23 April, 2024
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Dopo un 2017 in forte espansione (+12%), alla fine del 2018 il mercato dei serramenti in Sardegna sperimenterà una leggera battuta di arresto.

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Dopo un 2017 in forte espansione (+12%), alla fine del 2018 il mercato dei serramenti in Sardegna sperimenterà una leggera battuta di arresto: 209 mila installazioni a fronte delle 214mila stimate nell’anno passato. Di queste, 81mila fanno riferimento a porte (interne ed esterne) e 128mila a finestre (di cui 19.614 porte-finestre). E’ quanto si evince da un recente studio elaborato dal Centro studi della Cna Sardegna  che giovedì prossimo (20 settembre) riunirà ad Arborea questa importante filiera nella terza edizione di “BeOpen Porte e Finestre” – la maggiore manifestazione del settore – che si terrà presso l’Horse Country Resort.

«Questa tendenza in lieve arretramento non va intesa come completamente negativa – spiega il segretario regionale della CNA Sardegna Francesco Porcu che durante la manifestazione di Arborea illustrerà l’andamento del mercato dei serramenti nell’isola -. Nonostante l’incertezza che accompagna la congiuntura attuale e la riduzione dell’aliquota per le detrazioni per la riqualificazione energetica, il mercato dei serramenti regionale continua infatti a mostrare una confortante resilienza. Non va dimenticato che solo due anni fa si era registrato, in termini di infissi installati, uno dei livelli più bassi degli ultimi otto anni, con appena 192mila installazioni (erano state 228mila nel 2010)

Ulteriore buona notizia – rileva la Cna sarda – è che alla fine dell’anno il settore potrebbe beneficiare delle ripresa del mercato delle nuove costruzioni. Rispetto al 2010, porte, finestre e porte finestre, avevano infatti visto il mercato della nuova costruzione quasi dimezzarsi (da 97 mila installazioni a poco meno di 54 mila 2018), mentre il settore del rinnovo edilizio, sostenuto dagli incentivi (in particolare per la riqualificazione energetica nel caso di finestre e porte-finestre) aveva supportato il mercato dei serramenti (+20% di installazioni tra 2010 e 2018). «Per questi motivi l’aspettativa di crescita della domanda di infissi per nuove costruzioni per il 2018 (+1,33% per le porte e +1,1% per le finestre) rappresenta un segnale confortante, anche se a conti fatti il 75% del mercato dei serramenti continua ad essere sostituzione dell’esistente». 

Qualche influenza negativa arriva dal recente mutamento del regime delle agevolazioni fiscali. Dopo sei anni di operatività nel 2018 è andato in soffitta il sistema di detrazioni al 65% per la sostituzione di serramenti e infissi, sostituito da un’aliquota standard al 50%. In attesa di quantificare l’impatto di questa modifica sul mercato regionale (il Cresme stima per il 2018 un calo del mercato della sostituzione del -4,5% per le finestre), l’ENEA ha pubblicato i dati consuntivi per il 2017. «Emerge – spiega Francesco Porcu – che nel 2017 sono stati effettuati 3.562 interventi per la sostituzione di serramenti (finestre e porte-finestre) in ambito di riqualificazione energetica incentivata, un dato che si mostra in crescita rispetto ai 3 mila interventi del 2016. Considerando che, in termini di metratura, l’anno passato sono stati incentivati lavori per circa 39 mila metri quadri: ipotizzando una media di circa 1,8 mq a infisso, si stima in circa 21.800 il numero di serramenti installati che hanno usufruito dell’incentivo del 65% (gli ultimi ad usufruirne)».

La sostituzione dei serramenti, inoltre, rappresenta circa il 44% del totale degli investimenti annui in riqualificazione energetica attivati dagli incentivi (22 milioni di investimenti nel 2017 su un totale di circa 50 milioni, per un risparmio stimato di 5,7 MWh all’anno), una quota in calo rispetto al 50% del 2016. Tuttavia, considerando il mercato complessivo, stimato in circa 100 mila sostituzioni di finestre in abitazioni, l’attività di chi ha usufruito degli incentivi per finestre e porte-finestre ha rappresentato circa il 21% del totale, in linea con il 20% del 2016.

A livello provinciale, in termini di superfici installate, il 67% degli interventi agevolati di sostituzione infissi (finestre e porte-finestre) continua a riguardare le province di Cagliari e Sassari, un dato che si conferma superiore alla quota corrispondente di stock di serramenti esistente (mercato potenziale), almeno per quanto riguarda l’ambito residenziale (46%).

Con circa 5.509 addetti impiegati in circa 2.200 unità locali la filiera degli infissi e dei serramenti in Sardegna – secondo gli ultimi dati Istat (2015) che considerano tutto il comparto, dalla produzione alla distribuzione fino alla posa in opera dei prodotti di carpenteria in legno e metallo (porte, finestre e infissi) – rappresenta un comparto strategico per l’economia sarda. Questi dati sono in costante riduzione rispetto al 2012 (7.120 addetti e 2.387 imprese), ma nonostante il trend negativo che ha caratterizzato i numeri del settore nel quadriennio 2012-2015, in rapporto al totale dell’occupazione e delle imprese, il settore degli infissi continua ad avere, in Sardegna, un peso superiore rispetto alla media nazionale: 1,7% in termini di addetti e 1,9% in termini di imprese.

Intanto, rileva la Cna Sardegna, continuano ad arrivare segnali confortanti dalle previsioni sul mercato delle costruzioni che confermano l’ottimismo sulla ripresa del settore della nuova edilizia residenziale. Secondo le ultime previsioni, infatti, l’anno in corso dovrebbe confermare la crescita degli investimenti in nuove abitazioni: +3,2% la crescita degli investimenti a valori reali (era il +3% nel 2017); mentre meno positive sono le indicazioni che arrivano dal settore del nuovo non residenziale, che dopo un biennio di forte ripresa, alla fine dell’anno in corso potrebbe sperimentare una nuova flessione degli investimenti (-1,7%). Nel complesso, resta positiva l’aspettativa per il settore del rinnovo (+1,8% per le ristrutturazioni abitative e +1,1% per il non residenziale). La tenuta della crescita del rinnovo edilizio, seppur in rallentamento rispetto al 2017, è d’altra parte un dato di grande importanza per il mercato dei serramenti, considerato che, come visto, i lavori di sostituzione dell’esistente rappresentano ancora il 75% del mercato totale.

«Per rilanciare il settore e rafforzare questi segnali di ripresa – conclude Francesco Porcu – occorre sostenere il mercato della riqualificazione, del riuso, dell’efficientamento energetico anche come sosteniamo da tempo potenziando il progetto Iscol@ e dedicando una quantità di risorse maggiore a queste finalità tra quelle previste dal piano regionale delle infrastrutture.»

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