25 April, 2024
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Aumentano i posti di lavoro in Sardegna: nei primi sei mesi del 2017 le assunzioni sono in crescita e in percentuale crescono più che nel resto d’Italia, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo dicono i dati dell’Osservatorio sul Precariato dell’INPS, relativi al primo semestre 2017. Secondo i dati INPS, le assunzioni complessive crescono più in Sardegna (+21,6%) che in Italia (+19,4%) e le trasformazioni complessive dei rapporti di lavoro da determinato a indeterminato (4.237 in totale) crescono nell’isola del 34,4% (nel resto d’Italia la percentuale è molto più contenuta: +1,1%).
«I dati positivi sull’occupazione, così come quelli legati alla crescita degli investimenti da parte delle imprese, confermano che negli ultimi tre anni si sta consolidando anche in Sardegna un quadro di ripresa – dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru -, e ciò grazie anche alle azioni messe in campo dalla Giunta. La strada intrapresa con le nuove politiche attive del lavoro, sia nazionali che regionali, è quella giusta. Ci conforta sapere che la tendenza è positiva dal 2015 ed è evidente che da qualche anno i sardi si sono riaffacciati attivamente sul mercato del lavoro e non sono più scoraggiati come in passato. Sappiamo che c’è ancora tanto da fare per contrastare la disoccupazione e in particolare quella giovanile – conclude il presidente Pigliaru – ma il clima di fiducia crescente è un segnale che ci fa ben sperare.»
«Valuto le cifre in modo sempre molto prudente, ma il fatto che quasi tutti i dati siano di segno positivo non può che confortarci e spronarci ad andare avanti per fare ancora meglio – è il commento dell’assessora del Lavoro, Virginia Mura -. L’aumento significativo delle assunzioni in apprendistato è un risultato importante, frutto delle iniziative sulle quali l’assessorato ha puntato con forza per consentire a tanti giovani di entrare nel mondo del lavoro. In un quadro di miglioramento generale, tuttavia, dispiace prendere atto che l’occupazione femminile in Sardegna non tiene il passo delle altri regioni, pur essendo il dato isolano il migliore del sud Italia. Il nostro impegno è rivolto ad affrontare in maniera seria e incisiva quello che è ormai è un fenomeno strutturale del nostro paese.» 
Le assunzioni a tempo indeterminato aumentano in Sardegna del 2% (da 13.803 a 14.075) diminuiscono in Italia (-3,8%). Aumentano anche le assunzioni con contratti a termine che si attestano a 56.581 unità (+29,4%), mentre nel resto d’Italia l’aumento si ferma al 27%. Significativo, inoltre, l’aumento delle assunzioni in apprendistato: +60,8% in Sardegna (+27,3% in Italia). Nello stesso periodo, le assunzioni stagionali hanno riguardato 27.042 nuovi contratti (+17,3%). Un altro dato, infine, riguarda le cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato: diminuiscono in Sardegna (-3,9%) mentre sono stabili a livello nazionale (+0,2%). A livello complessivo, in Sardegna il saldo tra assunzioni e cessazioni del primo semestre 2017 (inclusi i contratti dei lavoratori stagionali) è positivo e pari a + 46.001 unità, superiore al saldo del primo semestre 2016 (+ 36.509). La variazione netta dei contratti a tempo indeterminato del primo semestre 2017, risultante dalla somma di 14.075 nuovi rapporti e di 4.237 trasformazioni (3.822 da termine e 415 da apprendistato) meno le oltre 15 mila cessazioni, è risultata positiva e pari a + 3.039 ( nel primo semestre 2016 il risultato era pari a + 1.061).

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La Giunta regionale ha presentato un ricorso davanti alla Corte Costituzionale contro alcune norme del Decreto legislativo dello scorso 16 giugno (n. 104) in materia di valutazione di impatto ambientale di progetti pubblici e privati. Il presupposto del ricorso è la lesione dell’autonomia e di competenze fondamentali attribuite alla Regione Sardegna.
L’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru contesta le disposizioni che consentono allo Stato di assumere un ruolo centrale e esclusivo in materia di VIA, privando la Sardegna di importanti prerogative legate alla tutela del paesaggio e al governo del territorio.

«Riteniamo che queste disposizioni siano in contrasto con i principi sanciti dallo Statuto e dall’articolo 117 della Costituzione. Lo Stato non può avocare a sé scelte sul nostro ambiente e sul nostro paesaggio che vogliamo tutelare e preservare. La Sardegna e le amministrazioni locali sarebbero escluse da decisioni che ci riguardano direttamente e che investono ambiti strategici per il nostro sviluppo – ha detto il presidente Pigliaru, riaffermando l’assoluta necessità di mantenere in campo alla Regione competenze fondamentali – le stesse che ci hanno permesso di contrastare progetti quali il solare termodinamico a Gonnosfanadiga e Guspini, che avrebbe danneggiato beni ambientali e paesaggistici la cui difesa è per noi una priorità assoluta.»

La Giunta, nel ricorso davanti alla Corte Costituzionale sottolinea «la violazione dei principi di ragionevolezza e di buon andamento della pubblica amministrazione in quanto lo Stato diventa in modo ingiustificato arbitro dell’intero procedimento di VIA mentre la Regione non è in grado di incidere nell’adozione di provvedimenti che hanno un elevato impatto sulle comunità territoriali di riferimento». 
La mancata previsione espressa dell’obbligo di richiedere il parere regionale nel procedimento viola, inoltre, il principio di leale collaborazione, fondamento delle corrette relazioni tra Regione e Stato che: «Per costante giurisprudenza, impone adeguati meccanismi di cooperazione per l’esercizio concreto delle funzioni amministrative in capo agli organi centrali». 

«Abbiamo agito nell’ambito di un rapporto di leale collaborazione e cooperazione tra livelli istituzionali che abbiamo visto tuttavia disattesa nel momento in cui non sono state prese in alcun modo in considerazione le osservazioni delle Regioni» ha detto l’assessore alla difesa dell’ambiente Donatella Spano anche in qualità di coordinatrice della commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

In sostanza la Regione lamenta che «per una pluralità di profili, è mancata l’adeguata considerazione delle competenze e delle attribuzioni che si sarebbero potute correttamente salvaguardare attraverso i consueti strumenti di coordinamento, ispirati al principio di leale collaborazione».

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Nuova manifestazione contro il piano di riordino della rete ospedaliera giovedì 7 settembre, dalle 9.30 (raduno e partenza in piazza del Carmine) a Cagliari, organizzata dalla rete Sarda Difesa Sanità Pubblica e dai Comitati civici territoriali.

«La vitalità della manifestazionesi legge in una nota del Coordinamento Rete Sanità Pubblica Sulcis Iglesiente – sarà nell’essere numeroso, presenti contro lo smantellamento degli ospedali territoriali, è palese che gli ospedali dei territori più disagiati rischino di essere declassati, un declassamento tale da portare alla soppressione, altrettanto palese che trattasi di una politica di smantellamento del Servizio Sanitario Pubblico a favore di una sanità Privata rivolta ovviamente a pochi. La grossa piaga di povertà non permetterà la cura della sacrosanta salute a tutto il popolo Sardo, andando incontro a un’agonia senza precedenti. Perdere una conquista a un diritto inviolabile quale la salute, sarà una sconfitta per il popolo senza precedenti!… Inaccettabile pensare che la regione Sardegna  assegna l’incarico di tale scempio al piemontese dott. Moirano pagando la lauta cifra di DUECENTOMILAEURO più QUARANTAMILAEURO se raggiunge gli obiettivi, inutili dire che gli obiettivi sono quelli di desertificazione delle zone interne!… Una politica al servizio del Politico!» 

Il coordinamento del Sulcis Iglesiente invita a maggiore attenzione e solidarietà i cittadini, le associazioni, sindacati, i pensionati, i movimenti, i politici, i sindaci del territorio che hanno ancora a cuore la salvaguarda del Popolo Sardo, con un invito particolare ai sindaci del Sulcis che «hanno l’aspetto di Sindaci Dormienti!». 

                                                               

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Grande concerto finale con protagonisti i suoi migliori allievi per la XVII Accademia internazionale di musica di Cagliari.

Dopo otto intensi giorni di masterclass di alto perfezionamento insieme alle stelle della musica classica internazionale, è arrivato il momento dei saluti. E sarà con una serata organizzata nella parte del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” che si affaccia sul Parco della musica.

Sarà l’occasione per ascoltare le stelle della musica colta del futuro, giovani di tutte le nazionalità molti dei quali già vincitori o finalisti di prestigiosi riconoscimenti internazionali.

L’appuntamento prenderà il via alle 19.00, quando si alterneranno sul palco virtuosi come il pianista italiano Alberto Ida che affronterà I quadri di un’esposizione di Modest Mussorgsky, la clarinettista coreana Yubin Ahn che, accompagnata al pianoforte dalla giapponese Lucie Mani Kobayashi proporrà Introduzione, tema e variazioni per clarinetto e orchestra di Gioacchino Rossini, il violoncellista francese Pierre Fontanelle che eseguirà, accompagnato dal pianoforte di Vincent Mussat, Quatuor pour la fin du temps: 5 Louange à l’Eternité de Jésus di Olivier Messiaen, il violinista cinese Huali Dang che suonerà, accompagnato al pianoforte dal francese Benjamin Carré, la brillante la Carmen Fantasy, Op. 25 di Pablo de Sarasate, la cinese Siman Liu che proporrà O ma lyre immortelle dall’opera Sapho di Charles Gounod, accompagnata al pianoforte da Emanuele Pinna.

La serata sarà una grande festa della musica, per chiudere in bellezza il successo dell’Accademia 2017 consolidato anche grazie al festival “Le notti musicali” che per tre giorni ha fatto registrare il gran pienone nell’Auditorium del Conservatorio e a “Venti di note. Dal Mondo a Cagliari”, che ha portato i virtuosi dell’Accademia a esibirsi negli spazi all’aperto del T Hotel, in un contesto informale.

L’Accademia di musica di Cagliari è organizzata dall’associazione Sardegna in musica ed è realizzata in co-produzione con il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e del comune di Cagliari.

 

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Una nuova perla nella collana di eventi di successo con cui il Consorzio Costa Smeralda ha impreziosito la stagione artistica e culturale di Porto Cervo: il Costa Smeralda Music Festival al via domenica 3 settembre 2017. Nel parco di gemme musicali che hanno Illuminato la scena, si è scelto di puntare sulla musica classica già protagonista da anni nella rassegna musicale del Consorzio. La prima edizione del “Costa Smeralda Music Festival” a Porto Cervo toccherà le note della grande tradizione sinfonica nella settimana dal 3 al 9 settembre, ospitando alcuni tra i più grandi interpreti sulla scena nazionale ed internazionale. Nomi altisonanti come: Vadim Brodski, Lyda Chen Argerich, Pietro De Maria, Marie-Francoise Pallot, Francesco Ferrarini, Ars Duo, Gabriele Croci e Guglielmo De Stasio.

La prima serata sarà nella Chiesa Stella Maris di Porto Cervo il 3 settembre 2017 alle ore 21.30  e vedrà protagonista l’orchestra d’archi del Sardinia International Music Festival diretta dalla violista Lyda Chen Argerich con il solista il famoso violinista Vadim Brodski, in un programma coinvolgente con musiche di Vivaldi, Mendelssohn, Hindemith. Il grande maestro ucraino, uno dei più importanti violinisti degli ultimi 40 anni, allievo del grande David Oistrack è  risultato vincitore dei concorsi più prestigiosi, ha poi conquistato il successo da parte di tutto il pubblico mondiale svolgendo la carriera di concertista ai massimi livelli. 

Il Festival proseguirà con la seconda serata il 5 settembre 2017 che prevede l’esibizione dell’Ars Duo formato da Marco Fiorentini violino e Laura Pietrocini pianoforte, i quali si esibiranno con un programma di grande valore artistico musicale pur essendo di piacevole ascolto come la sonata di Debussy e la Tzigane di Ravel, e altri brani virtuosistici. Ars Duo si è formato nel 1997 il quale si è affermato in numerosi Concorsi nazionali ed internazionali.

In ogni festival che si rispetti non può mancare il balletto e il 7 settembre 2017 alle 21,30 la piazzetta centrale di Porto Cervo ospiterà uno spettacolo basato su una novella intitolata le Quattro Stagioni scritta appositamente per il festival sulle musiche della celebre Serenata per archi di P. I. Tchaikovsky. L’orchestra d’archi del Costa Smeralda Music Festival guidata da Marie- Francoise Pallot e Lyda Chen Argerich saranno la base musicale per il corpo di ballo “Estemporada” che con i loro ballerini racconteranno la nuova storia delle Quattro Stagioni.

A conclusione del festival, il concerto del 9 settembre 2017 nella chiesa di Stella Maris, alle 21,30: programma di gran classe con un quartetto composto dal grande pianista italiano Pietro De Maria, dal violinista Guglielmo De Stasio, dal violista Gabriele Croci e dal violoncellista Francesco Ferrarini. Eseguiranno due capolavori della musica: il quartetto per pianoforte e archi K478 di W.A. Mozart e il quartetto per pianoforte e archi op 25 di J. Brahms.

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Con un test del sangue precoce, il quadritest, e il trattamento con aspirina è possibile ridurre sensibilmente il rischio della pre eclampsia gravidica, meglio nota come gestosi, salvando la vita a tante future mamme e a tanti bimbi. È l’importante scoperta cui è giunto uno studio multicentrico internazionale che è stato sperimentato nella Clinica di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. Uno studio, spiega il professor Gian Benedetto Melis, direttore della Clinica, «su circa 27 mila donne gravide in tutta Europa e che al Policlinico è stato testato in collaborazione con il Laboratorio Analisi diretto dal dottor Ferdinando Coghe».

La ricerca (che ha avuto come guida il luminare inglese Kypros Nicolaides)  è stata pubblicata sul New England Journal of Medicine nel numero di luglio e non lascia spazio a dubbi: fin dalla dodicesima-tredicesima settimana di gravidanza si può comprendere se una donna è a rischio di sviluppare la pre eclampsia. «Una volta verificato questo rischio – dice ancora Melis – si somministra alle pazienti una minima dose di aspirina (150 mg tutte le sere) fino alla 36a settimana e si riduce di oltre il 60% questo rischio. In pratica, la somministrazione precoce di aspirina impedisce che oltre il 60% delle pazienti si ammali, consentendo cioè di arrivare al parto senza che la malattia insorga».

I vantaggi di questa scoperta  sono importantissimi per ragioni sia scientifiche che pratiche. «L’OMS – dice ancora Melis – ha ipotizzato negli anni ‘90 che se si fosse riusciti ad evitare l’insorgenza di pre eclampsia sarebbe stato fatto un gran passo in avanti per ridurre la mortalità materna e fetale e nel contempo sarebbero stati chiari i meccanismi di insorgenza della patologia che tutt’oggi sono incerti. Da questo punto di vista l’efficacia dell’aspirina mette in rilievo che la malattia è la conseguenza del disordine vascolare e coagulativo che si crea a livello della placenta, come ipotizzato nel passato.»

Contrariamente a quanto ritenuto fino ad oggi, perché la prevenzione possa realizzarsi sono però necessarie due ulteriori condizioni: che si abbia a disposizione una combinazione di vari markers di rischio attendibili  e precoci e che la prevenzione possa realizzarsi nella  gravidanza iniziale e cioè prima che il danno vascolare sia irreversibile. Lo studio ha risposto positivamente ai due requisiti dimostrando che il rischio, per una patologia così complessa, si possa calcolare solo combinando parametri clinici e biofisici (età, etnia, anamnesi, pressione arteriosa, flussimetria arterie uterine)  con quelli biochimici. Questi ultimi consistono nel dosaggio contemporaneo in unico prelievo di sangue di BetaHCG, PAPP-A, Alfa Feto Proteina, Growth Factor Placentare (PlGF) e costituiscono il così detto Quadritest o Quad test per lo screening combinato di aneuploidia fetale. Il fattore ulteriormente determinante è rappresentato dalla precocità di questo screening che deve essere realizzato il più precocemente possibile (fine del primo trimestre). Dallo stesso periodo deve essere iniziata la prevenzione con la somministrazione di aspirina a tutti i soggetti a rischio.

Eclatanti i risultati clinici e le loro ripercussioni sulla morbilità e mortalità materna e fetale col protocollo sperimentale sia sul campione di circa 27 mila donne (Studio multicentrico Europeo ASPRE) sia nella sua applicazione clinica nella popolazione di gravide afferenti alla Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Aou di Cagliari e sottoposte agli stessi esami per la diagnosi prenatale biochimica di rischio cromosomico fetale. Il rischio teorico stimato di pre eclampsia precoce è risultato pari all’11% della popolazione generale (campione di circa 27 mila gravide al primo trimestre).

L’incidenza della malattia rilevata con gli studi epidemiologici del passato variava dall’1% al 6%. La percentuale di pre eclampsia diagnosticata nella popolazione ad alto rischio non trattata è risultata pari al 4,3%. L’incidenza di pre eclampsia nelle gravide ad alto rischio trattate con 150 mg di Aspirina è risultata pari al 1,6% con una protezione  media del 62% rispetto alle gravide ad alto rischio non trattate. Le gravide che hanno partorito presso il centro nascita dell’Aou sono state complessivamente oltre 6mila negli anni 2013-2016. L’incidenza della pre eclampsia è stata in media del 3,7% nel 2013 quando si usava il test biochimico chiamato Bi-test e non veniva eseguito lo screening della pre eclampsia né la prevenzione con aspirina nei soggetti a rischio. Il Quadri-test per lo screening del rischio di aneuploidia fetale e della pre eclampsia è stato introdotto all’inizio del 2014 ed è stato progressivamente esteso fino al 45% circa delle pazienti nel 2016. Le percentuali di incidenza di pre eclampsia negli anni 2014-2016 sono state rispettivamente 0,62% nel 2014, 0,59% nel 2015 e 0,46 % nel 2016.

Nello stesso periodo di osservazione si è progressivamente ridotto il numero di pazienti che hanno subito un ricovero per la diagnosi di pre eclampsia. Complessivamente il dato ottenuto con i piccoli numeri di una sola clinica è identico se non più ottimistico di quello multicentrico in quanto si sono ridotti drasticamente sia le diagnosi che i ricoveri e gli interventi medici per la pre eclampsia con un vantaggio rilevante per la salute della donna e del bambino nonchè riduzione dei costi medico-sociali di tali pazienti. Il valore medico e scientifico di tale ricerca è di particolare importanza in Sardegna che ha pagato un tributo davvero rilevante in termini di mortalità materna negli ultimi anni per questa patologia.

L’uso del Quadritest associato alla translucenza nucale (NT) ed ai dati anagrafici della paziente ha consentito di valutare il rischio di anomalie cromosomiche. Le gravide con Quad test alterato sono state sottoposte ad amniocentesi o al NIPT (ricerca del sangue fetale nel sangue materno con relative analisi genetica). In alcuni casi le donne hanno deciso di non fare alcun approfondimento nonostante il rischio elevato mentre altre hanno deciso di eseguire il NIPT o l’amniocentesi nonostante il basso rischio. Il valore predittivo dello screening prenatale eseguito col quad test rispetto al Bi-test è risultato migliore con la conferma dei dati di letteratura che danno a tale nuovo test oltre il 95% di sensibilità con un numero di falsi positivi inferiore al 5%.

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‘idea è quella di costruire un partenariato che consenta l’avvio, concreto, di una piattaforma di rapporti tra enti e privati, per creare occasioni di sviluppo e lavoro nei settori della pesca, della ristorazione, alberghiero e della gastronomia. È quanto emerso dall’incontro che si è svolto a Stintino giovedì scorso, nella sala riunioni del Comune.

L’incontro è stato promosso per condividere strategie comuni sulle principali problematiche sulla gestione dei parchi e delle aree marine protette, con particolare riferimento alla piccola pesca. L’obiettivo è quello di mettere a punto programmi di lavoro tra i comuni, i parchi e i Flag dell’area mediterranea, con la nascita di un gruppo di lavoro finalizzato alla costruzione di un’azione di rete tecnica e politica, per accedere ad alcuni programmi dell’Unione europea su temi specifici di interesse per l’area mediterranea e per partecipare a bandi comunitari per l’acquisizione di fondi.

Attorno al tavolo si sono seduti rappresentanti locali e una delegazione della Diputació di Barcellona. Da una parte il sindaco di Stintino Antonio Diana, nella duplice veste anche di vicepresidente del Parco nazionale dell’Asinara, il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler, il direttore dell’Area marina protetta dell’Asinara Vittorio Gazale, il presidente del Flag Nord Sardegna Benedetto Sechi; dall’altra la delegazione catalana con Jesús Calderer (deputato aggiunto agli Spazi naturali), Jordi Padrós (dirigente coordinatore degli Spazi naturali), Xavier Roget (capo della direzione territoriale occidentale) e la professoressa Laura Borràs (direttrice della Institució de Llettres Catalanes della Generalitat di Catalunya). All’incontro hanno partecipato anche l’assessore della Cultura del comune di Stintino Francesca Demontis, la presidente del Consiglio del Comune stintinese Marilena Gadau e la presidente del Consiglio del Comune di Porto Torres Loredana De Marco.

E la convinzione comune degli intervenuti è quella di sviluppare un lavoro di valorizzazione dell’identità che si fondi su un solido rapporto tra le persone e le istituzioni, i parchi e le marinerie.

Uno sguardo a quella regione spagnola Stintino lo ha già rivolto nel 2013, con la sigla di un gemellaggio con la città di Vilanova i la Geltrú. «Possiamo partire da questa esperienza – ha detto Antonio Diana – per poi rafforzare anche i legami con le altre sponde del Mediterraneo, sfruttare così i bandi comunitari che possono contribuire a fornire risorse per la realizzazione di progetti utili alle nostre comunità».

Durante l’incontro, inoltre, è stata sottolineata la necessità di dialogare su un sistema di valorizzazione dei prodotti quindi, ancora, di avviare progetti di cooperazione tra marinerie e parchi, oltre che della tracciabilità dei prodotti per una ristorazione di qualità. Il sistema del “marchio” può, inoltre, rappresentare uno strumento utile al raggiungimento di questi obiettivi.

Prima dei saluti, il sindaco di Stintino ha donato a Jesús Calderer un libro fotografico sull’isola dell’Asinara mentre il rappresentante della delegazione catalana ha donato al primo cittadino un libro su Lola Anglada, scrittrice e disegnatrice spagnola. 

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Emergenza senza fine di lingua blu nel centro Sardegna, in particolare l’Ogliastra. Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Pietro Pittalis, non nasconde la preoccupazione: «E’ davvero un problema devastante per il comparto agropastorale della Sardegna – dice Pietro Pittalis – già stretto da difficoltà legate alla carenza delle risorse idriche e agli incendi». Tra i centri maggiormente colpiti Desulo e Barisardo: «La Giunta regionale si è fatta trovare impreparata di fronte all’emergenza. Ci chiediamo per quale motivo, se è vero che i primi focolai sono stati riscontrati nell’Isola nel mese di ottobre, non siano state attivate le procedure per una campagna di vaccinazione. Solo così si sarebbe potuto evitare un disastro». Il rischio è di perdere il patrimonio dei capi ovini colpiti dal morbo. «Queste lungaggini segnalano la mancanza di prevenzione, con il fallimento totale dell’esecutivo per la risoluzione dei problemi del settore – conclude Pietro Pittalis -. Ora è necessario che la Regione metta in campo le risorse per i risarcimenti dei danni che le aziende agropastorali stanno da tempo subendo».

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Edizione numero trentadue per il premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (1909 – 1977), in programma dal 18 al 24 settembre a Villacidro, cittadina nella quale l’autore di “Paese d’ombre” (premio Strega nel 1972) aveva le sue radici.

Promosso e organizzato dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” e dal comune di Villacidro col patrocinio dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, della Fondazione di Sardegna, del ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo e del Gal Linas Campidano, il premio ha registrato anche quest’anno un cospicuo numero di opere iscritte alle due sezioni in cui si articola, 227 di narrativa e 121 di poesia, con la consueta partecipazione delle principali case editrici nazionali.

Alberto Capitta con “L’ultima trasfigurazione di Ferdinand” (edito da Il Maestrale), Roberto Pazzi con “Lazzaro” (Bompiani) e Carmen Pellegrino con “Se mi tornassi questa sera accanto” (Giunti) per la narrativa; Maria Grazia Calandrone con “Gli scomparsi” (Lieto colle), Alberto Nessi con “Un sabato senza dolore” (Interlinea) e Daniele Piccini con “Regni” (Manni) per la poesia: sono questi i finalisti selezionati dalla giuria presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis e dal presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci.  

Agli stessi giurati spetterà il compito di proclamare e premiare i vincitori nella cerimonia in programma il 23 settembre (dalle 18) nella piazza del Municipio di Villacidro. Cinquemila euro il premio per il primo classificato di ciascuna delle due sezioni (millecinquecento, invece, agli altri finalisti), oltre alla gratificazione di iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del concorso letterario accanto a quello di scrittori come Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Giuseppe Lupo, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini e di poeti come Elio Pecora, Patrizia Cavalli, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar e Milo De Angelis, tra i vincitori delle precedenti trentuno edizioni del Dessì.

Nel corso della stessa cerimonia – che, novità di quest’anno, si sposta dalla consueta collocazione domenicale al sabato – verranno conferiti anche altri due riconoscimenti: il Premio Speciale della Giuria e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna. Il primo viene assegnato a una personalità di spicco della vita pubblica o culturale nazionale: nel suo albo d’oro compaiono così scrittori, intellettuali, giornalisti e personaggi dello spettacolo come Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti. Dopo l’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis, vincitore un anno fa, il Premio speciale della Giuria stavolta va al filosofo Remo Bodei.

Novità assoluta della scorsa edizione del Dessì, il Premio Speciale Fondazione di Sardegna in questa seconda occasione viene assegnato al critico letterari Carlo Ossola e Massimo Bray, direttore dell’Enciclopedia Treccani e presidente del Salone Internazionale del Libro (nonché ex ministro per i Beni, le Attività culturali e il Turismo del governo Letta).

 

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Giuseppe Corona disputerà il prossimo campionato di Promozione regionale con la maglia del Carloforte. La società guidata dal presidente Giuseppe Buzzo ha messo a segno un nuovo grande colpo che arriva ad impreziosire ulteriormente un organico già competitivo che diventa ora uno dei favoriti per la promozione in Eccellenza regionale.

Con Giuseppe Corona, 28 anni compiuti il 3 agosto, ha una carriera prestigiosa alle spalle, iniziata nella squadra del suo paese, Barumini, e proseguita a San Teodoro, Nuorese, Villacidrese, Sanluri, Samassi, ancora Barumini, Muravera, Tuttocuoio, ancora Muravera, Olbia, Porto Corallo, San Teodoro, e nelle ultime due stagioni a Carbonia, dove non ha concluso il secondo campionato di Promozione. Considerata l’età ancora giovane, il numero di squadre cambiate è quasi da record. Calciatore dalle doti tecniche fuori dal comune, ha evidentemente dei limiti caratteriali che ne hanno frenato l’esplosione a livelli superiori a quelli raggiunti, ed arriva a Carloforte per rilanciarsi in una squadra che si presenta molto competitiva, con un attacco che promette “scintille”. Il tecnico tabarchino Tony Poma potrà disporre di ben quattro attaccanti di qualità, i confermati Giacomo Sanna e Nicola Lazzaro e i nuovi Samuele Curreli e Giuseppe Corona.

 

La squadra rossoblu ha iniziato la preparazione lunedì 24 agosto. Farà il suo esordio stagionale il 17 settembre, in Coppa Italia, ospitando il Carbonia di Andrea Marongiu. La settimana successiva il match di ritorno a Carbonia, il 1° ottobre l’esordio in campionato.