20 April, 2024
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Oggi il Parlamento europeo ha chiesto a larga maggioranza agli Stati membri di determinare, se l’Ungheria rischia di violare i valori fondatori dell’UE.

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Per la prima volta il Parlamento europeo invita il Consiglio dell’UE ad agire contro uno Stato membro – l’Ungheria – per prevenire una minaccia sistemica ai valori fondanti dell’Unione. Questi valori, sanciti dall’articolo 2 del Trattato UE e ripresi nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE, comprendono il rispetto per la democrazia, l’uguaglianza, lo Stato di diritto e i diritti umani.

I deputati europei chiedono ai paesi dell’UE di avviare la procedura prevista all’articolo 7, paragrafo 1 del trattato UE, sottolineando che, nonostante la disponibilità delle autorità ungheresi a discutere la legalità delle misure approvate, «la situazione non è stata affrontata e permangono molte preoccupazioni».

Questa è la fase preventiva della procedura, che prevede un dialogo con il paese interessato e «mira a evitare eventuali sanzioni». La decisione è stata approvata con 448 voti favorevoli, 197 contrari e 48 astensioni. Era necessaria una maggioranza dei due terzi sui voti espressi e un minimo di 376 voti a favore.

Il Parlamento ricorda che l’adesione dell’Ungheria all’UE è stato un atto volontario basato su una decisione sovrana, con un ampio consenso tra tutti gli schieramenti politici e sottolinea che qualsiasi governo ungherese ha il dovere di eliminare il rischio di una grave violazione dei valori dell’UE. 

Le preoccupazioni del Parlamento si riferiscono alle seguenti questioni:

1) il funzionamento del sistema costituzionale e del sistema elettorale;

2) l’indipendenza della magistratura e di altre istituzioni e i diritti dei giudici;

3) la corruzione e i conflitti di interesse;

4) la tutela della vita privata e la protezione dei dati;

5) la libertà di espressione;

6) la libertà accademica;

7) la libertà di religione;

8) la libertà di associazione;

9) il diritto alla parità di trattamento;

10) i diritti delle persone appartenenti a minoranze, compresi i rom e gli ebrei, e la protezione dalle dichiarazioni di odio contro tali minoranze;

11) i diritti fondamentali dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati;

12) i diritti economici e sociali.

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