19 April, 2024
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Raffaele Paci: «La Sardegna non rischia di perdere i fondi europei, è stata questa Giunta a recuperare i ritardi sulla precedente programmazione».

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«Un confuso elenco di affermazioni, in puro e strumentale stile pre-elettorale, che non trova riscontro nella realtà. Questo sono le dichiarazioni fatte oggi sui bandi del Por per le imprese. È vero, ci sono stati ritardi nella fase di avvio dei bandi, perché abbiamo scontato la assoluta novità del meccanismo, e io sono stato il primo a dirlo e a rammaricarmene, ma poi il sistema è andato a regime e abbiamo recuperato: i dati che forniamo, e che sono dati ufficiali consultabili da chiunque in qualunque momento, lo dimostrano. Ricordo poi che parliamo di soldi europei, per i quali ci sono regole severissime e procedure stringenti, e che non rispettarle significa andare incontro a sanzioni severissime, come in passato è già successo Quindi cari amici Riformatori, state tranquilli: la Sardegna non rischia affatto di perdere i fondi europei. Anzi, vi ricordo che è stata proprio questa Giunta a recuperare i ritardi sulla precedente programmazione, ritardi accumulati mentre al governo regionale c’eravate voi. E li ha recuperati così brillantemente da aver consentito di spendere il 104% di tutti i fondi europei 2007-2013 (anche questi dati certificati)».

Così l’assessore della Programmazione Raffaele Paci.

«L’attenzione di questa Giunta nei confronti delle imprese e del nostro tessuto produttivo è stata ed è massima, come mai prima d’ora. Abbiamo agito anche sulla leva fiscale, intervenendo sull’unico fronte di nostra competenza: abbiamo tenuto l’IRAP più bassa d’Italia, lasciando così 100 milioni in più nelle tasche degli imprenditori per i loro investimenti, e allo stesso tempo abbiamo messo a disposizione oltre 250 milioni attraverso i bandi, per ogni tipologia d’impresa e con diverse misure di finanziamento. E per primi siamo riusciti a pubblicare i bandi territorializzati, dopo anni di tentativi falliti. Purtroppo la burocrazia, che in tutti i modi abbiamo tentato di abbattere il più possibile, è il vero mostro da combattere, ma per farlo servono più poteri e più autonomia di intervento. Piacerebbe molto anche a me che tutto il sistema procedesse più rapido e spedito, ma ci sono migliaia di regole che frenano e ostacolano, centinaia di ricorsi, quintali di documentazioni: questo non significa però che è tutto fermo, anzi. Per quanto infine riguarda i rapporti con la Cina – conclude Raffaele Paci – mi aspetterei supporto e collaborazione per iniziative così significative e importanti per la nostra economia da parte di chi dice, ma evidentemente dice e basta, di avere a cuore il futuro della Sardegna.»

La situazione dei nuovi bandi per le imprese, che ricordiamo hanno messo a disposizione oltre 250 milioni, è la seguente.

In due anni, le pratiche lavorate dagli uffici sono state 1.340, considerato che anche le pratiche non ammesse sono state istruite. I ritardi della fase iniziale sono poi stati recuperati, ma va detto che il procedere delle pratiche in Regione è strettamente connesso anche alla rapidità con cui le imprese forniscono le documentazioni richieste (bancabilità, antimafia, documenti vari). Molto spesso, a pratica già istruita, si rende necessario chiedere un’integrazione della documentazione che non risulta completa, e questo comporta spesso ritardi e attese di mesi.

Il primo bando T1 è attualmente in fase di piena realizzazione con le 124 operazioni su circa 400 domande. Questo è stato il bando che ha presentato le maggiori difficoltà, perché ha scontato la novità dell’approccio (infatti circa il 70 % delle pratiche presentate non è stato ammesso).

Per quanto riguarda gli altri bandi (al netto del T3 che è stato appena pubblicato), la situazione è la seguente: su 855 operazioni presentate le non ammesse sono risultate 179, poco più del 20%. Si registra dunque un netto ridimensionamento rispetto al primo bando T1, segno che la nuova procedura è stata ormai acquisita e fatta propria dal sistema. La dotazione finanziaria prevista consente potenzialmente di finanziare circa 390 operazioni, ovvero il 60% delle domande validamente presentate: una percentuale che è in linea col numero reale delle imprese che mediamente risultano avere diritto al finanziamento, considerato il possibile scorrimento derivante da rinunce ed economie. La dotazione, dunque, è stata congrua. Per queste 390 domande valide, la situazione è la seguente: 59 pratiche ammesse e finanziate (circa 15%); 95 pratiche in attesa della documentazione da parte dell’impresa per l’adozione del provvedimento di concessione (circa 25%); 73 pratiche nella fase finale di istruttoria riassuntiva (circa il 20%); 163 pratiche in fase di istruttoria e di integrazione documentale (circa il 40%).  

Per quanto riguarda il T4, contratti di investimento per operazione da 5 a 20 milioni di euro: sono state presentate 97 manifestazioni di interesse, e di tutte è stata verificata l’ammissibilità; sulla base della dotazione finanziaria del bando (30 milioni) è stata avviata la fase negoziale per le prime 44 manifestazioni con i seguenti risultati: 6 non hanno proseguito; 7 hanno optato per altri strumenti finanziari (4 al contratto di sviluppo MISE, 1 al Fondo competitività, due in fase di presentazione); 12 hanno presentato la documentazione per l’accesso al contratto di investimento regionale e sono in fase avanzata di istruttoria; 19 devono presentare la documentazione.

 Infine, ci sono gli Accordi di sviluppo con il Ministero per lo sviluppo economico. Sono state avviate le procedure per la stipula di 6 accordi di programma con il MISE di cui 2 già siglati e 4 in fase di ultimazione da parte del Ministero; 2 accordi di innovazione già stipulati, sempre col Mise; 3 accordi con il MIPAF (Ministero per le politiche agricole e forestali) per contratti di filiera.  

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