29 March, 2024
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Il Comitato Porto Solky e Italia Nostra Sardegna ancora contro il nuovo ponte: «Un progetto del passato che blocca lo sviluppo del Sulcis».

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Venerdì 30 novembre, la Sala “I Sufeti” di piazza De Gasperi, a Sant’Antioco, ha ospitato un incontro pubblico organizzato dal comitato Porto Solky e Italia Nostra Sardegna, al quale hanno partecipato l’assessore dell’Urbanistica in rappresentanza della Giunta comunale di Sant’Antioco, il capo gruppo di “Genti Noa” in rappresentanza della minoranza, via skype, l’onorevole Pino Cabras, promotore di un’interrogazione parlamentare in merito alla realizzazione del nuovo ponte e alla viabilità del Sulcis, oltre ad altri rappresentanti delle forze politiche locali.

Nel corso del dibattito, si è discusso sui progetti e programmi in corso che, pur ricadendo sul territorio comunale di Sant’Antioco, assumono una particolare rilevanza per l’intero territorio del Sulcis. Al centro della discussione è stato l’avanzamento dell’iter progettuale relativamente al nuovo ponte, con gli interventi sulla viabilità previsti per il Sulcis e la variante al Piano regolatore del porto, ed i promotori hanno cercato di evidenziare le carenze, le incongruenze ed in alcuni casi le contraddizioni delle proposte in campo.

«Dalla discussione – scrivono in una nota Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau, portavoce del comitato Porto Solky – Sant’Antioco – è stata ribadita la volontà unanime sia del Comitato che delle forze di maggioranza ed opposizione di fare fronte comune coinvolgendo anche tutte le altre amministrazioni comunali coinvolte dal Piano Sulcis al fine di revocare l’appalto da 57,5 milioni di euro sul nuovo ponte e rimodulare i finanziamenti sulla portualità e, soprattutto, mettere in sicurezza la strada statale 126 nel tratto più pericoloso Carbonia-Sant’Antioco, intervento già previsto in origine dal Piano Sulcis ed inspiegabilmente stralciato, ed il collegamento verso Calasetta.»

«Persistono invece le incongruenze già denunciate lo scorso anno sulla impostazione della elaborazione del nuovo piano regolatore portuale che al momento prevede un porto distaccato dalle aree ex Sardamag che invece avrebbero potuto rappresentare la ricucitura del tessuto urbano, ospitando la ricettività turistica ed i relativi servizi utili alla integrazione con la città e la nuova darsena turistica, così come già previsto dalla pianificazione di qualche anno fa ed ipotizzata dall’immagine in calce – aggiungono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau –. Ribadiamo che l’ipotesi sotto raffigurata attualmente risulta incompatibile con la pianificazione in corso in quanto quest’ultima è vincolata dalla progettazione di opere portuali pianificate 60 anni fa e recepite e finanziate dal Piano Sulcis.»

Al termine del dibattito è stato condiviso che «le osservazioni esposte dal Comitato debbano essere poste all’attenzione degli organi competenti e a tutti i Consigli comunali interessati dalle suddette opere, al fine di raggiungere un’unità di intenti tra gli enti locali e le parti sociali fino ad oggi escluse dalla preventiva illustrazione e condivisione delle scelte strategiche per il territorio».

Kallil Ibrahim Kone:
Il Carbonia non vinc

giampaolo.cirronis@gmail.com

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