18 April, 2024
HomePoliticaReferendumL’esperienza vissuta a Barcellona da Gianluca Collu, segretario di Progres Progetu Repùblica, in occasione del referendum del 1° ottobre.

L’esperienza vissuta a Barcellona da Gianluca Collu, segretario di Progres Progetu Repùblica, in occasione del referendum del 1° ottobre.

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In occasione del referendum del 1° ottobre indetto dal governo catalano sull’indipendenza della regione dalla Spagna, Progres Progetu Repùblica ha inviato una delegazione di attivisti in qualità di osservatori internazionali.

Tra loro, vi era il segretario della delegazione internazionale Gianluca Collu, che tira le somme dell’esperienza vissuta.

Il referendum catalano è stata l’occasione giusta per vivere in prima persona un momento storico fondamentale per il futuro di un popolo che ambisce ad autodeterminarsi e costruire una nuova Repùblica.

Esserci è stato importante anche perché in questo processo che interessa tutte le nazioni senza stato del continente è utile verificare la credibilità dei principi democratici a fondamento dell’Unione Europea: nella partita tra Spagna e Catalogna, infatti, è in gioco anche il futuro dell’Europa.

Ciò a cui abbiamo assistito come rappresentanti della delegazione di Progetu Repùblica è un esempio straordinario su come i catalani sono riusciti, in maniera non violenta ma determinata, a mettere in scena una entusiasmante storia di libertà e diritti, di inclusività e partecipazione, di passione e volontà.

Sono migliaia i volontari che hanno garantito il regolare svolgimento del referendum, consentendo al popolo catalano di esprimere il proprio parere sul futuro della loro terra.

È stato un privilegio partecipare ai presidi in difesa dei seggi e delle regolari votazioni, malgrado la polizia spagnola, con lo scopo di terrorizzare i catalani – e quindi di bloccare l’afflusso ai seggi – abbia vergognosamente fatto uso della violenza su cittadini inermi, sgomberato e chiuso seggi, sequestrato le urne con i voti, una rete organizzativa perfetta ha comunque permesso a oltre tre milioni di cittadini di esercitare il democratico diritto di votare.

Oggi la Catalogna è una nazione che vive la concreta opportunità di dire addio all’uso della parola indipendenza; con la nascita della nuova Repubblica “indipendentzia” verrà ricordata una volta all’anno in una giornata di festa nazionale, come il 6 dicembre per l’Irlanda.

Quello catalano per come viene conseguito è un percorso in cui noi di ProgReS ci riconosciamo intimamente, la forza della nonviolenza, della ragione e del sorriso sono in grado di vincere su qualsiasi tipo di ingiustizia e prevaricazione.

La lotta per l’autodeterminazione del popolo catalano deve essere un esempio per il popolo sardo, un esempio che non possiamo permetterci di ignorare seppur consci che non vi è alcuna strada facile per la libertà. Raccontare ciò che abbiamo vissuto e visto a Barcellona è importante perché deve essere da stimolo per le nostre azioni future. Nelson Mandela diceva: «Per gli uomini la libertà della propria terra è l’apice delle proprie aspirazioni». Noi ci crediamo.

Fìntzas a s’indipendentzia!

 

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La sinistra in Sarde

giampaolo.cirronis@gmail.com

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