19 April, 2024
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Pietro Cocco 4 copia

A poche ore dalla presentazione dell’elenco dei siti idonei ad ospitare il deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi da parte del Governo, tramite la Sogin, 34 consiglieri regionali, primo firmatario Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico, hanno presentato una mozione con la quale si esprime contrarietà a ospitare nel territorio della Sardegna la sede del deposito nazionale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività.

La mozione impegna il presidente della Regione e l’assessore regionale della difesa dell’Ambiente:

1. A condividere le preoccupazioni manifestate  con la presente mozione e a porre in essere tutte le azioni che verranno ritenute opportune e necessarie per avviare un leale confronto con il Governo affinchè sia rispettata la scelta effettuata dai cittadini della Sardegna in occasione del Referendum consultivo del maggio 2011 di non volere nel proprio territorio installazioni di depositi e stoccaggio di scorie nucleari,  evitando pertanto  che la Sardegna venga individuata quale sede idonea ad ospitare il Deposito nazionale di rifiuti radioattivi.

2.  A difendere in ogni sede ed ambito la specificità dell’Isola, così come stabilito e riconosciuto nello Statuto Speciale della Regione Autonoma della Sardegna.

Piazza Roma Carbonia 2

Da oggi 1 aprile fino a venerdì 15 maggio 2015, sarà possibile presentare proposte di eventi e spettacoli da inserire nel calendario di Estiamoinsieme 2015. Le proposte potranno essere presentate all’Ufficio protocollo mediante il modulo scaricabile dal sito web del Comune di Carbonia ella sezione Servizi Comunali – Servizio Cultura, Spettacolo e Turismo.

La raccolta delle proposte è finalizzata alla predisposizione della programmazione delle attività di spettacolo e intrattenimento per la prossima stagione estiva.

Il 30 marzo, per l’interesse e per il nostro ruolo di rappresentanza dei lavoratori, quali cittadini fruitori del Servizio Sanitario e seppure non invitati, abbiamo partecipato al convegno organizzato dalla ASl 7 sul tema “Progettare, costruire e organizzare l’ospedale del III Millennio“, presso la Grande Miniera di Serbariu.

La giornata è risultata interessante, ed è da apprezzare l’idea di far convenire un parterre qualificato su una tematica che, al pari degli altri grandi problemi del territorio ed anzi, per noi, anche in ragione degli stessi, può essere un grande momento di rilancio oppure avere natura esiziale per la comunità del Sulcis Iglesiente – La sanità -.

Meno pregevole e deludente è stato, semmai, scoprire in quella sede che la giornata non era il punto di partenza per la formazione di un’idea di sviluppo della Sanità del Sulcis Iglesiente ma l’occasione, per presentare, a cura del nuovo Commissario della ASL, gli aspetti principali del Piano Aziendale di riorganizzazione dei Servizi sanitari”. Piano che, peraltro è stato raccontato come frutto di numerosissimi incontri con tutti gli stakeholders dell’intero territorio su cui insiste la ns Azienda Sanitaria.

Ebbene ci corre l’obbligo di precisare che la CGIL, così come numerosi amministratori delle Comunità locali, come evidenziato dalla dialettica del presidente della Conferenza Sanitaria e dalla pesantissima, e quanto mai opportuna, presa di posizione pubblica del sindaco di Carbonia Giuseppe Casti e del Deputato del territorio Emanuele Cani, non sono MAI stati specificamente consultati in proposito!

A meno che, il Commissario, non ritenga esperita tale pratica con i brevi ed episodici incontri effettuati con le categorie sindacali e la RSU Aziendale, nei quali cui il tema è stato genericamente posto a corollario di più specifici argomenti riguardanti le condizioni di lavoro del personale del comparto sanità.

In ogni caso, anche in quella inappropriata sede, i rappresentanti dei lavoratori hanno marcato la necessità che il tema fosse dibattuto partendo da un’idea di sviluppo, prima che questa fosse formulata e soprattutto, che la stessa includesse le considerazioni sugli aspetti organizzativi, qualitativi, dimensionali del personale che, non solo per noi, sono e rimangono il fulcro del Servizio sanitario e della sua qualità.

Per queste ragioni è stato a dir poco disarmante notare che nel lungo ed articolato discorso per astrazioni sulla progettazione della nuova unica struttura ospedaliera, il Commissario non abbia fatto alcun cenno,  se non per ironizzare sul numero dei professionisti attualmente in utilizzo alle strutture, sulle ripercussioni che avrebbe una tale ipotetica realizzazione sui livelli occupazionali; sulla organizzazione del personale dirigente e non; sulla tipologia e dimensionamento dei servizi e delle loro specializzazioni.

Infine, posto che non si può che essere favorevoli ad un futuro ospedale nuovo e moderno, magari diverso dalla nanadimensione ipotizzata di 230/40 posti letto (in luogo dei 377 attuali che già oggi sono ben al di sotto del buon senso e dei dettati normativi regionali e nazionali), e visto anche il termine temporale dell’incarico assegnatogli, ci domandiamo perché il Commissario abbia preferito ri-presentare un immaginifico futuro, piuttosto che occuparsi degli annosi problemi del personale che incidono negativamente sul benessere organizzativo dell’Azienda e di conseguenza sui servizi offerti all’utenza.

Il personale per anni è stato infatti oggetto di una vera e propria azione di depauperamento di qualificazione professionale e reddittuale da parte del precedente management. La richiesta avanzata da più parti, sociali, politiche e istituzionali all’atto del suo insediamento nel ruolo di Commissario, era quella di una cesura con il passato, di una soluzione di continuità rispetto alla stagione disastrosa precedente.

Noi e l’intero territorio, siamo ancora in attesa di vederne l’avvio!

I Segretari generali

Roberto Puddu

Antonio Congiu

Layout 1

Antonio Onnis 6 copia

Il progetto di riorganizzazione dei servizi presentato dal commissario della Asl 7 Antonio Onnis, lunedì 30 marzo, nel corso del convegno”Progettare, costruire e organizzare l’ospedale del III Millennio“, presso la Grande Miniera di Serbariu, ha provocato durissime critiche da parte del deputato del PD Emanuele Cani e del sindaco di Carbonia Giuseppe Casti. Per conoscere nel dettaglio le proposte avanzate da Antonio Onnis che stanno facendo tanto discutere, riguardo il progetto dell’ospedale unico per l’intero territorio del Sulcis Iglesiente, pubblichiamo integralmente la parte dell’intervento dedicata alla proposta.

Fase 1 – Ospedale unico su più stabilimenti

• In corso interventi di completamento nelle dotazioni tecnologiche e arredi dello stabilimento Sirai con particolare riferimento all’allestimento del nuovo quartiere operatorio con 4 sale;

• In corso lavori di ristrutturazione e completamento dello stabilimento CTO che prevedono:

• Completamento nuovi reparti di degenza per acuti: aprile 2015

• Completamento nuovo blocco operatorio con 4 sale: giugno 2015

• Disponibilità per l’esercizio nuove degenze e blocco operatorio: settembre 2015

• Completamento nuovo pronto soccorso e terapia intensiva: aprile 2016

• Completamento ristrutturazione vecchio corpo per degenze e laboratorio analisi: giugno 2016

• Nessun intervento significativo sullo stabilimento Santa Barbara.

• Indicazioni regionali riguardo alla collocazione del DEA di I livello presso uno degli stabilimenti aziendali

• Individuazione dei due stabilimenti Sirai e CTO come stabilimenti per l’attività di ricovero ospedaliero per acuti (uno per la gestione dei percorsi di cura legati all’emergenza-urgenza e uno allo svolgimento delle attività programmate e in elezione)

• Individuazione dello stabilimento Santa Barbara per le attività ospedaliere di lungodegenza e riabilitazione, per la sistemazione delle attività territoriali di diagnosi e cura e prevenzione, per una sperimentazione di alto profilo di Casa della Salute, per l’ospedale di Comunità

• Trasferimento chirurgia generale dal Santa Barbara al CTO: settembre 2015

• Trasferimento medicina dal Santa Barbara al CTO: entro settembre 2015

• Istituzione di polo pediatrico, presso lo stabilimento deputato alla gestione delle attività programmate, settembre 2015;

• Ricollocazione del magazzino farmaceutico dal Crobu al CTO;

• Trasferimento del Servizio psicosociale dal Crobu al Santa Barbara;

• Ricollocazione temporanea della riabilitazione presso il Santa Barbara con istituzione del reparto di degenza con 16 posti letto;

• Istituzione del centro Donna Aziendale;

• Riconfigurazione del laboratorio di analisi unico aziendale presso il CTO;

• Riunificazione dei due punti nascita in un unico punto da ubicarsi, preferibilmente e per esigenze di sicurezza, presso lo stabilimento deputato alla gestione delle emergenze.

A regime:

• due stabilimenti (Sirai e CTO) per l’esercizio delle attività di cure ospedaliere per acuti con specifica destinazione di sede di DEA di I livello e di stabilimento per le attività programmate. In entrambi gli stabilimenti si configurerebbe un’organizzazione logistica delle degenze e una gestione dei percorsi di cura basati su un approccio multidisciplinare e multi professionale dipartimentale;

• permanenza presso lo stabilimento Santa Barbara delle attività di lungodegenza e riabilitazione e configurazione del medesimo come sede di Casa della Salute di livello avanzato con Ospedale di Comunità;

• chiusura e alienazione dello stabilimento Crobu.

Fase 2 – Completamento CTO

• completamento dello stabilimento CTO con realizzazione di un corpo aggiunto destinato a ospitare il laboratorio analisi, la dialisi e il servizio farmaceutico, di aree di parcheggio per dipendenti e visitatori, la sistemazione della viabilità adiacente alla struttura.

• possibilità di trasferire tutte le attività a valenza ospedaliera dal Santa Barbara che diverrebbe struttura a valenza territoriale.

– fabbisogno finanziario compreso tra 6 e 8 milioni di euro

Fase 3 – Nuovo ospedale (circa 5 anni)

• nuovo ospedale per acuti di 230-240 posti letto realizzato in posizione baricentrica rispetto al territorio del Sulcis-Iglesiente;

• riconfigurazione di Sirai e CTO come “cittadelle della salute”, in continuità e integrazione con l’ospedale per acuti, ospitanti l’intero sistema delle cure extraospedaliere di prevenzione, diagnosi e cura, ospedale di Comunità, sistema aziendale direzionale e amministrativo, i presidi territoriali centrali per le emergenze, le centrali territoriali per l’Assistenza Domiciliare, il sistema delle attività di supporto sociale;

• configurazione delle case della salute di Giba, Carloforte, Fluminimaggiore e Sant’Antioco come “spoke” delle due cittadelle della salute e con queste collegate e in continuità organizzativa e operativa.

Valorizzazione patrimonio immobiliare

• Ex Ospedale Crobu;

• stabilimento Santa Barbara;

• sede direzionale in Via Dalmazia a Carbonia;

• sede del Dipartimento di Prevenzione e del Servizio Farmaceutico territoriale in via Costituente a Carbonia;

• sede del distretto/poliambulatorio di Piazza San Ponziano a Carbonia;

• sede del servizio di continuità assistenziale/servizi medici e veterinari di Igiene degli Alimenti di Piazza Cagliari a Carbonia;

• sede del consultorio familiare e Centro Screening di Via Brigata Sassari a Carbonia;

• sede del servizio Igiene degli Allevamenti di via Brigata Sassari a Carbonia;

• sede del consultorio familiare di Iglesias ospitato in locazione da privati;

• sede del Dipartimento di Prevenzione e Servizio dei Sistemi Informativi di via Gorizia a Iglesias.

IMPATTO ECONOMICO FINANZIARIO

Scenario attuale

• RIDUZIONE DELLE RISORSE DISPONIBILI:

• -21 MILIONI ANNO 2014

• -13 MILIONI 2015

• PERDITE PREVISTE:

• – 22 MILIONI 2014

• -35 MILIONI 2015

• RAPPORTO DI EFFICIENZA COSTI/VALORE: 2

(160 MIL. COSTI/60 MIL. VALORE)

• MIGLIORAMENTO DEL REP (Rapporto di Efficienza Produttiva)

• Da 2 a 1,5 in cinque anni

• EFFETTI PREVISTI:

• – 30 MILIONI DI COSTI NEL 2020

Scenario POSSIBILE – EFFICIENTAMENTO

• VALORIZZAZIONE RISORSE UMANE

• APPROPRIATEZZA RICORSO CURE OSPEDALIERE (ATTUALMENTE INAPPROPRIATEZZA = 9 MILIONI)

• RAZIONALIZZAZIONE CONSUMI E ACQUISTI BENI, SERVIZI E TECNOLOGIA

• MIGLIORAMENTO QUALITATIVO PRESTAZIONI CON RECUPERO MOBILITA’ PASSIVA

PROSPETTIVE DI SVILUPPO DELLA COMPETENZA CLINICA E DELLA QUALITA’ DELLE CURE

18 dirigenti medici di ortopedia e traumatologia;

22 dirigenti medici di chirurgia generale

39 dirigenti medici di anestesiologia e rianimazione;

17 dirigenti medici di ostetricia e ginecologia;

25 dirigenti medici di medicina interna.

Il Pan di Zucchero.

Sono tre gli eventi organizzati dall’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio dedicati esclusivamente alla presentazione della Sardegna come destinazione turistica ad una platea selezionata di buyer professionali locali.
Ciascun evento si svolgerà in particolari location, idonee a favorire le trattative tra le imprese sarde e gli operatori turistici del Paese ospitante.
Queste le località degli eventi:
– 21 aprile 2015 a Copenaghen – Reykjaviksalen, Nordatlantens Brygge, Strandgade 91, Christianshavn, DK-1401;
– 23 aprile 2015 a Oslo – i Fabrikken i Kvadraturen, Dronningens gate 4;
– 12 maggio 2015 a Stoccolma – på Fotografiska Muséet, lokal F1, Stadsgårdshamnen 22.
A ciascun evento potranno partecipare un massimo di 20 aziende con le seguenti tipologie:
strutture ricettive alberghiere classificate 3, 4 e 5 stelle, aventi un minimo di 20 stanze, catene alberghiere; consorzi regolarmente costituiti e associazioni turistiche anche non riconosciute a condizione che abbiano un proprio codice fiscale, aventi almeno 10 associati, consorzi e associazioni di B&B, regolarmente costituiti, aventi almeno 10 associati, aziende ricettive all’aria aperta, agenzie di viaggio incoming e tour operator regolarmente iscritti al registro regionale delle agenzie di viaggio, società di servizi turistici, gestori di Cav, attività di noleggio di autobus con conducente regolarmente iscritte nel Registro regionale delle imprese esercenti il noleggio di autobus con conducente.
Le imprese ricettive dovranno aver regolarmente presentato domanda di rinnovo della classifica al comune di riferimento per il quinquennio 2015-2019 ed essere in regola con le comunicazioni periodiche dei dati Istat alle province competenti per territorio.
Le adesioni, una per ciascun evento, dovranno essere inviate entro le ore 20.00 dell’8 aprile 2015 esclusivamente tramite e-mail all’indirizzo tur.sviluppoofferta@regione.sardegna.it.
Ulteriori informazioni potranno essere richieste via email all’indirizzo: tur.sviluppoofferta@regione.sardegna.it.

Matteo Renzi copia 2

Ieri è entrato in vigore l’obbligo della fatturazione elettronica per tutta la Pubblica Amministrazione.

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato la novità nella sua pagina facebook.

«Da oggi la fatturazione elettronica è obbligatoria per tutta la Pubblica Amministrazione – ha scritto Matteo Renzi -. Significa una rivoluzione digitale che coinvolgerà altri 12.000 enti locali, tra Regioni, Province, Comuni, ma anche scuole, università e Camere di Commercio. A giugno, nella prima fase della sperimentazione, erano già stati coinvolti 9000 enti della PA centrale. Questo cambiamento epocale porterà grandi risparmi di tempo e denaro non solo per lo Stato (e parliamo di circa 1,5 miliardi di euro l’anno), ma anche per le aziende che che lavorano con la Pubblica Amministrazione, Significa un rapporto più semplice e più trasparente, con il controllo della spesa da parte dello Stato e con la certezza dei tempi di pagamento per le aziende. Questo è un pezzo fondamentale della riforma della PA, che la rende più moderna, più efficiente, più vicina alle esigenze del cittadino e delle imprese.»

«Da oggi 31 marzo 2015 si estende a tutte le PA l’obbligo di fatturazione elettronica, relativo alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate dalle imprese. Anche gli Enti locali non potranno quindi accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea, così come già fanno i Ministeri, le agenzie fiscali ed gli enti nazionali di previdenza e assistenza che utilizzano la fatturazione elettronica già dallo scorso 6 giugno. Obiettivo – ha concluso il presidente del Consiglio -, la semplificazione della procedura amministrativa nel rapporto tra pubblica amministrazione e fornitori, in un’ottica di trasparenza, monitoraggio e rendicontazione della spesa pubblica.»

Traghetti Arbatax e La Maddalena copia

Parte alle 9.40 da Carloforte (per Calasetta, a causa dell’interruzione dei collegamenti con Portovesme, per il fortissimo vento di maestrale che stamane soffia a 35 km/h) il corteo di protesta dei carlofortini contro la privatizzazione della Saremar.

La delegazione tabarchina raggiungerà Cagliari, dove scenderà in piazza con una grande manifestazione organizzata «contro l’arroganza della Regione e contro altra disoccupazione per un servizio marittimo pubblico». La FILT CGIL ha messo a disposizione due autobus in collaborazione con l’associazione turistica Pro Loco, per favorire la massima partecipazione possibile.

All’origine della protesta, com’è noto, c’è la convinzione che il progetto dell’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, non riconosca il diritto sacrosanto alla mobilità delle persone e delle merci, dimenticando che l’unica strada percorribile per i cittadini delle isole sia il mare.

Ricordiamo ancora che il Consiglio regionale, in una delle prossime sedute,affronterà l’esame della mozione n. 113 presentata da 13 consiglieri, primi firmatari Luca Pizzuto (SEL) e Pietro Cocco (PD), già calendarizzata due volte e poi rinviata per la concomitanza con l’esame del disegno di legge sul nuovo Piano Casa.

La mozione impegna il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e la Giunta regionale:

1) a mettere in atto tutte le azioni e gli strumenti atti ad evitare la privatizzazione totale della Saremar e/o a mantenere pubblica la proprietà maggioritaria, in particolare riconoscendo la funzione sociale del trasporto marittimo con le isole minori e la necessaria permanenza del servizio in ambito pubblico o a maggioranza pubblica;

2) ad aprire un tavolo tecnico di confronto e coordinamento per agevolare lo studio della procedura di parziale privatizzazione della Saremar, evidenziando la centralità di una soluzione che tuteli l’utenza e i lavoratori;

3) a comunicare ufficialmente gli atti di cui alla successiva deliberazione regionale al Governo e all’Unione europea, unitamente ad una relazione sulle motivazioni sociali, economiche e giuridiche che sono alla base della sua adozione.