25 April, 2024
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Le lavoratrici e i lavoratori Aias, CGIL, CISL e UIL Funzione Pubblica, sostengono l’assessorato della Sanità e l’Ats Sardegna nella vertenza AIAS.

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Le lavoratrici e i lavoratori Aias, CGIL, CISL e UIL Funzione Pubblica, provenienti da tutta la Sardegna, si riuniti in assemblea giovedì pomeriggio, per esaminare la situazione della lunga vertenza.

«La sofferenza es il disagio stanno diventando sempre più insostenibili per loro e per le loro famiglie – si legge in una nota -. Non avere più i soldi per acquistare il cibo, per pagare le bollette, le rate del mutuo, la benzina per andare a lavoro è divenuto intollerabile. Aias tiene sotto scacco i suoi dipendenti che usa come banca di famiglia. Le lavoratrici e i lavoratori chiedono con forza di poter vivere una condizione normale, nella quale a fronte della loro attività lavorativa, sempre svolta con coscienza e professionalità, ci sia la corresponsione della retribuzione. Chiedono con forza che la procedura amministrativa avviata da ATS Sardegna nei confronti di Aias per inadempienza contrattuale non venga interrotta per ragioni politiche. Vogliono finalmente lavorare sereni, vista la delicatezza del servizio pubblico che erogano agli utenti, e ricevere lo stipendio regolarmente. Pretendono di avere corrisposte le retribuzioni arretrate. Aias non si merita i lavoratori e le lavoratrici che nonostante tutto continuano ad operare al meglio per i bisogni degli utenti, che sono soggetti fragili e con disabilità. Bisogna svoltare pagina.» Le lavoratrici e i lavoratori Aias, CGIL, CISL e UIL Funzione Pubblica hanno espresso forte solidarietà all’assessore della Sanità Luigi Arru, per gli attacchi subiti in questi giorni, e pieno sostegno all’operato dell’Ats e dell’Assessorato «perché procedano nell’azione intrapresa per l’applicazione delle procedure previste dalla Delibera sull’acquisto delle prestazioni sanitarie. Ed hanno chiesto l’apertura immediata di un tavolo di crisi con la Presidenza della Giunta regionale e l’assessorato della Sanità, perché 1.250 lavoratrici e lavoratori dipendenti Aias non sono lavoratori di serie B, e hanno diritto ad avere riconosciuta la massima attenzione per la salvaguardia dei posti di lavoro e la prosecuzione dei servizi. E, infine, hanno chiesto «la garanzia per il mantenimento dei posti di lavoro. Non accetteranno soluzioni finte per allungare ancora il brodo».

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