29 March, 2024
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Cancellare la Asl unica in Sardegna e istituire tre aziende sanitarie (Nord, Centro e Sud): così Fratelli d’Italia e Forza Italia rilanciano la proposta di legge presentata nel novembre del 2017 (proposta di legge n. 463, Truzzu e più), mentre sul piano prettamente politico lanciano la sfida ai consiglieri del centrosinistra che, nelle ultime settimane, hanno marcato la distanza dall’istituzione dell’Ats e dalla gestione del manager Fulvio Moirano.

«Notiamo una certa effervescenza tra le fila della maggioranza – ha affermato Paolo Truzzu (FdI) – e sul tema vogliamo capire se le prese di distanza, di singoli consiglieri e di gruppi del centrosinistra, dalla Asl unica sono solo una  tattica pre-elettorale o se davvero si sono ricreduti su quella che da sempre le opposizioni hanno definito una soluzione inadeguata per risolvere i problemi della sanità in Sardegna.»

A giudizio dei quattro consiglieri FdI (Paolo Truzzu, Marcello Orrù, Gennaro Fuoco, Gianni Lampis) e dei tre consiglieri di Fi (Alessandra Zedda, Stefano Tunis, Edoardo Tocco), presenti all’incontro con gli organi di informazione, l’azienda per la tutela della salute ha fallito nella sua missione perché i costi non sono stati ridotti, le liste d’attesa non si sono accorciate e nel complesso, sono peggiorati i servizi per i cittadini.

«Le criticità denunciate dai gruppi della minoranza consiliare al momento dell’approvazione della legge istitutiva dell’azienda unica – ha incalzato la capogruppo Fi, Alessandra Zedda – trovano oggi riscontro nel disagio denunciato dagli operatori della sanità e dai cittadini sardi ed anche per queste ragioni  domandiamo alle forze politiche della maggioranza, ed in particolare al partito dei sardi che oggi contesta apertamente l’Ats e la sua gestione, dove erano quando in Consiglio si è votato per l’Ats.»

«L’assessore Luigi Arru ed il manager Fulvio Moirano, visti i risultati ottenuti, dovrebbero fare entrambi un passo indietro – ha dichiarato Edoardo Tocco (FI) – e la cancellazione dell’azienda unica porterebbe risparmi e più efficienza nella sanità sarda.»

«L’Ats – ha aggiunto Gennaro Fuoco (FdI) – è servita solo a ridistribuire potere non a riorganizzare i servizi della salute.»

Stefano Tunis (Fi) ha rimarcato l’assenza di “basi scientifiche” a supporto della scelta per l’azienda unica in Sardegna ed ha affermato che con l’Ats «si è sostituito il ruolo politico svolto dall’assessorato della Sanità con una struttura amministrativa che fa sì che la sanità resti lontana dai territori e dai bisogni di salute ma vicina agli interessi del potere».

«L’assessore Luigi Arru conta meno di Fulvio Moirano – ha insistito Gianni Lampis (FdI) – ed il centrosinistra deve fare i conti con due riforme fallite, enti locali e sanità, ed una riforma destinata a fallire: l’urbanistica.»

«Serve un cambio di passo – ha concluso Marcello Orrù (FdI) – e, dopo i tagli ragionieristici del centrosinistra, è necessario restituire servizi ai cittadini sardi e voce ai territori, anche nella sanità.»

Il festival Echi lontani per Cagliari monumenti aperti. Anche quest’anno la rassegna che ripropone la musica antica suonata nei luoghi più suggestivi della città partecipa alla manifestazione che toglie i lucchetti ad alcuni dei monumenti più belli del capoluogo sardo.

L’appuntamento è doppio: il primo è sabato 5 maggio, quando alle 21.00, nella storica Chiesa del Santo Sepolcro, l’organista Luca Guglielmi sarà protagonista di un concerto che proporrà i brani più rappresentativi del Barocco europeo eseguibili sull’organo Piacentini/Battani 1875 e a questo adattati, avvicinandosi ovviamente il più possibile alle caratteristiche foniche ed esecutive degli strumenti e repertori d’origine. Saranno proposti autori da Girolamo Frescobaldi, grazie al quale l’Italia seppe dare un contributo prezioso alla storia della musica per organo, a Johann Sebastian Bach, da Francisco Correa de Arauxo a John Stanley, sino a Dieterich Buxtehude.

Domenica 6 l’appuntamento è invece alle 20 nel Palazzo Siotto (via Dei Genovesi 114) dove il direttore artistico di Echi lontani, Dario Luisi, dialoga con Sergio Balestracci, tra i primi in Italia a posare la sua attenzione sul repertorio musicale rinascimentale e barocco, e fondatore dell’Accademia del Flauto dolce e dell’Accademia del Santo Spirito di Torino.

Il dialogo tra i due non sarà fatto solo di parole ma anche di note, con Dario Luisi al violino e Sergio Balestracci al flauto che proporranno brani di Giuseppe Ottavio Cini, Cristoforo Caresana, Georg Philipp Telemann.

L’ingresso ai due appuntamenti è libero e gratuito. Le due serate saranno trasmesse sulla pagina Fb di Echi lontani.

Organizzata dall’associazione Echi lontani, in partenariato con il Conservatorio “G.P. da Palestrina”, la Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” e l’associazione culturale “Le Officine”, il festival vuole fare riscoprire il prezioso patrimonio della musica antica proponendo concerti in alcuni dei luoghi più suggestivi di Cagliari. La direzione artistica è affidata a Dario Luisi, violinista genovese e grande esperto di musica antica.

Echi lontani è tra i membri del network Rema, l’unico rappresentante per la musica antica in Europa nato con lo scopo di favorire lo scambio di conoscenze, informazioni e collaborazioni nel campo della musica antica.

 

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Il Parlamento europeo oggi ha esortato l’UE ad avviare un’iniziativa diplomatica per un divieto a livello mondiale sulla sperimentazione dei cosmetici sugli animali prima del 2023. 

La vendita di cosmetici testati sugli animali è stata vietata all’interno dell’UE dal 2013.

I deputati hanno sottolineato che ciò non ha impedito all’industria cosmetica europea di prosperare e creare circa due milioni di posti di lavoro. Tuttavia, in circa l’80% dei Paesi nel mondo la sperimentazione animale e la commercializzazione di cosmetici testati sugli animali sono tuttora consentite. Si osserva, inoltre, che sono emerse carenze nel sistema dell’UE, in quanto alcuni cosmetici vengono testati sugli animali al di fuori dell’Unione, prima di essere nuovamente testati nell’UE con metodi alternativi e immessi sul mercato comunitario.

Fanno notare anche che la maggior parte degli ingredienti dei prodotti cosmetici sono utilizzati in molti altri prodotti, come quelli farmaceutici, nei detergenti o in certi alimenti, e possono pertanto essere stati già sperimentati sugli animali in base a leggi diverse. 

Anche la mancanza di dati affidabili sui cosmetici testati sugli animali e poi importati nell’UE rimane un problema serio. L’UE dovrebbe inoltre assicurarsi che nessun prodotto introdotto nel suo mercato sia stato testato sugli animali in un Paese non comunitario.

Per lavorare a un divieto globale sia della sperimentazione animale per i cosmetici sia del commercio di ingredienti cosmetici testati sugli animali, i deputati europei invitano i leader dell’UE ad utilizzare le loro reti diplomatiche per costituire una coalizione e lanciare una convenzione internazionale nel quadro delle Nazioni Unite. Tale divieto dovrebbe entrare in vigore prima del 2023.

I deputati vogliono assicurarsi, infine, che il divieto UE non sia indebolito durante negoziati commerciali oppure dalle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio.

La risoluzione non legislativa è stata approvata con 620 voti in favore, 14 voti contrari e 18 astensioni.

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Il sito archeologico di Tharros come polo di attrazione turistica attraverso grandi eventi di spettacolo e la costituzione di un sistema di rete che lo collega agli altri beni culturali della penisola del Sinis, in provincia di Oristano, e della Sardegna intera. A scommettere su una delle più affascinanti aree archeologiche dell’isola, con il suo anfiteatro naturale immerso in uno scenario unico, per realizzare una location di spettacolo tra le più suggestive in Europa, sono l’associazione culturale Dromos di Oristano, organizzatrice dell’omonimo festival (al traguardo della sua ventesima edizione la prossima estate) ed il comune di Cabras, nel cui territorio ricade il sito archeologico. Lo faranno con un progetto finanziato attraverso il bando Culture Lab “Sostegno finanziario alle imprese del settore culturale e creativo per lo sviluppo di progetti culturali innovativi”, uno strumento per “creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese” promosso dalla Regione Autonoma della Sardegna nell’ambito del POR FESR 2014-2020.

Sostenuto dal Banco di Sardegna, il progetto integrato prevede interventi di adeguamento con strutture amovibili dell’anfiteatro all’interno della zona archeologica di Tharros, in un’area non interessata dagli scavi e priva di resti archeologici affioranti, miglioramenti della sicurezza, dell’accessibilità alle informazioni culturali e commerciali del sito archeologico, e un cartellone di concerti e spettacoli allestito attraverso un adeguato coinvolgimento degli operatori di spettacolo e dei circuiti teatrali e musicali regionali e nazionali. Ad inaugurarlo il prossimo 25 giugno, come anteprima del ventesimo festival Dromos, una serata d’eccezione con il progetto Two Islands, che audacemente affianca gli estri e la fantasia del trombettista sardo Paolo Fresu con quelli del violoncellista siciliano Giovanni Sollima, accompagnati dall’Orchestra da Camera di Perugia, mentre è già un’altra data da segnare in agenda quella del 12 agosto: in concerto all’Anfiteatro di Tharros il cantautore Ermal Meta, vincitore, in coppia con Fabrizio Moro, dell’ultimo Festival di Sanremo con la canzone “Non mi avete fatto niente”.

 

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La direzione ATS ha replicato alle critiche ricevute ieri, in particolare dal deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci che ha pubblicato un post molto critico su facebook, corredato da alcune fotografie, per quanto è accaduto nel reparto di dialisi dell’ospedale Sirai di Carbonia, dove due pannelli del controsoffitto sono caduti a causa delle infiltrazioni d’acqua provenienti dalle piogge cadute ininterrottamente per oltre due giorni.

«Alla Direzione ATS spiace considerare che le affermazioni dell’on. Cappellacci non tengano conto della pesante eredità acquisita dall’Azienda nonché del lavoro effettuato in questi 16 mesi al fine di erogare quotidianamente le prestazioni ai cittadini individuando al contempo priorità di intervento per risolvere carenze di carattere organizzativo, manutentivo, gestionale ed economico – si legge in una nota della direzione ATS –. L’Area socio-sanitaria di Carbonia, in particolare, si confronta quotidianamente con criticità che hanno origini lontane e che vedono responsabili i diversi esecutivi regionali che negli ultimi anni si sono succeduti nell’amministrazione della sanità sarda.»

«Occorre ricordare che proprio in quest’Area, e proprio durante il governo dell’on. Cappellacci, sono state rilevate gravi irregolarità – danno erariale – da parte della Corte dei Conti in merito ad alcune acquisizioni infrastrutturali che hanno determinato spese per circa 4 milioni euro – conclude la direzione ATS -. Somme che oggi avrebbero potuto essere destinate per interventi di manutenzione in strutture ospedaliere e territoriali.»

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Devo ammettere che ci sono rimasto male a verificare che nel nostro territorio non si è celebrata, il primo maggio, la festa del lavoro e, purtroppo, non è certo la prima volta che accade. Mi sono chiesto più volte e ancora in questi giorni, se la situazione di grave difficoltà in cui versa il nostro territorio può essere motivo per non celebrare la festa del lavoro. Ho voluto rifletterci a lungo prima di dare una risposta e mi sono voluto anche ripassare un po’ di storia della festa del lavoro e un po’ di ricordi sicuramente non storici ma importanti della festa del lavoro che in più momenti si è celebrata con grande unità dei lavoratori e con grande partecipazione popolare nel nostro territorio.

Ho avuto l’onore di impegnarmi in prima persona nel movimento sindacale sia di categoria, sia generale e lo ricordo come la più importante esperienza sociale, politica e umana che mi è toccata in sorte.

Il primo maggio si celebra la festa del lavoro dal 1890 in Europa e in diversi Paesi nel mondo. La data fu scelta per ricordare la grande mobilitazione dei lavoratori a Chicago (USA) iniziata il primo maggio 1886 e durata per alcuni giorni per rivendicare la giornata lavorativa di otto ore. La lotta si concluse, purtroppo, con diversi morti e feriti tra lavoratori e poliziotti. Si badi tuttavia che proprio negli USA la festa del lavoro si celebra il primo lunedì di settembre.

Alla base della scelta di celebrare in un giorno stabilito la festa del lavoro vi erano e vi sono quindi alcune ragioni essenziali che si possono cosi sintetizzare: ricordare le lotte dei lavoratori; rivendicare e affermare i propri diritti; rivendicare e raggiungere nuovi obiettivi; in generale migliorare la propria condizione.

Ancora oggi in diversi Paesi del mondo è vietato celebrare la festa del lavoro o è confinata per decisione delle autorità in un luogo periferico e circondato dalle forze di polizia.

Anche in Italia la festa del lavoro ha conosciuto divieti, repressioni e divisioni: durante il fascismo fu deciso dal regime che essa si dovesse celebrare il 21 aprile considerato giorno Natale della città di Roma; nel dopoguerra nel 1947 non si può non ricordare la strage avvenuta presso la località di Portella della Ginestra in provincia di Palermo dove uomini della banda di Salvatore Giuliano spararono sul corteo; dal 1948, le divisioni politiche coinvolsero pienamente anche il sindacato tanto che la ripresa della celebrazione unitaria della festa del lavoro avviene dal primo maggio 1970. Fu al centro la riduzione della settimana da 48 a 40 ore conquistata dal 1969.

Nel Sulcis Iglesiente grandi giornate del primo maggio, credo, restano nella memoria di lavoratori e non solo. In quel giorno i riflettori dei mezzi di informazione guardavano al nostro territorio per evidenziare le iniziative più importanti della giornata nella nostra Isola.

Alle domande che mi sono posto all’inizio, aggiungo, alla luce delle poche cose che ho ricordato sopra: è giusto che le organizzazioni dei lavoratori decidano in proprio di abolire la festa del lavoro per di più in un territorio con la grande tradizione sindacale e di grandi battaglie economiche, sociali e culturali?

Credo che ci possano essere diversi ragioni che spiegano le difficoltà di preparare e celebrare la festa del lavoro ma due, mi sembra, le riassumono: la mancanza di una visione e azione generale  unitaria e di una piattaforma di tutto il sindacato per affrontare l’emergenza lavoro e le possibili prospettive di sviluppo.

Pur in questo quadro di difficoltà generale, le categorie impegnate nei settori e nelle aziende stanno dando prova di grande capacità e di unità. Da qui si può ripartire. E si può ripartire anche da un tema che è stato all’origine delle lotte che hanno ispirato la giornata della festa del lavoro e  che è stato il grande tema della ripresa della festa unitaria nel nostro Paese: l’orario di lavoro.

Sarebbe importante, secondo me, che dal Sulcis Iglesiente potessero partire proposte e iniziative affinché nel territorio, sulla base del decreto di riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa, contando anche sulla ripresa produttiva delle grandi aziende, si affermasse la scelta di una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario e di un generalizzato ricambio generazionale sia nel privato che nel pubblico.

E’ certamente una tematica che deve essere approfondita nei vari aspetti e che, a mio parere, ben potrebbe trovare spazio in una piattaforma da fondare su diversi punti, per affrontare l’emergenza lavoro.

Mi piacerebbe tanto partecipare il prossimo primo maggio ad una grande festa del lavoro in cui tutto il movimento e non solo si impegnasse e si mobilitasse su una nuova piattaforma per il lavoro e lo sviluppo, piattaforma che stiamo aspettando da troppo tempo.           

Peppino La Rosa

Dirigente regionale Riformatori Sardi

Ex segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente

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Sono in fase di avanzamento i lavori di urbanizzazione primaria di Carbonia 2. L’Amministrazione comunale di Carbonia, al fine di consentire il completamento degli interventi previsti, da venerdì 4 maggio a domenica 20 maggio ha disposto l’istituzione del senso unico alternato ed il divieto di sosta o, in subordine, in base all’esigenza dei lavori, la chiusura del transito veicolare in via Dei Giardini, in località Sa Perda Bianca, nel tratto compreso tra via della Stazione e via dei Glicini. 

Si tratta di una misura necessaria per garantire la sicurezza stradale, preservando l’incolumità dei cittadini e delle maestranze. 

«I lavori proseguono a pieno ritmo – ha affermato l’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai -. Stiamo realizzando una serie di interventi che i cittadini della zona reclamavano da tanti anni. Contiamo di concludere l’urbanizzazione primaria di Carbonia 2 nei tempi previsti, ovvero entro la fine del mese di maggio 2018. Poi, nel periodo compreso tra giugno e luglio, verranno eseguite tutte le operazioni finalizzate alla bitumazione delle strade.»

     

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Si è tenuto nella mattinata di oggi l’incontro, presso il ministero dello Sviluppo economico, per l’illustrazione del piano industriale di Sider Alloys relativo al riavvio dello smelter ex Alcoa di Portovesme. Ancora di più, dopo l’esposizione delle prime linee guida del piano, siamo convinti che allo stato attuale la prima necessità dei lavoratori ex Alcoa rimanga quella del rifinanziamento degli ammortizzatori sociali. L’impegno assunto dal ministro di procedere su questo delicato problema per le aree di crisi complessa, quale quella del Sulcis, se non rapidamente messo in atto rischia di lasciare già dal prossimo giugno un numero elevato di lavoratori senza alcun sostegno economico. Lavoratori che, per varie circostanze, da gennaio scorso subiscono un ritardo nei pagamenti previsti.

Per quanto riguarda il piano industriale, siamo poco soddisfatti per la tempistica con cui si intende procedere, dato che probabilmente solo a giugno conosceremo la società – il main contractor – a cui sarà affidato il revamping dello smelter. Situazione che determinerà l’assunzione di 50 lavoratori a settembre, per arrivare ai 376 previsti entro 21 mesi.

Alla nostra richiesta riguardo il fatto se alcune attività, quali quelle legate alla produzione di anodi, rimarranno esternalizzate o potranno essere svolte da Sider Alloys, non ci è stata data una risposta definitiva ma siamo stati rimandati a una successiva verifica.

Infine, per quanto riguarda la proposta di destinare il 5% delle azioni alla costituenda associazione dei lavoratori ex-Alcoa, essa non trova la nostra contrarietà di principio ma abbiamo espresso una proposta diversa che consenta, attraverso una funzione negoziale del sindacato, di introdurre una figura di sorveglianza, eletta da tutti i lavoratori. Ruolo negoziale che avrebbe l’esclusivo compito di determinare una modifica contrattata dell’attuale statuto della società SiderAlloys, possibilità prevista anche dalle norme civilistiche in materia societaria. Nei prossimi giorni, su invito del ministero, faremo pervenire le nostre osservazioni in merito.

Il confronto è stato aggiornato, nella stessa sede, a metà del mese di maggio.

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

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I carabinieri di Carbonia e Cortoghiana hanno hanno deferito in stato di libertà due donne e due uomini per furti compiuti in esercizi commerciali.

A seguito dei recenti episodi criminosi di natura predatoria che hanno avuto ad oggetto la distruzione o il furto di diversi distributori automatici installati nei pressi di esercizi, nella città di Carbonia, allo scopo di sottrarne il contenuto in denaro, i carabinieri della compagnia di Carbonia dalle prime ore di questa mattina hanno svolto diverse perquisizioni in abitazione, a riscontro degli accertamenti investigativi svolti. All’esito di tali operazioni, i carabinieri delle stazioni di Carbonia e Cortoghiana hanno deferito in stato di libertà un 33enne e un 41enne, entrambi originari di Carbonia ma residenti a Bacu Abis, con diversi precedenti di polizia specifici, responsabili in concorso dei furti dei distributori automatici della Tabaccheria di piazza della Repubblica e di quello della Farmacia Urgu, in via Gramsci; sono stati altresì deferiti una 33enne e una 48enne di Carbonia, entrambe disoccupate e con precedenti di polizia, individuate quali responsabili di due furti ai danni del negozio di autoricambi “Lancellotti” di via Costituente. Le due donne sono gravemente indiziate di essersi introdotte nell’esercizio commerciale e di aver approfittato di un momento di distrazione per asportare l’intero denaro contenuto nella cassa.
Contemporaneamente, questa mattina, altre pattuglie hanno eseguito servizi di controllo dinamico delle aree residenziali urbane e periferiche, con posti di blocco e identificazione di persone di interesse operativo, all’esito dei quali un giovane di Carbonia, classe 1974, noto alle forze dell’ordine, è stato deferito per porto abusivo di un coltello a serramanico e segnalato alla Prefettura per detenzione per uso personale di circa 6 grammi di hascisc.
Nel corso del servizio a largo raggio, sono state identificate complessivamente 63 persone, di cui 5 stranieri extracomunitari, 59 autovetture controllate, ed è stata elevata 1 contravvenzione al Codice della strada per mancata revisione.

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«Dopo sei anni finalmente si inizia a concretizzare un progetto di rilancio industriale del sito di Portovesme, ora bisogna trasformarlo in azioni concrete a partire dalla definizione del soggetto che si occuperà del revamping e del riavvio. Oggi dell’alluminio utilizzato in Italia nemmeno un kg è prodotto nel nostro Paese, serve come per l’acciaio, che nel nostro paese si torni a produrre alluminio primario. Portovesme rappresenta oggi una prospettiva industriale capace di reggere la competitività, anche sui costi dell’energia a livello europeo, non bisogna sbagliare. Tutti i soggetti coinvolti in questa partita dal Governo, alle istituzioni locali devono facilitare il percorso di riavvio della produzione, Sider Alloys deve garantire a pieno regime lavoro e occupazione per l’intera area produttiva di Portovesme.»

Lo scrive, in una nota, Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl.