19 April, 2024
Home2020Aprile (Page 5)

[bing_translator]

Alessio Gaggioli è nato a Carbonia il 30 gennaio 1976. Ha indossato i primi pattini in tenerissima età, mostrando subito grandi qualità e conquistando le prime vittorie nelle gare regionali, con la società Euralsulcis guidata dal presidente Sandro Usai e dal tecnico Mariano Fenu. A distanza di alcuni anni dai trionfi di Luana Pilia, ha portato nuovamente alto il nome della città di Carbonia e i “4 Mori” della Sardegna in tutto il mondo.

Il suo palmares riporta complessivamente ben 41 titoli italiani, 23 titoli europei e due record del mondo sulla distanza dei 500 metri (uno presente nel Guinness dei primati, edizione 2003, come massima velocità media raggiunta sui pattini), 8 medaglie d’argento e 6 medaglie di bronzo ai campionati del mondo.

Tra i risultati di maggiore prestigio raggiunti da Alessio Gaggioli nei campionati europei, ricordiamo le tre medaglie d’oro su pista a Barañain, in Spagna, nel 1994, sulle distanze dei 500 metri sprint, 1.500 in linea e 10.000 all’americana; le due medaglie d’oro su pista a Saint Brieuc, in Francia, nel 1996, sulle distanze dei 300 metri a cronometro e dei 500 sprint; la medaglia d’oro su pista a Roseto degli Abruzzi, nel 1997, sulla distanza dei 300 metri a cronometro; e, infine, la medaglia d’oro su pista a Latina, nel 2000, sulla distanza dei 300 metri a cronometro.

Alessio Gaggioli ha ricevuto dal CONI la medaglia d’oro al valore atletico, il primo grado delle medaglie al valore atletico.

Oggi Alessio Gaggioli lavora e risiede a Londra.

Brano tratto dal libro “Dalla Carbosarda alla Pol. Carbonia – Io c’ero!”, di Elvio Verniani, Giampaolo Cirronis Editore.

Nella foto di copertina, Alessio Gaggioli giovanissimo, al centro, con il tecnico Mariano Fenu e le compagne di società Monica Uccheddu e Manuela Fulgheri.

[bing_translator]

Luana Pilia è nata a Carbonia il 6 dicembre 1968. Si è avvicinata al pattinaggio a rotelle fin da giovanissima, con la maglia della società Pattinaggio a rotelle Carbonia guidata dal presidente Angelo Labate, nella quale il padre Luigi si occupava della preparazione tecnica. Luana Pilia è arrivata alla piena maturità tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90, quando in 4 stagioni ha centrato i massimi traguardi sia a livello europeo sia mondiale.

La prima medaglia d’oro tricolore a Santa Maria Nuova (Ancona) il 6 luglio 1986; la prima continentale, nel 1988, a Gujan Mestras (Francia), nei 500 metri su strada. Nel 1989 la definitiva consacrazione: 3 medaglie d’oro ai campionati del mondo di Hastings (Nuova Zelanda), nei 500 in linea, 1.500 in linea e 5.000 metri all’americana; 6 medaglie d’oro ai campionati europei a Madalena Pico Azores (Portogallo), 3 su pista (300 a cronometro, 1.000 in linea e 5.000 all’americana) e 3 su strada (300 a cronometro, 500 sprint e 5.000 in linea); 1 medaglia d’oro ai World Games di Karlsruhe (Germania).

Altra pioggia di medaglie d’oro nel 1990: 2 ai campionati del mondo su strada a Bello (Colombia), nei 500 in linea e nei 5.000 all’americana; e 7 ai campionati europei ad Inzell (Germania): 4 su pista (500 sprint, 1.000 in linea, 3.000 in linea e 5.000 ad eliminazione; e 3 su strada: 1.000 in linea, 5.000 in linea e 5.000 all’americana). L’ultima medaglia d’oriridata nel 1991, a Ostenda, in Belgio, nei 3.000 in linea.

Luana Pilia ha ricevuto dal CONI 5 medaglie d’oro al valore atletico, il primo grado delle medaglie al valore atletico. Oggi Luana Pilia lavora e risiede con la famiglia a Milano.

Brano tratto dal libro “Dalla Carbosarda alla Pol. Carbonia – Io c’ero”, di Elvio Verniani, Giampaolo Cirronis Editore.

Nella fotografia di copertina, Luana Pilia sul podio di uno dei trionfi iridati; nelle altre due fotografie, in una con il grande maestro Pinuccio Dettori e l’allora assessore dello Sport del comune di Carbonia Sandro Fois; nell’altra con il suo preparatore atletico Tore Casu, scomparso prematuramente diversi anni fa.

[bing_translator]

«Un uomo non muore mai, se c’è qualcuno che lo ricorda». E’ questo il messaggio con il quale, in un manifesto funebre affisso sui muri di Calasetta, la sindaca Claudia Mura, gli assessori, i consiglieri di maggioranza e minoranza, si sono uniti alla Famiglia Rombi nel ricordo del grande Maestro Bruno che con la sua arte ha portato lustro «al nostro Paese e ricchezza nelle nostre vite».

Bruno Rombi è morto lunedì, a Genova, all’età di 89 anni.

Docente, poeta, scrittore, saggista, giornalista, opinionista, pittore, uomo di grande cultura, Bruno Rombi era dotato di non comune sensibilità ed umanità. Sono tanti i suoi scritti, peraltro tradotti e pubblicati anche all’estero. Pur essendo vissuto a Genova, è rimasto sempre intimamente legato alla Sardegna e, soprattutto, a Calasetta, dove è nato e ha vissuto fino all’età di 31 anni. A lui si deve l’istituzione della Pro Loco calasettana e l’invenzione della Festa dell’Uva, la manifestazione più importante del paese, fintanto che la viticoltura è stata la principale attività lavorativa dei Calasettani.

[bing_translator]

I carabinieri della compagnia di Carbonia, impegnati dall’inizio dell’emergenza del Coronavirus nel controllo capillare del territorio per garantire la sicurezza dei cittadini ed il rispetto delle disposizioni governative e regionali, in questi giorni, sono stati protagonisti anche di gesti di sostegno alla popolazione per alleviare le difficoltà e i disagi quotidiani nonché di accoglienza e informazione per confortare le preoccupazioni dei cittadini. Tra le attività svolte, si segnala la collaborazione dei carabinieri con l’istituto IPIA Emanuela Loi di Carbonia per la distribuzione di personal computer per consentire lo svolgimento dell’attività didattica. Sono una quindicina i dispositivi, tra tablet e pc, dati in comodato d’uso e messi a disposizione dalla dirigente dell’Istituto, consegnati, a domicilio, dai carabinieri delle varie Stazioni dislocate sul territorio per consentire agli studenti residenti in altri comuni di poter fruire della didattica a distanza, e poter completare il percorso di studi. I Comuni interessati dalle consegne sono Teulada, Tratalias, Santadi, San Giovanni Suergiu, Sant’Antioco, Narcao, Nuxis, Giba, Cortoghiana, Carloforte, Calasetta.

Oltre a ciò, tra le iniziative promosse dall’Arma vi è anche il servizio gratuito, nato da un accordo sottoscritto tra l’istituzione e Poste Italiane, in base al quale i pensionati che non hanno possibilità di delegare familiari o vicini, si rivolgono alla più vicina stazione dei Carabinieri per il ritiro della pensione. Tale progetto, oltre che favorire la limitazione della mobilità alle persone più a rischio in caso di contagio da Covid-19, mira anche a tutelare gli anziani impedendo che, andando da soli in strade deserte a ritirare le somme, possano venir presi di mira da criminali.

In quest’ottica, a Carbonia, i carabinieri della stazione hanno aiutato un’anziana donna a ritirare la pensione, evitandole spostamenti o possibili furti o truffe. I militari, presi immediati contatti con il direttore dell’ufficio postale affinché il denaro venisse consegnato nelle mani del comandante di stazione, hanno raggiunto l’abitazione della donna ultrasettantacinquenne consegnandole la prima pensione.

[bing_translator]

Le micro e piccole imprese del settore turistico della Sardegna possono presentare da oggi la domanda di partecipazione al bando per il finanziamento con il quale la Regione – con una procedura tempestiva – consente di erogare prestiti da 30 a 70 mila euro a tasso zero con un preammortamento di 24 mesi.

«Questo strumento di sostegno rappresenta un aiuto concreto nei confronti delle micro e piccole aziende dell’Isola in un momento di grande difficoltà economica ed è cumulabile con i 25mila euro erogati dal decreto ‘Cura Italia’. Il finanziamento è rivolto anche alle aziende con un unico dipendente o nelle quali lo stesso imprenditore sia lavoratore. Inoltre, il preammortamento consente la posticipazione della restituzione della somma erogata nel 2022, ovvero dopo 2 anni dalla sottoscrizione del contratto», precisa l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda.

La dotazione finanziaria complessiva di questa misura di sostegno è di 15 milioni di euro, finanziata ai sensi dell’art. 7 della Legge regionale n. 8 del 9 marzo 2020, con possibilità di incremento delle risorse in caso di un numero elevato di domande.

Possono richiedere il finanziamento le imprese con sede operativa ubicata nel territorio della Regione Sardegna e con codice attività economica ATECO 2007.

L’invio delle richieste può essere effettuato a partire da oggi ed entro e non oltre le ore 23:59 del 31/07/2020, tramite gli strumenti informatici disponibili sul SIL Sardegna.

[bing_translator]

Il deputato del M5S Nardo Marino ha presentato un ordine del giorno che impegna la Camera ad adottare immediate misure necessarie per tutelare i cittadini che risiedono nelle Isole minori, nell’ambito delle misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19.

«Nella Regione Sardegna e nello specifico nord dell’Isola, dove il fenomeno della diffusione del virus Covid-19 ha avuto una diffusione allarmante, la rapidità d’intervento per scongiurare il peggioramento del quadro clinico dei pazienti è di fondamentale importanzaspiega Nardo Marino -; la crescente diffusione del virus Covid-19 nelle Regioni insulari e il rischio che lo stesso virus si diffonda nelle isole minori che a causa dei tagli alla sanità si trovano prive delle tutele sanitarie garantite invece sul restante territorio nazionale, rischia di aumentare i disagi di aree già in forte crisi socio-economica.»

«Alcune isole minori come quella di La Maddalena, oggetto della recente circolare dell’Ats che ha depotenziato l’ospedale Paolo Merlo da “Emergenza- urgenza” a “Punto di primo intervento” sono a tutt’oggi prive di un pronto soccorso, di ambulanze medicalizzate e di un servizio di elisoccorso stabile ed immediato che le colleghi con la struttura sanitaria avanzata più vicina in tempi non solo rapidi ma utiliaggiunge il deputato del M5S -. Il declassamento comporta l’impossibilità di trattare, laddove si verificasse, un caso Covid-19 con la rapidità d’intervento che in taluni casi si è dimostrata salvifica per la vita dei pazienti affetti da Covid-19. L’istituto superiore di Sanità ha chiarito come la riduzione della mobilità dei cittadini sia fondamentale per il contenimento della diffusione del virus, ma se dobbiamo limitare gli  spostamenti lo dobbiamo fare anche per quelli da e per le isole minori garantendo però la presenza di presidi territoriali organizzati idonei per la presa in carico del percorso di emergenza-urgenza, per l’erogazione di servizi delle cure primarie e per la gestione territoriale ambulatoriale-domiciliare delle patologie croniche nonché per la presa in carico dei pazienti oncologici e dializzati; garantendo la funzione di pronto soccorso con i relativi servizi di supporto.»

«Tenuto conto che la gestione della sanità è di competenza regionale, il dover garantire il diritto alla salute in maniera eguale in tutto il territorio, comprese le Isole minori, compete allo Stato – conclude Nardo Marino -, l’ordine del giorno impegna il Governo, nell’ambito dell’adozione delle misure urgenti indicate per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, a disporre l’applicazione immediata delle misure necessarie per tutelare i cittadini che risiedono nelle Isole minori.»

[bing_translator]

«Anche le colf e le badanti, tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori che prestano il proprio servizio a domicilio purtroppo stanno subendo le drammatiche conseguenze della crisi economica legata all’epidemia da Coronavirus. Molte famiglie hanno preferito rinunciare al prezioso contributo di questi lavoratori per preservare la propria salute e quella del collaboratore stesso, limitando al minimo i contatti sociali anche all’interno delle proprie abitazioni. Non solo: molti tra loro sono rimasti senza occupazione anche perché gli stessi datori di lavoro stanno facendo i conti con l’incertezza economica, presente e futura. Per questo all’interno dell’Accordo Quadro per l’erogazione della cassa integrazione in deroga in Sardegna il 26 marzo scorso era stata prevista l’istituzione di un contributo regionale una tantum di 600 euro in favore delle lavoratrici e dei lavoratori domestici rimasti senza lavoro a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Purtroppo, ad oggi quanto previsto dall’Accordo Quadro per colf e badanti non ha ancora avuto attuazione e questi lavoratori, rimasti inaspettatamente a casa, non hanno potuto beneficiare di alcun tipo di sussidio. La Regione Sardegna quindi deve attivarsi con urgenza per dare un sostegno economico a queste persone dando immediata attuazione a quanto previsto dall’Accordo Quadro siglato dalla Giunta regionale e dalle organizzazioni sindacali.»

Questa la richiesta contenuta nella mozione presentata dalla capogruppo del M5S Desirè Manca (e sottoscritta dai consiglieri del M5S Michele Ciusa, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas) che impegna il presidente Christian Solinas e la Giunta a porre in essere tutte le azioni necessarie per dare immediata attuazione a quanto previsto dal Titolo III dell’Accordo Quadro per l’erogazione della cassa integrazione in deroga in Sardegna ai sensi dell’art. 22 del decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020.

«Non dimentichiamoconclude Desirè Mancache i lavoratori domestici e le badanti, la maggior parte delle quali oltretutto operano nelle case degli anziani, quindi a contatto con le persone più esposte al Covid-19, rappresentano un pezzo importante del welfare del nostro Paese e un supporto indispensabile per le nostre famiglie. Non possiamo attendere oltre. Non possiamo tollerare che la Regione accumuli ancora ritardi inaccettabili: il contributo deve arrivare a questi lavoratori al più presto possibile.»

[bing_translator]

La Regione Sardegna si sta attrezzando per affrontare adeguatamente la “Fase 2” all’interno delle proprie strutture e da ieri, nell’assessorato regionale degli Affari generali in viale Trieste, è in funzione una termocamera bispectrum con software di riconoscimento facciale, efficace anche in presenza di mascherine, che rileva la temperatura corporea.

«Per primi stiamo realizzando un progetto pilota con l’obiettivo di garantire la totale sicurezza dei lavoratori e dei cittadini che dovranno accedere agli uffici regionali – ha detto l’assessore degli Affari generali, Valeria Satta -. Tutti saranno sottoposti al controllo della temperatura corporea prima dell’accesso, in totale sicurezza e nel pieno rispetto della privacy. Se la temperatura dovesse risultare superiore o uguale ai 37,5 gradi non sarà consentito l’accesso agli uffici, secondo quanto prescritto nel protocollo. Garantiremo supporto e consulenza sull’innovazione tecnologica a tutto il sistema Regione.»

«In queste settimane, sono numerose le azioni messe in campo per la sicurezza ed abbiamo utilizzato l’importante esperienza maturata nel progetto sulla videosorveglianza, che nei prossimi giorni rilanceremo ha concluso Valeria Satta -, sottoscrivendo la convenzione operativa con le Prefetture ed integrando le telecamere in dotazione coi sensori per il rilevamento della temperatura a distanza di sicurezza.» 

[bing_translator]

Il comune di Carbonia ha pubblicato il testo completo dell’ordinanza n. 11 del 26 aprile 2020 emanata dal Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19.

Il provvedimento dispone che il prezzo finale di vendita al consumo delle mascherine facciali chirurgiche non può essere superiore, per ciascuna unità, a 50 centesimi, al netto dell’imposta sul valore aggiunto.

Di seguito pubblichiamo il link dell’ordinanza emessa dal commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19:

https://www.comune.carbonia.su.it/avvisi/avvisi-vari/item/3178-prezzo-massimo-di-vendita-delle-mascherine-chirurgiche-0-50-centesimi

[bing_translator]

Una serie di interventi concreti per correre in soccorso alle aziende agrituristiche dell’isola che rischiano di non poter rialzare più la testa, travolte dalla crisi indotta dall’emergenza coronavirus. La ricetta salva agriturismo è proposta dalla Cia Sardegna, che davanti alle enormi difficoltà economiche che le aziende sarde sono costrette a fronteggiare a causa delle restrizioni imposte dal Covid-19, ha individuato le linee di azione immediato:

  • attuare immediatamente e in maniera semplificata le misure economiche contenute nei provvedimenti finora approvati o in corso di conversione in legge;
  • individuare soluzioni concrete per rilanciare le prospettive di sviluppo di uno dei settori che caratterizzano e valorizzano la qualità del comparto primario sardo, oltre che essere fondamentali componenti del sistema sociale ed economico isolano.

Per le aziende dell’agriturismo la situazione attuale è drammatica e se non si interverrà immediatamente il futuro sarà ancora più difficile: la pandemia ha azzerato i flussi turistici alla vigilia della primavera e in vista della stagione estiva con conseguenze drammatiche anche sul fronte della ristorazione che, in agriturismo, risulta particolarmente strategica in quanto direttamente connessa all’attività aziendale agricola. Di pari passo la sospensione delle scuole e dei viaggi d’istruzione ad esse collegate ha inciso negativamente sul sistema delle fattorie didattiche che, nella maggior parte dei casi, costituiscono una forma importante di diversificazione dell’attività agrituristica.

Davanti questo scenario la Cia Sardegna avanza una serie di proposte strategiche:

  • Provvedere alla sospensione (orizzonte temporale di un anno) dei principali versamenti contributivi e previdenziali ma anche delle rate sui mutui e sui prestiti già in essere che rischiano di non poter essere evasi per mancanza di fatturato.
  • Costituzione di un Fondo settoriale per il risarcimento dei danni diretti aziendali assumendo la variazione di fatturato, tra il 2020 e al triennio 2017-2019, quale variabile per accertare le reali perdite reddituali.
  • Incentivi per rilanciare il turismo attraverso l’adozione di specifici coupon/buoni che i turisti (italiani e stranieri) possono utilizzare a copertura parziale della spesa sostenuta presso le strutture agrituristiche presenti sul territorio nazionale.
  • Incentivo, per i turisti italiani, sotto forma di diritto alla detrazione fiscale del 19% di parte delle spese sostenute presso le strutture agrituristiche presenti sul territorio nazionale.
  • Per i viaggi di istruzione nelle fattorie didattiche annullati, riprogrammazione per il prossimo anno, con i costi a carico dello Stato e non delle scuole;
  • Cancellazione della tassa sui rifiuti (la Tari), e della tassa SIAE per rinnovo abbonamento per musica d’ambiente.
  • Sospensione per il 2021 della tassa di soggiorno.
  • Sblocco delle graduatorie Psr di quest’anno per gli investimenti in agriturismo considerando anche la possibilità di un aumento dell’importo di spesa.
  • Risolvere urgentemente i dubbi interpretativi tra alberghi e altre strutture ricettive, nell’ambito delle attività consentite ai sensi dei provvedimenti in essere per gestire l’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Oltre a questi interventi, in funzione delle eventuali riaperture delle attività, c’è da affrontare la difficoltà di approvvigionamento dei Dispositivi di Protezione Individuale e l’incertezza rispetto alle regole codificate per ridurre i rischi sanitari nelle strutture agrituristiche.