29 March, 2024
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La Giunta regionale ha stanziato 150mila euro per assicurare la salvaguardia della fauna selvatica ferita.

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La Giunta regionale ha stanziato 150mila euro per assicurare la salvaguardia della fauna selvatica ferita o in difficoltà e, in particolare, le attività di soccorso, recupero, trasporto, riabilitazione e rilascio.
L’assessore Donatella Spano, ricordando che sono operanti in Sardegna due centri regionali di recupero (CRAS) situati a Monastir e Bonassai e gestiti dall’Ente Foreste della Sardegna e i centri provinciali di primo soccorso aperti 24 ore su 24, festivi compresi (fatta eccezione per la Provincia di Nuoro che non ha ancora attivato il proprio centro).
«Abbiamo un patrimonio faunistico di rilievo tutelato da norme di rango comunitario e internazionale. I risultati in termini di successi terapeutici e riabilitativi, quando le distanze e i tempi per il trasporto sono limitati, motivano la scelta di proseguire le attività nei Centri», ha detto l’assessore dell’Ambiente, specificando che occorre assicurare interventi capillari di soccorso, recupero e riabilitazione anche alla fauna marina (tartarughe e mammiferi marini), trattandosi di specie fortemente minacciate nel Mediterraneo, di cui alcune al limite dell’estinzione nelle acque territoriali italiane.
Gli stanziamenti saranno divisi, per il 60 per cento della somma, tra le Province, e per il restante 40 per cento tra i soggetti della Rete regionale formata dalle aree marine protette e dai parchi. Per il funzionamento dei Centri di primo soccorso della fauna selvatica terrestre, ferita o in difficoltà sono destinati 90mila euro, ripartiti in parti uguali (quasi 13mila euro) tra le Province, con esclusione di quella di Nuoro, che dispone di residui degli anni precedenti per poter attivare il Centro. Per le operazioni di soccorso, recupero e rilascio della fauna marina, previste in un protocollo del 2009, è stanziata la quota restante di 60mila euro, divisa in 7 parti uguali (circa 8.500 euro) tra i soggetti della Rete regionale per la conservazione della fauna marina formata dalle cinque Aree Marine Protette Isola dell’Asinara, Capo Caccia – Isola Piana, Capo Carbonara, Tavolara – Punta Coda Cavallo, Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre, dal Parco nazionale di La Maddalena e dal comune di Pula.
Ieri, inoltre, la Giunta ha deliberato 100mila euro per le aree marine protette della Sardegna come sostegno per gli oneri derivanti dalla gestione dei Siti di interesse comunitario (SIC) marini e per favorire la creazione di una rete tra le stesse aree. Le risorse sono ripartite equamente, per 20 mila euro, tra le cinque aree: Isola dell’Asinara, Capo Caccia – Isola Piana, Capo Carbonara, Tavolara – Punta Coda Cavallo e Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre.
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