19 April, 2024
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Maria Laura Orrù (Progressisti): «No alla privatizzazione delle spiagge libere»

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«Non è un segreto che la stagione turistica di quest’anno sarà caratterizzata da un drastico calo delle presenze esterne. Il settore turistico ha bisogno di quelle certezze sollecitate agli inizi di Maggio anche dagli assessori comunali al turismo che hanno scritto alla Giunta, senza mai ricevere risposta. E’ evidente che l’assenza della Regione anche in questa fase delicata porta alcune amministrazioni a compiere fughe in avanti, annunciando la chiusura delle spiagge libere o raddoppiando l’estensione delle concessioni demaniali a discapito della spiaggia libera disponibile gratuitamente per tutti i cittadini. Sarebbe grave che nel totale silenzio della Regione si avviasse, a fari spenti, una nuovo tentativo di privatizzazione delle coste sarde, questa volta ai danni dei tanti che ogni anno frequentano le spiagge libere dell’isola.»

Così Maria Laura Orrù, consigliera regionale dei Progressisti, interviene sul futuro della stagione turistica nell’isola e sulle misure di restrizione adottate dalla Regione per vietare l’accesso alle spiagge.

«Già da alcune settimane altre Regioni avevano allo studio protocolli e misure specifiche per consentire l’accesso e la fruizione delle spiagge da parte dei cittadini. Il Governo ha definito, nel frattempo, le misure da adottare nei tratti liberi e negli stabilimenti. In Sardegna, regina delle spiagge e del mare pulito, è ancora tutto fermo, nonostante siano già stati riaperti i parchi pubblici, sia stata consentita l’attività sportiva all’aria aperta e in tutto il territorio regionale sia stata autorizzata dalla Regione anche la pesca, sportiva e amatoriale

Sulle criticità che renderebbero complicata la fruizione delle spiagge libere Maria Laura Orrù evidenzia che «non possiamo aspettarci in Sardegna gli stessi problemi di disponibilità di arenile che avranno invece altre Regioni alle prese con occupazioni private dell’arenile fino al 90% del litorale. La fruibilità delle nostre spiagge per chi non può permettersi il costo del noleggio di lettini e ombrelloni può essere garantita anche col distanziamento tra i bagnanti secondo le indicazioni di sicurezza. Sono convinta che anche quest’anno ci siano tutte le possibilità per garantire ai sardi sia la disponibilità dei servizi balneari a pagamento che l’accesso gratuito ai tratti di spiaggia libera».

Con il 79,4% di spiaggia libera sui 595 chilometri di estensione lineare del litorale sabbioso l’isola detiene anche il miglior rapporto tra spiaggia libera e concessioni demaniali per uso turistico-balneare. La rilevanza del caso Sardegna diventa evidente di fronte al dato medio italiano che vede il 42% di tratti costieri disponibili alla balneazione occupati dai soli stabilimenti balneari.

«La nostra è la regione con la maggiore estensione di spiagge libere e con la più ampia disponibilità di litorale libero rapportata alla popolazione residente – prosegue la consigliera -. La necessità di approntare le necessarie misure di sicurezza non diventi in alcun modo un pretesto per estendere in modo incontrollato le concessioni demaniali e assaltare i beni collettivi. Non si costringano le famiglie, già provate dalla crisi economica, a prolungare gioco forza le restrizioni anche durante il caldo torrido annunciato per le prossime settimane

L’esponente del centrosinistra annuncia la presentazione di una mozione dei Progressisti per chiedere alla Giunta di affrontare tutte le questioni con gli enti locali, responsabili, peraltro, della gestione dei tratti di spiaggia libera da concessioni balneari.

«Senza un coordinamento generale da parte della Regione i Comuni si ritrovano a gestire in solitudine questioni delicate che impatteranno anche sul turismo interno, unica certezza economica e occupazionale in questo periodo di grande emergenza. Se ciascuno dei 100 comuni costieri dovesse adottare protocolli, orari di accesso e modalità di distanziamento, tutti diversi tra loro, si aggiungerebbe ulteriore stress a cittadini e famiglie che per quest’estate di tutto hanno bisogno meno che di starsene rinchiusi in casa e rinunciare a momenti di recupero psicofisico per non incappare in nuovi cavilli burocratici e in ulteriori spese difficilmente sostenibili.

La Giunta eviti lo stesso pasticcio creato con l’R(t) comunale e ragioni insieme agli enti locali prima di prendere decisioni avventate. Attivi urgentemente un tavolo con i Comuni per concordare linee di azione condivise a tutela del settore turistico e della sostenibilità economica delle vacanze dei sardi. Servono strumenti tecnologici già utilizzati dai cittadini in questi mesi per supportare l’accesso ai luoghi pubblici. Con la giuste applicazioni anche le amministrazioni locali sarebbero in grado di programmare gran parte degli aspetti connessi con l’accesso e la regolare fruizione delle spiagge. Con la disponibilità di appositi fondi regionali che garantiscano la vigilanza quotidiana sul rispetto delle misure di distanziamento si riuscirebbe, allo stesso tempo, a tutelare le spiagge anche dai fenomeni di abbandono di rifiuti e di occupazione impropria della aree destinate al transito dei bagnanti.»

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