24 April, 2024
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L’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari è stata inserita tra i soggetti collaboratori dell’Istituto superiore di Sanità nell’area della clinical governance (governo clinico). La comunicazione è arrivata nei giorni scorsi dallo stesso Istituto che ha incluso l’azienda di viale San Pietro, l’unica al momento a livello regionale, nell’elenco che raccoglie altri 52 soggetti. L’obiettivo dell’Iss è «coinvolgere le strutture con le migliori esperienze in tema sanitario per migliorare i percorsi clinici e assistenziali» in Italia.

Gli ambiti di collaborazione che vedranno coinvolta l’Aou di Sassari sono quelli della valutazione dei sistemi sanitari, dei livelli essenziali di assistenza (Lea), dei sistemi di classificazione dei pazienti, dei sistemi di misurazione delle performance cliniche e sanitarie. A coordinare la collaborazione con l’Iss sarà la struttura semplice dipartimentale Performance sanitarie e flussi informativi, struttura in staff con la direzione generale dell’Aou. E proprio sotto la supervisione della direzione strategica dell’Aou saranno coinvolte altre strutture aziendali: Programmazione e controllo di gestione, Direzione Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere, Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Direzione medica di presidio, Qualità accreditamento e Gestione del rischio.

«La clinical governance – spiega il professor Antonio Azara, responsabile scientifico della collaborazione con l’Iss – è una strategia di politica sanitaria con la quale le organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dei servizi e del raggiungimento-mantenimento di elevati standard assistenziali. Si punta alla creazione di un ambiente che favorisca l’espressione dell’eccellenza professionale.»

In questa ottica l’Istituto superiore di Sanità ha creato una rete di soggetti collaboratori formata da istituzioni pubbliche e private accreditate appartenenti al servizio sanitario nazionale e regionale, enti di ricerca e società scientifiche, per sviluppare modelli organizzativi in grado di utilizzare al meglio le opportunità offerte dalla clinical governance. Tra i vari enti collaboratori, oltre all’Aou di Sassari, sono inseriti in elenco, per citarne alcuni, anche la Fondazione Gimbe, la Fondazione Policlinico Gemelli di Roma, l’Istituto europeo di Oncologia (Ieo), l’Istituto Mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione, la Sapienza Università di Roma, la Scuola universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università Cattolica di Roma, l’Università di Milano Bicocca e l’Università di Milano Bocconi.

«Con l’ingresso nell’area della clinical governance, l’Aou di Sassari – conclude Antonio Azara – entra così a far parte di un prestigioso network altamente qualificato che offre rilevanti opportunità di interscambio e partecipazione a progetti innovativi di livello nazionale ed internazionale in diversi ambiti.» In questo modo l’Azienda ospedaliero universitaria di viale San Pietro potrà spaziare sia in campo scientifico, con importanti ricadute nel contesto operativo-assistenziale, sia nel campo della formazione con i corsi di laurea e le scuole di specializzazione in ambito sanitario dell’Università di Sassari. Una collaborazione che consentirà all’Aou di realizzare gli obiettivi della mission aziendale nel settore assistenziale, della didattica e della ricerca.

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Le squadre di Abbanoa hanno riscontrato una grossa rottura su un tratto dell’acquedotto Sulcis che dal potabilizzatore di Bau Pressiu attraversa il territorio di Narcao. Il punto interessato riguarda una condotta del diametro di 700 millimetri: i tecnici del pronto intervento hanno già avviato le operazioni preliminari e reperito i materiali necessari per eseguire l’intervento. Nelle prime ore di domani mattina si procederà alla sostituzione del tratto interessato che comporterà il fermo dell’acquedotto: l’erogazione all’utenza sarà garantita dalle scorte dei serbatoi, ma domani sera sarà necessario procedere a una chiusura notturna dalle 20.00 alle 6.00 di lunedì mattina per ricostituire le riserve. I Comuni interessato sono Carbonia, Portoscuso, Gonnesa, Santadi, Giba, Masainas, Piscinas, Narcao, Perdaxius e Villaperuccio.

Qualsiasi anomalia potrà essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24. Abbanoa segnala che alla ripresa dell’erogazione l’acqua potrebbe essere transitoriamente torbida a causa dello svuotamento e successivo riempimento delle tubazioni.

Il tratto interessato alla rottura è destinato a essere dismesso a breve termine. Grazie ad un investimento di oltre 21 milioni di euro, Abbanoa ha di recente realizzato ben 17 chilometri di nuovo acquedotto Sulcis: i primi collegamenti sono stati eseguiti sul versante della galleria tra Perdaxius e Carbonia.

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Nuova operazione del Servizio Ispettorato di Cagliari del Corpo Forestale nel contrasto e repressione al fenomeno delle discariche e della combustione illecita di rifiuti.

Ieri pomeriggio il personale della Stazione Forestale di Cagliari in servizio di presidio del territorio, ha notato in località S’Abuleu, nella zona della cittadella universitaria di Monserrato, una densa colonna di fumo nero.

Immediatamente gli operatori sono intervenuti ed hanno colto in flagranza di reato un individuo intento a bruciare un cumulo di rifiuti plastici all’interno di un terreno recintato da un’alta muratura, completamente ricoperto da residui di rifiuti combusti.

L’intera area della superficie di oltre 3.000 mq è stata sottoposta a sequestro penale e l’uomo, C.S. di Capoterra, proprietario dell’area, è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso Tribunale di Cagliari.

Le fiamme sono state spente a seguito dell’intervento di una squadra di vigili del fuoco, prontamente intervenuta a seguito della segnalazione del Corpo Forestale.

L’illecito costituisce reato di discarica abusiva e di combustione illecita di rifiuti, per il quale è prevista una pena sino a 5 anni di reclusione e la confisca dell’area oltre alla bonifica a spese del responsabile dell’area, la quale risulta completamente contaminata dai residui di combustione di rifiuti di ogni genere.

La persona denunciata, di professione imprenditore e proprietaria di mezzi pesanti, è già nota e recidiva per i medesimi reati, poiché già denunciata nel 2015 nell’ambito della operazione “Fumo Nero” condotta dal Servizio ispettorato di Cagliari, per contrastare il fenomeno della combustione illecita di rifiuti e che aveva portato alla denuncia di 9 persone, tra cui, appunto, S.C., nonché al sequestro e confisca di 7 mezzi utilizzati per il trasporto di rifiuti che venivano scaricati in terreni dell’hinterland di Cagliari e quindi bruciati per eliminarli.

La combustione illecita rappresenta una vera e propria emergenza che interessa la cinta urbana e rappresenta una grave fonte di inquinamento dell’aria e di contaminazione del suolo, che il Corpo Forestale contrasta attraverso una costante attività di presidio del territorio. Si invita la cittadinanza a segnalare al 1515, numero per le emergenze ambientali, ogni situazione che possa essere causa di  danno all’ambiente ed alla salute pubblica.

 

 

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I carabinieri di Teulada, in località Serra Cottura Manna, hanno rinvenuto e sequestrato 4 fucili ed un centinaio di cartucce occultati nel terreno, nel corso di un rastrellamento del territorio effettuato con il supporto delle unità cinofile e di personale dello squadrone “Cacciatori” di Sardegna, a seguito di comunicazioni giunte ai Comandi dell’Arma che segnalavano un movimento di persone armate, presumibilmente per attività di bracconaggio. Già lo scorso mese erano state denunciate nella zona, precisamente a Santadi, due cacciatori per porto abusivo di armi, fermati in auto durante un posto di controllo e trovati in possesso di due fucili nascosti nel passaruote interno dell’autovettura.

Fucili e cartucce sono stati trovati al termine della battuta, in zona montuosa, all’interno di due tubi artigianali utilizzati come ulteriori nascondigli. Si tratta di tre fucili semi automatici e di una doppietta, tutti con matricola abrasa, e di un centinaio di cartucce calibro 12 e 16, contenute in calze e buste di cellophane. E’ la prima volta che vengono ritrovate e sequestrate armi con matricola abrasa nascoste in quella zona montuosa.

Sono in corso le indagini del Nucleo investigativo del Comando provinciale carabinieri di Cagliari, per verificare la provenienza e l’utilizzo delle armi sequestrate in altro reati contro le persone ed il patrimonio, anche attraverso esami dattiloscopici e balistici, al fine di identificare i soggetti utilizzatori che potrebbero averle impiegate illecitamente a vario scopo negli ultimi sei mesi nella zona del Sulcis.

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La parrocchia di San Pietro Apostolo, a Nuxis, sarà teatro domani, domenica 30 dicembre, dalle ore 17.00, del Concerto di Natale, organizzato in collaborazione con l’associazione genitori e le scuole di Nuxis. E’ prevista la partecipazione degli alunni della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola media di Nuxis.

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Ieri le critiche dei Riformatori sardi alla “legge sul cinema” della Giunta Pigliaru, oggi, puntuale, la replica dell’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena.

«Non so quale film in questi giorni stia andando in onda, ma è evidente che la Giunta guidata dal presidente Pigliaru abbia sistematicamente finanziato, dal 2015 in poi, quella che viene chiamata la Legge sul cinema. Ovvero, settore culturale importantissimo che in questi anni, insieme anche ai festival di promozione della lettura, ha portato l’isola nel mondo e, non esagero, persone da tutto il mondo nell’isola.»

Così l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, che ha inoltre precisato: «Abbiamo scommesso così tanto nel settore da investire sino a quasi 5milioni di euro nel solo 2018, e arriveremo a 6 nel 2019. Risorse gestite in parte dall’assessorato, attraverso le procedure a evidenza pubblica, e in parte affidate alla Fondazione Film Commission per l’attuazione dei propri fini statutari. Sono stanziamenti che coinvolgono tutta la filiera del cinema: dalla produzione alla distribuzione, dalla promozione alla didattica, passando per la formazione che si è voluta incoraggiare con la concessione di borse di studio dedicate ai giovani aspiranti al mestiere». 

L’assessore regionale della Cultura ha voluto anche sottolineare che un’attività che la legge non contempla è il sostegno all’esercizio cinematografico, tradizionalmente considerato commerciale e, pertanto, non di competenza dell’assessorato. «Tuttavia – ha detto Giuseppe Dessena – per quanto riguarda il suo risvolto culturale è stato anch’esso oggetto di interesse da parte della Giunta che ha approvato uno stanziamento di 250mila euro nella nuova legge di stabilità».

«L’assessorato del Turismo investe nelle produzioni cinematografiche perché la Sardegna diventi una destinazione sempre più competitiva e attraente anche attraverso la visibilità e le suggestioni garantite dalle produzioni cinetelevisive o per il web – aggiunge l’assessore del Turismo Barbara Argiolas -. In questo senso l’impegno con Lux Vide per l’Isola di Pietro per due anni consecutivi (stiamo già lavorando alla terza serie) con Gianni Morandi e l’accordo siglato nello scorso mese di luglio tra l’assessorato del Turismo e la Sardegna Film Commission con un investimento di quasi 2 milioni di euro per il Fondo Ospitalità e Location Scouting, in modo che le produzioni italiane e internazionali siano sempre più motivate a scegliere il nostro territorio per i loro prodotti. La crescita sotto il profilo numerico, del prestigio e del richiamo delle produzioni ospitate negli ultimi anni confermano la bontà delle nostre politiche, garantiscono visibilità alla Sardegna e segnano l’aumento costante dell’economica del comparto dei servizi e delle maestranze ad esso collegato.» 

«Lo straordinario lavoro fatto in questi anni credo sia sotto gli occhi di tutti – aggiungono Giuseppe Dessena e Barbara Argiolas -. Abbiamo avuto modo di vedere all’opera i nostri talenti e portare la Sardegna in tutte le manifestazioni e kermesse, nazionali e internazionali, ricevendo ogni genere di premi e riconoscimenti. Citiamo solo alcuni esempi, come il David di Donatello, La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu, il premio a Mario Piredda per il cortometraggio A casa mia, e ancora il prestigioso Premio Solinas, la partecipazione dei film prodotti in Sardegna nei più importanti festival nazionali e internazionali, e i nostri giovani registi, formatisi con le borse di studio regionali, o anche grazie ai percorsi didattici attivati con la legge. Pensiamo a tutti coloro che sono stati capaci di trovare  lavoro nei set, e ai festival cinematografici diventati prestigiosi appuntamenti di settore o rassegne tematiche che arricchiscono l’agenda culturale isolana. Se poi vogliamo stare strettamente a questi giorni, in sala al cinema abbiamo Ovunque proteggimi, il lungometraggio del regista sassarese Bonifacio Angius, film che sta riscuotendo importanti riconoscimenti di critica e di pubblico. Il film è stato realizzato anche grazie al contributo di circa 320mila euro della Legge cinema e sono stati impiegati attori e maestranze quasi totalmente sarde, determinando così importanti ricadute sul territorio.»

«Lo sceneggiatore di Ovunque proteggimi, Gianni Tetti, e un altro sassarese, Paolo Pisanu, hanno vinto il premio Solinas per la migliore sceneggiatura con “Tutti i cani muoiono da soli” – ha detto ancora Giuseppe Dessena – premio che gli addetti ai lavori, e non solo, sanno essere un prestigioso riconoscimento e traguardo. Sono personalmente molto orgoglioso che questo premio, assente da tempo, da quest’anno sia tornato finalmente in Sardegna, anche grazie alla legge cinema che, nell’ambito del Bando riservato ai premi ha potuto concedere 40mila euro.»

Ogni anno l’assessorato della Cultura, dopo l’approvazione di un programma di spesa deliberato in Giunta, pubblica 15 bandi: 6 destinati alla produzione (sviluppo di sceneggiature, cortometraggi per imprese e cortometraggi per persone fisiche, lungometraggi, opere prime e distribuzione), 5 destinati alla promozione (festival, rassegne, premi, circuiti, seminari e convegni), 2 destinati all’attivazione di percorsi di didattica del cinema per Scuole e Università, 1 dedicato a progetti di ricerca e sperimentazione sul cinema e l’audiovisivo, 1 per la concessione di borse di studio (quest’anno affidato a Film Commission per la formazione nell’ambito dell’animazione). 

I progetti relativi alla produzione sono valutati da una Commissione composta da esperti del settore, gli altri da Commissioni interne sulla base di parametri quantitativi. I risultati dei Bandi della produzione 2018 sono in corso di pubblicazione e prevedono la concessione di contributi a 32 beneficiari tra imprese e persone fisiche; le risorse stanziate per la promozione, didattica e ricerca, incrementate con la legge di assestamento, hanno consentito di accogliere tutte le istanze ammissibili, sostenendo complessivamente circa 50 progetti.

Il cinema è un settore al quale si è prestata particolare attenzione in questi anni, infatti alle somme stanziate per la legge debbono aggiungersi, i finanziamenti alle imprese culturali e creative, tra cui quelle del cinema, che l’assessorato ha messo a disposizione con i bandi Por Fesr 2014-2020, Culture lab, Domos de sa cultura, Identity 1 e 2: anche qui numerose imprese che si occupano di cinema sono risultate beneficiarie e, grazie a queste risorse, potranno acquistare materiali e attrezzature avanzate, formarsi adeguatamente per le nuove sfide del mercato, realizzare prodotti innovativi e promuoverli nei contesti internazionali. 

È un altro lungimirante investimento sul settore Cinema e nel territorio. Allestito nell’ex miniera di Carbonia, è uno spazio attrezzato per accogliere attività formative, divulgative e festival nazionali ed internazionali sul cinema, in un territorio noto per essere patria della crisi post-industriale e post-mineraria.

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E’ durissima la presa di posizione del consigliere regionale dei Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu, sulla chiusura del reparto di chirurgia pediatrica al CTO di Iglesias.

«La cancellazione del reparto – spiega Gianluigi Rubiu che ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale – costituisce la morte definitiva della sanità ospedaliera nel Sulcis Iglesiente, già colpito da pesanti tagli ai servizi sul territorio. Con la soppressione dell’unità all’interno della struttura sanitaria di via Cattaneo, i piccoli pazienti e le loro famiglie saranno costretti ad estenuanti viaggi verso il Brotzu di Cagliari. E’ l’ennesima sberla ai danni del Sulcis Iglesiente – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Una vergogna senza precedenti che ci riporta indietro di cinquant’anni, con l’apertura del prestigioso Ospedale Crobu, fiore all’occhiello della sanità sarda e quindi del sistema socio assistenziale iglesiente. La politica perversa della Giunta targata Pigliaru, con le riforme dell’accoppiata Arru-Moirano – conclude Gianluigi Rubiu – ha portato il nostro territorio ad un declino inesorabile, con disservizi da terzo mondo.»

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Il ministero dell’Interno ha approvato il progetto della Regione Sardegna finalizzato alla formazione linguistica dei migranti. L’intervento è inserito nel Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) e per la sua attuazione è disponibile un finanziamento di 647 mila euro.

Con questa iniziativa, denominata Sardinia L2, la Sardegna intende consolidare e rafforzare il sistema regionale di governance in materia di integrazione e inclusione degli immigrati facendo leva sul sistema dell’istruzione in capo ai Centri provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) con l’intento di agevolare e promuovere il loro inserimento nel tessuto sociale ed economico dei territori ospitanti.

«Il miglioramento delle competenze linguistiche – spiega l’assessore Filippo Spanu che ha delega sui flussi migratori – è un aspetto essenziale per consentire agli immigrati di avere un rapporto corretto con i diversi servizi del territorio. La conoscenza della lingua italiana contribuisce inoltre a rafforzare le relazioni con le comunità in cui i migranti vivono. Non c’è vera inclusione senza una piena padronanza dell’italiano che favorisce il dialogo e il confronto e agevola l’integrazione. Realizziamo questa azione – aggiunge l’assessore Filippo Spanu – insieme al Centro Provinciale Istruzione degli Adulti della Provincia di Cagliari e all’Ufficio scolastico regionale già meritoriamente impegnati nel campo della formazione di tanti richiedenti asilo che trovano nello studio opportunità di crescita umana e culturale e nuove occasioni di inserimento nel tessuto sociale delle comunità in cui vivono.»

L’obiettivo del progetto è quello di valorizzare il ruolo dei Centri provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) soprattutto attraverso processi di standardizzazione delle attività e dei materiali didattici, l’aggiornamento delle competenze dei docenti, il dialogo e lo scambio di buone pratiche a livello interregionale.

L’avviso del ministero dell’Interno, a cui la Sardegna ha aderito, era rivolto a regioni e province autonome per un importo di 36 milioni di euro.

«Per  non gravare sul bilancio regionale – conclude l’assessore Filippo Spanu – nel corso degli ultimi due anni la Giunta ha promosso e favorito l’accesso agli strumenti finanziari nazionali ed europei, come  il FAMI, con l’obiettivo di promuovere la realizzazione di azioni integrate per una migliore gestione del fenomeno migratorio in raccordo con i soggetti istituzionali, le associazioni e gli operatori impegnati a vario titolo e a vario livello nel processo di inclusione dei richiedenti e titolari di protezione internazionale presenti in Sardegna.»

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Il comune di Nughedu Santa Vittoria ha presentato ricorso al Tar della Sardegna contro gli atti di Regione e Areus che nel progetto di riforma della rete ospedaliera sarda hanno previsto la chiusura del Pronto Soccorso di Ghilarza con conseguente declassamento della sede a struttura destinata alle urgenze minori e a una prima stabilizzazione del paziente.

Una disputa legale annunciata in più occasioni pubbliche dal Sindaco del piccolo paese del Barigadu, Francesco Mura, per niente intimorito di avviare un contenzioso con la Regione per quella che giudica la madre di tutte le battaglie contro lo spopolamento del territorio «la garanzia dei servizi essenziali».

Il Sindaco Mura ha dato mandato all’avvocato Piero Franceschi di istruire il ricorso che, nello specifico, chiede l’annullamento della delibera approvata dall’Esecutivo guidato dal Presidente Francesco Pigliaru (la 51/21 del 16 ottobre 2018) e della delibera dell’Areus, l’Azienda Regionale dell’Emergenza e Urgenza della Sardegna (la n. 76 del 31.10.2018).

Atti ritenuti “Illegittimo” il primo e “pregiudizievole” il secondo, in quanto comportano «la chiusura della struttura di Chirurgia» si legge nel ricorso «decisiva per mantenere il Pronto Soccorso del Delogu, la cui funzione è essenziale per l’utenza» di Nughedu e di diversi altri Comuni del Barigadu che distano a 60 chilometri dall’Ospedale di Oristano e di Nuoro e addirittura 80 chilometri dal nosocomio di Bosa, contro gli attuali 16 chilometri da Ghilarza.

«L’ospedale di Ghilarza – sottolinea il sindaco Francesco Mura – vanta settori di specializzazione importanti quali Urologia, le Unità Operative di Medicina, Chirurgia Generale, Anestesia e Rianimazione, il Pronto Soccorso, il Laboratorio di Analisi: non vi sono giustificazioni per sopprimere un tale patrimonio ponendo a rischio la salute dei cittadini della zona. Considerando che Nughedu non dispone neppure di un’ambulanza a disposizione si dovrebbe attendere due ore per raggiungere il Pronto Soccorso di Oristano.»

Il ricorso pone l’accento sulla peculiarità del Barigadu (piccolissimi Comuni montani collegati con viabilità tortuosa di antica concezione, affacciati sul vasto Lago Omodeo) elementi che la Regione non ha tenuto in debita considerazione violando le norme che impongono standard qualitativi che impongono di considerare le “zone disagiate” con un occhio di riguardo quando si tratta di garantire i servizi di urgenza ed emergenza.

«Impugniamo la delibera della Regione perché, stante la situazione di disagio, la riorganizzazione avrebbe dovuto rafforzare il Pronto Soccorso di Ghilarza non sopprimerlo», conclude il sindaco Francesco Mura.

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Sarà Tosca la nuova madrina del Premio Bianca d’Aponte, il concorso per cantautrici di Aversa che nel 2019 arriverà all’importante traguardo della 15a edizione.

L’artista romana presiederà la giuria del Premio nelle finali del 25 e 26 ottobre 2019, quando interpreterà anche un brano di Bianca d’Aponte, l’artista di Aversa scomparsa prematuramente nel 2003.

Con l’annuncio della nuova madrina, prende il via il nuovo bando del Premio. La partecipazione è come sempre gratuita, la scadenza per le iscrizioni è fissata al 27 aprile 2019. Il bando completo e la scheda di partecipazione sono disponibili su: www.premiobiancadaponte.it o www.sonounisola.it .

Tosca (all’anagrafe Tiziana Tosca Donati) è cantante, attrice, ricercatrice musicale e sperimentatrice. Nel 1996 ha vinto il Festival di Sanremo assieme a Ron con il brano “Vorrei incontrarti tra cent’anni”, mentre l’anno dopo si è aggiudicata la Targa Tenco come migliore interprete con il suo album “Incontri e passaggi“. Molti negli anni i progetti discografici e live che l’hanno contraddistinta, così come le collaborazioni con artisti come Lucio Dalla, Ennio Morricone, Ivano Fossati, Chico Buarque, Renato Zero, Riccardo Cocciante. Il suo più recente disco è “Appunti musicali dal mondo” del 2017. Attualmente Tosca è impegnata anche nel coordinamento della sezione canzone dell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, percorso formativo rivolto a giovani cantanti e cantautori.

A precederla, nel ruolo di madrina del d’Aponte, sono state altre protagoniste del panorama musicale italiano: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Paola Turci, Fausta Vetere. Artiste di genere ed estrazione molto diverse, così come era la musica di Bianca d’Aponte.

Le finaliste del Premio a lei dedicato (che si avvale della direzione artistica di Ferruccio Spinetti) saranno selezionate da un Comitato di garanzia del Premio, composto come sempre da cantanti, autori e compositori di notevole rilievo nonché da operatori del settore e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000; per la vincitrice del Premio della critica “Fausto Mesolella” la borsa di studio sarà di € 800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi previsti vari altri premi assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.