29 March, 2024
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I parlamentari sardi del M5S ribadiscono la contrarietà alla proposta di legge urbanistica elaborata dalla Giunta regionale.

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I parlamentari sardi del M5S ribadiscono la contrarietà alla proposta di legge urbanistica elaborata dalla Giunta regionale uscente, già più volte manifestata dai Portavoce territoriali del Movimento, espressa anche da importantissime associazioni di categoria (ad esempio, la CNA e la CGIL), ordini professionali (come l’Ordine degli Ingegneri), intellettuali e cittadini (per non dire delle palesi divisioni tra le varie componenti dei partiti che oggi amministrano la Regione).

Sono molti gli aspetti che impongono una valutazione negativa del disegno di legge Erriu: sul piano politico, su quello metodologico e su quello del merito.

Dal punto di vista politico, è inopportuno che una legge di tale rilevanza venga discussa da un Consiglio regionale che, seppur formalmente e legittimamente nel pieno delle sue prerogative, non è più sostanzialmente rappresentativo della volontà dei sardi, come emerso inequivocabilmente dalle ultime elezioni politiche: sarebbe esercizio di massima onestà intellettuale e politica, consegnare ogni discussione e decisione al Consiglio prossimo venturo. 

Sul piano metodologico, solo in apparenza la Giunta Pigliaru ha previsto la partecipazione dei cittadini, delle amministrazioni e delle associazioni all’elaborazione delle norme in questione: la proposta di legge è stata sostanzialmente sottoposta a ratifica posto che il risultato era già prefissato, non essendo credibile che a seguito degli “incontri” potesse ripensarsi l’impianto della legge (fatto che, infatti, non è avvenuto). Anche le recenti dichiarazioni dell’assessore Erriu confortano tale lettura: al di là di generiche dichiarazioni relative alla “condivisione” e al “recepimento delle osservazioni”, non è ancora dato sapere quale sarà il testo normativo definitivo che la Giunta ha intenzione di presentare in Consiglio.

Nel merito, non si condivide l’impianto della proposta sotto molteplici aspetti: la tendenza a favorire il consumo del suolo piuttosto che indirizzare verso il recupero del patrimonio immobiliare esistente; il tentativo di vulnerare il principio della inedificabilità all’interno dei trecento metri dalla linea di costa; il silenzio sul riutilizzo e la riqualificazione delle servitù militari; la previsione di “progetti di particolare rilevanza sociale” privi di qualsiasi connotazione e determinazione giuridica e la cui approvazione o meno è lasciata all’arbitrio delle decisioni politiche, con un insieme di ambiguità segnalate con forza anche dal Fondo Ambiente Italiano.

Per questi motivi i parlamentari sardi del M5S esprimono la loro decisa contrarietà a questa legge urbanistica e si impegnano a far aprire una discussione vera, non intrappolata in una legge scritta male, in modo da consentire alla Sardegna una pianificazione del territorio completa, con regole semplici e chiare, l’indicazione chiara dei beni della collettività non negoziabili, la visione precisa di un modello sostenibile di economia.

I parlamentari sardi del Movimento Cinquestelle

 

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