28 March, 2024
HomeAttualitàAbbanoaAbbanoa: «Il tribunale di Nuoro conferma che è illegittima la richiesta di dimezzamento delle tariffe per i periodi di non potabilità».

Abbanoa: «Il tribunale di Nuoro conferma che è illegittima la richiesta di dimezzamento delle tariffe per i periodi di non potabilità».

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Dal Tribunale di Nuoro arriva un’ulteriore bocciatura alle richieste di riduzione del 50 per cento delle tariffe per i periodi di non potabilità. Il caso preso in esame riguarda un cliente di Siniscola che in prima battuta aveva ottenuto lo sconto dal Giudice di Pace. La sentenza di primo grado, però, non si basava sulle normative vigenti e sulla reale situazione del caso preso in esame.

Lo scrive, in una nota, il gestore unico del servizio idrico Abbanoa.

Innanzitutto si chiedeva di applicare una normativa abbondantemente superata – si legge nella nota di Abbanoa -, un vecchio metodo tariffario Cip (Comitato interministeriale prezzi) risalente al ’75, che non era più in vigore addirittura prima che nascesse Abbanoa. Le attuali tariffe si basano a livello nazione sulle disposizioni dell’Autorità per l’Energia elettrica, Gas e Servizi idrici AEEGSI mentre a livello regionale sono stabilite dall’Ente di Governo d’Ambito.  In entrambi i casi sono escluse decurtazioni per i periodi di non potabilità. I Gestori non possono essere penalizzati per le condizioni a volte disastrose in cui versano gli impianti che si sono visti affidare. Devono essere impegnati e controllati affinché attuino gli interventi di regolarizzazione e ammodernamento di questi impianti: sono interventi ai quali è destinata una parte importante della tariffa, che anche per questo deve essere integralmente riscossa.

Per quanto riguarda il caso di Siniscola, tra l’altro, nel periodo della fattura contestata non risulta nemmeno in vigore un’ordinanza di non potabilità nella zona dove era presente l’utenza. Quelle presentate dal cliente riguardavano o altri periodi o altre località. Per questi motivi il Tribunale di Nuoro ha annullato la sentenza del Giudice di Pace e condannato il cliente a pagare sia le spese di primo grado sia quelle dell’appello pari a circa 1500 euro. E’ stata confermata la legittimità di quanto fatturato da Abbanoa, circa 2.400 euro: importo basato su consumi che lo stesso cliente non ha contestato. «Non può essere accolta la domanda della parte appellante volta ad accertare l’inadempimento contrattuale della società appellante – si legge nella sentenza – per l’effetto, non può essere disposta neppure la decurtazione del corrispettivo preteso a titolo di canone per la fornitura d’acqua».

La sentenza del Tribunale di Nuoro – si legge ancora nella nota di Abbanoa – si aggiunge ad altri provvedimenti sulla stessa materia presi da diversi Tribunali. Un caso simile aveva riguardato di recente un’impresa della Maddalena che ugualmente chiedeva la decurtazione delle bollette per i periodi di non potabilità. I giudici del Tribunale di Tempio hanno ugualmente confermato la legittimità delle tariffe applicate da Abbanoa e sottolineato come il vecchio metodo tariffario Cipe del ’75 è stato del tutto superato dalle nuove normative che regolano il servizio a livello nazionale.

Spesso il tema della potabilità, con richiamo a normative ormai del tutto superate come quella del ‘75, viene strumentalizzato per evitare, oppure rinviare quanto più possibile, il pagamento del servizio di cui si è beneficiato che, tra l’altro – conclude la nota di Abbanoa -, non riguarda solo l’idrico, ma anche la raccolta dei reflui fognari e la loro depurazione.

 

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