19 April, 2024
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«Vogliamo favorire i nuovi processi di sviluppo del territorio ed il conseguente potenziamento dell’occupazione attraverso un approccio integrato che prevede la realizzazione di una pluralità di interventi capaci di contrastare gli effetti prodotti dalla crisi.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando l’approvazione da parte dell’assessorato regionale dell’Industria delle direttive regionali sulle sovvenzioni per la realizzazione di opere infrastrutturali nelle aree di crisi delle provincie di Sassari, Nuoro ed Ogliastra.

«Il nostro obiettivo è quello di agire sui fattori di svantaggio strutturale e sugli elementi che condizionano il rafforzamento e lo sviluppo di specifiche filiere produttive», ha osservato il presidente.

Le risorse che saranno impiegate per finanziare questo programma ammontano a 7 milioni e 710mila euro.

Destinatari dei benefici sono le amministrazioni comunali, le associazioni di Comuni, le Unioni di Comuni ed i Consorzi Industriali Provinciali.

«Stiamo lavorando per assicurare una prospettiva di crescita all’interno di quei territori strutturalmente svantaggiati o al centro di criticità che limitano la competitività degli insediamenti produttivi e delle aziende. Abbiamo approvato delle linee di indirizzo che premiano gli interventi nelle zone che hanno subìto spopolamento negli ultimi cinque anni. È importante dare un segnale alle comunità, garantendo servizi e condizioni di vantaggio per poter esercitare in quelle aree di crisi attività imprenditoriali», ha spiegato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili.

Sono ammessi alle sovvenzioni regionali le manutenzioni straordinarie e la messa in sicurezza di opere pubbliche e infrastrutture già esistenti, il completamento di opere pubbliche già realizzate, la bonifica e il recupero di insediamenti produttivi abbandonati o dismessi e la realizzazione (ex novo) di opere pubbliche e infrastrutture di interesse comunale o sovracomunale.

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Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si incontreranno a Bazoches-sur-Guyonne (Francia) presso la Jean Monnet House, un luogo simbolico per la storia dell’integrazione europea. Discuteranno del futuro dell’UE, compresa la prossima Conferenza sul Futuro dell’Europa, le attuali sfide geopolitiche, nonché le transizioni climatiche e digitali. 

Il presidente David Sassoli ha dichiarato: «Siamo in attesa di una nuova partenza per l’Europa. Le sfide interne ed esterne che ci attendono ci ricordano che l’Unione europea è più di un potere economico o di mercato, ma rappresenta i valori che tutti condividiamo e difendiamo. Le nostre riflessioni non dovrebbero dimenticare quanto possiamo essere più forti quando agiamo insieme». I tre presidenti concluderanno le discussioni con una dichiarazione comune, da leggere al Parlamento europeo a Bruxelles la mattina di venerdì 31 gennaio alle 11.00.

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Il test di screening avanzato non invasivo per le principali trisomie, per le donne sarde considerate a rischio alto e intermedio, deve essere gratuito!
È la richiesta che arriva dai consiglieri regionali dei Riformatori sardi, che in un’interrogazione indirizzata al presidente della Giunta Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu, puntano un faro sulle difficoltà delle donne sarde che non possono accedere al test NIPT, attendibile al 99%, perché troppo costoso.
Nell’interrogazione a firma Michele Cossa, Alfonso Marras, Aldo Salaris e Giovanni Antonio Satta, i consiglieri chiedono che venga istituito un tavolo tecnico con genetisti e ginecologi, finalizzato all’attivazione di un progetto extra LEA che consenta anche alle donne sarde a rischio intermedio/alto di anomalia cromosomica fetale di accedere sin d’ora al test NIPT in modo gratuito, evitando il rischio di aborto dell’amniocentesi.

«Il servizio deve rientrare tra quelli a carico del sistema sanitario, affinché tutte le donne abbiano le stesse opportunità e possano vivere con la stessa serenità tutti i nove mesi di gravidanza», è il monito dei consiglieri, che parlano di “battaglia di buon senso e civiltà”.
In altre Regioni italiane, come Toscana, Piemonte e Puglia ed di recente in Emilia Romagna, nell’attesa della piena rimborsabilità del NIPT da parte del Sistema Sanitario Nazionale, vengono comunque finanziati progetti extra LEA, mentre in Sardegna tutto tace e l’esame può essere eseguito esclusivamente presso il laboratorio di genetica dell’Ospedale A. Cao a totale carico economico delle pazienti al costo di 460 euro o in alternativa presso laboratori privati nazionali o stranieri a costi compresi tra i 500 e i 700 euro e oltre.
«Il test NIPT, pur introdotto all’interno dei LEA nel 2017, non è ancora erogato direttamente dal Sistema Sanitario Nazionale in quanto non è stata ancora completata l’indispensabile revisione del Nomenclatore tariffario – spiegano i consiglieri dei Riformatori sardi -. Si tratta di un’anomalia che rende bene l’idea della condizione di arretratezza nella quale ci troviamo. Nonostante l’Ospedale A. Cao dell’Azienda Brotzu sia da tempo all’avanguardia nelle attività di screening e diagnosi prenatale per le anomalie cromosomiche fetali e nonostante la Regione Sardegna abbia effettuato importanti investimenti in tecnologia e risorse umane presso il Presidio Ospedaliero proprio per rafforzarne la capacità diagnostica e di supporto alle donne gravide a rischio concludono i consiglieri dei Riformatori sardi – oggi ci ritroviamo in una condizione di assoluto ritardo che non fa bene alla Sardegna e ai sardi.»

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Nell’ambito di un progetto di riqualificazione e rigenerazione, in via Manno, a Carbonia, stamane gli operai della Somica hanno messo a dimora quattro nuovi alberi di pino che arricchiscono l’arredo di una delle principali strade cittadine, completano il set di alberature previsto da progetto e rendono sempre più verde ed accogliente la via.

«I nuovi alberi si adeguano alle linee direttive della Soprintendenza, che ha imposto tassativamente la piantumazione di alberi di pino al fine di riprodurre l’originaria conformazione e architettura del verde in via Manno, la sistemazione su un solo filare – anziché due – e la realizzazione delle gabbionature di contenimento per limitare al massimo i caratteristici effetti negativi legati all’apparato radicale. La messa a dimora di quattro nuovi pini si inserisce nel solco di un più ampio progetto di riqualificazione e restyling che abbraccia l’intera area situata tra piazza Marmilla e via Manno, con il riordino della viabilità, l’ampliamento dell’area parcheggi con disco orario, la nuova denominazione Largo Montuori, l’ampliamento delle aree verdi e il rifacimento di intere parti del pavimento di piazza Marmilla. Il nostro obiettivo è rendere sempre più bella ed attrattiva quella che un tempo veniva definita “la passeggiata” di Carbonia, che auspichiamo possa tornare ad essere un punto di incontro, aggregazione e socializzazione per tanti nostri concittadini», ha commentato il sindaco, Paola Massidda.

Con la piantumazione di 4 nuovi alberi sale a 8 il numero di pini di cui è dotata la strada.

«Sono stati scelti nuovi alberi di pino più piccoli rispetto a quelli attualmente presenti, con un apparato radicale proporzionato alla chioma rispetto a quelli di più grandi dimensioni – ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici, Gian Luca Lai -. Sono inoltre cresciuti in un vivaio in Sardegna e quindi già acclimatati rispetto agli altri pini provenienti da vivai toscani, onde ridurre al massimo la possibilità di morie come è successo nelle due precedenti occasioni.»
L’arredo urbano di via Manno verrà completato con il prossimo posizionamento dei nuovi cestini portarifiuti.

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, è intervenuto stamane alla firma del contratto con cui Ats ha affidato alla società Inso, aggiudicataria dell’appalto, la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori per la realizzazione del nuovo ospedale di San Gavino Monreale. All’incontro, che si è tenuto questa mattina a Cagliari, hanno partecipato gli assessori regionali della Sanità, Mario Nieddu, e della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, unico esponente del Medio Campidano nella Giunta Solinas, il commissario straordinario di Ats, Giorgio Steri, il sindaco di San Gavino Monreale, Carlo Tomasi, ed il direttore dell’attuale nosocomio, Sergio Pili.

«Stiamo mantenendo gli impegni con il territorio – ha detto Christian Solinas –. I sardi devono poter ricevere le cure in strutture moderne e adeguate. San Gavino Monreale e il Medio Campidano attendono da tempo risposte e oggi diamo un segnale forte a tutta la Sardegna.»

«Abbiamo compiuto un passo fondamentale per la realizzazione di un’opera necessaria per il Medio Campidano e di grande importanza per tutte le aree circostanti – ha aggiunto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu -. Una struttura sanitaria moderna concepita sugli attuali modelli per intensità di cure ed assistenza.»

La struttura, finanziata per 68 milioni di euro, sorgerà in un’area attigua al vecchio ospedale e avrà uno sviluppo in prevalenza orizzontale. Fra le caratteristiche principali, la suddivisione in tre blocchi: il blocco centrale, a corte, adibito alle degenze, e due fabbricati ‘di testata’ in cui troveranno posto, rispettivamente, la piastra tecnologica e l’accoglienza. Distaccati dall’ospedale, invece, gli edifici che ospiteranno l’asilo nido e la Centrale tecnologica.

La struttura ospedaliera è concepita in modo da destinare ai servizi diurni le aree più vicine all’accettazione e accoglienza, riservando la Piastra tecnologica ai servizi di diagnosi e cura a maggiore intensità.

«Ora lavoreremo affinché l’opera vada avanti senza ulteriori ritardi. La Sardegna ha bisogno di nuovi ospedali. Si spendono risorse importanti per la manutenzione di strutture vecchie e ormai obsolete per i moderni criteri di organizzazione sanitaria. Per essere efficiente la sanità ha bisogno anche di strutture adeguate ed il nuovo ospedale di San Gavino sarà in grado di dare risposte in termini di qualità dei servizi e delle cure», ha spiegato l’assessore della Sanità.

«Una battaglia – ha concluso l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis – lunga oltre vent’anni. Era il 1997 quando fu stilata la prima relazione in cui si rappresentava l’esigenza di dare al territorio del Medio Campidano una nuova struttura ospedaliera. Amministratori locali, organizzazioni sindacali e i cittadini oggi possono festeggiare insieme alla politica regionale la vera discontinuità rispetto al passato: dopo tante illusioni sono arrivati i fatti.»

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«L’apertura del ponte di Oloè è un segnale di rinascita per il territorio, un aiuto concreto per la mobilità e lo sviluppo della popolazione.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, che ha sottolineato il lavoro costante portato avanti in questi mesi: «La Regione ha lavorato intensamente e instancabilmente. Oggi possiamo restituire alle comunità un’infrastruttura fondamentale e considerare chiusa una vicenda che ha procurato dolore, disagi e senso di smarrimento in centinaia di famiglie ed imprese. La riapertura del ponte di Oloè – ha concluso il presidente della Regione – è motivo di soddisfazione per tutte le Istituzioni che insieme hanno contribuito a raggiungere questo atteso traguardo».

La riapertura al traffico dell’infrastruttura è stata preceduta da un incontro nella sede della Provincia di Nuoro a cui ha partecipato l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia. «Oggi è un giorno importante perché si restituisce alla popolazione quel diritto alla mobilità che per sette anni era stato loro negato – ha commentato l’assessore dei Lavori pubblici – ma il primo pensiero va alla famiglia dell’agente di polizia Luca Tanzi, che qui perse la vita». Roberto Frongia ha posto l’accento sull’unità di intenti e di azione di tutte le Istituzioni coinvolte: «Un doveroso ringraziamento va al Prefetto, al Tribunale Nuoro, alla Procura della Repubblica, ma anche e, soprattutto, ai comuni di Oliena e Dorgali e alla provincia di Nuoro che insieme alla Regione ha svolto un ruolo di coordinamento efficace, costante e inteso, che ha permesso di risolvere tutte le criticità e portare alla riapertura del ponte».

 

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«È necessario fornire quanti più strumenti per sfidare le avversità lavorative del momento, prima di tutto con la formazione di nuove professionalità che riescano ad inserirsi nei settori chiave del mercato del lavoro.» Lo ha dichiarato l’assessore del Lavoro e Formazione Professionale, Alessandra Zedda, in apertura dei lavori dell’International Job Meeting (IJM), il più importante evento dedicato al mondo del lavoro in Sardegna in programma da oggi sino al 30 gennaio nel quartiere fieristico di Cagliari.

«Tale obiettivo si può concretizzare nelle molteplici attività che l’Assessorato, in collaborazione con l’Aspal, l’Agenzia per le politiche attive del lavoro, sta realizzando. Prime tra tutte le “Work experience” che attraverso i tirocini curriculari offrono un’opportunità formativa altamente professionalizzante direttamente in azienda; esperienza preziosa non solo per i destinatari delle attività ma anche per gli imprenditori delle imprese sarde che hanno la possibilità di mettere a fuoco le capacità e le professionalità dello stagista, formandolo nella propria realtà aziendale», ha puntualizzato l’assessore Alessandra Zedda.

«L’intento dell’IJM – prosegue l’esponente della Giunta Solinas – è quello di consentire un costruttivo contatto diretto, presso gli appositi stand e i vari workshop, tra gli iscritti per un colloquio di tutte le aree disciplinari con le aziende nazionali, internazionali e di alta formazione.»

Questa edizione, dedicata alla creatività, all’innovazione e al Made in Italy, nella prima giornata è stata caratterizzata da due appuntamenti: il convegno “Giovani e Lavoro, Stato dell’arte e prospettive future”, al quale ha presenziato l’assessore Alessandra Zedda, con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione del mercato dell’occupazione alla luce dei trend attuali; e il convegno “Creatività e lavoro”, un incontro con focus dedicato agli stimoli che la creatività può generare nella cultura interattiva e il suo rapporto col mondo del lavoro. «Puntare sulla formazione per avere qualità», è il monito dell’assessore del Turismo Gianni Chessa.

«La Sardegna è unica – aggiunge l’assessore Gianni Chessa – dobbiamo riuscire a vendere l’autenticità e l’unicità che sono il simbolo della nostra Isola e per farlo dobbiamo saper cogliere le sfide che arrivano dall’innovazione e dai cambiamenti digitali. Il turismo è l’emblema delle trasformazioni in atto, che non dobbiamo temere ma che dobbiamo affrontare, e al tempo stesso rappresenta il punto di forza della nostra economia, anche e soprattutto attraverso le nuove professioni legate all’innovazione tecnologica.»

Durante le tre giornate, sono in programma anche una serie di iniziative collaterali finalizzate all’approfondimento di tematiche relative al mondo del lavoro in profonda e rapida trasformazione, come “Il salone dello studente”, la principale manifestazione sull’orientamento universitario, formativo e professionale che si pone di incontrare i giovani studenti che si affacciano al mondo del lavoro post-laurea o dello studio post-diploma e hanno la necessità di conoscere la realtà di un panorama estremamente complesso e variegato.

Per il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi, «il IJM è un grande centro per l’impiego all’aperto».

«Sono sempre di più – spiega Massimo Temussi – le imprese che si rivolgono ai CPI per selezioni e preselezioni finalizzate ad avere informazioni sui programmi e sugli incentivi occupazionali. Il nostro interesse è prendere in carico quelle persone che non sono riuscite a cogliere una delle oltre 6 mila opportunità di lavoro e aiutar loro nella ricerca attiva che oggi si fa prevalentemente con strumenti digitali.»

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Il comune di Bitti dedicherà due giornate al cinema isolano nell’ambito del progetto ‘Visioni made in Sardegna’ promosso dalla Fondazione Sardegna Film Commission e realizzato dall’Associazione Malik. Due le date in programma: giovedì 30 gennaio e giovedì 6 febbraio (entrambe alle 20.30, ingresso gratuito) al Cinema Ariston in via Deffenu. Questi i nove titoli in programma: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi e “L’Unica Lezione” di Peter Marcias.

Riflettori accesi, dunque, su una selezione di opere presenti alla rassegna cinematografica ‘Visioni Sarde’, una sezione del Festival ‘Visioni italiane’ organizzato dalla Cineteca di Bologna nella scorsa primavera. La rassegna è nata nel 2014 come vetrina per il cinema di qualità prodotto in Sardegna e per la valorizzazione dei giovani talenti sardi.

Il progetto ha per obiettivo la realizzazione di una rete di collaborazioni che coinvolgerà scuole, Comuni e centri di aggregazione sociale di tutta l’Isola per affrontare tematiche legate al territorio sardo. Le opere (41 in tutto tra film, audiovisivi, cortometraggi e documentari) sono state selezionate tra quelle prodotte nell’ambito del progetto ‘Heroes 20.20.20’, promosso dalla Fondazione Sardegna Film Commission e nato dalla necessità di informare i cittadini sulle azioni di risparmio ed efficientamento energetico attive e disponibili in Sardegna.

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Sin dalla sua nomina ad assessore regionale dell’Industria, la dott.ssa Anita Pili, 37 anni, ha messo in campo la sua esperienza lavorativa per affrontare le questioni più urgenti che, ancora insolute, necessitavano di un approccio immediato.
Le emergenze che attanagliano l’Isola sono tante e richiedono di essere affrontate con un impegno continuo e totale.
Nei primi nove mesi, Anita Pili ha cercato di imprimere una svolta e in numerosi ambienti, politici, sindacali, imprenditoriali ed industriali, sono stati apprezzati lo sforzo e l’impegno profusi.
Quando ha assunto l’incarico di assessore dell’Industria, come ha trovato la situazione e quali sono stati gli interventi più urgenti messi in campo?
«Fin dal mio insediamento ho affrontato con impegno e determinazione la sfida di poter concorrere alla trasformazione del settore industriale sardo, rendendolo un modello efficiente, competitivo ed ecosostenibile.
In questi mesi ho provveduto ad acquisire la conoscenza di tutte quelle realtà aziendali che sono interessate da situazioni di estrema criticità e necessitano di una complessa fase di rilancio, con la predisposizione di strumenti incisivi per trovare una soluzione, che stiamo faticosamente ricercando con il contributo delle forze sindacali e delle aziende coinvolte.
La strada intrapresa non è semplice, ma sono certa che con l’impegno la soluzione arriverà.
Gli interventi più urgenti sui quali ci siamo impegnati sono legati alle crisi più sentite nel territorio regionale.
Una tra tutte, la vertenza Eurallumina, per la quale la Giunta regionale ha saputo dare un forte segnale verso la ripartenza, attraverso l’approvazione della VIA, in stallo ormai da troppi anni.
Contestualmente, ci stiamo occupando quotidianamente delle vertenze Sider Alloys, Keller, RWM, Chimica verde e Porto Canale, ma anche Carbosulcis, ex fluorite di Silius, Miniera di Olmedo e tante altre criticità.»
Nel panorama industriale che necessita di interventi urgenti, c’è la vertenza Sider Alloys.
«La vertenza Sider Alloys si inserisce in un contesto territoriale già fortemente ferito e compromesso dalla crisi industriale che da anni affligge il Sulcis Iglesiente. L’ultimo tavolo della vertenza si è svolto qualche giorno fa al ministero dello Sviluppo economico e siamo convinti che la situazione si possa sbloccare positivamente, consentendo un accordo tra Enel ed Azienda.
Anche in questa occasione, ho ribadito la necessità di mettere l’azienda in condizioni di ripartire, consentendo la ripresa produttiva di un presidio industriale di primaria importanza non soltanto per il contesto regionale, ma nazionale.
In ogni caso attraverso il governo regionale abbiamo manifestato tutta la disponibilità che ci è concessa dalla legge per venire incontro alla proprietà, ma con la garanzia che quest’ultima sia responsabile nel portare avanti le attività previste dal piano industriale.
In tempi brevi sarà riconvocato il comitato tecnico di cui fa parte il ministero e l’assessorato regionale all’industria che ha il compito di monitorare lo stato di avanzamento degli investimenti.»
Quali sono per lei le priorità?
«Per ogni vertenza esistono problemi specifici e differenti e bisogna di volta in volta trovare soluzioni adeguate, ma l’elemento che le accomuna è il tema energia. Nei mesi scorsi, insieme ad un team competente dell’assessorato, abbiamo lavorato incessantemente alla modifica del Pniec che traccia il percorso energetico che la Sardegna dovrà affrontare in linea con gli obiettivi fissati a livello europeo per l’Italia.
La strategia energetica per la Sardegna ha come obiettivo un sistema basato sull’economia circolare nei processi produttivi industriali. Affrontare la transizione energetica verso solo fonti rinnovabili, sarà la vera sfida della nostra Isola per i prossimi anni.
Insieme al presidente Christian Solinas ed al resto della Giunta regionale abbiamo pertanto dato da subito un segnale inequivocabile di condivisione degli obiettivi e di collegialità nelle azioni da portare avanti, per dare risposte e raggiungere risultati concreti.
Inoltre, anche dal punto di vista normativo, stiamo cercando di dare impulso ad un sistema procedurale più snello ed efficiente che permetta di abbattere i costi per i privati e per le imprese.
Attraverso ‘agenda industria’, stiamo dando voce ed ascoltando tutte le parti sociali, sindacali ed imprenditoriali, per confrontarci e costruire un piano che dia prospettiva e visione allo sviluppo industriale sardo per i prossimi anni.
L’attenzione è rivolta, soprattutto, ad uno sviluppo sostenibile e responsabile, prediligendo l’innovazione verso un’industria 4.0, e l’incentivazione delle attività a basso impatto ambientale, orientate sempre di più verso una prospettiva Green e Smart.»
Armando Cusa

L’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili.

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Domani, mercoledì 29 gennaio, alle ore 11.00, a Villa Devoto, in via Oslavia 2 a Cagliari, il presidente della Regione, Christian Solinas, terrà una conferenza stampa per la presentazione del progetto SPTF “Space Propulsion Test Facility”, finanziato da Avio in collaborazione con la Regione Sardegna e il MISE, relativo alla costruzione di un banco di prova per motori a liquido (LRE, Liquid rocket engines) e di un impianto per la realizzazione di componenti in carbon-carbon a Perdasdefogu, all’interno del Poligono sperimentale di interforze di Salto di Quirra. Interverranno Giacomo Cao, presidente del Distretto Aerospaziale della Sardegna (DASS), e Giulio Ranzo, Ad di Avio.