16 April, 2024
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Sono iniziati nei giorni scorsi, a Stintino, i lavori che daranno un nuovo look alla torre di Capo Falcone.

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Sono iniziati nei giorni scorsi, a Stintino, i lavori che daranno un nuovo look alla torre di Capo Falcone. L’impresa Serf Costruzioni srl, che ad aprile si è giudicata la gara per le opere di restauro conservativo, consolidamento statico e messa in sicurezza della costruzione cinquecentesca, mercoledì ha iniziato la pulizia e l’allargamento della strada per consentire ai mezzi di raggiungere la torre. A disposizione per terminare i lavori ci sono 120 giorni, dal momento dell’apertura del cantiere, mentre i fondi per rimetterla in sesto ammontano a circa 79mila euro.

Gli interventi sulla torre che guarda sul golfo dell’Asinara serviranno a mitigare i processi di degrado e dissesto avvenuti negli anni, che hanno portato in questi tempi a distacchi e crolli, anche importanti, di molte parti della struttura originaria.

In inverno è crollata la garitta costruita sul tetto della torre e il brutto tempo dei mesi scorsi ha provocato la caduta dell’architrave della porta d’ingresso, oltreché della muratura sovrastante.

«La ristrutturazione della torre – afferma l’assessore dei Lavori pubblici Antonella Mariani – per noi è importante. La costruzione ci guarda da lì da sempre, ci rappresenta e custodisce la nostra storia. Abbiamo a cuore il recupero delle memorie che i nostri avi ci hanno lasciato. In questi anni la torre ha subito una serie di vicissitudini e vorremmo che riprendesse il suo splendore. E con l’aiuto della Soprintendenza potremo renderla di nuovo visitabile.»

I lavori quindi consentiranno di rimettere a posto la copertura, chiudere il buco lasciato dal crollo e ripristinare l’ingresso. Importanti anche gli interventi di muratura all’esterno della torre per reintegrare la parti cadute al suolo.

L’obiettivo generale dell’Amministrazione comunale guidata da Antonio Diana è la riqualificazione dell’intera area di Capo Falcone come attrattiva turistica, come centro studi per la salvaguardia e il recupero degli habitat naturali della fauna e della flora locali e come punto di osservazione naturalistico-faunistica per il “Santuario dei Cetacei”.

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