29 March, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Domani, martedì 3 maggio alle ore 16.00, seduta straordinaria del Consiglio regionale per l’esame della proposta di legge n. 315/A “Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro”. All’ordine del giorno anche il giuramento del consigliere regionale Giovanni Satta e alcune nomine di competenza del Consiglio.

I lavori dell’Aula saranno preceduti, in mattinata, alle 10.30, dalla riunione dell’Ufficio di presidenza della Commissione d’inchiesta sulla Sanità. All’ordine del giorno le comunicazioni del presidente Attilio Dedoni e la programmazione dei lavori.

Alle 11.30 si riuniranno invece, in seduta congiunta, la Terza e la Quinta Commissione per l’esame del doc. n. 14/XV “Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020”, presa d’atto della Decisione di approvazione da parte della Commissione europea e composizione del Comitato di sorveglianza.

Giovedì 5 maggio, alle 16.00, è prevista infine la seduta della Quarta Commissione. In programma, l’audizione dell’Assessore regionale dei Trasporti sulle problematiche relative ai voli low cost e la situazione dei collegamenti marittimi con le isole minori. All’attenzione della Commissione, anche il Testo Unico sull’edilizia sociale e la riforma del Agenzia regionale per l’edilizia abitativa (Area).

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I ferroelettrici sono materiali usati in elettronica e ottica (memorie non volatili, generatori di ultrasuoni per ecografia, etc). Non sono mai metallici (cioè conduttori), e viceversa, nessun metallo è ferroelettrico. Almeno, così si pensava. Un gruppo di fisici di base nell’ateneo di Cagliari, usando simulazioni quantistiche, ha predetto su Nature Communications (4 aprile 2016), un materiale che è intrinsecamente metallico e  ferroelettrico – il primo esempio in assoluto di materiale con queste proprietà.

Il team che ha realizzato e pubblicato le ricerche sul materiale iperferroelettrico metallico è composto da Alessio Filippetti (professore “Rientro dei  cervelli” – Cagliari 2003/07, poi al Cnr – chiamato di recente da associato all’università del capoluogo), Vincenzo Fiorentini (associato dipartimento Fisica, Cagliari), Francesco Ricci (dottorando dipartimento di Fisica, ora all’Università di Lovanio, Belgio), Pietro Delugas (ora alla Sissa di Trieste), Jorge Iniguez (ricercatore Luxembourg IST, visiting professor a Cagliari 2013/15).

«Il primo punto chiave della vicenda – rimarca Vincenzo Fiorentini – è il bismuto, che, come ci ha insegnato Jorge Iniguez, tende a fare legami locali con l’ossigeno, e produce una distorsione che rende possibile l’esistenza della polarizzazione. Il nostro materiale è appunto una cosiddetta perovskite layered di composizione Bi5Ti5O17. Il secondo punto è che Bi5Ti5O17 è sì un metallo, ma  scarso, con poca carica libera di muoversi, e pure poco mobile.»

Il quesito è obbligato: l’effetto è osservabile e magari usabile? Il professor Fiorentini taglia corto: «Sì, decisamente. Nei film ferroelettrici convenzionali, la polarizzazione produce un campo elettrico molto grande, che a sua volta tende a eliminare le distorsioni che la producono – in sostanza, la polarizzazione si suicida. Qui invece il campo sopravvive, dimostrando che la polarizzazione c’è ed è invertibile. Sorvolo su varie sottigliezze che hanno richiesto molto sforzo, come la necessità di alternare il Bi5Ti5O17 con un isolante in un cosiddetto super-reticolo, di cui si è occupato Francesco Ricci».

La carica libera dovrebbe schermare la polarizzazione, un po’ come quando si scarica l’elettricità statica su un termosifone. Fiorentini spiega: “In generale, sì. Qui non lo fa perché, primo, di carica libera ce n’è il tanto che basta a ridurre il campo in modo che non elimini la polarizzazione, ma non abbastanza da ucciderlo del tutto (l’effetto “Riccioli d’oro”); e secondo, è confinata (quasi in un piano) e quindi risponde poco al campo.» Aggiunge Alessio Filippetti: «Abbiamo usato due metodi indipendenti (uno, realizzato insieme a Pietro Delugas, estende la teoria della polarizzazione) e ambedue dicono che la carica libera non riesce a uccidere la polarizzazione. Si sospettava da 50 anni che la polarizzazione potesse esistere in un metallo, ma non era mai stata ottenuta in pratica».

Un film conduttivo e, tra l’altro, trasparente nel visibile, con un campo intrinseco interno invertibile potrebbe essere utile in optoelettronica, in accoppiamenti capacitivi (ad esempio, gli schermi dei tablet), o in memorie non-volatili. Conclude Vincenzo Fiorentini: «Bisogna vedere se qualcuno riuscirà a produrlo in laboratorio (parliamo di strati nanometrici) e non solo al computer, e a studiarne l’applicabilità tecnologica. La strada è lunga, ma l’idea di base è buona».

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E’ ormai quasi tutto pronto, a Carbonia, per l’edizione 2016 di Monumenti Aperti (la tredicesima), in programma sabato 7 e domenica 8 maggio, alla quale parteciperanno 9 istituti scolastici (Istituto Comprensivo “Don Milani”, Istituto Comprensivo “Deledda – Pascoli”, Istituto Comprensivo “S. Satta”, Istituto d’Istruzione Superiore “Gramsci – Amaldi”, Scuola Paritaria “Gritti”, Istituto IPIA “E.Loi”, Istituto ITS “G.M.Angioy”, Istituto “C. Beccaria”) e 25 associazioni (Volontari del soccorso Terra Mare, A.S.Vo.C., Auser, Solki, Radio Club Sulcis S.E.R., Croce Rossa Cortoghiana, Volontari del Soccorso Bacu Abis, Associazione culturale “Su Conti” Serbariu, Gruppo Folk “Santa Giuliana”, Cooperativa Lilith, Cooperativa S.C.I.L.A.
Cooperativa Mediterranea, Cooperativa Sistema Museo, Polisportiva “Il Girasole”, Associazione “Amici della Miniera”, Associazione Pro Loco Carbonia, Associazione “Albeschida”, A.I.A.S. Cortoghiana, Associazione “Giovani terza età Cortoghiana”, Gruppo “Ragazzi Amici della Miniera”, Gruppo Folk Flumentepido, Associazione culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente, Comitato “Santa Barbara” Bacu Abis, L.U.T.E.C., Consorzio Turistico “L’Altra Sardegna”).

Cresce il numero dei monumenti visitabili. Tra le novità di quest’anno vi sono il campanile della chiesa di San Ponziano, alto 46 metri, completamente ristrutturato grazie ad un progetto del Lions Club di Carbonia, realizzato con la collaborazione della parrocchia guidata da don Amilcare Gambella, visitabile fino alla parte superiore (inaugurato due settimane fa); e la palazzina dell’ex Direzione mineraria della Grande Miniera di Serbariu, inaugurata lo scorso 19 dicembre, sede del progetto Ex-dì Memorie in movimento – La fabbrica del Cinema. Alle novità si affiancheranno tutti gli altri luoghi e percorsi da anni inseriti all’interno di Monumenti Aperti. Tra gli altri ricordiamo: la millenaria storia fenicio-punica raccontata da Monte Sirai e Cannas di Sotto; la Grande Miniera di Serbariu con i diversi centri culturali; il percorso CIAM (Carbonia Itinerari di architettura moderna) grazie al quale, a bordo di un trenino turistico, i visitatori potranno osservare i tratti caratteristici della Città razionalista.

Inaugurazione campanile Carbonia Chiesa San Ponziano 50 copiaFabbrica del Cinema 2

 

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Armando Berti

 

Armando Berti - ottobre 1970.

Armando Berti – ottobre 1970.

La nave Altair.

La nave Altair.

Osvaldo Franzo.

Osvaldo Franzo.

Ugo Freguja, l'unico superstite del Fusina.

Ugo Freguja, l’unico superstite del Fusina.

Copertina libro La Tragedia del Fusina

Si è spento ieri, all’età di 66 anni, Armando Berti, uno degli ex marinai della fregata Altair che nel gennaio del 1970, militare di leva, partecipò alle ricerche dei naufraghi del Fusina, affondato al largo di Cala Vinagra (ci furono 18 vittime e un solo superstite, Ugo Freguja).

Armando Berti da allora è rimasto molto legato, con il collega Osvaldo Franzo, diventato poi amico fraterno, alla comunità di Carloforte, tornando spesso nell’Isola di San Pietro per ricordare quell’assurda tragedia del 17 gennaio 1970.

Ricordiamo Armando Berti con la pubblicazione integrale della pagina del libro “La tragedia del Fusina”, scritto da Salvatore Borghero, Luigi Pellerano, Giambattista Repetto e Simone Repetto, Giampaolo Cirronis Editore, a lui dedicata.

Armando Berti “Elettromeccanico Scelto”, poi “Sottocapo Elettromeccanico” e, infine, “Sergente Elettromeccanico” stava svolgendo il servizio di leva nella Marina Militare Italiana, a bordo della Fregata “Altair”, sigla: “F 591”, di base a Cagliari. «Erano già passati otto mesi di “naja” sui 24 previsti, e quel gennaio 1970 è stato sicuramente il mese di maggior attività in mare e di esperienze vissute. Un mese indimenticabile! Dopo aver fatto il “C.A.R.” ed il corso di Elettromeccanico (EM, addetto alle apparecchiature di acquisizione del bersaglio e teleguida dei pezzi) a Taranto, ho avuto il primo imbarco sull’incrociatore lanciamissili “Impavido” – “D 570” che aveva base sempre a Taranto. Causa grandi lavori della nave, a fine 1969, gran parte dell’equipaggio venne sbarcato e per me ci fu il movimento per “Nave Altair”. Salii a bordo dell’Altair, ancorato alla banchina “Ichnusa” nel porto di Cagliari, la mattina di martedì 30 dicembre 1969. Nave Altair, una fregata di costruzione americana, lunga circa 93 metri e larga 11, al comando del Capitano di Fregata Maurizio Barbieri, faceva parte della sesta Squadriglia Fregate, assieme alle gemelle “Andromeda” ed “Aldebaran”. L’ufficiale in seconda, comunemente chiamato “il Secondo” era il Tenente di Vascello Claudio Delise. A bordo eravamo circa 100-110 persone fra equipaggio ed Ufficiali. L’attività principale di queste navi era la vigilanza pesca (Vi-Pe), cioè compiti di pattugliamento e di vigilanza a pescherecci italiani, nel Canale di Sardegna e Canale di Sicilia, fino a tutto il Golfo di Hammamet, costa orientale della Tunisi.»

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Una tartaruga di discrete dimensioni, appartenente alla specie “Caretta Caretta”, è stata ritrovata morta questo pomeriggio a Punta Trettu, all’altezza della pineta. La segnalazione alla Guardia Costiera di Portoscuso è stata fatta da una famiglia che si trovava nella zona per fare una passeggiata.

La carcassa, trascinata a riva dalle correnti, presentava un foto sulla testa. Del ritrovamento sono stati informato il comune di San Giovanni Suergiu e la Asl 7 di Carbonia che provvederanno al recupero e allo smaltimento.

tartaruga

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Il Premier Matteo Renzi ha incontrato oggi i lavoratori dell’Eurallumina che da due giorni manifestano davanti alla Camera dei deputati, per sollecitare una soluzione alla lunga vertenza per il rilancio dello stabilimento di Portovesme, fermo ormai da oltre 7 anni.

Con il Premier, c’erano il sottosegretario al CIPE, Luca Lotti, e il deputato del Partito Democratico Francesco Sanna che nel pomeriggio ha diffuso una nota sui contenuti dell’incontro.

«L’incontro – racconta Francesco Sanna – si è svolto nella saletta davanti allo studio del Presidente, dove normalmente si ricevono gli ospiti importanti. Davanti ad un caffè, si è ripercorsa la lunga vicenda di Eurallumina: dalla chiusura della produzione, passando per gli accordi di programma, il contratto di sviluppo con INVITALIA e l’avvio delle procedure di valutazione di impatto ambientale e autorizzative della significativa ristrutturazione dello stabilimento di Portovesme dove si produce l’allumina, il primo stadio (dopo l’estrazione mineraria della bauxite) per l’ottenimento dell’alluminio e delle sue leghe. Sullo specifico dossier di Eurallumina, il presidente del Consiglio ha risposto positivamente alla richiesta formulata dai lavoratori, di uno sforzo di coordinamento finale da parte del Governo di tutte le istituzioni coinvolte – come previsto dagli accordi a suo tempo siglati – per poter concludere positivamente la fase delle autorizzazioni e iniziare l’investimento di ristrutturazione.

La discussione si è poi allargata alle altre “cose da fare” per rilanciare lo sviluppo della Sardegna sud occidentale. Centrale la vicenda ALCOA, per la quale Renzi ha confermato di avere presto in programma un incontro con i vertici di GLENCORE (e lì gli si sono illustrate le sinergie operative della ripartenza di Eurallumina, che farebbe diventare “a chilometri zero” la fornitura della materia prima dello stabilimento ALCOA).»

«Poi si è parlato delle bonifiche – aggiunge Francesco Sanna -, dell’attrattore turistico rappresentato dalle strutture minerarie dismesse e dall’aiuto che può venire da un Parco Geominerario che riprenda a funzionare con la partecipazione delle autonomie locali, della possibilità di rafforzare per dimensione e qualità una ricettività turistica rispettosa del paesaggio e dell’ambiente. E ancora: della possibile coesistenza e crescita di un settore agroalimentare e della pesca (e qui gli diciamo sulla necessità di aumentare le quote di pesca delle tonnare sarde, sia per il richiamo turistico, sia per la possibilità di trasformazione in loco e tracciabile di un prodotto di successo in tutto il mondo).

Il presidente ha ricordato la sua “scoperta” – al laboratorio del Gran Sasso – del progetto ARIA, che l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’università americana di Princeton, la Regione Sardegna realizzeranno nella miniera Carbosulcis di Seruci (Gonnesa).  Gli si è spiegato che anche nella completa riutilizzazione di quelle infrastrutture minerarie per fini scientifici e produttivi – anche se non più estrattivi – passa la possibilità di uno sviluppo diversificato del Sulcis, che non vanifichi e faccia scomparire le competenze minerarie di decine di giovani già formati.»

«E’ una chanche da non perdere anche la riconversione di circoscritti ambiti industriali, che potrebbero ospitare senza ulteriore consumo del suolo a Portovesme uno degli stoccaggi del Gas Naturale Liquido della Sardegna, così come ENEL va invece invitata a mettersi nelle condizioni di fare sinergia con la possibile realizzazione di uno stabilimento per la produzione di etanolo.

Di tutte queste cose, il presidente del Consiglio si è impegnato a tener conto, nella fase conclusiva della redazione del Patto per la Sardegna, che sottoscriverà con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, nella sua prossima visita nell’Isola.

Durante la riunione – conclude Francesco Sanna -, i lavoratori non si sono tolti il casco protettivo, non per maleducazione, ma per auspicio di doverlo rimettere ogni giorno, nel loro stabilimento di nuovo in marcia.»

Eurallumina a Roma 2 Sciopero Eurallumina

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Il Carloforte ha superato di misura per 1 a 0, come da pronostico, il Girasole, nello spareggio play out in gara unica ed ha conquistato la salvezza nel girone A del campionato di Promozione regionale. Il Girasole retrocede in Prima categoria.

Per la squadra tabarchina, ripescata la scorsa estate a mercato ormai chiuso, si tratta di una piccola impresa, maturata al termine di una stagione travagliata che ha visto alternarsi più volte, in panchina, tre allenatori: ha iniziato Massimo Comparetti, sostituito una prima volta con Roberto Santamaria; è stato poi richiamato Massimo Comparetti, sostituito una seconda volta con Roberto Santamaria, la cui esperienza è durata poco, ed ha aperto la strada della panchina a Pasquale Lazzaro, arrivato fino al vittorioso play out odierno.

Oggi si è giocata anche la partita di andata del play off promozione tra Sorso e Bosa, squadra seconde classificate rispettivamente nei gironi B e A, terminata in parità senza goal. La squadra che accompagnerà l’Orrolese e l’Ilvamaddalena nel gioioso viaggio verso l’Eccellenza regionale, scaturirà domenica prossima dal match di ritorno, in programma a Bosa, sul campo della squadra che ha già vinto la Coppa Italia, superando il Carbonia ai calci di rigore nella finale di Oristano. Quel Carbonia che è stato preceduto dal Bosa anche in campionato solo per una migliore classifica nei confronti diretti, avendo chiuso la stagione regolare a parità di punti, alle spalle dell’Orrolese.

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Adrian Pablo Pasquali

La VBA/Olimpia ha vinto 3 a 1 anche a Sarroch (26-28, 18-25, 25-20, 21-25) nell’ultima trasferta stagionale, centrando così con lo stesso punteggio la quarta vittoria consecutiva ed è salita a quota 20 punti nella classifica del girone B del campionato di B1 di volley. La squadra di Adrian Pablo Pasquali è stata protagonista di una stagione sfortunata, caratterizzata da diversi errori nella campagna acquisti estiva, dal successivo “taglio” di alcuni dei nuovi arrivati e dall’avvio di un nuovo progetto di valorizzazione dei giovani in un campionato che non prevede retrocessioni, ma ha saputo cambiare marcia nel finale di stagione e questo filotto di vittorie, che cercherà di completare sabato 7 maggio (inizio ore 17.00) nel match casalingo con i Lupi di Santa Croce che chiuderà la regular season, per dare un arrivederci nel migliore dei modi alla prossima stagione.

A una giornata dalla fine, Monini Spoleto e Videx Grottazzolina hanno già staccato il biglietto per la promozione diretta in A2, mentre Fanton Modena Est (battuta la scorsa settimana in Emilia dalla VBA/Olimpia per 3 a 1) ed Edilfox Sol Caffè Grosseto, appaiate a quota 49 punti, dovrebbero disputare i play off (chiuderanno la regular season in trasferta, rispettivamente contro la Pallavolo Carpi e la Videx Grottazzolina, già promossa). Alle loro spalle, distanziate di 3 punti, ci sono Pallavolo Massa e Niagara 4 Torri Ferrara, che giocheranno in casa rispettivamente contro l’OSGB United Service Reggio Emilia e la Medea Montalbano).

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Prenderà il via giovedì 5 maggio, alle ore 21.00, con la proiezione del film “Bakroman”, nei locali dello Spazio Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema nella Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia, la rassegna “Piccolo Grande Cinema” – Il Cinema documentario dei Fratelli De Serio.

La rassegna è organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia Iglesias della Società Umanitaria in collaborazione con i Circoli del Cinema ARCI-UCCA e FICC e consterà di due appuntamenti.

Dopo la proiezione di “Bakroman”, la settimana successiva, giovedì 12 maggio, sempre alle ore 21.00, a margine della proiezione del documentario di recente uscita dal titolo “I ricordi del fiume”, si terrà l’incontro con uno dei due autori del film, il regista Gianluca De Serio.

Gianluca e Massimiliano De Serio lavorano insieme dal 1999. Negli anni hanno realizzato film, documentari e installazioni, partecipando a mostre e festival di cinema nazionali e internazionali.

Protagonisti dei lavori dei De Serio sono identità sradicate, alle prese con una continua ridefinizione di sé o identità collettive, in un percorso ibrido tra messa in scena, memoria e performance.

Nel febbraio 2012 hanno fondato “Il Piccolo Cinema”, “società di mutuo soccorso cinematografico”, spazio dedicato alla promozione della cultura cinematografica, nella periferia nord di Torino, a Barriera di Milano, quartiere noto per le sue difficoltà sociali, dove vivono e lavorano.

Nell’agosto 2011 Sette opere di misericordia, il loro primo lungometraggio per il cinema, esordisce in concorso internazionale al Festival del film Locarno e ottiene numerosi riconoscimenti tra cui il Grand Prix all’Annecy Cinéma Italien e tre candidature per il Nastro d’argento.

Nella loro carriera vantano anche una vasta produzione di cortometraggi con cui si sono aggiudicati, tra gli altri, la pre-selezione all’Oscar per il Miglior cortometraggio nel 2005, la candidatura agli European Film Awards per il cortometraggio, nel 2006 e il Nastro d’argento per il Miglior cortometraggio nel 2004 e due candidature al David di Donatello nel 2005 e nel 2006.

Il documentario Bakroman, che verrà proposto al pubblico giovedì 05, ha vinto il premio come miglior documentario italiano al Torino Film Festival nel 2010.

I “Ricordi del fiume” è stato presentato in anteprima alla 72ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia lo scorso settembre.

L’ingresso a entrambi gli appuntamenti sarà libero e gratuito.

Fabbrica del Cinema 1