19 March, 2024
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Il direttore generale dell’ATS Sardegna, Fulvio Moirano, ha partecipato questa mattina, nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, ad un incontro di approfondimento sui contenuti del protocollo di studio sull’accorpamento delle Aziende Sanitarie in Sardegna, con il direttore della ASSL di Carbonia Maddalena Giua, dirigenti medici e paramedici. In discussione tutte le problematiche emerse nel percorso di attuazione della riforma della rete ospedaliera che hanno portato il sistema sanitario del territorio all’attenzione dei media e a manifestazioni di protesta sia da parte delle associazioni, sia dei sindaci che, non più di tardi della scorsa settimana, hanno incontrato lo stesso Fulvio Moirano nella sala riunioni del centro direzionale della ASSL di Carbonia.

Pubblichiamo due stralci degli interventi del dottor Fulvio Moirano e l’intervento della dottoressa Maddalena Giua.

         

 

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La Parrocchia della Beata Vergine Addolorata di Carbonia, la Parrocchia Santa Barbara di Bacu Abis e la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Cortoghiana hanno organizzato per domenica 3 giugno la solennità religiosa nota come “Corpus Domini”, le cui celebrazioni cominceranno fin dalla mattina con la Santa Messa, per poi avere il loro evento clou nel pomeriggio, quando partiranno le tradizionali processioni, che si snoderanno lungo diverse vie di di Bacu Abis, Cortoghiana e Carbonia.
Al fine di consentire lo svolgimento in sicurezza della processione del “Corpus Domini”, domenica 3 giugno è stata disposta la chiusura temporanea del traffico veicolare, al momento del passaggio del corteo religioso, nelle seguenti vie e negli orari indicati:
• Parrocchia Santa Barbara a Bacu Abis: dalle ore 18.00 fino al termine della manifestazione in via Santa Barbara, via La Marmora, via Gavorrano, via Monteponi, via Santa Barbara (partenza e rientro in Chiesa);
• Parrocchia Sacro Cuore di Gesù a Cortoghiana: dalle ore 19.00 fino al termine in via Fausti, via Magaldi, via Beccalossi, via Hugo, via Pascal, via Pitagora, via Archimede, via Sabin, via Grandiacquet, via Gherardini;
• Parrocchia Beata Vergine Addolorata: dalle ore 19.15 fino al termine in via Liguria, via Gobetti, via Satta, via Emilia, via Romagna, via Veneto, via D’Annunzio (partenza e rientro in Chiesa).

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«Gli investimenti realizzati da Abbanoa sul fronte della depurazione premiano la Sardegna, che esce dalla procedura di infrazione europea del 2004. La Corte di giustizia Ue oggi ha imposto all’Italia una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma di oltre 100 agglomerati sprovvisti di reti fognarie o sistemi di trattamento delle acque reflue. Facevano parte di questa procedura di infrazione i centri di Nuoro e Dorgali ma gli interventi eseguiti da Abbanoa hanno consentito alla Sardegna di uscire dalla procedura.»

Lo scrive, in una nota, l’ufficio stampa di Abbanoa.

«Un risultato di notevole importanza che evidenzia ancora una volta il ruolo decisivo svolto da Abbanoa, riconosciuto ogni anno anche dalle bandiere blu assegnate alla nostra Isola: la tutela delle coste sarde passa anche per la depurazione, garantita dai 350 impianti gestiti da Abbanoa. Grazie all’azione incisiva svolta da Abbanoa sull’impegno dei fondi per la depurazione, la Sardegna è uscita dalla procedura d’infrazione avviata nel 2004, con un’altra buona notizia: abbiamo messo in cantiere tutti, dico tutti, gli interventi che ci consentiranno di risolvere le criticità ancora in essere, mettendoci al riparo da altre procedure d’infrazione», spiega l’Amministratore Unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti.

«L’attività di Abbanoa sul fronte della depurazione si contraddistingue per capacità di trattamento delle acque depurate, con 150 milioni di metri cubi di reflui trattati ogni anno, analisi quotidiane e controlli su tutta la filiera della depurazionespiega il Direttore generale Sandro Murtas –Abbanoa è stata tra i primi Gestori in Italia a investire, con procedure straordinarie, tutti i fondi della delibera Cipe 60/2012 destinati ad opere strategiche nel settore fognario depurativo e nei prossimi tre anni investirà nel settore oltre 200 milioni di euro. L’inserimento di nuove tecnologie a supporto dei  processi di trattamento, con lo scopo del contenimento energetico e dei costi gestionali, rientra nella strategia di modernizzazione su tutti gli impianti sardi

«A Nuoro Abbanoa aveva ereditato un vecchio appalto da parte del consorzio del Govossai, non andato in porto per le difficoltà dell’impresa che aveva vinto la gara e successivamente era fallita: una vicenda che rischiava di compromettere l’intervento. La Società ha ripreso in mano il progetto e appaltato le opere di completamento eliminando così una delle principali fonti  d’inquinamento del fiume Cedrino, dove finivano appunto i reflui non trattati. Oggi il depuratore di Su Tuvu, oltre a non essere più sotto infrazione da anni è ai primi posti nella classifica redatta annualmente da “Ecosistema urbano”, realizzato da Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. 

L’impianto di Dorgali è stato ereditato dal Comune e preso in carico con notevoli criticità. Con attività progressive di manutenzione e gestione Abbanoa ha reso l’impianto conforme superando la procedura di infrazione. Nonostante la criticità sia acqua passata, sono in corso attività per migliorare ulteriormente l’impianto anche attraverso un aggiornamento tecnologico.

I giudici – conclude la nota di Abbanoa – hanno stabilito che l’Italia dovrà versare nel bilancio dell’Ue una somma forfettaria di 25 milioni di euro, più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nell’applicazione delle misure necessarie per conformarsi alla sentenza del 2012.»

 

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La commissione urbanistica, presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha iniziato con l’intervento dell’assessore Cristiano Erriu il lungo ciclo di audizioni sul disegno di legge 409 in materia di Governo del territorio.

Prima della relazione dell’assessore i consiglieri di Forza Italia Antonello Peru hanno sollevato il problema dello “stralcio” degli art.43 e 31 del testo che, secondo alcune notizie di stampa, sarebbe stato deciso in un recente vertice di maggioranza. «Non è certo un buon inizio – ha affermato Antonello Peru – perché la commissione non ha mai affrontato questo argomento né è emerso nelle conferenze territoriali». «Un episodio di cattivo gusto – ha commentato Giuseppe Fasolino – che condizionerà il nostro atteggiamento».

Sul punto il presidente della commissione Antonio Solinas ha chiarito che «la posizione della commissione non è cambiata ed è quella di procedere ad un confronto aperto sia nella stessa commissione che in Consiglio per arrivare ad una legge condivisa, poi ovviamente la maggioranza può discutere al suo interno ma non c’è nessuna decisione».

L’assessore Cristiano Erriu ha iniziato la sua relazione sottolineando l’importanza dell’ascolto di tutte le componenti interessate della società sarda, che ha portato alla costruzione di un piccolo dossier nel quale sono raccolti i contributi dei diversi portatori di interesse. «E’ la prima volta che su una materia, peraltro molto tecnica, avviene una discussione pubblica di questa portata e questo rafforza la volontà della Giunta di avere nei confronti della legge un approccio aperto, che tiene conto delle varie opinioni, disponibile ad interventi migliorativi».

Soffermandosi sul risultati degli incontri svoltisi nei vari territori, Cristiano Erriu ha messo in luce il forte interesse per il potenziamento del ruolo degli Enti locali aggiungendo che, da questo punto di vista, «il dibattito sul fuori o dentro riguardante gli articoli 43 e 31 assume connotazioni differenti, nel senso che dentro significa all’interno di una governance completamente nuova delle politiche territoriali». «Sull’art. 43 in particolare – ha proseguito – esistono alcune riserve anche in Giunta e comunque può essere certamente migliorato».

Riprendendo il tema delle conferenze territoriali, l’assessore dell’Urbanistica ha riferito anche dell’attenzione manifestata dai portatori di interesse per i temi della semplificazione e della riduzione della tempistica, grazie alla previsione di nuovi strumenti e nuove risorse per i territori.

«Quanto alla pianificazione dell’agro – ha detto ancora l’assessore – la legge supera la dimensione astratta del lotto minimo e propone una evoluzione significativa con l’istituto del lotto funzionale, puntando sulla riduzione del consumo di suolo e la valorizzazione del patrimonio esistente». Cristiano Erriu, inoltre, si è dichiarato disponibile a verificare la possibilità di ridurre gli articoli del testo, ricordando però «che lo stesso dibattito svoltosi nei territori ne ha fatto emergere di nuovi, a volte molto positivi, per cui la riduzione può essere utile ma mantenendo un quadro complessivo di certezza del diritto». Per quanto concerne gli allegati, altro argomento oggetto di discussione, secondo l’assessore avevano lo scopo di «aggiornare la situazione alla luce delle normative succedutesi negli anni, dal decreto Floris al Ppr ed è oggettivamente difficile misurare l’impatto di ampliamenti e riduzioni, è un passaggio da affrontare con cautela ed è volontà della Giunta mantenere i parametri fissati dal decreto Floris, anche nell’agro».

Cristiano Erriu ed il presidente della commissione Antonio Solinas, infine, hanno annunciato che l’11 giugno prossimo, nella ex manifattura tabacchi di Cagliari, si terrà una giornata di lavoro dedicata alle procedure ed ai contenuti dei Piani urbanistici dei Comuni, aperta agli Enti locali ed ai tecnici delle strutture comunali.

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Monumenti Aperti è giunta all’edizione numero ventidue e il comune di Iglesias partecipa per la quindicesima volta alla manifestazione aprendo, sabato 2 e domenica 3 giugno, 34 monumenti del suo patrimonio storico-artistico e archeologico. Monumenti Aperti, coordinata da Imago Mundi Onlus, si è aggiudicata recentemente un prestigioso riconoscimento: il Premio dell’Unione Europea per il Patrimonio Culturale – Europa Nostra awards 2018, che verrà consegnato il prossimo 22 giugno a Berlino.

Inoltre, per questa sua XXII edizione ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, che si affianca al patrocinio della Presidenza del Senato, della Camera dei deputati, del MIBACT, dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, del Consiglio regionale e della Presidenza della Giunta.

Iglesias apre quindi ben 34 monumenti nelle giornate di sabato 2 e domenica 3 giugno, grazie alla volontà dell’amministrazione comunale e al rinnovato entusiasmo dei volontari. Nello stesso fine settimana Monumenti Aperti in Sardegna si svolge anche a Buggerru, Cossoine, Dolianova, Sant’Anna Arresi, Santadi, Semestene, Seneghe, Settimo San Pietro, Torralba.

Il sindaco Emilio Gariazzo e l’assessore della Cultura Simone Franceschi sottolineano come Monumenti Aperti sia «un’occasione di comune impegno tra associazioni, scuole, enti pubblici e privati e istituzioni, per la promozione del patrimonio culturale e una grande opportunità di crescita civile e culturale, per i volontari e gli studenti impegnati e per i partecipanti-visitatori. Anche quest’anno sono tanti i “volontari della cultura” che hanno risposto con entusiasmo, generosità e spirito di appartenenza all’iniziativa. A loro va un “grazie sentito” perché “valorizzeranno… decine di luoghi della cultura, capaci di consolidare Iglesias come destinazione turistica di eccellenza».

Nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, nel cui calendario Monumenti Aperti è inserita, la decisione di scegliere come tema Cultura – Patrimonio Comune è motivata dal considerare il nostro patrimonio artistico come memoria e come valorizzazione della diversità. Per questo si è deciso di segnalare per ogni comune un sito che sia testimonianza del nostro passato, ma con uno sguardo proiettato verso il futuro. In linea con questo tema, si è scelto di individuare simbolicamente per Iglesias il Cimitero Monumentale, che ospitò il primo defunto nel 1835. Le miniere attirarono molti lavoratori da tutta la Sardegna, dalla penisola e dall’estero e l’aumento della popolazione rese necessari frequenti ampliamenti del camposanto. Il Cimitero è ornato da sculture di pregevole fattura, sessantacinque di queste opere nacquero dalle mani di Giuseppe Sartorio, un artista che operò tra la seconda metà dell’Ottocento e il 1922. Ironia della sorte, Sartorio morì senza una tomba, svanito nel nulla durante una traversata col piroscafo da Olbia a Civitavecchia. Il cosiddetto “Michelangelo dei morti” fu dichiarato deceduto vent’anni dopo, lasciandosi dietro un fitto alone di mistero.

Iglesias si presenta ai nastri di partenza di Monumenti Aperti 2018 con alcune novità. Si potrà visitare il Museo di Mineralogia dell’Istituto Tecnico Minerario “Giorgio Asproni”, fondato nel 1871 sotto gli auspici di Quintino Sella. L’intera collezione museale conta quasi 3.800 reperti mineralogici, petrografici e fossili provenienti da tutto il mondo, arricchiti da una collezione di reperti archeologici sardi provenienti dalle attività minerarie dall’epoca nuragica fino a quella spagnola e aragonese. Nel 2018 è stato inaugurato il nuovo allestimento della prima sala, intitolata “I mattoni della Terra” che introduce il visitatore al mondo della mineralogia attraverso un allestimento multimediale. L’Archivio storico propone l’Esposizione Multimediale del Breve di Villa di Chiesa, un nuovo allestimento digitale che permette di ammirare il documento più antico conservato nell’archivio, un codice di leggi databile al 1327. Ci sarà, inoltre, la possibilità di vivere “The Iglesias Experience” nel nuovo Ufficio del Turismo di Piazza Municipio: una visita virtuale di Iglesias e del suo territorio, foto, filmati, realtà immersive che permettono al visitatore di compiere un vero e proprio “viaggio nel viaggio”.

Oltre al già citato Cimitero Monumentale, sono visitabili anche altre testimonianze della storia mineraria della città: il Museo Scuola di Miniera Monteponi – Foresteria impiegati, il Museo dell’Arte Mineraria, la Palazzina della Associazione Mineraria Sarda, il Museo Minerario di Genna Luas e l’Archivio storico Minerario IGEA (in località Campo Pisano), riconosciuto dall’Unesco. Poi, il ricco patrimonio ecclesiastico: la Cattedrale di Santa Chiara in Piazza Municipio (la più grande del centro storico, concepita come sagrato della Cattedrale, vi sorgono altri due importanti edifici, l’Episcopio e il Palazzo Municipale, rispettivamente di fine ‘700 e di fine ‘800 – primi del ‘900), la Chiesa di Sant’Antonio Abate, il Santuario di Nostra Signora delle Grazie, la Chiesa Oratorio di San Michele, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, il Chiostro di San Francesco (con i resti riconducibili alla seconda metà del XIV secolo), la Chiesa della Vergine Purissima, la Chiesa di San Giuseppe, la Chiesa di San Domenico, Nostra Signora di Valverde, la Chiesa di San Salvatore, il Museo Diocesano. E ancora: Iglesias in miniatura (in via XXVII Marzo angolo via Mazzini, opera d’arte realizzata con materiali di recupero da Claudio Paulis, che ricostruisce le caratteristiche della città, dalle miniere alle chiese, al faraglione Pan di Zucchero), il Rifugio antiaereo di via Eleonora, la Scuola elementare “Femminili”, Piazza Sella, Piazza Oberdan, Piazza Lamarmora, il Parco di Villa Boldetti, il Palazzo Comunale, il Teatro Electra, la Torre Guelfa, le Mura Pisane, il sito archeologico di Corongiu de Mari.

Sono diverse le iniziative speciali organizzate a Iglesias nella due giorni di Monumenti Aperti, curate dalle associazioni e scuole locali. Da segnalare: “Scuole di Miniera”, a Monteponi, sabato 2 alle 11.30, la cronaca di una scuola di miniera – Monteponi nella prima parte degli anni ’30; alla Torre Guelfa, sabato 2 dalle 16.00 alle 20.00 e domenica 3 dalle 9.00 alle 20.00, “Falconeria ai tempi della torre Guelfa”, illustrazione delle diverse specie di rapaci con descrizioni di caratteristiche, nomi, abitudini; al Parco di Villa Boldetti, sabato 2 dalle 16.00 alle 20.00 e domenica 3 dalle 9.00 alle 21.00, “Nc’ iat una borta un’omini – i custodi delle tradizioni”, racconti, storie, persone e fatti della città di Iglesias; al Chiostro di San Francesco, sabato 2 dalle 16.00 alle 20.00 e domenica 3 dalle 9.00 alle 21.00, la Mostra del Pane.

Tutto il programma delle iniziative speciali, con i relativi orari, di Iglesias Monumenti Aperti è disponibile sulla cartina guida della manifestazione in distribuzione nei diversi siti.

I monumenti saranno visitabili gratuitamente, il pomeriggio di sabato dalle 16 alle 20 e la domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Per tutte le informazioni si può contattare l’Info Point dell’Ufficio Turistico in Piazza Municipio al numero 0781 274507 o inviare una mail a infoturistiche@comune.iglesias.ca.it . Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

Il programma completo con le indicazioni sui monumenti, gli orari di apertura, e le varie iniziative che arricchiscono la manifestazione, è disponibile sulla cartina guida, così come sul sito ufficiale di Monumenti Aperti www.monumentiaperti.com . 

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PACI OTTANA

La Regione ha costituito l’Unità per Ottana, che ha iniziato oggi il suo percorso, dopo gli incontri convocati nei giorni scorsi per rispondere alle esigenze segnalate dal territorio. E’ presieduta dal vicepresidente della Regione Raffaele Paci e includerà tutti gli assessorati che hanno competenza nelle politiche che saranno messe in campo. A sua volta il territorio, che conta 24 comuni coinvolti, sarà organizzato in un gruppo di coordinamento composto da 3 sindaci e un rappresentante ciascuno per sindacato, partenariato economico, terzo settore, camera di commercio, consorzio industriale, provincia. La costituzione dell’Unità verrà formalizzata con una delibera nella prossima seduta dalla Giunta, che ha già presentato l’istanza per il riconoscimento di Ottana come area di crisi complessa.
«Conosciamo la grave situazione in cui si trova Ottana, abbiamo accolto la richiesta di intervenire immediatamente con azioni specifiche e mirate e oggi iniziamo un percorso per dare in tempi rapidi risposte concrete – ha detto il vicepresidente Raffaele Paci dopo l’incontro di questa mattina nella sala consiliare del comune di Ottana con amministratori, consiglieri regionali, sindacati e imprenditori -. Per la Giunta è una priorità: abbiamo perciò costituito una unità di azione interassessoriale che si dedicherà costantemente ed esclusivamente a Ottana, abbiamo accolto la proposta di perimetrazione dell’area da coinvolgere arrivata dallo stesso territorio, e siamo pronti a metterci al lavoro.»
L’Unità per Ottana, immediatamente operativa, definirà le risorse sulla base delle necessità che emergeranno durante i tavoli di lavoro. I Comuni che rientrano nel piano di intervento sono: Austis, Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Gavoi, Lei, Lodine, Macomer, Mamoiada, Noragugume, Ollollai, Olzai, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana, Ovodda, Sarule, Silanus, Sindia, Teti, Tiana.
Sono di tre tipi le azioni che saranno portate avanti dalla task force regionale. Le prime due riguarderanno l’intera area vasta individuata e sono: interventi diretti per i lavoratori in cerca di nuova occupazione; sviluppo e rilancio degli investimenti attraverso bandi dedicati esclusivamente al territorio e dunque calibrati sulle sue specifiche esigenze. La terza azione riguarda solo l’area del Consorzio industriale, con l’obiettivo di favorire nuovi insediamenti produttivi attraverso bonifiche e infrastrutture che rendano più attrattiva la zona.
«Questo territorio ha sofferto molto della deindustrializzazione e fatica a trovare una nuova strada di sviluppo – ha sottolineato Raffaele Paci -. Ma un futuro è possibile: è importante rilanciare un’idea di sviluppo locale, fare ampia animazione per far ripartire le produzioni tipiche sulle quali il territorio può costruire lo sviluppo, quindi agroalimentare, artigianato ma anche il distretto culturale, qui così importante, per attrarre turismo e rilanciare l’economia. Stiamo ben attenti a mantenere le imprese che ci sono e ad attrarne di nuove – ha concluso il vicepresidente della Regione -, ma è importante pensare anche a uno sviluppo diverso che sia sostenibile e porti nuova occupazione.»

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha aperto stamane, a Sassari, nella Sala Angioy del Palazzo della Provincia, il secondo incontro di approfondimento su Resto al Sud, il programma del Governo per la creazione di nuove imprese nel Mezzogiorno. All’appuntamento, organizzato dalla Regione e da Invitalia che lo scorso 10 maggio avevano promosso un’iniziativa analoga a Cagliari, sono intervenuti Gianmarco Verachi, di Invitalia, responsabile nazionale del bando Resto al Sud, Giuseppe Cuccurese, presidente dell’ABI Sardegna e il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi che ha chiuso i lavori. In platea tanti ragazzi pronti a sfruttare l’opportunità offerta dal bando. 
«Dalla Sardegna sono partite quasi 200 domande per Resto al Sud. È già un buon risultato, ma vogliamo che questo numero cresca ancora, e di molto. Perciò stiamo sostenendo con impegno questi incontri, perché più forte e chiaro arriva il messaggio, più persone ne sono informate, tanto maggiori sono le possibilità di raggiungere il miglior risultato – ha detto il presidente della Regione -. Alle istituzioni spetta il compito di creare un contesto favorevole, come stiamo facendo noi, ma poi sono le imprese a creare lavoro e sviluppo e ce ne servono molte di più rispetto a quelle che abbiamo. Ci serve che ogni giovane di talento sappia che oggi esiste un’opportunità straordinaria, unica, per trasformare la propria idea in impresa reale. E neanche una goccia di questo talento deve andare sprecata, vogliamo che le potenzialità diventino successi concreti e che non debbano mai dissolversi nella rassegnazione o nell’emigrazione. Per questo stiamo girando la Sardegna – ha concluso il presidente Francesco Pigliaru, che ha ricordato come il programma Resto al Sud si integri perfettamente con le politiche portate avanti dalla Regione, da LavoRas a Talent Up – perché è fondamentale far crescere il più possibile queste scommesse sulle imprese, che sono scommesse sullo sviluppo e quindi sul futuro della Sardegna.»
Alcuni giovani imprenditori hanno poi raccontato le loro esperienze positive, portate avanti grazie a programmi e incentivi regionali.
Di particolare interesse le testimonianze di due giovani imprenditori algheresi che hanno avviato un fast food di pasta fresca grazie al microcredito regionale così come quella di un’imprenditrice nel settore della moda e di altri giovani che hanno già inoltrato la domanda per gli incentivi della misura Resto al Sud. Durante i lavori gli operatori dell’Aspal hanno fornito informazioni specifiche e materiali sul bando. Proprio l’Aspal sta svolgendo un capillare lavoro di informazione e sensibilizzazione in tutto il territorio regionale.
«Per Resto al Sud l’Aspal – ha spiegato il direttore generale Massimo Temussi – ha messo in campo la sua ampia rete di Centri per l’impiego attraverso 110 seminari territoriali, che hanno coinvolto circa 800 giovani. Abbiamo voluto puntare su un’informazione diffusa per far conoscere il più possibile la misura e accompagnare gli aspiranti imprenditori verso lo sviluppo dell’idea d’impresa. L’Aspal fornisce un supporto tecnico per la realizzazione del business plan fino alla predisposizione della domanda. Un servizio che consente ai giovani di acquisire una maggiore consapevolezza e incoraggiarli a intraprendere la strada imprenditoriale. Crediamo – ha concluso Massimo Temussi – che questa sia una ricetta per la disoccupazione oltre al lavoro dipendente.» 
In Sardegna sono 190 le domande presentate finora a Invitalia per Resto al Sud con investimenti che ammontano a 9 milioni e 500mila euro. I posti di lavoro che le nuove idee potrebbero generare sono circa 600. Turismo, servizi, artigianato e manifatturiero i settori in cui i giovani vogliono operare.
Come ha illustrato nel suo intervento Gianmarco Verachi di Invitalia l’incentivo introdotto dal Governo sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali da parte dei giovani under 36, residenti in 8 regioni del Mezzogiorno tra le quali la Sardegna. Lo strumento prevede un finanziamento di 50 mila euro per ogni richiedente fino a un massimo di 200 mila e finanzia beni immobili, macchinari e attrezzature oppure programmi e servizi informatici. Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e consistono in un contributo a fondo perduto pari al 35% del programma e un finanziamento bancario per il restante 65%.

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REIS - linee guida 2018x2020

Gli assessori regionali della Sanità Luigi Arru e del Lavoro Virginia Mura, hanno illustrato stamane le linee guida del REIS per il triennio 2018-2020, nel corso di una conferenza stampa.

«Il reddito di inclusione sociale è una risposta concreta della Giunta e della maggioranza alle persone in difficoltà, che non devono restare ai margini della società, ma potersi risollevare sentendo vicino le Istituzioni.»

Il documento, approvato nell’ultima seduta della Giunta, indica priorità di intervento, requisiti dei beneficiari, l’affiancamento al Rei nazionale, il ruolo dei Comuni e dei Plus, gli importi minimi e massimi. C’è poi la parte dell’inclusione attiva e dell’impegno che i beneficiari assumono per uscire dalla condizione di disagio, non solo economico, familiare o del singolo individuo.
«E’ un momento di profondo orgoglio politico – ha esordito l’assessore delle Politiche sociali – perché, dopo un anno di sperimentazione, inizia una seconda fase per il Reis, cui siamo arrivati dopo un confronto serrato con l’Anci Sardegna e il Tavolo contro le povertà. Con i progetti di inclusione attiva usciamo dal mero trasferimento monetario e aiutiamo persone e famiglie in difficoltà a risalire, a riacquistare un posto nella società.»
«Come Giunta e come maggioranza non volevamo lasciare indietro nessuno – ha aggiunto l’assessore del Lavoro – ed ora possiamo partire con i progetti di inclusione attiva. Iniziamo con una sperimentazione, utilizzando per ora 16 milioni e mezzo del Fondo Sociale europeo. Queste risorse potranno essere integrate qualora ce ne fosse bisogno e, per il momento, serviranno a dare coperture alle due linee di azione di C.a.r.p.e.d.i.e.m, il “Catalogo regionale dei progetti eleggibili di inclusione ed empowerment”. Abbiamo pubblicato il preavviso, attendiamo suggerimenti e integrazioni da parte di tutti i soggetti interessati e per il 1 luglio contiamo di avere proposte progettuali che poi potranno essere utilizzate dalle equipe multidisciplinari che prendono in carico le famiglie o il singolo soggetto beneficiario del Reis.»
I nuclei familiari con ISEE fino a 6 mila euro sono 24.485 (8 su 449.440 totali); 8.945 beneficiano della misura nazionale Rei, cui il Reis sardo si affianca. Secondo le stime, i potenziali beneficiari al 1 luglio 2018 sono 41.624. I sussidi mensili vanno da 200 a 540 euro, a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare.
Hanno priorità i nuclei familiari ammessi al beneficio REI alla data di scadenza degli Avvisi Comunali. A queste famiglie è riconosciuto un sussidio pari al 30% dell’importo minimo del sussidio economico riconoscibile ai destinatari del solo REIS, in relazione alla composizione del nucleo e a prescindere dall’ammontare del sussidio mensile REI di cui beneficiano. Il Progetto di inclusione attiva è quello definito in relazione al REI; i nuclei familiari ammessi al REI dal 1° gennaio 2018 alla data di scadenza degli Avvisi Comunali non devono presentare domanda di accesso alla misura regionale ma sono inseriti d’ufficio nelle graduatorie comunali di accesso al REIS.
Le risorse stanziate nel bilancio regionale (quasi 45 milioni nel 2018) per l’attuazione del REIS sono impegnate a favore delle amministrazioni comunali che le erogano agli aventi diritto, rispettando le priorità e i principi generali riguardanti i requisiti d’accesso e l’ammontare minimo e massimo del sussidio economico. Entro 15 giorni dall’approvazione definitiva delle Linee guida, i Comuni pubblicano gli Avvisi per l’individuazione dei destinatari del REIS e definiscono con proprio Regolamento i criteri oggettivi per la definizione della durata dell’erogazione a favore di ciascun nucleo familiare destinatario, che non può comunque essere inferiore ai 6 mesi e superiore ai 9 mesi.
A regime la progettazione e gestione delle misure d’inclusione attiva previste dal REIS sono in capo agli Ambiti Plus.
Lo svolgimento di un progetto di inclusione attiva rappresenta la condizione per l’erogazione del sussidio economico ed è definito a fronte dei reali bisogni delle famiglie attraverso la presa in carico professionale. I beneficiari partecipano a percorsi di politiche attive del lavoro, secondo il principio di condizionalità.

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Sabato 2 giugno, in piazza Venezia, a Cortoghiana, si svolgerà l’8ª edizione dell’iniziativa intitolata “Il Raduno dei Bikers. Due ruote, motori e solidarietà”, organizzata dall’ASD Cortoghiana Bike con il patrocinio del comune di Carbonia. 

Un evento a 360 gradi che prevede al suo interno il 1° torneo di tiro alla fune tra biciclette e moto e il 1° concorso fotografico “Fatti un Selfie al raduno dei bikers tra biciclette e moto”.
«Sarà una bellissima giornata per tutti gli amanti delle biciclette e delle moto, che potranno partecipare a un’iniziativa unica nel suo genere, con un ampio ventaglio di attrattive e, soprattutto, con un fine meritorio, quello di aiutare le persone affette da neurofibromatosi», ha affermato l’assessore dello Sport Valerio Piria.
I proventi della manifestazione “Il Raduno dei Bikers” saranno devoluti all’Associazione Nazionale Aiuto per la Neurofibromatosi, amicizia e solidarietà.
Questo il programma della giornata:
• Dalle ore 7.00 alle ore 17.00: 1° concorso fotografico “Fatti un Selfie al raduno dei Bikers tra bicilette e moto”;
• Ore 8.00: raduno e iscrizioni bike;
• Ore 9.00: partenza escursioni;
• Dalle ore 10.00: motoincontro (aperto a tutti i tipi di moto);
• Ore 11.00: esibizione di stacco da terra della squadra H.O.B. Powerlifting di Cortoghiana;
• Ore 13.00: pranzo sociale su prenotazione;
• Dalle ore 15.00: 1° torneo di tiro alla fune; esibizione di ArmWrestling (Braccio di ferro) a cura del Team Sulcis Markos Braccio di Ferro (in collaborazione con la Palestra Hob Cortoghiana);
• Ore 16.00: esibizione di balli di gruppo dei bambini della Forever Dance;
• Ore 17.00: estrazione biglietti “Sottoscrizione a premi”; premiazioni e ringraziamenti.

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Dopo quello di ieri a Porto Torres, si è svolto questa mattina a Carbonia. nella sala conferenze della Sotacarbo, il secondo incontro organizzato da Regione e Invitalia per presentare alle amministrazioni locali, al Consorzio Industriale, alle associazioni di categoria e alle imprese, la ‘call’ dedicata all’Area di crisi industriale complessa di Portovesme che verrà pubblicata sui quotidiani il prossimo 8 giugno.

A presentare i contenuti della ‘call’ sono stati il responsabile Sviluppo e Crm di Invitalia, Corrado Diotallevi, ed il referente per l’attuazione del piano di riconversione e riqualificazione industriale, Roberto Saba, che hanno spiegato le modalità attraverso le quali le imprese interessate potranno manifestare a Invitalia la loro intenzione a presentare i progetti che, una volta raccolti, permetteranno di definire le risorse e gli strumenti agevolativi a sostegno delle imprese intenzionate a insediarsi nell’area. I programmi di investimento potranno riguardare la produzione di beni e servizi (creazione di impresa, creazione di nuova unità da parte di impresa esistente, ampliamento e diversificazione di unità esistente), programmi di investimento per la tutela ambientale, progetti di innovazione dei processi e della organizzazione, progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale. Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire entro e non oltre il 8 luglio di quest’anno.