19 April, 2024
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Francesco Pigliaru: «Oggi presentiamo una Finanziaria da oltre 8 miliardi di cui siamo davvero orgogliosi, in cui inclusione e sviluppo sono le due parole chiave».

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Una manovra finanziaria da 8 miliardi e 200 milioni di euro che mette al centro le famiglie, progetta lo sviluppo per creare occupazione, azzera totalmente il decennale debito della sanità, protegge le fasce più deboli con il Reis e investe fortemente sugli enti locali anche per rilanciare le zone interne e contrastare lo spopolamento. Il tutto tenendo le tasse più basse d’Italia, quelle per le imprese (Irap) e quelle sulla persona (Irpef). In una Sardegna che conta 40mila occupati in più rispetto al 2014, con il Pil cresciuto in media dell’1,2% all’anno fra 2015 e 2017, il tasso di disoccupazione sceso al 15,8% e settori in forte crescita come turismo, export e start up, l’ultima Finanziaria della Giunta Pigliaru vuole tirare la volata a una ripresa che i dati confermano sempre più stabile. Approvata ieri dalla Giunta, è stata presentata oggi a Villa Devoto dal presidente Francesco Pigliaru e dall’assessore del Bilancio Raffaele Paci.

«Oggi presentiamo una Finanziaria di cui siamo davvero orgogliosi – dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Una manovra da oltre 8 miliardi in cui inclusione e sviluppo sono le due parole chiave. I cambiamenti degli ultimi decenni hanno reso in fretta obsoleti molti lavori del passato e creato lentamente nuove opportunità. Noi abbiamo piena consapevolezza delle difficoltà del momento e del ruolo della politica e portiamo in Consiglio una manovra espansiva, di forte crescita, che mette al centro le famiglie e si occupa delle fasce più deboli. Per questo accompagniamo con politiche di inclusione chi si trova in posizione di fragilità e debolezza aumentando le risorse per le politiche sociali, confermando il Reis da 45 milioni – siamo una delle prime e poche regioni ad averlo introdotto – e le leggi di settore, e contemporaneamente incentiviamo lo sviluppo di nuove competenze investendo ulteriormente in tutta la filiera dell’istruzione, fino alla università e formazione professionale. La manovra, che azzera il debito della sanità con 600 milioni, mette anche solide basi per creare sviluppo e occupazione e per far crescere ancora la Sardegna: aiutiamo le imprese ad essere innovative, lavoriamo per riformare i Centri per l’impiego, rifinanziamo il Piano Lavoras e ci occupiamo dei territori e dello spopolamento. Inoltre rafforziamo gli interventi su infrastrutture, bonifiche, protezione del territorio, stanziamo 28 milioni sulla rete del gas metano. E poi finanziamo fortemente i Comuni non solo con il Fondo unico da 600 milioni ma anche con i 50 milioni per le situazioni di dissesto finanziario e i 75 della programmazione territoriale per le politiche antispopolamento nelle zone interne – conclude Francesco Pigliaru  garantiamo servizi ai cittadini e stipendi alle famiglie con 15 milioni alle Province.»

Tutti gli stanziamenti sono in aumento rispetto agli anni passati. Ecco il dettaglio: Istruzione e diritto allo studio 196 milioni (e ancora tanti investimenti su Iscol@ che conta già 1.200 cantieri, 3.000 posti di lavoro, 250 milioni spesi); Cultura e Sport 99 (con risorse in aumento del 36%); Turismo 80 (si punta soprattutto alla specializzazione dell’offerta con nuovi prodotti tematici anche per allungare la stagione turistica che mettono al centro identità e tradizione); Territorio ed edilizia abitativa 80 (oltre 30 milioni sono destinati a edilizia residenziale pubblica e locale e a piani di edilizia economico-popolare); Ambiente 664 (tutela delle foreste, infrastrutture verdi, piano dei rifiuti); Trasporti e mobilità 671 (95 solo per viabilità e infrastrutture stradali), Politiche sociali e famiglia 382 (incremento dei fondi per disabili, malati cronici e non autosufficienti); Salute 3.736 (riorganizzazione delle cure territoriali e attuazione della riforma della rete ospedaliera), Sviluppo economico, Competitività ed energia 189 (forti investimenti per esempio nelle aree di crisi di Sassari, Nuoro e Ogliastra), Politiche per il lavoro e formazione 182 (cantieri comunali con i 50 milioni di Lavoras e in generale potenziamento delle politiche per l’occupazione), Agricoltura e pesca 379 milioni (particolare sostegno all’ovicaprino e alle attività dell’Oilos, Organismo interprofessionale agricolo). 

«Abbiamo fatto tanto e tanto continuiamo a fare per le imprese (abbiamo 18 bandi per un totale di 255 milioni e tutte le tipologie di investimento), ci siamo occupati costantemente delle fasce più deboli e disagiate e continueremo a farlo (la politica sociale in Sardegna con 382 milioni è la più finanziata d’Italia), abbiamo creato un piano per il lavoro da 128 milioni senza precedenti per i disoccupati. Ora, con questa Finanziaria, vogliamo occuparci in particolare delle famiglie. Le famiglie del cosiddetto ceto medio, quello di cui mai nessuno si occupa perché appunto sta proprio nel mezzo. Abbiamo 40 milioni disponibili – annuncia l’assessore Raffaele Paci – non li abbiamo vincolati perché vogliamo fare scelte condivise con il Consiglio ma la nostra proposta è di destinarli alle famiglie, attraverso misure ancora da definire che possono spaziare da politiche fiscali a incentivi per la natività ad aiuti per la vita di tutti i giorni soprattutto quando ci sono figli a carico, non solo piccoli. Sono sicuro che il Consiglio, al quale lasciamo anche disponibili 22 milioni per il Fnol ovvero il fondo che serve a finanziare le nuove leggi, condividerà la nostra linea e insieme troveremo la miglior formula possibile. Intanto continuiamo a investire molto sulla programmazione territoriale, che stanzia 500 milioni e vede coinvolti il 100% dei Comuni che possono partecipare, con grande entusiasmo da parte dei sindaci che hanno imparato a fare rete e unire le forze per il bene del territorio: lasciamo finanziati tutti i progetti che abbiamo avviato, anche quelli che non riusciremo a chiudere. Infine, vorrei sottolineare un aspetto estremamente importante: rispetto a quando siamo arrivati abbiamo – con un duro, quotidiano lavoro – rimesso in ordine i conti pubblici, dimezzando i debiti e lasciando una situazione decisamente migliore di quella che abbiamo trovato. Non si può costruire una casa senza fondamenta solide – conclude Raffaele Paci -, e oggi la Regione può contare su una base molto più  affidabile per proseguire il suo operato.»

Grazie alla decisione di impugnare le ultime tre Finanziarie nazionali che prevedono un ulteriore incremento degli accantonamenti, quest’anno la Regione riuscirà a ridurre gli accantonamenti e pagare 535 milioni invece dei 684 previsti. Un risparmio che si aggira sui 500 milioni nel triennio 2017-2019. La Giunta è pronta a mettere in atto ogni sua ulteriore prerogativa per difendere i diritti dei sardi, dopo il silenzio dei Governi precedenti e dell’attuale che non hanno mai risposto alle richieste della Regione di riaprire una trattativa per raggiungere un nuovo accordo su durata e cifra. «Non abbiamo avuto risposte, silenzio assoluto – conferma Raffaele Paci -. Di certo, non resteremo a guardare». Al momento, dunque, lo Stato non solo non applica le sentenze della Corte Costituzionale sull’obbligo di trovare un’intesa politica fra le parti, ma ha di fatto unilateralmente modificato lo Statuto stabilendo nei fatti che nelle casse regionali debbano arrivare i 5 decimi e non più i 7 decimi dell’Irpef.

La Finanziaria sarà ora trasmessa al Consiglio regionale, discussa in terza commissione e poi messa all’ordine del giorno del Consiglio. Obiettivo della Giunta è approvarla entro l’anno.

 

 

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