16 April, 2024
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Il Parlamento europeo ha adottato oggi, a stragrande maggioranza, una risoluzione che stabilisce i principi e le condizioni per l’approvazione dell’accordo di uscita del Regno Unito.

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Il Parlamento europeo ha adottato oggi, a stragrande maggioranza, una risoluzione che stabilisce i principi e le condizioni per l’approvazione dell’accordo di uscita del Regno Unito. Qualsiasi accordo al termine delle negoziazioni tra UE e Regno Unito avrà bisogno dell’approvazione dei deputati europei.

I deputati hanno sottolineato l’importanza di garantire un trattamento equo e paritario ai cittadini UE che vivono nel Regno Unito e ai cittadini britannici che vivono nell’UE, evidenziando inoltre che il Regno Unito rimarrà un membro UE fino alla sua uscita ufficiale e che ciò comporta diritti, ma anche obblighi, come gli impegni finanziari che potranno protrarsi anche al di là della data d’uscita.

Nella risoluzione, approvata con 516 voti a favore, 133 contrari e 50 astensioni, i deputati mettono in guardia contro qualsiasi tentativo di “scambio” tra la cooperazione in materia di sicurezza e il futuro rapporto economico tra UE e Regno Unito. I deputati si oppongono anche a qualsiasi tipo di futura relazione economica caratterizzata da accordi specifici in ogni settore e ribadisce l’indivisibilità delle quattro libertà del mercato unico: la libera circolazione di beni, capitali, servizi e persone.

Si potranno discutere eventuali disposizioni transitorie solo quando saranno stati compiuti “notevoli progressi” nei negoziati sulle modalità d’uscita del Regno Unito dall’UE. Tali disposizioni transitorie non potranno durare più di tre anni, mentre un accordo sulle relazioni future potrà essere raggiunto solamente quando il Regno Unito sarà ufficialmente uscito dall’UE.

Nel testo, si afferma che gli interessi dei cittadini sono prioritari e che i cittadini Irlandesi saranno particolarmente colpiti. I deputati chiedono di mantenere l’impegno sul processo di pace in Irlanda del Nord e di evitare il ripristino di controlli rigorosi alla frontiera. Le circostanze particolari presentate da questa situazione dovranno pertanto essere affrontate come prioritarie nell’accordo d’uscita.

Si mette inoltre in guardia il Regno Unito da ogni tentativo di limitazione dei diritti relativi alla libertà di movimento prima dell’uscita effettiva dall’UE e si chiede ai 27 Stati membri di esaminare come affrontare il timore dei cittadini britannici di poter perdere i propri diritti di cittadinanza UE a causa della Brexit.

I deputati hanno chiesto a entrambe le parti di agire in buona fede e in piena trasparenza in modo da garantire una procedura d’uscita ordinata.

Qualora il Regno Unito cercasse di negoziare accordi commerciali con Paesi terzi prima della sua uscita, ciò costituirebbe una violazione dei trattati. Sarebbe altresì contrario ai trattati qualsiasi accordo bilaterale tra uno o più Stati membri relativo a questioni che rientrano nell’ambito di applicazione dell’accordo di recesso e che interferiscono con le future relazioni dell’Unione europea con il Regno Unito.

Il Regno Unito continuerà a godere dei suoi diritti in quanto membro dell’UE fino alla sua uscita. Allo stesso tempo, però, dovrà assumersi i propri obblighi, tra cui quelli finanziari derivanti, tra le altre cose, dall’attuale bilancio pluriennale dell’UE. Tali impegni finanziari potranno protrarsi al di là della data d’uscita.

Il Parlamento europeo intende sviluppare gli elementi esposti nella risoluzione con l’avanzare dei negoziati, adottando per esempio ulteriori risoluzioni e includendo questioni specifiche o settoriali.

Dal dibattito prima della votazione, è emerso un ampio sostegno trasversale per dare priorità alla tutela degli interessi dei cittadini più colpiti dalla Brexit. La maggioranza dei capigruppo ha anche sottolineato che, mentre è importante che i negoziati si tengano in un clima sereno, l’UE a 27 ha bisogno di restare unita per difendere i propri interessi. I gruppi di sinistra hanno anche detto che il mantenimento di elevati livelli di protezione sociale è per loro una priorità assoluta.
I leader dei gruppi EFDD e ENF si sono detti felici del lancio della procedura di ritiro e hanno accusato l’Unione europea di cercare di “punire” il Regno Unito.

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La Giunta regionale
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