29 March, 2024
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Nasce “Rete Sud”, un protocollo d’intesa per la realizzazione di una rete di imprese per il Sud capaci di scambiarsi le “migliori pratiche” relative al servizio.

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Nasce “Rete Sud”, un protocollo d’intesa per la realizzazione di una rete di imprese per il Sud capaci di scambiarsi le “migliori pratiche” relative al servizio. A firmare il protocollo “Rete Sud”, giovedì 15 febbraio a Roma, le principali aziende dei servizi pubblici del Meridione e Utilitalia, federazione che riunisce 500 imprese italiane dei servizi idrici, energetici e ambientali in Italia. Fanno parte di “Rete Sud” le regioni Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Il protocollo d’intesa – che ha una durata di tre anni – è stato sottoscritto, oltre che da Abbanoa (tra i promotori dell’iniziativa), da Acquedotto pugliese, Amam (Messina), Sicilia acque, Acquedotto Lucano, Rete gas (Bari), Amap, Rap, Gori (Napoli), Asia (Benevento), Amiu (Puglia), Sidra (Catania).

Le criticità da affrontare. Bassi investimenti, difficoltà nella spesa dei fondi europei, necessità di portare avanti progetti di ricerca per l’efficientamento di reti e impianti obsoleti sono solo alcune delle criticità/tematismi che coinvolgono direttamente il Mezzogiorno. Ma più in generale, il quadro idrico è a tinte fosche a livello nazionale: sebbene in Italia il 60% della rete abbia più di 40 anni, il 25% ne ha oltre 50, si investono ogni anno in riparazione di perdite idriche appena € 30/ab contro i 100 del Regno Unito, gli 80 della Germania e i 90 della Francia.  

«L’esperienza che Abbanoa ha maturato nel complesso progetto di integrazione industriale e di servizio che abbiamo realizzato – spiega il Direttore Generale Sandro Murtas – è già considerato buona pratica a livello nazionale e internazionale. In questo senso vanno le recenti pubblicazioni del Daily Telegraph sulla gestione reti e, più in generale, della raccolta Italian Water Industry. Cases of exellance e del più recente Balanced Scorecard. La gestione del cambiamento. Il caso Abbanoa, di imminente pubblicazione nazionale, nelle quali appare Abbanoa come caso di management.»

Secondo il Direttore generale ogni scambio di buone pratiche tra aziende pubbliche è un tassello in più verso l’efficientamento del servizio idrico in Italia: «Abbanoa in questi anni ha portato avanti un profondo e faticoso processo di trasformazione aziendale, che ha riguardato l’organizzazione e le competenze interne, con l’adozione di un modello di struttura unico in Italia, informato alla Balanced Scorecard (ndr metodologia americana, Harward University)  con 4 dimensioni organizzative (Clients, Operations, Finance, Learning) e di una dimensione straordinaria Investments per la gestione di oltre 500 milioni di investimenti nei prossimi 36 mesi e questa esperienza suscita notevole interesse a livello nazionale. La nostra nuove strutture hanno conseguito la certificazione di qualità ISO 9001.2015».

«Nell’area Learning e Research – prosegue il Dg Murtas – è operativo dal 2015 il Project Management Office interno e oggi realizziamo progetti di ricerca applicata immediatamente impattanti nello stesso esercizio di sperimentazione. Abbanoa ha invertito il paradigma di funzionamento dell’impresa del SII, adottando metodologie-tecniche-strumenti di intervento informati al principio di agilità, generando soluzioni abilitanti che guardano alla risorsa umana non come vincolo ma come opportunità», ha concluso Murtas.

Il lavoro di cooperazione e integrazione entra ora nel vivo, con le prime attività ed incontri previste per il 26 febbraio e 1 marzo prossimi a Roma.

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