18 April, 2024
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Dopo anni di assenza, al Museo archeologico “Ferruccio Barreca” di Sant’Antioco, fanno ritorno due dei reperti più pregiati dell’intera collezione fenicio-punica. Da ieri mattina, infatti, l’orlo di coppa ionica in argento con un’importantissima iscrizione (che ci informa delle cariche amministrative della Sulky punica del III secolo a.C.) e il celebre anello punico con rosetta centrale della Sulky del IV secolo a.C., tornano a fare bella mostra di sé nei nostri spazi museali.

«L’operazione – spiegano Rosalba Cossu, assessore dei Beni culturali, Cultura, Scuola, e Ignazio Locci, sindaco del comune di Sant’Antioco – è stata resa possibile grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Sardegna – le cui interlocuzioni si sono intensificate nelle ultime settimane – in particolare con il soprintendente Fausto Martino, e con la responsabile della zona del Sulcis Iglesiente Sabrina Cisci.»

«Un ritorno a casa che salutiamo con grande entusiasmo, considerato l’inestimabile valore dei due reperti. L’orlo di coppa ionica, estremamente raro e di straordinaria importanza per le informazioni scientifiche che fornisce, mancava dal MAB da ben sette anni: si trovava, infatti, in mostra a Cagliari dal 2010. L’anello, invece, era in esposizione dal 2016 in Germania, a Kalkriese, presso il Warusschlacht Museum. Questa notizia, che rappresenta per noi un vero e proprio evento – concludono Rosalba Cossu e Ignazio Locci – o -, si inserisce nel solco del nostro progetto di rivalorizzazione culturale dei beni che definiscono l’identità antiochense, a partire proprio dal nostro sconfinato patrimonio archeologico.»

 

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villa devoto

Villa Devoto.

La Giunta regionale, riunita questo pomeriggio a Villa Devoto sotto la direzione del vice Raffaele Paci prima e del presidente Francesco Pigliaru poi, ha nominato direttore generale dell’Agenzia regionale del Distretto idrografico Alberto Piras, attuale dirigente di Servizio delle Opere idriche e idrogeologiche dell’assessorato dei Lavori pubblici. Francesco Pigliaru ha ringraziato apertamente per il lavoro svolto il precedente direttore, l’ingegnere Roberto Silvano, il cui contratto era ormai giunto a scadenza. Nominato inoltre Francesco Pani commissario ad acta per l’approvazione del bilancio della Fondazione Flores di Cuglieri, ex IPAB.
Sempre su iniziativa della Presidenza, di concerto con l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, nell’ambito degli interventi fissati nell’Agenda Digitale della Sardegna, è stata disposta la ratifica del deliberato dell’assemblea di SardegnaIt, società in house della Regione, per un finanziamento di 800mila euro destinato al progetto di reingegnerizzazione del Sistema integrato dei portali del sito istituzionale della Regione Sardegna e al potenziamento del modello gestionale di redazione diffusa del Sistema Regione.
Su proposta dell’assessore della Cultura Giuseppe Dessena è stata approvata dalla Giunta la relazione sull’attività dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico (I.S.R.E.) di Nuoro dell’anno 2016, e la variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2017. Approvate le linee guida per la programmazione degli interventi degli ITS (gli Istituti tecnici superiori) per il triennio 2017/2020.
E’ stata approvata, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, la rimodulazione del Programma del Piano regionale delle infrastrutture finanziato con il mutuo contratto dalla Regione nel 2015. In particolare, al fine di assicurare adeguati profili di spesa compatibili con le scadenze imposte dal contratto di mutuo, sono state previste variazioni delle coperture finanziarie, a valere sui fondi FSC 2014/2020, oltre a variazioni di titolazione e importi richieste dai soggetti attuatori, mantenendo invariati i settori di intervento.
Su proposta dell’assessora del Lavoro Virginia Mura, la Giunta ha designato Paola Piras e Luca Spissu quali consiglieri di amministrazione di Insar – Iniziative Sardegna Spa.

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Nuova giornata all’insegna della musica, giovedì 10 agosto, a Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nella sua Berchidda, ma con tappe anche in altri centri del nord Sardegna, che martedì 8 agosto ha salpato le ancore della sua Trentesima edizione a bordo del traghetto della Sardinia Ferries e che prosegue fino al 16 agosto con un calendario fitto di eventi.

Si comincia in mattinata con una produzione originale che chiama in azione due musicisti salentini legati da tempo da proficua collaborazione: il sassofonista Raffaele Casarano e il contrabbassista Marco Bardoscia. Il titolo, “Locomotive”, allude al contesto ferroviario in cui si svilupperà l’evento: le stazioni di Oschiri e Berchidda. Un treno straordinario, in partenza da Olbia alle 10.20, con fermate intermedie a Monti/Telti (ore 10.38) e Berchidda (ore 10.50), trasporterà il pubblico alla stazione di Oschiri, con arrivo alle 10.59, dove sosterà per circa tre quarti d’ora per la prima parte della performance. Il treno ripartirà quindi in direzione opposta alle 11.49 alla volta di Berchidda, dove alle 11.56 inizia la seconda parte, prima di riprendere la corsa alla volta di Olbia (arrivo alle 13.16, con fermata a Monti/Telti alle 12.58).

L’evento è realizzato nell’ambito del progetto “Italian Jazz Express – viaggio (musicale) tra le suggestioni dei paesaggi storici d’Italia” (che rientra nella rete nazionale I Luoghi del Jazz sostenuta dal Ministero dei Beni Culturali): coinvolte in partenariato cinque realtà associative no profit operanti nel settore della promozione del jazz in Italia – Ancona Jazz, Locomotive di Sogliano Cavour, Novara Jazz, Musica Moderna di Thiene e Time in Jazz (capofila) – con la Fondazione FS Italiane come partner tecnico. 

Il programma musicale della giornata prosegue invece verso il tramonto sulla spiaggia di Porto Taverna, nei pressi di Loiri Porto San Paolo, sempre sulla costa orientale, dove alle 18 ritorna in scena Giovanni Guidi già impegnato ventiquattr’ore prima insieme al trombonista Gianluca Petrella nel progetto SoupStar, stavolta in compagnia del suo solo pianoforte.

Si resta in riva al mare anche per quello che si annuncia come uno dei concerti più interessanti: protagonisti Uri Caine e Paolo Fresu in duo di scena alle 21.00 alla Torre di San Giovanni, a Posada.

Per motivi di salute, intanto, Enrico Rava non potrà partecipare al festival nel secondo set della serata di lunedì 14 con il suo gruppo Tribe. Già pronta l’alternativa: a salire sul palco di piazza del popolo a Berchidda sarà l’enfant du pays Paolo Fresu, ideatore e direttore artistico di Time in Jazz, alla testa del suo quintetto “storico”, la stessa formazione ad aver acceso la scintilla del festival nel 1988: Tino Tracanna ai sassofoni tenore e soprano, Roberto Cipelli al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso ed Ettore Fioravanti alla batteria, oltre allo stesso Fresu, naturalmente, alla tromba e al flicorno. Ospiti d’eccezione, due membri del gruppo di Rava Tribe: il trombonista Gianluca Petrella e, al piano Fender, Giovanni Guidi.

Nel corso della serata è previsto un collegamento telefonico con Enrico Rava al quale il festival di Berchidda, come già annunciato, tributerà un premio alla carriera.

Paolo Fresu Uri Caine 09 (©roberto cifarelli)

Paolo fresu 5th © Roberto Cifarelli

 

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Il governatore Francesco Pigliaru ha nominato Felicetto Contu difensore civico per la Sardegna, a seguito della sua designazione da parte del Consiglio regionale avvenuta nella seduta del 25 luglio 2017. Il difensore civico dura in carica tre anni.

Felicetto Contu, nato a Mogoro il 27 dicembre 1927, notaio, per anni esponente di primo piano della Democrazia Cristiana, ha ricoperto tutti gli incarichi istituzionali per oltre 50 anni: consigliere ed assessore della provincia di Cagliari; consigliere regionale per sei legislature; più volte assessore regionale; presidente del Consiglio regionale per otto anni; deputato per tre legislature; sottosegretario del Tesoro e della Sanità e parlamentare europeo.

Felicetto Contu sulla poltrona di presidente del Consiglio regionale, come decano del Consiglio, all’insediamento della XIV legislatura, nel mese di marzo 2009.

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Al via il bando Tutti a Iscol@ per i laboratori extracurricolari della linea B1. Per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, la Regione ha aperto il bando per la presentazione di attività didattiche, proposte sotto forma di laboratori extracurricolari agli studenti.
«Anche quest’anno la Regione propone i laboratori extracurriculari di Tutti a Iscol@, che hanno avuto molto successo e seguito e stanno dando grandi risultati – ha commentato l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena – sono soddisfatto per la tempistica con la quale è stato pubblicato l’avviso: questo rende l’azione ancora più efficace. Lavorare attraverso i laboratori, sulle competenze trasversali degli studenti, significa impegnarli in attività che danno respiro ai loro talenti personali e che rendono la scuola più attrattiva, dinamica e al passo con i tempi e le aspettative per il futuro. Tutto questo ci consente di aggredire il fenomeno della dispersione scolastica, che ha avuto già dei miglioramenti in punti percentuale.»
Potranno partecipare all’avviso enti pubblici, associazionie ed imprese che siano in grado di progettare e realizzare attività laboratoriali. Gli operatori, in forma singola o associata, potranno inoltrare la domanda per un solo progetto di laboratorio, replicabile per un massimo di quattro edizioni. I progetti proposti saranno valutati e inseriti successivamente in un Catalogo dal quale le Autonomie scolastiche potranno scegliere, in base ai propri percorsi didattici.
I progetti saranno valutati per criteri di qualità e congruità, sulla base dei risultati attesi e della qualificazione del soggetto proponente.
Le domande dovranno essere presentate esclusivamente attraverso la piattaforma web resa disponibile dalla Regione all’indirizzo http://bandi.regione.sardegna.it/sipes/. Le funzionalità del sistema online saranno operative a partire dalle ore 9 del giorno 22 agosto e sino alle ore 13 del giorno 12 settembre.
La linea B1 prevede laboratori nell’ambito dell’educazione civica, lotta al bullismo, rispetto della legalità, valori costituzionali. L’area Linguistica, con lo studio delle lingue straniere, arte e creatività, musica, cinema, teatro e danza, lettura e scrittura creativa. Poi l’area manualità creativa, che ricomprende laboratori come artigianato tipico, uso dei materiali di riciclo, sartoria, enogastronomia, meccanica. Ancora i beni comuni, con la cura del paesaggio, orti urbani, verde pubblico, il mare, l’uso dei materiali ecologici a scuola e la bioarchitettura. Nell’ambito dell’educazione alla salute si potrà inserire l’attività ludico sportiva, educazione alimentare, stradale e prevenzione sanitaria. Area ciclo di vita di un prodotto, management, realizzazione di piccole officine tradizionali relazionate ai poli produttivi territoriali, conoscenze dei processi produttivi e di management anche legati al territorio. E, infine, nell’area identità territoriale, si tratterà di paesaggio, promozione turistica, e lettura del paesaggio attraverso i 5 sensi: vista, tatto, udito, olfatto e gusto.

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La Giunta regionale ha stanziato 15,377 milioni di euro (fondi Por Fesr 2014-2020) per rafforzare l’impiantistica regionale destinata al trattamento dei rifiuti organici. Lo prevede la delibera, approvata ieri dalla Giunta su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano.
«Abbiamo compiuto un sostanziale passo in avanti verso l’economia circolare – ha detto l’assessore dell’Ambiente -. L’obiettivo, in linea con quanto previsto dal Piano regionale dei rifiuti, è di rendere più efficienti i già esistenti impianti pubblici di compostaggio della Sardegna, minimizzando gli scarti da inviare a smaltimento finale nonché i costi energetici e massimizzando il recupero di frazione.»
Gli Uffici hanno acquisito dai titolari degli impianti pubblici di trattamento della frazione organica del territorio regionale le proposte di finanziamento per le due tipologie: l’introduzione di sezioni di digestione anaerobica a monte del processo di compostaggio e l’ottimizzazione nelle sezioni di raffinazione e ricezione degli impianti di compostaggio.
Al Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari (Cacip) la cifra di 12.257.175 euro per la prima tipologia di intervento (sezione di digestione anaerobica). Il Cacip dovrà cofinanziare per un importo pari a 1.425.855 euro, come da disponibilità manifestata.
Per quanto riguarda la seconda tipologia sono invece beneficiari il comune di Carbonia (691.065 euro), il Consorzio industriale provinciale di Nuoro (843.260 euro) e l’Unione dei Comuni Alta Gallura (1.585.500 euro).
La dotazione è quella del Programma Operativo FESR 2014-2020 – Asse prioritario VI “Uso efficiente delle risorse e valorizzazione degli attrattori naturali, culturali e turistici” – Azione 6.1.3. “Rafforzare le dotazioni impiantistiche per il trattamento e per il recupero, anche di energia, ai fini della chiusura del ciclo di gestione, in base ai principi di autosufficienza, prossimità territoriale e minimizzazione degli impatti ambientali”.
Ulteriori interventi potranno essere finanziati a valere su altre risorse statali e regionali del bilancio pluriennale 2017-2019.

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strada rurale

L’assessorato dell’Agricoltura ha pubblicato il bando da 20 milioni di euro sugli investimenti volti a migliorare le condizioni della viabilità rurale e forestale. Possono partecipare al finanziamento i Comuni singoli o associati e i Consorzi di strade vicinali di tutta la Sardegna. L’intervento si inserisce nelle azioni del Programma di sviluppo rurale (PSR) 2014-2020 e nello specifico nella sottomisura 4.3.1. Le domande vanno presentate dal prossimo 6 settembre fino al 6 ottobre 2017.
«Si tratta di un bando molto atteso dai Comuni di tutta l’Isola. Un’azione importante per le zone interne della Sardegna e per tutte le aziende agricole che ne beneficeranno – ha detto l’assessore dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale, Pierluigi Caria -. Far crescere e migliorare la produttività delle nostre imprese passa anche dalla capacità di infrastrutturare le campagne sarde. Con il PSR passato e con quello attuale stiamo investendo enormi risorse su questo processo di ammodernamento, finanziando per esempio la copertura della Banda ultralarga in buona parte della Sardegna, con particolare attenzione alle zone interne e rurali.»
L’importo massimo per domanda di sostegno è fissato in 200mila euro, Iva inclusa. Nel caso di domande presentate da Comuni associati, l’importo può essere moltiplicato per il numero dei Comuni interessati dall’intervento fino a 600mila euro, sempre comprensivo dell’Iva. È bene ricordare che gli importi massimi del sostegno non possono essere elusi mediante la creazione di condizioni artificiose per il finanziamento come, per esempio, il frazionamento dei progetti. È inoltre consentito il finanziamento di un solo intervento per territorio comunale. Pertanto, i Comuni che partecipano in forma associata o attraverso un Consorzio di strade vicinali non potranno presentare domanda di sostegno come singoli. Allo stesso modo i Comuni che invieranno domanda singolarmente non potranno presentarsi in forma associata o in un Consorzio di strade vicinali.
Sono ammissibili gli interventi volti a migliorare le condizioni di viabilità rurale e forestale, ricadenti in modo prevalente in zona agricola (strade rurali) o di salvaguardia con riferimento in questo caso alle zone boschive (strade forestali), al fine di ripristinare la percorribilità ove questa risulti compromessa. Sono inclusi gli investimenti inerenti la realizzazione di opere di difesa del corpo stradale, di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di regimazione delle acque superficiali. 

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E’ durissimo il giudizio dell’assessore del Bilancio e della Programmazione del comune di Carbonia, Mauro Manca, sull’esclusione del Sulcis Iglesiente dalla ciclovia turistica della Sardegna.

«Cosa ha fatto il Sulcis Iglesiente per essere nuovamente escluso? – scrive Mauro Manca in un post pubblicato sul suo profilo facebook – Oggi il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha sottoscritto il protocollo d’intesa con il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, riguardante la ciclovia turistica della Sardegna che entrerà nel piano nazionale delle ciclovie. La ciclovia della Sardegna ha una lunghezza totale di circa 1.230 km ed è articolata in due direttrici geografiche: una da Alghero a Cagliari (538 km) lungo il versante occidentale, e una da Santa Teresa di Gallura a Cagliari, sul versante orientale (508 km). La ciclovia si completa con due itinerari trasversali, dei quali uno da Porto Torres a Santa Teresa di Gallura (120 km) lungo la costa settentrionale e l’altro da Dorgali a Macomer, attraverso Nuoro, al centro dell’isola (70 km circa). La mappa riporta esattamente i percorsi previsti. Ci chiediamo cosa ha fatto il Sud Ovest della Sardegna per non essere stato inserito nel percorso? Perché, nuovamente, la Regione si dimentica del territorio più martoriato della Sardegna e non pensa che sarebbe importante considerare anche il territorio del Sulcis Iglesiente e che magari le piste ciclabili che si stanno realizzando nel nostro territorio potrebbero essere integrate in questi nuovi percorsi permettendo che anche da noi si possa sviluppare un turismo attivo che si sta sempre più imponendo? Porremo la domanda a chi di dovere e la aggiungeremo alla domanda sulla mancata inclusione del Sulcis Iglesiente nella programmazione territoriale. Tale programmazione – conclude Mauro Manca – permetterà di ripartire fondi per lo sviluppo economico, ma non per il Sulcis Iglesiente.»

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ciclovia

La ciclovia turistica della Sardegna diventa realtà ed entra nel piano nazionale delle ciclovie. Il presidente Francesco Pigliaru, oggi a Roma insieme all’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini, ha siglato con il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e i rappresentanti del Ministero dei Beni culturali e Turismo, il Protocollo d’intesa che regola la progettazione e realizzazione dei 1.230 km di ciclabile, parte importante degli oltre 2.000 km di piste che la Sardegna riserva alle due ruote. Pensata come infrastruttura specificamente turistica, questa sezione della rete complessiva si articola in quattro direttrici e collega porti e aeroporti, attraversando centri urbani e zone paesaggistiche di pregio.

«Puntiamo molto sulle ciclovie ed oggi abbiamo fatto un altro, significativo passo avanti – ha detto il presidente Pigliaru -. I numeri del turismo balneare sono in continua crescita, ma serve andare oltre, aumentando i flussi nei mesi di spalla e attirando i visitatori verso le zone interne. Lavoriamo concretamente su molti fronti per raggiungere l’obiettivo e questo progetto è un tassello importante: ci rivolgiamo ad un turismo nuovo, che vuole scoprire il paesaggio muovendosi lentamente, in modo sostenibile e con rispetto. La grande esperienza del Giro d’Italia partito proprio dalla nostra regione, ha mostrato quanto interesse richiami il binomio Sardegna bicicletta – ha concluso Francesco Pigliaru – un grande potenziale che è tempo di mettere a frutto.»

Il ministro Graziano Delrio ha evidenziato come la rete pensata per la Sardegna, all’interno del piano nazionale, sia «un grande sistema di collegamenti ciclabili, che si sviluppa in modo innovativo e complesso», e ha messo in particolare l’accento sugli itinerari che si spingono verso le zone interne: «Si potranno esplorare – ha detto il ministro Delrio – pedalando sulle tratte trasversali della ciclovia, percorsi fortemente voluti dalla Regione che permetteranno a tutti di scoprire le bellezze meno conosciute dell’Isola». 

La stipula del Protocollo d’Intesa con il MIT e il MIBACT sancisce di fatto l’inserimento della Ciclovia Turistica della Sardegna nel Sistema Nazionale di ciclovie turistiche, definendo le azioni e gli impegni delle parti per la progettazione, la realizzazione e il finanziamento della ciclovia turistica regionale.

La Ciclovia Turistica della Sardegna, prevista dalla delibera n.37/30 approvata dalla Giunta regionale il primo agosto, fa parte della rete ciclabile regionale. Conta circa 1.230 km ed è collegata alle principali porte di accesso all’Isola: i porti di Cagliari, Olbia e Porto Torres e gli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero. Quattro le direttrici: Occidentale Alghero-Cagliari (538 km); Orientale Santa Teresa di Gallura-Cagliari (508 km); trasversale Porto Torres-Santa Teresa di Gallura (120 km); trasversale Dorgali-Macomer (70 km). Gli itinerari si snodano attraverso zone di alto valore naturalistico e centri urbani con numerosi elementi d’interesse storico, archeologico e architettonico. Circa il 40% della ciclovia è in sede propria, e un altro 50% si sviluppa su strade locali urbane o arginali e vicinali con bassi livelli di traffico veicolare; solo il 9% prevede la percorrenza di strade statali e provinciali, tutte declassabili con velocità massima di 50 km/h. Inoltre è caratterizzata da un’altimetria confortevole, in quanto il 78 % del suo sviluppo ha una pendenza inferiore al 3% affrontabile anche da ciclisti non esperti o allenati. Ha una larghezza minima che oscilla tra 1,50 m (nei tratti monodirezionali) e 2,50 m (nei tratti a doppio senso), secondo quanto previsto dalle normative di settore. La ciclovia risponde a requisiti di tipo trasportistico, in chiave sostenibile, rendendo possibile l’accessibilità diretta ed indiretta diffusa; di tipo turistico, economico, di valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale, di integrazione europea, nazionale e locale, di integrazione intermodale treno+bici e bus+bici; salutistico-ricreativo, promozionale-educativo e di miglioramento ed incremento della sicurezza degli itinerari ciclabili.

La Rete degli itinerari ciclistici regionali di circa 2.000 km, di cui la ciclovia turistica fa parte, è stata progettata dall’Arst in collaborazione con il CIREM (Centro Ricerche Economiche e Mobilità delle Università di Cagliari e Sassari), a seguito di un’ampia attività di progettazione dal basso che ha coinvolto 65 associazioni, 209 enti locali, gli assessorati regionali del Turismo, dell’Agricoltura, dell’Ambiente e degli Enti Locali, l’Enas e l’agenzia Forestas.

Il costo complessivo stimato per la realizzazione della Ciclovia Turistica della Sardegna ammonta a 110 milioni di euro, di cui circa 82,5 per lavori. 15 milioni (8 del Piano infrastrutture e 7 del Por Fesr 2014-2020) sono già disponibili. Entrare a far parte del sistema nazionale consente la co-partecipazione statale subito, per circa 2,4 milioni, per progettazione e opere, e successivamente con quota parte delle risorse già stanziate dallo Stato per oltre 300 milioni di euro. Il riconoscimento di infrastruttura strategica di livello nazionale risulta quindi determinante, oltre che per l’ammissione della ‘Ciclovia Sardegna’ alla ripartizione delle risorse economiche complessivamente disponibili a livello nazionale, anche al fine dell’accesso ad eventuali finanziamenti comunitari.

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale solleva ancora forti dubbi sulle risorse regionali che dovrebbero arrivare al comparto agroindustriale in grave crisi.

«Le promesse, purtroppo, dovranno scontare evidenti ritardi – attacca Gianluigi Rubiu -. La maggioranza sta illudendo i pastori con impegni impossibili da mantenere. Il programma degli interventi dovrà fare i conti con la realtà dei fatti. Si tratterà di trovare le risorse utili tra le pieghe della finanziaria regionale. Non basta. La manovra dovrà passare al vaglio delle commissioni, che si riuniranno a settembre, per poi passare in aula non prima di ottobre.»

«Sarà l’ennesima presa in giro di questa Giunta inadeguata a risolvere i problemi atavici dell’Isola – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Non è la sola questione a preoccuparci. Perché le risorse per dare una risposta all’emergenza agricoltura risultano essere insufficienti.  Si pensi ai comparti dell’agroalimentare e della cerealicoltura, che devono fronteggiare la persistente siccità e i danni dovuti alle alte temperature. Ci vorrebbe uno stanziamento ulteriore per il ristoro del mancato reddito dovuto alla mancanza di risorse irrigue. Sarebbe opportuno – conclude Gianluigi Rubiu – reperire delle risorse nel calderone delle somme in perenzione per evitare inutili balletti di cifre impossibili per l’agricoltura sarda ormai al collasso.»