29 March, 2024
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La Giunta regionale ha approvato una delibera con la quale prende atto dei fabbisogni dei comuni sardi e del programma operativo per il 2015 e dà una grande spinta al Programma straordinario di edilizia scolastica.Dopo i 242 interventi dei primi quattro mesi di Iscol@, che ha speso il totale delle somme programmate e occupato 900 persone nei cantieri, il percorso di programmazione strategica, proseguito con le attività di messa in sicurezza e manutenzione, ha coinvolto tutti gli attori istituzionali interessati per l’avvio all’Asse I, “Scuole del nuovo millennio”, che prevede la creazione di nuovi edifici di qualità. Il complesso delle proposte ricevute (oltre 300 delibere da enti locali, a seguito di incontri con tutti gli amministratori titolari di edifici scolastici) ha consentito di costruire l’anagrafe del fabbisogno da qui al 2017.

Le priorità stabilite dalla Giunta sono legate alla cooperazione fra i comuni per la realizzazione di poli territoriali scolastici e accorpamenti di edifici, in coerenza con le Linee del piano di dimensionamento scolastico e, per le scuole secondarie di secondo grado, a interventi per offerte formative corrispondenti alle specificità territoriali.

Il fabbisogno pluriennale delle scuole sarde è relativo a 1.022 edifici. Grazie al grande lavoro degli uffici e alla programmazione unitaria delle risorse regionali, nazionali ed europee, la Giunta ha reperito già 133 milioni di euro ed è pronta ad investire, per il solo 2015, oltre 70 milioni di euro, premiando i Comuni che cooperano tra loro per la realizzazione di poli territoriali. Già da quest’anno, sarà favorito il via ai concorsi di progettazione per i nuovi istituti. Novità assoluta, inoltre, la possibilità di poter integrare le risorse pubbliche con risorse che arrivano da accordi con privati.

Nel corso della medesima seduta, la Giunta ha inoltre approvato, a favore delle Università, il programma di interventi di edilizia universitaria di 5 milioni per il 2015, destinando 3milioni 250mila all’Università di Cagliari e 1milione 750mila per Sassari.

Inoltre, sempre su proposta dell’assessore Claudia Firino, è stata data approvazione definitiva allo stanziamento aggiuntivo straordinario di 120 mila euro a favore della Provincia di Sassari per il servizio di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità frequentanti la scuola secondaria.

 

Dopo l’esplosione dell’inchiesta giudiziaria che ha portato al suo arresto, ieri pomeriggio Federico Palmas si è dimesso da sindaco di San Giovanni Suergiu. La decisione del 41enne ingegnere, eletto sindaco il 15 maggio 2011 alla testa di una lista civica denominata “Meglio Giovani”, con 1.235 voti (30,30%), rappresenta il triste epilogo di una tormentata esperienza amministrativa.

L’elezione di Federico Palmas maturò a sorpresa, in una fase politica molto difficile per il comune del Sulcis, al termine dell’esperienza del dottor Enrico Piras. La coalizione che sosteneva Piras si spaccò negli ultimi mesi della consiliatura, non riuscendo a trovare un’intesa politica e un candidato condiviso per le nuove elezioni, favorendo così la nascita di nuove alleanze e, in particolare, di un’aggregazione di giovani di diversa estrazione politica che spaziava da destra a sinistra, in alcuni casi alla prima esperienza elettorale che sarebbe poi diventata anche amministrativa.

L’esperienza di Federico Palmas e della sua Giunta è andata avanti, tra tante difficoltà e polemiche politiche (con il passare del tempo è emersa sempre più evidente la contrapposizione tra alcuni assessori di area PD  e la componente ufficiale del PD che, dopo aver contrastato in campagna elettorale la lista “Meglio Giovani” e sostenuto la candidata a sindaco Valentina Cuccu, eleggendo in Consiglio la stessa Valentina Cuccu e l’ex assessore Antonio Giustiniano Sini, per due anni e mezzo quando, come da accordi pre-elettorali, ci sarebbe dovuta essere la staffetta tra gli assessori in Giunta e gli altri consiglieri di maggioranza. Federico Palmas ha ufficializzato la staffetta solo in tre assessorati ma, in un clima molto teso, la situazione si è ulteriormente ingarbugliata all’inizio del 2014, alla vigilia delle elezioni regionali.

Federico Palmas ha deciso, in piena autonomia, di candidarsi alle elezioni regionali del 16 febbraio 2014, nella lista dei Riformatori sardi, nella coalizione di centrodestra che sosteneva la candidatura del governatore uscente Ugo Cappellacci. Elvira Usai, eletta nella lista “Meglio Giovani” con 142 preferenze (è stata la più votata) vicesindaco e assessore dei Servizi sociali, si è candidata alle stesse elezioni regionali nella lista Comunidades che sosteneva la candidatura a governatore della scrittrice Michela Murgia.

Archiviato il discreto risultato elettorale individuale (Federico Palmas ha ottenuto 898 preferenze, Elvira Usai 566), pochi giorni dopo, il 25 febbraio, ha firmato il decreto n° 06/2014 di revoca delle deleghe di vicesindaco ed assessore comunale di Elvira Usai, motivando la sua decisione col fatto che «sono venuti a mancare i presupposti fondamentali del rapporto di fiducia che che aveva ispirato e sotteso alla nomina di vicesindaco e assessore con delega ai Servizi sociali» e «ritenuto pertanto necessario ed opportuno provvedere alla revoca dell’incarico di vicesindaco e assessore, unitamente alle deleghe conferitegli», precisato «che stante la natura di atto prettamente politico, risultano inapplicabili, nel caso di specie, le normali regole procedurali che assistono all’emanazione dei provvedimenti amministrativi, talché non sussiste l’obbligo di comunicare l’avvio del procedimento di revoca», «in virtù delle attribuzioni di amministrazione derivante dal vigente statuto e dalle norme», decreta che «è revocata ad ogni effetto, dalla data odierna, la nomina della dott.ssa Usai Elvira a vicesindaco e assessore comunale e conseguentemente sono revocate le deleghe conferite nelle materie e sui servizi riguardanti i Servizi sociali».

Il “licenziamento” di Elvira Usai, si è rivelato subito un grave errore politico, soprattutto per i tempi in cui è stato attuato, di Federico Palmas che, nel frattempo, ha deciso di non proseguire la propria esperienza politica con i Riformatori sardi. Inevitabilmente, ha provocato un vero e proprio terremoto in Consiglio comunale, dove la maggioranza ha perso alcuni pezzi ed è rimasta in piedi con un solo voto, essendo composta dal sindaco e da 8 consiglieri, i 4 rimasti nel gruppo “Meglio giovani” (Eliano Locci, Andrea Peddis, Francesco Piredda e Mauro Trullu) e i 4 confluiti nel nuovo gruppo “Impegno civico” (Sandro Madeddu, Valentina Solinas, Roberto Pucci ed Enrico Pulisci). Sono diventati 8 anche i consiglieri di opposizione: Elvira Usai; Alessio Caddeo e Laura Deidda del gruppo “Sinistra Ecologia Libertà”; Valentina Cuccu e Antonio Sini del gruppo “Uniti per il futuro”; Marco Zusa di “Costruiamo insieme il nostro futuro”; Gianni Carboni di “Insieme per voltare pagina”; e, infine, Erminio Meloni di “Per cambiare”.

La nuova Giunta è risultata così composta. Sindaco: Federico Palmas. Vice sindaco e assessore dei Servizi sociali: Mauro Trullu. Assessore dei Lavori pubblici e viabilità: Roberto Pucci. Assessore dei Servizi tecnologici, Attività produttive, Bilancio e Programmazione: Enrico Pulisci. Assessore della Pubblica istruzione e Cultura: Valentina Solinas. Assessore dell’Ambiente, Turismo, Sport, Spettacolo e Tempo libero: Sandro Madeddu. Assessore dell’Agricoltura e dei rapporti con le frazioni: Francesco Piredda.

L’ultimo anno di vita consiliare e amministrativa del comune di San Giovanni Suergiu è stata a dir poco tormentata. Il Consiglio comunale è stato coinvolto sempre meno, inevitabili le dure rimostranze delle minoranze e a più riprese, l’ultima volta all’inizio di marzo, il Circolo del PD di San Giovanni Suergiu ha chiesto le dimissioni del sindaco Federico Palmas.

«La maggioranza è assente, da quattro mesi non viene convocato il Consiglio comunale – ha attaccato Antonio Fanni, segretario del Circolo PD di San Giovanni Suergiu -. E’ dal mese di novembre che l’Amministrazione comunale, insensibile alle problematiche del Paese e irrispettosa delle numerose interrogazioni fatte dalla Minoranza, non convoca il Consiglio comunale, quattro mesi quindi, relegando a qualche riunione di Giunta le molteplici problematiche del Paese. Il Circolo ritiene questo comportamento, segno tangibile di incapacità amministrativa e timore al confronto con l’opposizione, che puntualmente, tramite le interrogazioni pone all’attenzione i vari problemi che attanagliano il nostro territorio.»

«La Giunta ci costa circa 80.000,00 euro all’anno, inoperosa e immobile, sta lasciando al completo abbandono le frazioni, gli impianti sportivi, il manto stradale, l’illuminazione pubblica e tanti altri problemi di cui non si ha il coraggio neanche di discutere – aggiunge Fanni -. La maggioranza “vivacchia” grazie a un voto in più. Ancora un anno di sofferenza per i nostri cittadini prima delle elezioni, sempre che non si rendano conto della loro incapacità e diano l’opportunità al paese di andare alle urne il prima possibile.»

Due giorni fa, l’esplosione dell’inchiesta giudiziaria della Procura di Oristano che ha portato all’arresto di 21 persone, tra le quali 5 sindaci, 2 vicesindaci e dirigenti di uffici tecnici comunali e progettisti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla spartizione di incarichi professionali, turbativa d’asta e corruzione. Tra loro Federico Palmas, sindaco di San Giovanni Suergiu, e Beniamino Pilia, responsabile dei settori Lavori Pubblici, Servizi Tecnologici, Urbanistica ed Edilizia privata del comune di San Giovanni Suergiu. Ieri pomeriggio, le dimissioni di Federico Palmas, con le quali, di fatto, in Consiglio comunale non dovrebbe esserci più una maggioranza in grado di amministrare il paese. La conclusione della consiliatura dovrebbe essere ormai alle porte, con il conseguente commissariamento del Comune per oltre un anno, fino alla Primavera 2016, quando i cittadini di San Giovanni Suergiu saranno chiamati (come peraltro era già previsto per fine naturale della consiliatura) ad eleggere il nuovo Sindaco e il Consiglio comunale.

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L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha stabilito le regole per la pesca del corallo valide per il 2015. L’attività di pesca potrà essere esercitata nel periodo tra il 15 giugno e il 15 settembre 2015, esclusivamente utilizzando la piccozza, dai pescatori titolari dell’autorizzazione regionale, equipaggiati con apparecchi individuali per la respirazione subacquea.
Il decreto assessoriale individua, inoltre, la quantità massima di corallo che può essere pescata giornalmente, le disposizioni in merito alla raccolta, al ROV per la perlustrazione dei banchi di corallo rosso, le zone in cui la pesca potrà essere esercitata e le zone in cui, per favorirne la ricostituzione, non è possibile pescare il corallo rosso.
Possono richiedere le autorizzazioni, che per quest’anno non potranno essere più di 25, i pescatori di corallo e i pescatori professionali subacquei che:
– siano in possesso di un attestato di qualificazione per l’esercizio della pesca professionale subacquea senza limiti di immersione;
– possano dimostrare di essere stati autorizzati e di avere svolto effettivamente l’attività di pesca del corallo in almeno un’annualità nel periodo tra il 2004 e il 2014.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, questa mattina hanno presenziato all’inaugurazione del nuovo Centro servizi per il lavoro di Sant’Elia, a Cagliari, aperto al pubblico lo scorso mese di gennaio. Il presidente e l’assessore hanno voluto incontrare gli operatori del Csl e gli utenti che in quel momento si trovavano nei vari sportelli. Francesco Pigliaru, in particolare, si è informato sulla metodologia adottata dai singoli settori e ha chiesto informazioni sull’andamento dell’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Da alcuni mesi a questa parte si registra, da questo punto di vista, un’inversione di tendenza: segnali di ripresa, soprattutto per i tirocini formativi, dopo anni di crisi.

Al presidente Pigliaru e all’assessore Mura sono state presentate tre iniziative simboliche. Una in chiave femminile: nove donne disoccupate di Sant’Elia si sono costituite nell’associazione “Sant’Elia Vive” che, da tre anni, fa animazione sociale nel quartiere cagliaritano. Il Csl le ha aiutate ad elaborare un progetto che prevede una serie di iniziative: dall’assistenza a disabili, anziani e bambini alla cura degli orti urbani, dal manifatturiero alla riparazione delle reti da pesca, attività praticata da molte persone che risiedono nell’antico borgo.

Altri quattro ex lavoratori di Akela, invece, hanno costituito due società: la Cyberfarm Srls offre servizi informatici e, in un solo mese e mezzo, ha già ricevuto commesse da importanti aziende regionali. La Danielelai.net, invece, si occupa di grafica web e pubblicitaria. Nessuno di loro supera i 40 anni. Le tre iniziative costituiscono un esempio di autoimprenditorialità. Una risposta alla disoccupazione con il coraggio di mettersi in gioco attraverso le proprie professionalità e competenze.

Infine, di fronte al Lazzaretto, il presidente Pigliaru e l’assessore Mura hanno inaugurato il Social Bus, un ufficio multimediale itinerante che, da oggi al 5 giugno, attraverserà 54 Comuni di tutta la Sardegna per fornire ai cittadini informazioni e materiale sui progetti realizzati dalla Regione – attraverso il Fondo sociale europeo – in materia di occupazione, formazione, istruzione e inclusione sociale.

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ieri  pomeriggio è intervenuto nel corso della seduta del Consiglio regionale dedicata a Sa Die de sa Sardigna e, simbolicamente, al tema del sito per il deposito nazionale delle scorie nucleari.

Francesco Pigliaru ha risposto ad alcune mozioni, ribadendo la posizione della Giunta già espressa in più occasioni ed ha sottolineato come la Giunta sia contraria alla localizzazione delle scorie in Sardegna, e ha ricordato di aver espresso tale contrarietà nell’Aula alla presenza della presidente della Camera, Laura Boldrini, e di averlo scritto in una nota ufficiale inviata anche al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Un no che è stato espresso a voce anche al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, durante la sua recente visita a Cagliari.

Pigliaru ha poi ricordato di aver già definito l’eventuale deposito di scorie una nuova servitù e che, come tale, non può essere in alcun modo accettato.

 

Di seguito, l’intervento integrale svolto in Aula dal Governatore.

Presidente Ganau,

Onorevoli colleghe e colleghi,

aver dedicato questa giornata di lavori al tema del sito per il deposito nazionale delle scorie nucleari e aver così potuto ribadire, con voce unica, un secco no all’eventualità che la scelta ricada sulla Sardegna, è un atto estremamente significativo.

Con particolare concretezza, infatti, oggi diamo spessore istituzionale alla celebrazione di Sa Die de sa Sardigna. Per tutti noi questa giornata rappresenta un simbolo di responsabilità, autodeterminazione e coraggio.

Un anno fa, in quest’aula, abbiamo celebrato Sa Die subito dopo l’insediamento di questo consiglio e di questa giunta. Allora dissi che “assumersi con coraggio le proprie responsabilità significa, innanzitutto, richiedere con forza, a tutti i livelli di governo di cui facciamo parte, la partecipazione a pieno titolo a tutti i processi decisionali che ci riguardano”. E aggiunsi che questa sarebbe stata la linea di questo governo: autonomia, sovranità come assunzione di responsabilità.

Oggi, più che mai, ci troviamo ad attuare i principi enunciati. In questa direzione avanziamo quando affrontiamo, giorno dopo giorno, tutte le questioni aperte che riguardano il rapporto della Sardegna con lo Stato italiano. La leale collaborazione tra istituzioni, che abbiamo avviato e portato avanti in questo anno di lavoro, ci ha portato a raggiungere alcuni risultati importanti su vari fronti.

Abbiamo ottenuto risorse rilevanti, con cui stiamo dando risposte a territori, istituzioni, categorie sociali. Risorse che ci spettano e per le quali ci siamo battuti con determinazione.

Su altri temi il dialogo diventa confronto diretto, aperto, senza timidezze. Fronteggiamo le questioni anche più complesse con il coraggio che oggi celebriamo. E che si rafforza nella voce unica e unitaria di tutta la Sardegna nell’esprimere il comune e condiviso rifiuto al deposito delle scorie nucleari.

È confronto, lo sappiamo bene, anche sul tema delle servitù militari; tema aperto su tutti i tavoli, con l’obiettivo preciso del riequilibrio di questa presenza eccessiva nella nostra regione rispetto al resto dell’Italia. Comprendiamo le esigenze del Paese in questo momento di crisi internazionale, ma replichiamo che il carico non può essere sproporzionatamente nostro. In poco tempo abbiamo fatto importanti passi in avanti, dal momento in cui abbiamo negato la firma all’Intesa lo scorso giugno e preteso l’apertura di tavoli negoziali per il riequilibrio. Il ministro Pinotti si è impegnata a valutare la percorribilità dell’avvio del processo di graduale dismissione di parte dei Poligoni e l’individuazione di misure di mitigazione. Alcune di queste, piccole, sono già diventate realtà: abbiamo un calendario di esercitazioni con pause estive più lunghe; piani antincendio all’interno dei poligoni, tavoli di lavoro funzionanti sulla trasparenza e per l’implementazione degli osservatori ambientali. È ancora pochissimo rispetto a ciò che rivendichiamo.

Ma dobbiamo ancora fare tanto. E tantissimo c’è da ottenere, finalmente, dopo un’attesa inaccettabilmente lunga.

Nostra volontà è di disporre pienamente del nostro territorio; di un territorio sano e che non sia irreversibilmente danneggiato, con tutto ciò che ne consegue per l’ambiente, la nostra vera ricchezza, e per la salute nostra e dei nostri figli.

Come già ho avuto modo di dire in quest’Aula alla presenza della presidente della Camera Boldrini nel suo ruolo di terza carica dello Stato, l’imposizione del deposito di scorie sarebbe l’imposizione di una nuova servitù. Nel momento in cui tutto il nostro impegno è concentrato per realizzare un riequilibrio di quantità e qualità, non c’è alcuna possibilità di neanche contemplare un’ipotesi di deposito di scorie nucleari.

La nostra posizione è un no. Un no chiaro, secco, deciso già espresso dalla Giunta e oggi ribadito dal Consiglio.

Non ci sono compensazioni che possano convincerci a cambiare idea. Il nostro patrimonio ambientale, naturalistico e agricolo è tale da poter diventare volano di crescita economica. E noi questo ribadiamo nel nostro programma di governo. La Sardegna è una terra sulle cui ricchezze facciamo il primo e l’ultimo passo. Dobbiamo solo imparare a usarle meglio queste ricchezze, e in questo naturalmente siamo impegnati.

Certo, non ne facciamo solo una questione economica. Negli anni abbiamo imparato a dare valore al paesaggio che abitiamo, alla qualità della terra, dell’acqua e dell’aria. Abbiamo capito – per averlo pagato a volte con la crudezza di un sviluppo distorto che ha prodotto disastri ambientali e malattie – che beni quali l’alta qualità dell’ambiente che abitiamo, non sono barattabili.

Il Ministro dell’Ambiente, che ho incontrato poche settimane fa, conosce bene l’indisponibilità dei sardi a ospitare questo deposito. Lo abbiamo scritto chiaramente in una nota ufficiale inviata anche al Ministro dello Sviluppo Economico.

Un’indisponibilità che quest’oggi ribadiamo ancora una volta senza titubanze e senza indugi, tenendo da conto la sensibilità espressa dal Governo nei confronti delle richieste della nostra comunità.

“Trasparenza e condivisione”, ha annunciato il Ministro Galletti nella scelta del sito. Ebbene, noi a quei presupposti di lealtà vogliamo credere ricordando al Ministro anche la volontà espressa dal 97,13% dei votanti in occasione del referendum del 2011, relativo alla possibilità di simili installazioni nel nostro territorio.

La Sardegna è una Regione generosa. Abbiamo partecipato agli interessi della difesa nazionale più di qualsiasi altra regione. Siamo generosi e solidali e l’abbiamo dimostrato in ogni occasione. Ma della generosità non si può approfittare facendo confluire su un’unica isola una quota spropositata di gravami. Vogliamo vederli ridursi nell’arco di una legislatura. Non siamo disposti ad accettarne altri.

Il mondo è cambiato, continua a cambiare ogni giorno. La generosità riserviamola a ciò cui è giusto riservarla: il nostro ambiente, la nostra salute e, non ultimo, quanto accade continuamente e intorno a noi, sulle nostre coste. Con sempre maggior frequenza sbarcano persone disperate, in fuga da guerra e carestie, nella più grande migrazione di popolo che le nostre generazioni abbiano conosciuto. Responsabilità e coraggio, 221 anni fa come oggi, vuol dire anche avere la consapevolezza di vivere dentro la storia e, in questo, ugualmente, saper fare la nostra parte.

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La Giunta regionale ha approvato oggi un disegno di legge proposto dall’assessore del Lavoro Virginia Mura, che prevede l’incorporazione dei Csl, i Centri regionali per l’impiego, nell’Agenzia regionale per il lavoro, sotto la competenza della Regione. L’assessore del Lavoro ha spiegato il senso del provvedimento con la necessità di una gestione unitaria e coordinata del settore per garantire politiche attive sempre più efficaci attraverso il rinnovato ruolo dei Csl. La Sardegna, con questa riforma, farebbe da apripista nazionale. La parola passa ora al Consiglio regionale. L’esigenza di razionalizzare la materia delle politiche e dei servizi per il lavoro per semplificare l’intero sistema è indispensabile alla luce della legge 15 del 2013, che esclude le politiche del lavoro e i servizi per l’impiego dalle materie che devono rimanere in capo alle Province. Tale competenza dunque non può che essere attribuita alla Regione, spiega l’assessore Mura, perché è una materia che non può essere frazionata fra i Comuni in quanto richiede una gestione unitaria da parte di un’amministrazione, come quella regionale, munita di un adeguato apparato organizzativo e di congrue risorse finanziarie e umane. Il provvedimento è anche in armonia con i processi di riforma nazionale del mercato di lavoro: la legge 183 del 2014 contiene, infatti, la delega al Governo per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e le politiche attive, prevede che il Governo istituisca l’Agenzia nazionale per l’occupazione e razionalizzi enti e uffici che operano in materia di politiche attive per il lavoro.

Secondo l’assessore Mura, con questo disegno di legge la Regione intende raggiungere standard più europei nelle politiche attive e nei servizi per il lavoro, per garantirne la necessaria aderenza ai bisogni espressi dai contesti locali e territoriali.

Cinque minuti per approvare una legge scellerata che regala non si sa a chi e a prezzi di saldo la compagnia di trasporti regionale Saremar, e non offre alcuna garanzia sia sul mantenimento delle corse per le isole minori, sia sul fronte della ricollocazione lavorativa delle maestranze, a un passo dal licenziamento collettivo stante la procedura concorsuale. La Commissione Trasporti ha oggi licenziato la legge per la privatizzazione della Saremar proposta dall’assessore regionale Massimo Deiana con il solo voto favorevole del Partito democratico (Sel si è astenuta mentre le opposizioni hanno votato contro), aprendo una crepa nella maggioranza ormai allo sbando. Perché se da una parte il Pd ha detto sì in Commissione al progetto di legge, dall’altra martedì in Consiglio regionale si appresta a votare una mozione contro la privatizzazione presentata dal segretario di Sel Luca Pizzuto e dal capogruppo del Pd Pietro Cocco.

Un passo falso che rasenta la follia politica e la dice lunga su come la maggioranza di governo, e in particolare il principale partito, abbia fino a oggi gestito la privatizzazione della Saremar. Il Pd è peraltro arrivato all’approvazione della legge ignorando le legittime richieste di Forza Italia sia per quanto riguarda i termini di presentazione degli emendamenti, sia in merito all’audizione (negata) dell’assessore Massimo Deiana. E questo grazie all’atteggiamento al limite del regolamento assunto dal presidente della commissione Antonio Solinas.

Ma l’aspetto più grave è che la maggioranza (o una parte di questa, vista la evidente spaccatura di cui dovrà dare conto) vuole giustificare la privatizzazione attribuendo la responsabilità alla Flotta sarda e all’ingiusta sanzione di undici milioni di euro che l’Unione Europea ha comminato alla Sardegna, la cui unica colpa è quella di avere cercato di battere il monopolio dei trasporti in Sardegna. Va infatti ricordato che la Regione nell’ultimo anno ha stanziato, con due leggi, ben 32 milioni di euro per pagare debiti e stipendi dei lavoratori. E oggi sventolano la solita scusa dei rigidi regolamenti dell’Unione Europea che imporrebbero l’operazione di svendita.

Insomma, se da una parte il Partito democratico si dichiara apertamente dalla parte dei lavoratori, tanto da presentare una mozione contro la privatizzazione perché evidentemente la considera lesiva, dall’altra approva la stessa legge in cinque minuti.

Forza Italia è invece senza tentennamenti e con un’unica faccia contro le nuove norme ed è convinta che il servizio debba rimanere in mano pubblica. Per questo ci opporremo in aula.

Ignazio Locci

Forza Italia Sardegna

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“Sound and Vision”, la musica che si unisce al disegno, approda al Napoli Comicon – Salone Internazionale del Fumetto, in programma nel capoluogo campano tra giovedì 30 aprile e domenica 3 maggio. La performance che ha per protagonisti i Dorian Gray, la band cagliaritana guidata dal cantante Davide Catinari, e l’illustratore e fumettista fiorentino Ausonia, è in cartellone al Teatro Mediterraneo (Auditorium CartooNa) di Napoli venerdì primo maggio dalle 18.30 alle 20.00 (diretta streaming su www.comicon.it .

Ideato dalla cooperativa Vox Day in collaborazione con Coconino Press, la casa editrice bolognese specializzata in graphic novel, “Sound and Vision” è uno spettacolo giocato su due livelli narrativi: un viaggio nell’universo sonoro dei Dorian Gray, illustrato e interpretato all’impronta da Ausonia attraverso i suoi disegni, realizzati dal vivo e proiettati su uno schermo di pari passo con i brani, strumentali e cantati.

La band si presenterà per l’occasione in un’inedita formazione in trio, con Davide Catinari (voce, chitarra acustica, percussioni, synth), Samuele Dessì (chitarre,basso, loops, voci), Nico Meloni (chitarre slide); in scaletta, oltre agli arrangiamenti di brani tratti dagli ultimi due dischi della band, anche un brano inedito.

È proprio con Ausonia che “Sound and Vision” ha debuttato nel febbraio del 2013 a Roma per essere in seguito replicato con altri artisti del disegno e del fumetto come Paolo Bacilieri, Andrea Bruno e Davide Toffolo, in una ventina di occasioni: a Torino, Milano, Bologna, Brescia, La Spezia, Cagliari, Sassari, in club come l’Arci Tambourine di Seregno e il Bloom di Mezzago, e nel prestigioso contesto del festival Lucca Comics & Games.

Per accedere all’evento, oltre al biglietto d’ingresso al festival, bisognerà essere muniti di uno specifico invito, che si potrà ritirare dalle ore 10.00 di venerdì primo maggio, presso l’apposito punto all’ingresso del Teatro Mediterraneo, fino ad esaurimento posti (maggiori informazioni sul sito www.comicon.it).

Quattordici concerti, tre masterclass, laboratori per bambini, una mostra fotografica, un’installazione video, degustazioni e altro ancora. Così, dall’8 maggio al 6 giugno, Forma e Poesia nel Jazz festeggia a Cagliari la sua diciottesima edizione. Un traguardo importante per questa rassegna, organizzata dall’omonima cooperativa, cresciuta nel corso del tempo, fino a diventare uno degli appuntamenti più consolidati e apprezzati da pubblico, critica e addetti ai lavori nel panorama jazzistico sardo.

Diciotto candeline da spegnere con un un fitto cartellone di appuntamenti distribuiti in vari spazi cittadini (lo spazio Jazz’Art, l’Auditorium del Conservatorio, il Teatro delle Saline, il Ghetto, il Jazzino, il Lazzaretto), con un occhio di riguardo per il jazz italiano di qualità e uno sguardo sulla scena musicale (non solo jazzistica) locale, più un pizzico di internazionalità attraverso collaborazioni con la Spagna.

Tra i nomi di spicco, Fabrizio Bosso col suo quartetto (atteso a Cagliari il 14 maggio), il Doctor 3 di Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra (sabato 23 maggio), l’Insanity Quintet (29 maggio), il quartetto del sassofonista americano (ma da tempo di casa in Spagna) Paul Stocker (il 4 giugno), il duo del chitarrista Antonio Forcione con il percussionista Emiliano Caroselli (sabato 6 giugno). E, ancora, Riccardo Melis (8 maggio), il duo Clorinda Perfetto – Robert Witt (10 maggio), il DRC Trio (sempre il 10), il quartetto del chitarrista Carlo Ditta (17 maggio) e quello della cantante Eloisa Atti (22 maggio), il gruppo Musica ex Machina (24 maggio), il CGJ Collective (28 maggio), Signor Palomar (il 30), il duo “EveryWhere flute & piano” di Angelica Perra e Claudio Mosca (il 31).

Organizzata dall’omonima cooperativa, la diciottesima edizione di Forma e Poesia nel Jazz si avvale del contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato dello Spettacolo e Attività Culturali e Assessorato del Turismo) e del Comune di Cagliari, con la collaborazione di Unica Radio, Radio Chinchilla, Dabo, Clamshell record, Calagonone Jazz, Jazz in Sardegna, Conservatorio Statale di Musica “G. Pierluigi da Palestrina”, Cooperativa Sant’Elia 2003, Azienda Vitivinicola Colline del Vento (Villasimius), Fattorie Orro (Tramatza) e Sustainable Happiness.

I biglietti per i concerti di Fabrizio Bosso (20 euro), Doctor 3 (22,50 euro) e Insanity Quintet (12,50 euro) si possono acquistare al Box Office di Cagliari, in viale Regina Margherita, 43 (tel. 070 657428). Abbonamento a 43 euro. Quindici euro invece il prezzo del biglietto per il concerto del 6 giugno di Antonio Forcione e Emiliano Caroselli in vendita tramite Solidando Onlus (tel. 339 7678703 e 345 0368674). Ingresso con degustazione per le serate al Lazzaretto e al Ghetto.

 Jazz Doctor 3 (2)Jazz Antonio Forcione (3m) Jazz Fabrizio Bosso - foto SimoneCecchetti (m) Jazz Paul Stocker

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Il consigliere regionale Gianni Tatti, del gruppo Area popolare sarda, ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, con la quale sollecita una serie di chiarimenti sul ruolo che si intende assegnare ad Abbasanta nell’ambito della rete regionale del trasporto pubblico.

Gianni Tatti sostiene che ad appena pochi mesi di distanza dall’inaugurazione del centro intermodale di Abbasanta, la struttura rischia di essere ridimensionata con interventi che peggiorano la qualità del servizio senza alcun risparmio per l’Arst.

«Mi risulta per esempio – sostiene fra l’altro Tatti – che recentemente sia stata istituita una nuova linea fra Macomer-Noragugume-Borore-Sedilo-Ottana Nuoro che, di fatto, ha due conseguenze: la sovrapposizione con la linea esistente Macomer-Nuoro che ha un tragitto più breve e la sottrazione di una unità al centro di Abbasanta.»

«Inoltre – osserva ancora il consigliere di Aps – sarebbe allo studio la riprogrammazione della linea Abbasanta-Alghero, provvedimento con cui verrebbe a mancare un’altra unità lavorativa alla stazione intermodale di Abbastanta».

«In definitiva – conclude Gianni Tatti – si va prefigurando una situazione di favore per la struttura di Macomer che non ha riscontro né in termini di qualità del servizio né in termini di risparmio per l’Arst e di questo intendo chiedere conto all’assessore Deiana.»