ragionate e meno di qualità, rischiano di contenere errori, producendo l’effetto contrario rispetto alla volontà di migliorare la qualità del patrimonio immobiliare.»

«Per ovviare a tutto ciò – precisa Meloni – ribadiamo la nostra proposta all’assessore e alla Giunta: si potrebbe prorogare questo Piano Casa fino all’entrata in vigore della nuova legge urbanistica in discussione. Sarebbe un atto di buon senso che non ostacolerebbe di certo l’iter della nuova legge, non toglierebbe nulla alla potestà legislativa regionale in materia ma darebbe un tangibile contributo a rasserenare il clima in cui le imprese ed i tecnici si trovano.»

«In questo modo – continua – si consentirebbe al Consiglio regionale di valutare attentamente e con serenità la nuova normativa, raccogliendo anche i suggerimenti e osservazioni che le associazioni imprenditoriali delle costruzioni si sono impegnate a trasmettere all’Assessorato.»

«Infine – conclude Giacomo Meloni – si consentirebbe ai cittadini e alle imprese di essere tranquilli con i tempi, e ai tecnici e alle imprese, di fare il loro lavoro senza la paura di perdere una occasione importante come questa.»

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