19 April, 2024
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I 525 lavoratori ex Ati Ifras sono da nove mesi senza occupazione, interrogazione dell’on. Gianluigi Rubiu (Udc).

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I 525 lavoratori ex Ati Ifras sono da nove mesi senza occupazione, sulla loro vertenza dopo la mancata proroga dei contratti nei progetti del Parco Geominerario, è sceso il silenzio e stamane hanno manifestato sotto il Palazzo del Consiglio regionale. L’on. Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, intanto, ha presentato un’interrogazione per sollecitare il ricollocamento dei lavoratori e l’istituzione di una commissione d’inchiesta.

«Un esercito di 525 lavoratori, con le loro famiglie, aspetta ancora risposte concrete dalla Regione – denuncia Gianluigi Rubiu -. Non sono bastati incontri sindacali ed intese sottoscritte, perché i dipendenti rimangono in attesa che siano trasformati in occupazione i progetti messi in campo. Con la scadenza della convenzione, si ipotizzava un reinserimento di una fetta di lavoratori all’interno dei piani predisposti dagli enti locali (una sorta di proseguo dell’attività svolta nel geoparco), altri sarebbero dovuti transitare nella società in house Igea. Nulla di fatto, invece – aggiunge Gianluigi Rubiu – con gli accordi che sono diventati carta straccia. E’ l’ennesimo fallimento politico di una giunta inconcludente e inadeguata per la Sardegna, incapace di salvaguardare anche i percorsi virtuosi per l’occupazione.»

Si tratta di lavoratori che vantano una professionalità nelle diverse attività del Parco Geominerario. «Dagli operai qualificati agli addetti alla sicurezza ed alle bonifiche sino ai dipendenti impegnati nei percorsi turistici del territorio – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu -. Un universo variegato di lavoratori che hanno contribuito allo sviluppo economico e sociale di un territorio che si allarga dal Sulcis Iglesiente al Medio Campidano. E’ inconcepibile che non si possa trovare una soluzione per il ricollocamento occupazionale. Con la mancata proroga della convenzione Ati Ifras, il grande patrimonio dell’archeologia mineraria ed ambientale resta in totale abbandono. Una grande ricchezza, che sarebbe potuta diventare risorsa occupazionale e di sviluppo economico, è stata dimenticata dalla Regione. Sarebbe utile istituire urgentemente una commissione d’inchiesta consiliare – conclude Gianluigi Rubiu -, per accertare le cause che hanno portato a nove mesi di ritardo dalla scadenza dell’appalto, per comprendere quali sono le responsabilità di questa mancata proroga e delle lungaggini per il reinserimento lavorativo.»

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