19 April, 2024
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Il Consiglio regionale riprenderà i lavori martedì prossimo 8 maggio alle 10.30. All’ordine del giorno della seduta, oltre all’elezione di un segretario dell’Assemblea, la discussione del Testo unificato sulla dislessia, sintesi delle proposte di legge presentate dai consiglieri Lorenzo Cozzolino (Pd) ed Edoardo Tocco (Forza Italia). Il testo, approvato all’unanimità dalla commissione Sanità, sarà illustrato in aula dal consigliere Lorenzo Cozzolino.

Il Consiglio dovrà occuparsi poi dell’istituzione di due nuove commissioni. La prima, speciale, sull’artigianato in Sardegna, proposta dal vice capogruppo del Pd Roberto Deriu, e la seconda, di inchiesta, sul sito industriale di Ottana, per iniziativa del consigliere dei Riformatori sardi, Luigi Crisponi.

In calendario anche una serie di mozioni: la n. 387 (Cocco Daniele e più) e 389 (Forma e più) sulla vertenza degli insegnanti con diploma magistrale, la n. 259 (Tedde e più) e 365 (Rubiu e più) entrambe sulla caccia, la n. 406 (Agus e più) sul mantenimento di un presidio sanitario presso la struttura del San Giovanni di Dio di Cagliari, la n. 377 (Fuoco e più) sul riconoscimento della rappresentanza sindacale dell’Orsa all’interno del Ctm di Cagliari, e la n. 376 (Lai e più) sulla situazione delle parafarmacie in Sardegna.

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La Sider Alloys ha presentato oggi nel tavolo istituzionale un documento di 22 pagine all’interno delle quali sono stati illustrati alcuni aspetti inerenti l’attuale percorso di reindustrializzazione del sito in riferimento soprattutto al cronoprogramma previsto per il revamping e successivamente il riavvio produttivo vero e proprio.

Il piano esposto non tiene conto del riavvio della cosiddetta “Fabbrica Anodi” e, dunque, dei reparti dei Forni di Cottura e della Mescola; oggetto questi di ulteriore valutazione da parte della proprietà, da una parte per i costi degli interventi da effettuare e dall’altra per la loro estrema importanza in termini generali per garantire allo Smelter la massima competitività possibile.

Anche i numeri delle maestranze evidenziati nel documento risentono, dunque, dell’assenza di quelli necessari per la marcia produttiva dei sopracitati reparti e, in ogni caso, sono (per quanto ci riguarda) semplicemente una stima parziale e non pienamente valutabile se non quando si giungerà finalmente alla fase vera e propria di riavvio produttivo.

La nostra organizzazione a tal proposito, forte della conoscenza dettagliata sulla linea produttiva dello stabilimento, non nutre particolari preoccupazioni, in quanto consapevole che per produrre alluminio di qualità saranno indispensabili tutte le professionalità necessarie. A ogni modo, adesso, ogni stima esaustiva è quantomeno prematura. Aspettiamo maggiori informazioni.

In ogni caso i numeri espressi dalla proprietà, unicamente per la fase di riavvio e non di revamping (inteso come lavorazioni propedeutiche alla manutenzione e al rifacimento della fabbrica) sono di 376 unità al termine della fase di riavvio coincidente con i 24 mesi previsti. Di cui le prime 60 da reimpiegare entro dicembre di questo anno corrente. A cui si aggiungeranno ulteriori 100 entro i primi 6 mesi del 2019. E così gradualmente, durante i 24 mesi, fino ad arrivare alla quota prevista.

In questi numeri non sono ovviamente compresi quelli delle maestranze indirette che avranno il compito di effettuare i lavori di ristrutturazione, sostituzione e manutenzione degli impianti e infrastrutturazione dello stabilimento. Nel proseguo del report spiegheremo perché.

Fatte salve le doverose premesse sopra espresse, la Sider Alloys. ha spiegato di aver provveduto al coinvolgimento di 3 aziende che attualmente stanno ottemperando alla valutazione degli impianti per, successivamente, presentare le proprie offerte tra le quali verrà scelta quella considerata maggiormente appetibile in termini di garanzie, sostenibilità, risparmio e innovazione.

Le tre aziende in questione sono rispettivamente:

Chinalco/Chalieco/Sami

Ace/alluminium Consulting Engineers

Danieli/Fata

Tutte e tre le aziende sono da considerarsi internazionalmente qualificate e strutturate per il compito al quale si sono candidate. In particolare la Chinalco è il secondo produttore di alluminio della Cina e il terzo fornitore del metallo al mondo.

Le tre aziende hanno manifestato un differente approccio in merito ai percorsi da intraprendere per il revamping ed il riavvio produttivo del sito:

1) La prima modalità è quella suggerita da ACE che si basa sull’impostazione di effettuare manutenzioni spinte sulle macchine e sostituzione solo di quelle che per vetustà/condizioni non sono riparabili. L’investimento di revamping viene dilazionato nel tempo, con impegno consistente anche a impianto in marcia.

Il vantaggio sarebbe quello di avere un periodo di revamping un po’ piu’ corto, tempi invece più lunghi per il riavvio (molto graduale).

Lo svantaggio è rappresentato dalla possibilità concreta di avere costi operativi piu’ elevati (possono esserci sorprese durante il riavvio), possibili fermate impiantistiche durante la fase del riavvio e lavori da effettuare contemporaneamente alla marcia dell’impianto.

Le performance attese sono in tutto simili a quelle pre-fermata dell’impianto, tranne nel lungo periodo di avviamento (dopo revamping) dove si attendono performance minori.

2) La seconda modalità è quella che si appresterebbe a suggerire la Chinalco/Sami. Si basa sul criterio di effettuare meno manutenzioni sulle macchine e invece sostituzioni piu’ spinte. L’investimento di revamping verrebbe concentrato principalmente prima della ripartenza.

Il vantaggio sarebbe avere costi operativi piu’ bassi, indici tecnici operativi migliori , macchine piu’ moderne e performanti. Il riavvio (dopo revamping) avverrebbe in tempi decisamente inferiori rispetto alla prima modalità. La maggior parte degli interventi avverrebbe poi prima del riavvio, con molte minori interferenze sull’operatività dell’impianto

Gli svantaggi sono costi di investimento potenzialmente superiori e tempi piu lunghi per l’ammodernamento rispetto alla prima modalità.

3) La Terza modalità è quella che si appresterebbe a suggerire la Danieli/FATA. Si colloca tra le prime due modalità descritte, con sostituzione di macchinari/attrezzature ormai obsolete e da sostituire con quelle più performanti e manutenzione spinta su quelle riparabili. La maggior parte degli interventi avverrebbe a impianto fermo

Il Vantaggio sarebbe che la maggior parte degli interventi avverrebbe prima del riavvio, con molte minori interferenze sull’operatività dell’impianto rispetto al primo caso e una maggiore modernità (efficienza) degli impianti.

Gli svantaggi sono tempi di revamping un po’ più lunghi rispetto al primo caso (riavvio invece più veloce) e maggiori incertezze sugli impianti rispetto al secondo caso.

Ecco le due principali modalità a confronto:

Modalità 1

PRODUZIONE 147.5 KTON

MAGGIORI AZIONI DI MANUTENZIONE SUGLI IMPIANTI

INDICE DI UTILIZZAZIONE DELLE MACCHINE SIMILE A QUELLO ANTE FERMATA

CONSUMI SPECIFICI DI ENERGIA IN CC SIMILI A QUELLI ANTE FERMATA (14,12 MWH/TON)

MAGGIORI COSTI DI ESERCIZIO

MINORI COSTI DI INVESTIMENTO

Modalità 2

PRODUZIONE 180 KTON

MAGGIORI AZIONI DI SOSTITUZIONI DEGLI IMPIANTI

PIU’ ELEVATO INDICE DI UTILIZZAZIONE

MINORI COSTI DI ESERCIZIO

MAGGIORI COSTI DI INVESTIMENTO

NECESSARIA FORMAZIONE DELLE MAESTRANZE ALLE NUOVE TECNOLOGIE

MINORI CONSUMI SPECIFICI DI ENERGIA

Le due aziende, Chinalco/Chalieco/Sami e Danieli/Fata, hanno chiesto maggior tempo per poter effettuare la propria offerta economica, dichiarando di esser pronte a presentarla in un lasso di tempo che va dal 15 al 31 maggio 2018.

Si conferma anche la volontà, in tale contesto, di verticalizzare la produzione con la realizzazione di un impianto per la vergella da collocare dentro lo stabilimento.

Mentre sul versante dei tempi di avvio lavorazioni per il revamping e per il riavvio produttivo vero e proprio la Sider Alloys ha presentato queste date:

Dal 20-5-2018 allo 08-06-2018, stipula del contratto con l’azienda aggiudicatrice

dal 11-06-2018 al 31-08-2018 preparazione e installazione del cantiere;

dal 3-09-2018 fino allo 03-07-2019 Revamping dello stabilimento (manutenzione, sostituzione, ristrutturazione degli impianti, delle infrastrutture e del parco tecnologico – mezzi e macchinari);

dal 1-10-2018 allo 03-06-2020 – avvio “ausiliari”;

dal 3-09-2018 allo 03-06-2020 – avvio “controllo processo”;

dal 1-01-2019 allo 03-06-2020 – arrivo materie prime

dal 1-01-2019 al 28-11-2019 – riavvio demolizione celle;

dal 1-02-2019 allo 03-06-2020 – riavvio ricostruzione celle;

dal 1-05-2019 allo 03-06-2020 – rodding:

dal 1-04-2019 al 10-05-2019 – rimozione anodi celle;

dal 1-06-2019 al 29-04-2020 – pulizia e preparazione celle 1ª e 2ª linea;

dallo 04-07-2019 allo 03-06-2020 – riavvio celle 1ª e 2ª linea;

dal 15-06-2019 allo 03-06-2020 – riavvio fonderia

La presentazione del piano si è conclusa poi con l’illustrazione dello stato dell’arte dei percorsi intrapresi per concretizzate tutta l’operazione:

Formalizzazione della Determina;

Sider Alloys, dopo aver completato gli adempimenti richiesti, è in attesa dal via libera da parte di Invitalia.

Prima erogazione della finanza agevolata.

Subito dopo la determina Sider Alloys potrà richiedere un anticipo di finanza agevolata a supporto del riavvio delle attività industriali.

Sulla base dei contratti di finanziamento si prevede di incassare tali risorse tra giugno e luglio 2018

Avvio operazioni preliminari di ripristino dell’impianto.

Ottenuta la finanza iniziale prevista, Sider Alloys stima di avviare i primi investimenti a partire dal 3° trimestre 2018. Sulla base del Piano di riavvio previsto si stima di poter formalizzare le prime assunzioni di personale a partire dal 3° trimestre 2018.

Totale degli investimenti e copertura finanziaria: 158.396.631 euro.

Riflessioni sindacali su quanto scritto:

E’ abbastanza evidente che il Piano presentato non può in alcun modo essere definito un Piano Industriale strutturato e organico degli innumerevoli aspetti dello smelter in quanto privo di parti fondamentali e perché approssimativo in svariati suoi aspetti. Cosi come la parte inerente il revamping per la quale, è evidente, bisognerà aspettare materialmente l’aggiudicazione dell’appalto per poi apprendere con piena chiarezza e nei dettagli, tutti gli aspetti concretamente attinenti al percorso di ristrutturazione dello stabilimento. A partire dalle aziende e dalle maestranze -professionalità coinvolte, dal loro numero, dalla modalità (come in precedenza espresso) di intervento scelta, dal tipo di azioni, innovazioni e di investimenti previsti. Ragionamento che auspichiamo di poter fare presto con la multinazionale e con al tavolo l’azienda che assumerà questa responsabilità. Così anche, per la prospettiva successiva del riavvio produttivo vero e proprio che mantiene completamente intatte le sue incognite. Registriamo però con favore, in questa giornata che probabilmente segna anche il commiato del ministro Calenda dal suo ruolo, che finalmente si discute di date precise per quanto riguarda il cronoprogramma di revamping e di riavvio dello smelter. Un dato importante che testimonia come il processo per la reindustrializzazione del sito procede spedito con l’adempimento delle questioni burocratiche (autorizzazioni, accordo di programma) e l’affidamento alle migliori competenze del settore in ambito internazionale, delle operazioni di rilancio produttivo dello stabilimento. A proposito di ciò auspichiamo che già dal prossimo incontro, anche in altra sede da quella istituzionale (se si dimostrasse necessario), si possa entrare maggiormente nei dettagli e si possa discutere concretamente nel merito di tutti i percorsi che si svilupperanno da qui ai prossimi mesi dentro la fabbrica. Compreso quello per noi necessario del rilancio di tutti i reparti indispensabili a garantire la maggiore qualità e competitività del processo produttivo.

In merito alla proposta di partecipazione azionaria dei lavoratori al 5% (il 20% verrà acquisito da Invitalia), ferma restando l’analisi della bozza di statuto che è stata presentata dal Ministero per la valutazione delle organizzazioni sindacali, rimandiamo a un approfondimento mirato da tenersi nelle prossime settimane di concerto con la Segreteria Nazionale. E, ribadendo l’importanza in termini di innovatività di tale proposta, riteniamo comunque che la priorità assoluta sia quella del Piano Industriale e di Revamping, l’inizio delle lavorazioni e del riavvio produttivo e la ricollocazione, in tempi il più possibile rapidi, delle maestranze.

Fsm-Cisl – Segreteria territoriale del Sulcis Iglesiente

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«Condanniamo fermamente quanto accaduto presso l’asilo “L’Albero Amico” e manifestiamo piena solidarietà a tutto il personale, dalle maestre ai bambini e alle famiglie dei piccoli. Siamo con voi.»

Con queste parole il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, ha esternato il suo disappunto per il deprecabile episodio avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì all’interno della struttura educativa di via Umbria, dove ignoti si sono introdotti, trafugando materiale informatico, denaro, giochi, macchine fotografiche e alimenti vari. 

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore dei Servizi sociali, Loredana La Barbera: «Si tratta di una bruttissima vicenda che colpisce una struttura che rappresenta un caso di eccellenza nei servizi per l’infanzia della nostra città». L’assessore, ieri pomeriggio, ha chiamato Monica Cani, una delle responsabili della cooperativa sociale “L’Albero Amico”, per esprimere la propria vicinanza e per rincuorare il personale che opera all’interno della struttura.

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«Un’altra edizione della Mostra del libro di Macomer si è conclusa con un’importante partecipazione di pubblico»: lo ha detto l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, tracciando il bilancio della diciassettesima edizione della manifestazione che si è chiusa domenica con una sorpresa: la presenza alle ex Caserme Mura del grande paroliere Giulio Rapetti Mogol. L’artista, accolto dall’assessore Giuseppe Dessena, dal sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu e dall’assessore comunale alla cultura Tiziana Atzori, è intervenuto in mattinata salutando il folto pubblico presente nel Padiglione Filigosa nel corso della presentazione del libro “El Finga” dell’autore tunisino Anis Ezzine. Per la manifestazione, promossa e organizzata dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dal comune di Macomer d’intesa e con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi), insieme al Centro Unla e a Verbavoglio Libreria Emmepì, è stato un ulteriore riconoscimento del suo valore. In quattro giorni sono stati, infatti, oltre settanta gli appuntamenti, uniti dal tema “Mediterraneo: racconti di cultura e libertà”.

«La dimostrazione della qualità della manifestazione è rappresentata, tra l’altro – ha aggiunto Giuseppe Dessena – anche dalle numerose edizioni che si sono ripetute negli anni e che la vedono quasi ‘maggiorenne’. Per il futuro auspico una sempre maggiore collaborazione e programmazione dei temi da trattare, perché l’editoria e il libro sardo siano sempre più conosciuti nel territorio regionale e non solo.»

«Il bilancio dell’edizione della mostra del Libro appena conclusa è assolutamente positivo – ha confermato il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu -. Durante i quattro giorni della manifestazione i padiglioni delle Ex caserme Mura sono stati infatti costantemente frequentati, a dimostrazione della qualità di un progetto culturale che ha conosciuto momenti clou, come le presentazioni della danzatrice Simona Atzori, dello scrittore Giuseppe Catozzella e dell’autore tunisino Anis Ezzine». Per il sindaco “il comitato organizzativo locale quest’anno ha lavorato con largo anticipo, coinvolgendo maggiormente le scuole, ma molto può e deve essere ancora fatto. In prospettiva è, infatti, necessario istituzionalizzare la data (e siamo soddisfatti dalla rassicurazioni che ci sono giunte dall’assessore Dessena) ma anche rafforzare le sinergie con tutti i soggetti protagonisti della manifestazione. Per ottenere i risultati che Macomer merita è necessario che la macchina organizzativa della Mostra lavori tutto l’anno e siamo sicuri che dopo questa edizione, che ha sancito un ritorno nella manifestazione degli editori sardi, verrà rafforzata la volontà di procedere in maniera unitaria verso un progetto che renda la Mostra un appuntamento centrale nel calendario degli eventi culturali isolani e italiani».

Il ricordo commosso della figura di Giulio Angioni ha caratterizzato gli incontri AES nell’ultima giornata alla Mostra regionale del libro in Sardegna. Una giornata, quella del 29 aprile, arricchita in particolar modo da appuntamenti dedicati alla linguistica sarda per concludere in bellezza con il concerto “Limbas. Viaggio musicale nei lidi del Mediterraneo occidentale”, che ha chiuso in note il sipario dell’intera manifestazione.

La volontà e l’impegno verso una partecipazione costruttiva, secondo gli editori sardi hanno permesso di ottenere un cartellone ben definito nell’arco delle quattro giornate, con autori soddisfatti e, per alcune presentazioni, una buona presenza di pubblico. Ma un primo bilancio tracciato dall’AES per questa XVII edizione ci dice che occorre fare di più per un programma sempre più coordinato e armonico. «A diciassette anni dalla nascita della manifestazione bisognerà ancora adoperarsi per trovare una formula organizzativa stabile, che sappia soprattutto riconoscere agli Editori sardi quel ruolo centrale che potrà migliorarne l’assetto, rendendone chiara la finalità, oltre che favorire un lavoro di squadra armonico e ben mirato», ha detto la presidente dell’associazione Simonetta Castia.

Secondo l’AES sarebbe opportuna una calendarizzazione ottimale e una programmazione di più lungo respiro. «Aldilà dei dati di vendita e di partecipazione, che devono essere più soddisfacenti – hanno detto i vertici dell’Associazione – la Mostra del Libro ha confermato la presenza di alcune criticità. Occorre avviare tutti insieme una seria e ulteriore riflessione per migliorare un progetto di promozione del libro sardo che punti, in modo condiviso, a obiettivi di qualità».

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È il portoghese Pedro Pinho il primo ospite internazionale del Carbonia Film Festival, che con orgoglio annuncia la presenza del regista alla nona edizione della rassegna in programma dal 10 al 14 ottobre 2018 nel centro minerario del Sulcis. Vincitore di numerosi festival in tutto il mondo, fra i quali il premio FIPRESCI al Festival di Cannes 2017 con “A fábrica de nada”, Pedro Pinho sarà omaggiato con una retrospettiva dei suoi tre lungometraggi e con una serie di approfondimenti con il pubblico.

Autore di film premiati e presentati nei più prestigiosi festival mondiali, dal Toronto International Film Festival al FID Marseille, Pedro Pinho si è imposto come uno dei registi più attenti ai temi del lavoro e della migrazione, con le sue opere segnate da un costante e meticoloso confronto con la realtà politica, e da altrettanta cura nella ricerca delle forme di espressione per raccontarla. Non a caso il suo documentario “Bab Sebta”, sul confine tra Marocco e Ceuta attraversato dai migranti diretti in Europa, è stato uno dei migliori 10 film del 2008 secondo Film Comment. “A fábrica de nada”, film che racconta le conseguenze della delocalizzazione della produzione nelle vite degli operai mescolando diversi generi – compreso il musical, è il suo primo lungometraggio di finzione. Il film ha ottenuto nel 2017 importanti riconoscimenti (come il Premio Speciale della Giuria della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo al Torino Film Festival), grande successo di critica e risonanza tra il pubblico, consacrando Pinho come autore impegnato tra i più rilevanti del cinema europeo contemporaneo.

Nella consueta volontà del festival di offrire riconoscimento e incoraggiamento a cineasti e opere capaci di raccontare il contemporaneo con coraggio e una visione personale, Pedro Pinho rappresenta un modello prezioso. Per questo la nona edizione di Carbonia Film Festival intende omaggiare il suo lavoro durante la manifestazione, che anche quest’anno si impegna a portare nel Sulcis il meglio della produzione cinematografica internazionale (di finzione e documentaria) degli ultimi due anni sui temi del lavoro e della migrazione, grazie a due concorsi internazionali (Lungometraggi e Cortometraggi) e a sei premi in denaro.  

La nona edizione del Carbonia Film Festival è in programma dal 10 al 14 ottobre 2018. Nato nel 1999 come Mediterraneo Film Festival, nel 2016 l’evento cambia nome e diventa Carbonia Film Festival. A cadenza biennale, il CFF si svolge nell’omonima città del sud ovest della Sardegna e ospita sezioni competitive internazionali dedicate a lungometraggi e cortometraggi, eventi speciali, mostre, concerti, masterclass. Il Festival è una delle attività principali della Fabbrica del Cinema, un progetto promosso dalla Società Umanitaria e dal CSC di Carbonia, che da sempre mette al centro la formazione dei giovani alla memoria storica e alla valorizzazione del patrimonio audiovisivo del territorio e, contemporaneamente, l’educazione alle nuove forme cinematografiche, sia documentarie che di finzione. Il progetto Fabbrica del Cinema si è ulteriormente rafforzato nel 2017 grazie ad un finanziamento regionale volto all’attivazione nel territorio di un polo capace di sostenere la filiera audiovisiva.

Carbonia Film Festival è diretto dal critico cinematografico Francesco Giai Via ed organizzato da: Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema e Cineteca Sarda; insieme a: Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Carbonia; e con il sostegno di: Fondazione Sardegna Film Commission.

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Venerdì 4 e sabato 5 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari – va in scena la prima nazionale di “Figure morte”. Scritto e diretto da Lelio Lecis, è il secondo spettacolo di“1 €uro festival” 2018, curato da Akròama.

Figure femminili della classicità. Un insieme di personaggi “figure” della classicità rivivono solo sul palcoscenico le vicissitudini della propria vita, prima che la morte fissi le loro caratteristiche per l’eternità e Caronte “si prenda cura di loro”. La classicità e alcuni suoi personaggi femminili in uno spettacolo in cui il pubblico prenderà confidenza con alcune delle figure principali della cultura e dalla tradizione classica che hanno segnato il nostro modo di vivere e di pensare, donne che hanno reso grande la letteratura e il teatro divenendo esse stesse icone immortali della nostra cultura. Il pubblico avrà modo di prendere confidenza con personaggi quali Nausicaa, Calipso, Ecuba, Andromaca, Cassandra ed Elena. «Un insieme di donne, che sono al centro di molti archetipi ormai propri della nostra civiltà, prenderanno vita sul palcoscenico con le vicissitudini che hanno caratterizzato la loro esistenza, prima che la morte fissi le loro caratteristiche per l’eternità e che Caronte si prenda cura di loro. Una rappresentazione – spiega Lelio Lecis – carica di fascino moderno ma con uno sguardo lucido e attento ai canoni della classicità».

Personaggi ed interpreti: Caronte – Andrea Gandini, Taltibio – Juan Ignacio Jesus Alarcon Militello, Nausicaa – Francesca Ena, Calipso – Tiziana Martucci, Ecuba – Valentina Picciau, Andromaca – Eleonora Giua, Cassandra – Erika Carta, Elena – Julia Pirchl, voce Ulisse – Simeone Latini. Spazio scenico Lelio Lecis, costumi Salvatore Aresu, assistente costumista Noemi Tronza, assistente regia Erika Carta, direzione tecnica Lele Dentoni, assistente direzione tecnica Nicola Pisano. con la collaborazione di Elisabetta Podda, foto Marina Patteri.

I testi sono originali riscritti da Lelio Lecis sulla base dell’Odissea (Nausicaa e Calipso) e delle troiane di Euripide (Ecuba, Andromaca, Cassandra ed Elena). Nella riscrittura c’è un occhio attento per ciò che questi personaggi rappresentano nella modernità. Conservano inalterato il fascino e gli argomenti dei testi classici ma sono immersi in un mondo contemporaneo che meglio può comunicare, soprattutto con le nuove generazioni. Un mondo senza tempo dove Elena può essere una donna di facili costumi dei nostri giorni, Andromaca una madre a cui vogliono sottrarre il figlio in un’ottica di sterminio etnico. Nausicaa un’adolescente che vuole fuggire da un mondo privo di stimoli sognando che un uomo venga dal mare e la porti via con sé in luoghi migliori. La storia è semplice, Caronte irrompe nello spazio (un cimitero?) con la sua barca per fare un carico di donne morte e portarle nell’Averno. Ad ognuna di loro darà la possibilità di dire le cose che maggiormente hanno segnato la loro vita e poi le porterà via con sé.

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Entrano nel vivo le attività culturali a Lo Teatrì, lo spazio teatrale nato ad Alghero all’interno di un box dall’intuizione di Ignazio Chessa, un’idea rivoluzionaria che ha fatto parlare di sé in tutta la Sardegna e nella Penisola. Mercoledì 9 e giovedì 10 maggio sono in programma due importanti iniziative, lo spettacolo “Caro Peppino…” e la cantante Franca Masu in prove aperte.

“Caro Peppino” è un omaggio teatrale per giovani e adulti dedicato alla memoria di Peppino Impastato, vittima di mafia che l’attore Ignazio Chessa e il musicista Claudio Gabriel Sanna vogliono ricordare nel quarantesimo anniversario della tragica morte avvenuta a Cinisi il 9 maggio 1978. Anche la città di Alghero quindi grazie all’associazione organizzatrice “il filo del discorso” parteciperà alle iniziative in memoria di Peppino Impastato che si svolgeranno in contemporanea in tutto il territorio nazionale. Lo spettacolo andrà in scena con ben tre repliche nella medesima giornata: ore 18.00, 19.30 e 21.00. Il giorno successivo sarà Franca Masu ospite del fascinoso spazio teatrale di via Manzoni. In vista del suo prossimo concerto la celebre cantante algherese ha scelto di omaggiare Lo Teatrí con una sessione di prove aperte al pubblico. Con lei, sul palco, il suo nuovo collaboratore, il giovane chitarrista ligure Luca Falomi insieme allo storico Salvatore Maltana al contrabbasso. Due ore di musica rigorosamente in acustico durante le quali il pubblico potrà assistere alle dinamiche creative e preparatorie del trio, che ha in animo di dare una veste e quindi una nuova vita anche ad alcuni brani inediti. Poter offrire la possibilità di assistere così da vicino a come nasce uno spettacolo, in questo caso un concerto, osservare con quale pazienza vengono studiati ogni passaggio, ogni soluzione armonica, scegliendo con attenzione i brani, la sua logica consequenzialità e le tonalità, è davvero un gesto di grande affetto e professionalità da parte della cantante e dei suoi musicisti.

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MD Discount è una società della grande distribuzione organizzata. E’ stata fondata da Patrizio Podini, già attivo nel mercato della GDO fin dagli anni ’60, che nel 1994 decide di investire nelle regioni del Sud Italia aprendo il primo stabilimento in Campania, e precisamente a Gricignano di Aversa (Caserta). Negli anni successivi l’azienda si espande in altre regioni del centro-sud Italia fino a quando, nel 2013 acquista la catena LD Market diffusa in tutto il Nord Italia, estendendosi così su tutto il territorio nazionale. Oggi MD Discount, che dal 1° gennaio 2016 ha cambiato ragione sociale diventando MD S.p.A., conta circa 720 punti vendita presso i quali lavorano oltre 6.000 dipendenti. MD è una realtà in continua crescita ed ha sempre bisogno di nuovo personale. Il piano industriale 2018/2021 di MD prevede l’apertura di nuovi punti vendita presso i quali assumere … 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.suntini.it/diariolavoro_md.html .

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Sarà un mese ricco di impegni per Pala, che continua a promuovere la Sardegna del vino agli eventi più importanti al mondo: da domani fino ai primi di giugno, i vini della cantina lasceranno Serdiana per conquistare le tavole di Malta, Porto Cervo, la Versilia e Hong Kong.

«I mercati esteri rappresentano il 43% del fatturato totale – afferma Fabio Angius, direttore commerciale della cantina – oltre gli Stati Uniti, crescono in particolare i paesi asiatici come Cina, India e Hong Kong, a cui l’anno scorso si sono aggiunti Malesia, Indonesia e Taiwan. Cerchiamo di essere presenti alle fiere e agli eventi più importanti, convinti che la nostra storia e l’unicità dei nostri vitigni possano appassionare i consumatori internazionali.»

Il primo degli appuntamenti in calendario si svolge domani, venerdì 4 maggio: a Malta, i vini Cannonau Riserva 2014 e Stellato 2016 accompagnano le specialità preparate dallo chef Pierluigi Fais per un pranzo tutto Made in Sardinia. L’obiettivo è conquistare, anche attraverso la cucina e i vini dell’isola, le agenzie di viaggio e i tour operator invitati al Workshop organizzato da Unioncamere Sardegna con l’assessorato del Turismo per promuovere la destinazione Sardegna.

Dal 18 al 20 maggio, segue il Porto Cervo Wine Festival che quest’anno celebra la sua 10ª edizione. In Costa Smeralda, buyer internazionali, giornalisti e il pubblico di appassionati che sempre numeroso partecipa all’evento, potranno degustare le nuove annate di casa Pala.

In contemporanea, dal 20 al 21 maggio, la cantina sarà tra i protagonisti in Versilia della sesta edizione di Vini d’Autore-Terre d’Italia, la manifestazione che seleziona 80 produttori in rappresentanza dei territori più vocati della penisola. 

Dal 28 al 31, Pala vola a Hong Kong per il salone internazionale del vino Vinexpo, per incontrare distributori, ristoratori e operatori provenienti dalla Cina e dai principali paesi asiatici, sempre più strategici per i produttori vitivinicoli di tutto il mondo.

Per distinguersi e trovare la propria nicchia in questo mercato in continua crescita, la cantina di Serdiana punta sul Vermentino di Sardegna: sarà lo Stellato 2012 a rappresentare la cantina nel menu dedicato alle grandi famiglie del vino italiano, preparato da Michele Senigaglia, corporate chef di DiVino Group, che a Hong Kong conta quattro ristoranti di autentica cucina italiana. Mentre I Fiori parteciperà a Vino Condiviso, una degustazione esclusiva di 150 vini italiani scelti da Marino Braccu, sommelier di Otto e Mezzo BOMBANA, il primo e unico ristorante Italiano all’estero premiato con tre stelle Michelin.

Per l’ultimo appuntamento in programma, domenica 3 giugno, Pala torna a Serdiana: porte aperte in cantina per “Aperitivo d’Autore”, una degustazione delle migliori etichette accompagnata dallo street food gourmet dei più apprezzati chef dell’isola: Roberto Petza, Luigi Pomata, Roberto Serra, Clelia Bandini e Gianfranco Pulina.

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Sabato 5 e domenica 6 maggio, Iglesias ospiterà l’iniziativa “Sardegna – Isola della Pace”, tesa a testimoniare che costruire la pace è possibile anche a partire da uno dei territori maggiormente contaminati dall’escalation bellica che, da anni, coinvolge il mondo e l’Italia.

«La Sardegna, con la “sua” fabbrica di bombe per aereo, sita tra i comuni di Iglesias e Domusnovas e, ancor di più, con le “sue” servitù militari, in cui numerose potenze mondiali svolgono regolarmente i loro giochi di guerra lasciando solo malattie mortali e distruzione dell’ambiente – si legge in una nota degli organizzatori -, si conferma, con questa manifestazione, un “luogo di costruzione di rapporti internazionali di pace e solidarietà” come recita l’ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio comunale di Iglesias il 19 luglio 2017, in cui si esprime la vocazione pacifica della città mineraria. Già dal 5 mattina (9.30 – 13.30 – Teatro Electra) convergeranno ad Iglesias numerosi giornalisti invitati da NetOne, rete internazionale di giornalisti per la pace e dalla rivista “Città Nuova”, ad un seminario sul tema “Giornalismo e Pace – Legami di pace ed economie di guerra tra Yemen e Sulcis Iglesiente” nel quale sarà centrale la questione delle bombe sarde, responsabili della morte di migliaia di persone in Yemen. Aprirà il Convegno il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi.»

Tra gli altri, parteciperanno: Giorgio Beretta (Rete italiana disarmo), Maurizio Simoncelli (Archivio disarmo), Nico Piro (inviato Rai – Foreign Affairs), Nello Scavo (Avvenire), Marinella Correggia (saggista e giornalista), Paolo Gentili (CEI), Teresa Piras (Movimento non violento), Efrem Tresoldi (Nigrizia), Rosa Siciliano (Pax Christi), Marta D’Auria (Riforma), Roberto Comparetti (Il Portico), Roberto Loddo (Manifesto sardo), Cristina Montoja (NetOne), Giorgia Bresciani (Radio in Blu), Giampaolo Atzei (Sulcis-Iglesiente Oggi), Carlo Cefaloni (Città Nuova), Giulio Meazzini (Città Nuova), Cornelia Isabelle Toelghies (Africa Express).

Nella stessa mattinata, presso la Sala “R. Lepori” dalle ore 10.30 alle ore 13.00, si svolgerà l’incontro pubblico “Porta il tuo pezzetto di Pace ad Iglesias”. Il titolo prende spunto dall’idea che così come oggi si parla (Papa Francesco) di “guerra mondiale a pezzi”, allo stesso modo possiamo parlare di “pace mondiale a pezzi”, alla quale ognuno può dare il proprio contributo.  l programma prevede riflessioni ed esperienze sulla pace.

Interverrà Lisa Clark, tra i vincitori del premio Nobel per la pace 2017, che presenterà la campagna “Italia, ripensaci!”.

Nel pomeriggio, il programma continuerà con la presentazione del libro “Giornalismo di Pace” e con alcuni laboratori tematici per piccoli gruppi, sempre presso l’Electra, alle 16.30.

La sera, in Piazza Sella, dalle ore 18.00, si svolgeranno, prima una breve cerimonia in cui verrà consegnato alla Città di Iglesias il premio “Chiara Lubich per la Fraternità – 2018” a cura di Stefano Cardinali delegato dell’associazione “Città per la Fraternità” – (ritireranano il premio sindaco, consiglieri comunali ed assessori) e poi un ricco programma di testimonianze, riflessioni, proposte e contributi artistici di cantanti e attori che offriranno gratuitamente il loro apporto.

In caso di proibitive condizioni meteo il programma verrà svolto nella Sala “R. Lepori” in via Isonzo.

Interverrà anche Bonyan Gamal, giovane donna yemenita membro dell’ONG “Mwatana for Human Rights” che ha recentemente denunciato la distruzione di un intera famiglia a causa dell’esplosione di una bomba prodotta in Sardegna.

Domenica 6, con raduno in Piazza Municipio alle 10.30, si svolgerà la Run for Unity 2018, una iniziativa internazionale del Movimento “Ragazzi per l’Unità” che si svolge in tutto il mondo alla stessa ora locale in modo da percorrere simbolicamente il globo nell’arco di 24 ore, per dire che l’unità è possibile. In caso di maltempo l’appuntamento è presso il Centro Giovanile Santa Barbara, in piazza Gorizia 15.

«Con il Comitato Riconversione RWM e gli altri soggetti che stanno aderendo, vogliamo rifiutare di  identificare la Sardegna come “isola delle bombe”, come ha fatto il primo canale della televisione pubblica tedesca, ma anche costruire alternative di sviluppo sostenibile e ponti di solidarietà con lo Yemen e con gli altri paesi oppressi dalle guerre in tutto il mondo – conclude il comitato organizzatore -. Tutti sono invitati a partecipare alle varie iniziative proposte e a portare un loro contributo, anche in termini critici, purché costruttivi, in particolare durante il Seminario all’Electra. Anche la dirigenza della RWM Italia Spa, i lavoratori, le rappresentanze sindacali, gli esponenti politici, religiosi e della società civile.»