18 April, 2024
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La Regione ha pubblicato on line sul sito istituzionale il bando da 44 milioni di euro per interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici e per la realizzazione di micro reti rivolto alle strutture pubbliche nel territorio regionale: il bando, che si inserisce nella programmazione unitaria, è il risultato del lavoro congiunto degli assessorati dei Lavori Pubblici e dell’Industria, che si muovono in sinergia verso un comune obiettivo: dotare l’Isola di edifici intelligenti che consumano meno energia, la producono, usano solo quella necessaria e trasferiscono quella in eccesso ad altre strutture, in un processo virtuoso che si traduce in economia, tutela ambientale e miglioramento della qualità della vita per tutti i sardi.
«Vogliamo che la Sardegna sia sempre più una ‘smart region’ e oggi, grazie al lavoro di squadra portato avanti dai due assessorati, facciamo un altro passo concreto verso l’obiettivo – sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. La direzione che percorriamo è l’unica possibile: la transizione da energie fossili a rinnovabili. È necessario orientare il mercato verso un settore che è destinato a generare lavoro di alta qualità e per questo investiamo risorse pubbliche importanti. La tecnologia avanza veloce e ci permette di puntare a una produzione rinnovabile mirata al benessere delle persone che vivono vicino a dove l’energia viene prodotta. Non servono solo edifici che generano energia rinnovabile – conclude il presidente Pigliaru -, ma anche reti e connessioni tra loro, per raggiungere equilibrio e autosufficienza.» 
«Stiamo entrando in una nuova era – dice l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini – con la Regione che porta innovazione in un settore con forti potenzialità, per attrarre ulteriori investimenti, anche privati. Grazie a questi interventi gli edifici pubblici sardi potrebbero diventare vere e proprie isole energetiche, infatti, con l’efficientamento e la costruzione di reti intelligenti che collegano più edifici, e l’uso di sistemi di accumulo dell’energia elettrica, questa potrà essere trasferita alle strutture che ne hanno bisogno, attraverso un sistema di monitoraggio che controlla e regola la distribuzione. Proseguiamo spediti – conclude l’assessore dei Lavori pubblici – questo bando segue di poche settimane il via libera della Giunta al programma preliminare dei primi due interventi per 16 milioni e 600mila euro: efficientamento energetico nell’edilizia residenziale pubblica di proprietà Area (11,6 milioni) ed efficientamento energetico e smart grid negli immobili di viale Trento, via Battisti e viale Trieste (5 milioni) a Cagliari.»
«È un bando importantissimo con obiettivi che vanno nella direzione già tracciata dal Piano Energetico: cioè, risparmiare energia, creare reti intelligenti di distribuzione energetica e migliorare la qualità dell’ambiente, a partire dagli edifici pubblici, quelli dei Comuni e delle Province in particolare, ma anche delle Università e dei Consorzi Industriali – sottolinea l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras -. Le azioni previste dal bando si inseriscono in un quadro più generale che la Giunta ha delineato in questi ultimi tre anni. Proprio nei giorni scorsi a Roma la Conferenza delle Regioni – Commissione Energia si è riunita per approvare la posizione comune sul documento di consultazione della Strategia Energetica Nazionale. La nostra regione anticipa le misure contenute nella SEN per la riqualificazione profonda degli edifici pubblici incentrata su efficienza e autoconsumo anche attraverso un coinvolgimento più efficace delle Energy Service Company-ESCO. La Sardegna punta alla riduzione del 50% delle emissioni climalteranti associate ai consumi entro il 2030. È un traguardo ambizioso e per raggiungerlo occorre la collaborazione di tutti, dalla Regione agli Enti locali, dal mondo delle imprese ai cittadini. Vogliamo migliorare le prestazioni energetiche degli edifici pubblici attraverso la promozione e l’uso di tecnologie innovative. Vogliamo utilizzare in maniera più efficiente le fonti energetiche rinnovabili e migliorare la stabilità e l’efficienza del sistema energetico. Stiamo mettendo le basi per consegnare alle prossime generazioni una Sardegna più ‘verde’ e più moderna. Le risorse in campo sono ingenti e devono essere spese tutte e bene – conclude l’assessore Piras -: è un mercato che può creare lavoro, e quindi occupazione, attivando processi di filiera che consentono di attrarre investimenti pubblici e privati.»
L’entità del contributo per ciascun beneficiario sarà pari al 100% del costo totale ammissibile a finanziamento. Le domande possono essere presentate fino al 3 novembre 2017.
Possono partecipare i comuni, singolarmente o nelle forme associate previste dal Testo Unico degli enti locali, le province, i consorzi industriali e le università, ad esclusione delle strutture sanitarie. Il finanziamento massimo per ciascuna proposta ammissibile, nei limiti delle risorse disponibili, va dai 500mila euro per i comuni singoli fino a 3000 abitanti a 2.500.000 per le proposte presentate da comuni associati, province, amministrazioni universitarie e consorzi industriali. Il finanziamento minimo per ciascuna proposta è pari a 50.000 euro.

L’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras.

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L’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria ha incontrato le associazioni di categoria. E’ stato un faccia a faccia ricco di contenuti, dallo spirito propositivo e costruttivo quello che si è tenuto oggi nella sede dell’assessorato dell’Agricoltura tra l’assessore Pierluigi Caria ed i rappresentanti delle quattro associazioni di categoria. Al centro dei lavori lo stato di crisi e di emergenza del mondo agricolo dove decine di migliaia di aziende stanno fronteggiando numerose criticità di carattere finanziario (calo del prezzo del latte ovicaprino o dei cereali) e di danni da maltempo: nevicate, trombe d’aria, gelate e per ultima la siccità. Nelle oltre quattro ore di confronto, anche serrato e approfondito su numerose tematiche, si è deciso di riavviare subito un tavolo verde permanente tra la Regione e le associazioni agricole per affrontare e seguire costantemente tutte le problematiche. «Oggi si è avviato un percorso di confronto molto importante – ha detto l’esponente delle Giunta Pigliaru – ci aspetta un cammino non facile, ma siamo tutti consapevoli che anche partendo da posizioni diverse abbiamo un obiettivo comune: venire incontro alle esigenze di agricoltori e pastori, che più di tutti stanno pagando il prezzo più salato della congiuntura».

Riconosciuto lo stato emergenziale del comparto isolano, il prossimo passo sarà quello della presentazione in Commissione Attività produttive del Consiglio regionale di una legge attuativa, già predisposta in bozza dall’assessorato dell’Agricoltura, per la spesa immediata di 14 milioni di euro. Tali risorse erano state stanziate a marzo dall’Assemblea di via Roma, sulla Finanziaria 2017, per far fronte al calo del prezzo del latte ovino. «L’Oilos, nato per riorganizzare e governare la filiera – ha ricordato Pierluigi Caria -, in questi ultimi mesi è stato eccezionalmente incaricato dal Consiglio regionale di fare una proposta di spesa sui 14milioni di euro. All’unanimità, il direttivo dell’Organismo interprofessionale latte ovino sardo ha deciso di destinare 12milioni direttamente ai pastori, in base al latte prodotto nel periodo 1 gennaio 2016 – 31 dicembre 2016. Gli altri 2milioni – ha aggiunto l’assessore – sono stati invece destinati per iniziative di carattere sociale con il finanziamento di un bando nazionale per l’acquisto di pecorini sardi Dop da destinare agli indigenti».

Sempre in commissione Attività produttive del Consiglio regionale, l’assessore Caria e i rappresentanti delle organizzazioni di categoria andranno a breve a esporre problematiche e possibili interventi da mettere in campo per superarle.

L’assessore dell’Agricoltura ha poi ricordato i provvedimenti sugli stati di calamità presentati al Governo nazionale per i danni da neve, trombe d’aria, gelo e siccità. Sul tema della siccità, Pierluigi Caria ha ribadito che, «escluse le zone della Nurra e del Cixerri, in tutti gli invasi dell’Isola ci sono risorse sufficienti per affrontare, senza particolari preoccupazioni, i consumi di uso agricolo e domestico per i prossimi mesi». La crisi agricola dovuta alla siccità è invece frutto delle mancate piogge di fine inverno e primavera che hanno compromesso la fase vegetativa per la crescita dei pascoli, delle foraggere e delle colture soprattutto cerealicole.

La programmazione 2014-2020 è partita nel 2016, con il cosiddetto N+2 (2 anni di garanzia che portano i limiti di spesa almeno fino al 2022-2023). La tabella di marcia sulla spesa è quindi in linea con i tempi. Dall’1 gennaio 2016 fino a oggi sono stati spesi oltre 206milioni 897mila euro, su un totale generale di 1miliardo 308milioni. Sulle domande delle Misure 4.1, 4.2 e 6.1 del Programma di sviluppo rurale ci sono ritardi dovuti alla mancata della fornitura degli applicativi da parte di Agea. La Regione ha quindi deciso di istruire le pratiche manualmente, una per una. «Stiamo facendo tutte le dovute pressioni con il Mipaaf e Agea, e continueremo a farle nei prossimi mesi – ha spiegato Pierluigi Caria – per garantire la dovuta continuità ai pagamenti agricoli, soprattutto in questo momento di congiuntura per le nostre aziende».

I rappresentanti del mondo delle campagne hanno descritto i tanti problemi che affliggono agricoltori e pastori: storie simili che accomunano, comparto per comparto, le diverse zone della Sardegna. Forti rimostranze sono state espresse per i ritardi dei pagamenti dei premi e delle falle del sistema informatico dell’Agenzia nazionale per le erogazioni in Agricoltura. Si è toccato quindi il tema dell’iter dell’istituzione dell’Ente pagatore agricolo regionale e della necessità di garantire continuità e affidabilità ai tempi di erogazione delle risorse.

Tutte le diverse posizioni si sono accomunate su una grande proposta: convocare a breve nella sede di Agea a Roma un incontro allargato alle associazioni di categoria. Assessorato e rappresentanti del mondo delle campagne faranno fronte unico nel chiedere risposte chiare e date certificate per i pagamenti comunitari.

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Il 22 settembre 2017 si terrà a Cagliari il Workshop “Destinazione Sardegna” relativo al settore MICE. Gli operatori dell’offerta turistica sarda avranno la possibilità di incontrare venti buyers esteri rappresentanti di agenzie di organizzazione eventi ed incentive.

L’incontro è dedicato a quindici imprese che si occupano di: destination marketing organisation e convention & visitors bureau, convention bureau territoriale, club di prodotto e aggregazione d’imprese congressuali ed eventi, sedi per eventi (centri congressi – alberghi congressuali – dimore storiche – spazi per grandi eventi – spazi istituzionali – spazi non convenzionali), agenzia di organizzazione di convegni, congressi, eventi, eventi motivazionali, lanci prodotto, espositori, seminari, agenzie di Viaggio e di Comunicazione con specifici dipartimenti di organizzazione eventi aziende e agenzie di servizi e consulenza congressuale.

Per poter partecipare le imprese ricettive dovranno aver regolarmente presentato domanda di rinnovo della classifica al comune di riferimento per il quinquennio 2015-2019 ed essere in regola con le comunicazioni periodiche dei dati ISTAT alle province competenti per territorio.
Le agenzie di viaggio dovranno essere regolarmente iscritte al registro regionale delle agenzie di viaggio.

Le richieste di partecipazione dovranno essere trasmesse entro e non oltre le ore 9.00 del 12 luglio 2017 a: Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Turismo Artigianato e Commercio – Servizio Promozione all’indirizzo email tur.promozione@regione.sardegna.it .

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Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, la Giunta ha deliberato ieri di richiedere al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) il riconoscimento del carattere di eccezionalità delle condizioni metereologiche avverse nel periodo 19-20 dicembre 2016 e 14-18 e 21 gennaio 2017, così da poter accedere alle risorse del Fondo nazionale di solidarietà (FNS). In tali finestre temporali, infatti, diverse zone della Sardegna sono state interessate quasi continuativamente da forti piogge, nevicate e trombe d’aria che hanno causato danni e compromesso le attività agricole nei territori di 76 Comuni di tutta l’Isola.

Dalla relazione redatta dall’Agenzia Argea, anche sulla base degli accertamenti in campo effettuati in collaborazione con i tecnici dell’agenzia Laore, è emerso che a causa degli eventi calamitosi sono state danneggiate le infrastrutture, le colture arboree, in particolare le sugherete dove i danni hanno compromesso interi areali, ma anche le produzioni orticole in atto, i fabbricati aziendali e altri manufatti rurali, le strutture serricole, le scorte aziendali, ed è stata inoltre accertata la perdita di numerosi capi di bestiame.

La normativa vigente prevede che siano ristorabili, tramite le risorse del Fondo di solidarietà nazionale, solo quelle colture e quei beni non ammissibili all’assicurazione agricola agevolata. Esiste tuttavia un decreto legge nazionale dello scorso 9 febbraio, disposto ad hoc per l’emergenza terremoto del centro Italia, che consente di estendere i cosiddetti interventi compensativi anche alle aziende agricole della Sardegna che non hanno sottoscritto polizze assicurative, a copertura dei rischi atmosferici, nel periodo che va dal 5 al 25 gennaio 2017.

Per favorire la ripresa economica e produttiva, a favore delle imprese colpite da eventi calamitosi, il Governo può concedere contributi in conto capitale per i danni alle produzioni, alle strutture e alle scorte aziendali, prestiti ad ammodernamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell’anno in cui si è verificato l’evento dannoso e per l’anno successivo. Possono inoltre essere concesse proroghe per una sola volta e per non più di 24 mesi sulle scadenze delle rate delle operazioni di credito agrario di esercizio e di miglioramento e di credito ordinario effettuate dalle imprese agricole. Può essere quindi concesso l’esonero parziale, fino a un massimo del 50%, del pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali propri e per i lavoratori dipendenti, in scadenza nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l’evento. Tali aiuti possono essere attivati in forma singola o combinata, tenuto conto della dotazione finanziaria assegnata al Fondo di solidarietà nazionale.

Ben 37 dei 76 Comuni interessati dai danni sono della vecchia provincia di Nuoro: Aritzo, Austis, Belvì, Bitti, Bortigali, Desulo, Dorgali, Fonni, Gadoni, Galtellì, Gavoi, Loculi, Lodè, Lodine, Lula, Mamoiada, Meana Sardo, Nuoro, Oliena, Ollolai, Onanì, Onifai, Oniferi, Orani, Orgosolo, Orosei, Orotelli, Orune, Osidda, Ovodda, Posada, Sarule, Siniscola, Sorgono, Tiana, Tonara e Torpè.
Altri 17 Comuni sono della provincia di Cagliari: Assemini, Capoterra, Decimoputzu, Maracalagonis, Monastir, Pula, Quartucciu, Quartu Sant’Elena, Sadali, San Sperate, Sestu, Teulada, Ussana, Uta, Villa San Pietro, Villasor, Villaspeciosa. Nella vecchia provincia dell’Ogliastra sono compresi: Arzana, Cardedu, Elini, Gairo, Ilbono, Lanusei, Loceri, Osini, Seui, Talana, Ulassai, Urzulei, Villagrande Strisaili. E poi Bultei, Nughedu San Nicolò, Nule e Pattada dalla provincia di Sassari. Santadi nel Sulcis, Alà dei Sardi e Buddusò in Gallura, Samassi e Serramanna in Medio Campidano.

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A due anni dall’avvio del Por Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) 2014-2020, è stato programmato il 63,6% delle risorse (592 milioni di euro dei 930 complessivi a disposizione) e presentata la certificazione di 33 milioni, che a fine anno diventeranno 70. Nel 2018 ne verranno certificati altri 90, il che consentirà di centrare l’obiettivo di spesa previsto dei 165 milioni nei primi tre anni. Situazione positiva che consente di procedere a pieno ritmo con la programmazione e la spesa delle altre risorse: lo stato di avanzamento del Fesr presenta dunque notevoli progressioni, con l’attivazione di tutti gli Assi e un allineamento ottimale su programmazione e spesa certificata.
È stato ufficializzato durante i lavori del Comitato di sorveglianza riunito oggi a Cagliari, presieduto dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci con l’Autorità di gestione Graziella Pisu. Ma c’è un altro importante risultato centrato dalla Regione: a marzo scorso è stata chiusa la programmazione 2007-2013 con un notevole successo, perché non solo sono state spese tutte le risorse disponibili (significa che neanche un euro è stato restituito a Bruxelles), ma sono stati rendicontati progetti per il 104% della cifra a disposizione, ovvero 1 miliardo e 400 milioni di euro invece del miliardo e 300 erogato dall’Europa grazie all’integrazione con i fondi regionali.
Il Comitato ha poi approvato la rimodulazione di 15 milioni per il credito d’imposta per le imprese. «Abbiamo deciso di inserire di una nuova misura sull’asse 3, quella del credito d’imposta, che servirà anche come volano per attivare risorse nazionali – spiega Raffaele Paci -. L’intervento che le imprese apprezzano, rapido e veloce, che con l’accesso ai contributi garantisce subito la defiscalizzazione».
Il Fesr, con 930 milioni di euro, è uno dei principali strumenti per il rilancio del sistema economico della Sardegna, attraverso interventi destinati alla ricerca e innovazione per la competitività delle imprese, all’agenda digitale, all’efficienza energetica, all’inclusione sociale, oltre che all’ambiente e alla prevenzione del rischio idrogeologico. Alle sessioni di lavoro, che si sono protratte per tutta la giornata, hanno partecipato i rappresentanti della Commissione europea con il referente per la Regione Andrea Murgia, della Presidenza del Consiglio con Giuseppina Meli, della Agenzia di Coesione Territoriale con Edmondo Mone e del Partenariato istituzionale, economico e sociale.
Nello specifico, sull’Asse 1 sono state avviate procedure per 43,8 milioni sui 128 di dotazione, 60,5 sono impegnati in procedure di prossimo avvio e 24,5 sono invece da programmare. Asse II, Agenda digitale: 130 milioni disponibili, 125 in procedure avviate e 5,3 di prossimo avvio. Asse III, Competitività: su 213 milioni, 157 in procedure avviate, 53 di prossimo avvio e 3 da programmare. Asse IV, Energia sostenibile e qualità della vita: 150 milioni di cui 128 di procedure avviate, 3 di prossimo avvio e 19 da programmare. Asse V, Ambiente: 55 milioni, 37 in procedure avviate e 18,5 da programmare. Asse VI, Risorse, Natura, Cultura e Turismo: 164 milioni, 59 di procedure avviate, 1,6 di prossimo avvio e 103 da programmare. Asse VII, inclusione sociale: 51 milioni, 10,5 di procedure avviate, oltre 39 di prossimo avvio, un milione da programmare. Asse VIII, Assistenza tecnica: su 37 milioni sono state attivate procedure per quasi 31, di prossimo avvio per 1 milione e restano da programmare 5,5 milioni.
Apprezzamento per l’avanzamento dei lavori è stato espresso anche dai rappresentanti della Commissione europea che, sottolineando l’importante lavoro fatto sulla programmazione delle risorse (come detto circa 590 milioni su 930), ha ribadito la convinzione che la Sardegna riuscirà senza problemi a centrare l’obiettivo del 2018 (165 milioni spesi). «Sui fondi europei la parola d’ordine è correre, correre per non perdere i fondi ma anche programmarli e spenderli bene – dice il vicepresidente della Regione -. Stiamo lavorando proprio in questa direzione: siamo a un ottimo punto con la programmazione delle risorse, sulla spesa siamo sicuri di centrare l’obiettivo 2018, abbiamo ottime performance per esempio sulla programmazione territoriale fortemente condivisa con gli enti locali ma anche su programmi di internazionalizzazione, agenda digitale, competitività delle imprese, energia sostenibile, strategia di specializzazione intelligente e qualità della vita ma anche sugli interventi per la mitigazione del rischio ambientale. Continuiamo così, puntando dritti all’obiettivo». Apprezzamento è stato espresso anche per il nuovo Piano regionale dei rifiuti che, consegnato nei tempi previsti, secondo la Commissione europea con ottimi contenuti ha soddisfatto i requisiti richiesti per la spendita dei fondi. «La novità di quest’anno è che ci sono controlli in itinere sugli obiettivi, senza aspettare la fine della programmazione. Un ulteriore stimolo a lavorare bene e rapidamente. I fondi europei sono un’occasione enorme per la Sardegna – conclude Raffaele Paci -. Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti ma lavoriamo per migliorarli a vantaggio della qualità della vita di tutti i sardi».

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L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, ha annunciato che «per la stagione balneare 2017, nei tempi tecnici dettati dall’approvazione della Finanziaria, la Direzione regionale della Protezione civile ha formalmente assunto gli impegni di spesa a favore dei Comuni beneficiari dei contributi per il salvamento a mare».

La Direzione, con la determina del 22 giugno della Protezione civile, ha quantificato il contributo spettante a tutti i 58 Comuni che hanno presentato richiesta di finanziamento. La determina è stata pubblicata sul sito della Regione e sulla piattaforma utilizzata dalla stessa Protezione civile per comunicare con i Comuni.

I 58 comuni sono Aglientu, Arborea, Arbus, Badesi, Bari Sardo, Baunei, Bosa, Buggerru, Cabras, Cagliari, Calasetta, Capoterra, Cardedu, Carloforte, Castelsardo, Castiadas, Cuglieri, Domus de Maria, Dorgali, Gairo, Giba, Gonnesa, Iglesias, La Maddalena, Lotzorai, Magomadas, Maracalagonis, Masainas, Muravera, Narbolia, Olbia, Oristano, Orosei, Palau, Porto Torres, Portoscuso, Posada, Pula, Quartu Sant’Elena, San Giovanni Suergiu, San Vero Milis, Santa Giusta, Santa Teresa Gallura, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Sassari, Siniscola, Sinnai, Sorso, Tertenia, Teulada, Tortolì, Tresnuraghes, Trinità D’Agultu e Vignola, Valledoria, Villanova Monteleone, Villaputzu e Villasimius.

L’impegno di spesa è stato assunto con la determina di giugno, a seguito della delibera dello scorso 9 maggio, approvata in Giunta dopo il licenziamento della Finanziaria ad aprile. La quantificazione degli importi è determinata sul criterio dei metri lineari fruibili alla balneazione al netto delle concessioni. Con un successivo provvedimento del 30 giugno, è stato assunto il formale impegno di spesa per l’anticipazione a tutti i 58 Comuni del 70 per cento delle risorse in campo, circa 806mila euro, già raddoppiate dalla Giunta nel 2016 rispetto alle annualità 2014 e 2015.

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Al Tour de France si è accesa la stella di Fabio Aru, straordinario vincitore solitario della quinta tappa, la Vittel – Planche des Belles Filles, di 160,5 km.
Il “Cavaliere dei 4 Mori”, capitano dell’Astana, ha lanciato il suo attacco a 3 km dall’arrivo, staccando tutti. Ha guadagnato subito una manciata di secondi di vantaggio e, con un’azione decisa, l’ha via via incrementato, rintuzzando il tentativo di riaggancio di Chris Froome. E’ arrivato al traguardo con 16″ di vantaggio su Daniel Martin, 20″ su Chris Froome e Richie Porte. Al quinto posto Romain Bardet, a 24″. Soltanto nono Nairo Quintana, a 34″, preceduto da Alberto Contador, giunto 8° a 26″ da Fabio Aru. Chris Froome è la nuova maglia gialla, con 12″ sul compagno di squadra Geraint Thomas e 14″ sullo straordinario Fabio Aru che si è dichiarato un po’ sorpreso di quanto è riuscito a fare, in quanto ha tentato la fuga per sondare le condizioni di forma dei principali avversari e, una volta resosi conto di potercela fare, ha dato tutto, vincendo a braccia alzate.

Il Tour è solo agli inizi ma se è il buon giorno si vede dal mattino, il campione d’Italia promette di essere un grandissimo protagonista della Grande Boucle…

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«Nel bilancio ci sono 3.094 milioni, più 130 per ripianare il disavanzo della sanità già accertato del 2016. Tuttavia, anche se non ci sono ancora dati ufficiali (che comunque arriveranno a breve) si sa già che ci vogliono almeno 250 milioni per coprire la spesa sanitaria del 2016. Come ha fatto anche quest’anno l’assessore della programmazione a sbagliare i conti? Ma soprattutto da dove pensa di prendere i 120 milioni che mancano? Lo chiede il consigliere regionale dei Riformatori Michele Cossa, che ha presentato oggi un’interrogazione urgente indirizzata al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore Raffaele Paci.

«Sin dall’inizio hanno parlato di sprechi e di tagli alla sanità. Non risulta che abbiano eliminato i primi, né che siano riusciti in alcun modo a comprimere la spesa, come dimostrano i conti. Tutti gli anni si assiste a questa pantomima. In compenso, la situazione della sanità sarda è precipitata ben oltre il livello di guardia, come dimostrano anche le preoccupazioni espresse a gran voce dai medici e dal personale del SSR – aggiunge Michele Cossa -. La stessa ASL unica è stata impostata contro il buon senso: avrebbe dovuto centralizzare l’amministrazione e decentrare sui territori l’organizzazione sanitaria, mentre si è fatto l’esatto contrario. La medesima cosa stanno facendo con la grande pianificazione: si fa la la rete ospedaliera senza che si sappia nulla della rete dei servizi territoriali. Un modo di procedere che caratterizza questa maggioranza – conclude Michele Cossa -, che inizia a costruire cominciando dal tetto e non dalle fondamenta.»

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Con un concerto dell’organista ungherese Monika Ruth Vida, venerdì 7 luglio, alle 20.00, nella Cattedrale di Cagliari prende il via la terza edizione del Festival organistico internazionale.

Promossa dal Conservatorio di Cagliari, la rassegna è dedicata quest’anno alla musica organistica francese tra Ottocento e Novecento, con un ricco programma fatto di concerti, conferenze e masterclass, che sino a metà dicembre richiamerà in città anche grandi organisti provenienti da tutta Europa.

L’anteprima di venerdì vedrà Monika Ruth Vida (in questi mesi a Cagliari ospite dei programmi di scambio Erasmus attivati dal Conservatorio) affrontare partiture di J. S. Bach, F. Mendelssohn, F. Lizst e L. Vierne.

Dopo l’appuntamento di venerdì il Festival organistico riprende a ottobre con un concerto e una masterclass del francese Frederic Ledroit.

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Sono necessari programmi armonizzati di sorveglianza delle infezioni per individuare in modo tempestivo focolai di queste malattie contagiose, valutare l’andamento dell’incidenza della malattia, fornire stime sul carico della malattia e monitorare efficacemente e in tempo reale la sequenza di diagnosi, trattamento e cura, dicono i deputati.

Poiché l’HIV rimane la malattia trasmissibile con la più elevata stigmatizzazione sociale, la Commissione e gli Stati membri dovrebbero facilitare l’accesso a trattamenti innovativi, anche per i gruppi più vulnerabili, e adoperarsi per combattere l’impatto sociale. Inoltre, i deputati chiedono agli Stati membri di rendere i test HIV disponibili gratuitamente al fine di garantire una diagnosi precoce.

La tubercolosi (TB) costituisce la principale causa di decesso delle persone affette da HIV ed è diventata una seria minaccia per la salute a carattere transfrontaliero, in un mondo in cui la mobilità della popolazione è in aumento. Il numero di persone che hanno contratto la tubercolosi nel mondo è aumentato nel 2014 per il terzo anno consecutivo. 

Nel caso dell’epatite C, oltre il 90% dei pazienti non presenta sintomi al momento della contrazione della malattia. Non esiste attualmente negli Stati membri un protocollo standardizzato per lo screening e i dati sulle persone affette dalla malattia potrebbero essere sottostimati. La Commissione dovrebbero pertanto istituire un piano multidisciplinare finalizzato a standardizzare i protocolli di screening, di controllo e di cura per eradicare l’epatite C nell’UE entro il 2030.

I deputati, infine, hanno sottolineato l’importanza di affrontare l’emergente crisi della resistenza antimicrobica esortando i leader UE a istituire misure transfrontaliere di prevenzione e avviare azioni congiunte. 

La risoluzione è stata approvata per alzata di mano.