29 March, 2024
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Carbonia-Latina, una sfida che parte da lontano, dal 26/10/1947. Le due squadre si affrontarono allo stadio Comunale di Carbonia nella giornata d’esordio del campionato di serie C, la partita terminò 2 a 2, con goal di Badas e Mario Fiori per la Carbosarda di Stefano Perati, Plini e Lulli per il Latina. Al ritorno si impose il Latina, 2 a 1, ancora con goal di Badas per la Carbosarda, doppietta di Plini per il Latina. La Carbosarda concluse il campionato al secondo posto con 38 punti, alle spalle del Tivoli (45), a pari punti con Civitavecchia e San Lorenzo; il Latina si classificò 8°, con 30 punti.

L’anno successivo, Carbosarda e Latina vennero inserite in gironi diversi, ma le loro strade si incrociarono nuovamente, per due stagioni consecutive, nel girone C della serie C. Nel campionato 1949/1950, nuovo pareggio per 2 a 2 al Comunale di Carbonia, con goal di Donatini e Lasi per la Carbosarda, doppietta di Strolighi per il Latina. Nel girone di ritorno, largo successo del Latina, 4 a 0, con goal di Rinaldi e tripletta di Strolighi. La Carbosarda con 40 punti si classificò al 10° posto, il Latina terminò 15° con 39 punti.

Nel campionato 1950/51 primo ed unico successo della Carbosarda nei 14 confronti diretti complessivi nella storia delle due squadre, 3 a 0, il 24 dicembre 1950, con goal di Adam e doppietta del “mitico” Carlo Zoboli (allora segnare due goal in una partita, per un terzino destro, era un’autentica impresa). La formazione di quella Carbosarda: Antoniani, Zoboli, Buttarelli, Tanelli, Michelucci, Lazzari, Adam, Perni, Ferrari, Miniati, Cattaneo. All. Perati. Al ritorno, altra vittoria con ampio margine del Latina, 5 a 0, con goal di Strolighi, Strocchi, Forte e doppietta di Rinaldi. La Carbosarda concluse il campionato all’8° posto con 40 punti, il Latina 14° con 36 punti.

Le due squadre si ritrovarono l’una di fronte all’altra, nel campionato di serie D, per ben quattro stagioni consecutive, la prima nel 1965. Doppio successo per il Latina, 2 a 0 a Carbonia, goal di Carnevali e Crociara; 1 a 0 in casa, goal di Guarniero. Il Latina sfiorò la promozione in serie C, secondo con 48 punti ad un solo punto dal Frosinone promosso; il Carbonia concluse il campionato al 12° posto con 30 punti.

Nel campionato 1966/1967, 1 a 1 a Latina, il 6 novembre 1966, con goal di Carnevali per il Latina e di un giovanissimo Aldo Scopa per il Carbonia. La formazione del Carbonia allenato da Moscardo: Fumi, D’Arpa, Cacciapaglia, Scopa, Orani, Savigni, Boi, Mereu, Marconi, De Gradi, Corda Ugo. 1 a 0 per il Latina al ritorno a Carbonia, con goal di Guarniero. Latina 5° a fine campionato con 38 punti, Carbonia 16° con 26 punti.

Nel campionato 1967/1968, due successi per il Latina: 2 a 0 a Carbonia, con goal di Guarniero e Cassin; 4 a 0 a Latina con doppiette degli stessi Guarniero e Cassin. Il Latina dominò quel campionato, collezionando ben 50 punti che gli avrebbero dato la promozione se non fosse stato penalizzato di ben 13 punti e scivolò al 5° posto con 37 punti. Il Carbonia terminò 14° con 30 punti.

Gli ultimi due confronti tra Carbonia e Latina, risalgono al campionato di serie D 1968/69, girone F, con il compianto Giulio Ravot in panchina. l’8 dicembre 1968, a Latina, non ci fu partita, finì 4 a 0 per il Latina, con goal di Crociara, Carnaroli e doppietta di Cavallini. Al ritorno, a Carbonia, il Latina vinse ancora, quella volta di misura, 1 a 0, con goal di Cassin. Il Latina vinse il campionato, con 48 punti, riscattando così la grande delusione dell’anno precedente. Per il Carbonia fu una stagione triste, ultimo posto con 21 punti, con retrocessione in Lega Dilettanti. Questa l’ultima formazione che affrontò il Latina: Corda Andrea, Fois, Mereu, Pisanu, Rinaldo, Baseggio, Giugia, De Gradi, Zoboli Hubert, Boschetto, Corda Ugo.

Il bilancio dei confronti tra le due squadre, registra 1 vittoria del Carbonia, 3 pareggi e ben 10 vittorie del Latina. 31 i goal del Latina, 9 quelli del Carbonia.

I precedenti tra Carbonia e Latina non si fermano ai campionati, perché le due squadre si affrontarono nella fase eliminatoria della Coppa Italia, nella stagione 1982/1983, la prima la promozione del Carbonia in serie C2, sotto la guida di Checco Fele. E questi recedenti sono favorevoli al Carbonia che superò il turno imponendosi nel girone a quattro con Frosinone, Quartu Sant’Elena e Latina, con 8 punti frutto di due vittorie e quattro pareggi. Il Latina si classificò ultimo, con 3 punti, frutto di 3 pareggi e 3 sconfitte.

Dopo aver superato il Frosinone per 2 a 1 con goal di Pino Tocco e Floriano Congiu, il 25 agosto 1982 il Carbonia sconfisse il Latina al Comunale per 2 a 0, con goal di Floriano Congiu e del giovanissimo Francesco Borelli. Questa la formazione: Tronci, Fenu, Pusceddu, Zaccolo Sequi, Mura, Tocco (Borelli), Zaccheddu (Scopa), Congiu Marco (Erriu), Congiu Floriano, Pillosu. La partita del mini girone di ritorno, a Latina, si concluse in parità, 1 a 1, con goal do Tassiero per il Latina e Pino Tocco per il Carbonia. La formazione: Tronci, Fenu, Pusceddu, Mura, Scopa, Sequi, Tocco, Zaccheddu, Zaccolo, Congiu Marco, Congiu Floriano (Erriu), Pillosu.

Nel turno successivo, il Carbonia venne eliminato dal Campania, che si impose 3 a 2 a Carbonia (fu la seconda partita del grande Mario Brugnera che esordì in maglia biancoblù tre giorni prima in campionato a Pontedera) e pareggio per 1 a 1 a Napoli. A Carbonia i goal vennero realizzati per la squadra di Checco Fele da Adriano Novellini e Marco Congiu; autogoal di Marco Congiu, Sorbello e Nobile per il Campania. La formazione del Carbonia: Tronci, Fenu, Pusceddu, Bodano, Sequi, Pardini, Novellini, Congiu Marco (Congiu Floriano), Zaccheddu (Erriu), Brugnera, Pillosu (Tocco). A Napoli, goal di Liguori per il Campania e Pino Tocco per il Carbonia. La formazione del Carbonia: Tronci, Fenu, Pusceddu, Bodano, Sequi, Mura, Novellini, Zaccolo, Congiu Marco (Pillosu), Brugnera (Erriu), Congiu Marco (Tocco).

Oggi, dopo quasi 52 anni dall’ultima sfida di campionato, Carbonia e Latina si ritrovano l’una contro l’altra, al Comunale di Santadi, per la 15ª giornata di andata del girone G del campionato di serie D. Il Latina è secondo in classifica, con 25 punti, a pari punti con Vis Artena e Savoia, con 11 partite giocate; il Carbonia è 5°, con 23 punti in 13 partite giocate. Il Carbonia arriva da tre vittorie consecutive: 3 a 2 al Giugliano (in trasferta), 2 a 1 al Muravera (in casa, a Santadi) e 2 a 0 all’Afragolese (in trasferta). Dirige Gabriele Sacchi di Macerata, assistenti di linea Massimiliano Moretti di San Benedetto del Tronto e Daljit Singh di Macerata. Fischio d’inizio alle 14.30, purtroppo, a porte chiuse. Diretta streaming nazionale gratuita sulla pagina Facebook della Lega Nazionale Dilettanti.

Giampaolo Cirronis

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E’ stato presentato questa sera, nella Sala Blu del Centro culturale di via Grazia Deledda, a Iglesias, il libro di Franco Reina che racchiude 80 anni di storia di calcio rossoblu Monteponi Iglesias, in 960 pagine, Giampaolo Cirronis Editore. Il calcio rossoblu dagli albori, metà degli anni Venti, al 2005, con gioie e delusioni, tra alti e bassi, attraverso la guerra, il periodo dorato gestito dall’azienda Monteponi e la fase successiva, nella quale solo la grande passione di dirigenti, tecnici e calciatori, ha permesso di continuare a coltivare la grande passione per il gioco del calcio, fenomeno sportivo ma anche sociale.

Franco Reina, già autore della storia della Carbosarda Carbonia calcio e della storia della Coppa Santa Barbara, ha condotto un lavoro di ricerca straordinario, grazie al quale è riuscito a ricostruire passo dopo passo, partita dopo partita, anno dopo anno, 80 anni di storia calcistica, con tabellini, classifiche, statistiche, aneddoti e tante, tantissime fotografie, che costituiscono una testimonianza preziosissima, il tutto racchiuso in un volume che non potrà mancare nelle librerie degli sportivi e, soprattutto, di chi quella storia ha contribuito a scriverla, da calciatore, allenatore, dirigente o anche semplice ma appassionato tifoso.

Alla presentazione erano presenti molti dei protagonisti della storia rossoblu, del passato più o meno recente. Dopo il saluto del presidente del Consiglio comunale, Daniele Reginali, e l’introduzione di Andrea Marras, il calciatore con il maggior numero di presenze, poi allenatore ed ora presidente dell’associazione Vecchie Glorie rossoblù, è intervenuto l’autore, Franco Reina. Si sono poi susseguiti numerosi interventi: da Piero Muscas, dirigente per tanti anni, che ha ripercorso il periodo della gestione di Alvaro Amarugi, a Nino Falchi, uno dei più amati, sia da calciatore sia da allenatore; da Giorgio Cuccu a Giampaolo Cau e Fulvio Cabiddu; da Rino Varsi a Francesco Massole; da Riccardo Illario a Bruno Corda.

Ma nella sala erano presenti tanti altri: da Adriano Novellini a Rino Pianta; da Mario Mureddu ad Antonello Carusi; da Pierpaolo Racugno a Paolo Atzori; da Ottavio Pisu a Ignazio Baldanza; da Franco Gallozzi a Piero Cadeddu; da Gianni Melis a Donnino Casteggio; da Aventino Cinus a Fabio Cau; da Alessandro Leone a Walter Poncellini, da Mario Cuccu a Carlo Cruccas, dirigente da circa mezzo secolo… E c’era anche la figlia maggiore del compianto Ugo Corda, scomparso recentemente.

Nel corso della serata sono stati ricordati anche i tanti protagonisti di questa storia, che purtroppo non ci sono più, dai più anziani a coloro che sono mancati negli ultimi anni: Mariano Dessì, Roberto Sequi, Gianni Giganti, Marco Congiu, Carlo Guzzetti, Chicco Rais ed il già citato Ugo Corda…

Nell’occasione, è stata presentata anche l’associazione Vecchie Glorie Iglesias Calcio, con un’esposizione di fotografie che ripercorrono la storia della gloriosa società rossoblu.

 

 

 

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Un viaggio tra le pagine più belle della storia del calcio biancoblu, dal 1939 al 1983, è quello che propone il libro “Dalla Carbosarda alla Pol. Carbonia … Io c’ero”, di Elvio Verniani, Giampaolo Cirronis Editore, presentato nella tarda mattinata nei locali del Ristorante “Mari e Monti”, in via Roma 50, a Carbonia.

In 176 pagine formato A4, circa 300 fotografie ricostruiscono le esperienze vissute dall’autore in oltre 50 anni, prima da bambino-tifoso e calciatore del settore giovanile, poi da fotografo, dirigente e per sette anni presidente (dal 1976 al 1983), nel periodo che vide la squadra promossa prima dalla Promozione alla serie D, poi dall’Interregionale alla serie C2.

Alla presentazione hanno partecipato una trentina di ex calciatori biancoblu degli anni 60-‘70-’80, tra loro Adriano Novellini, capocannoniere della squadra che nella stagione 1981/82 conquistò la promozione in C2 con 25 goal in 29 partite (oltre ai 4 realizzati in Coppa Italia), che abbiamo intervistato.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215254438422185/

Durante la presentazione, curata da Luciano La Mantia, oltre all’autore Elvio Verniani, sono intervenuti don Amilcare Gambella, parroco della chiesa di San Ponziano, autore della prefazione al libro; Adriano Novellini; Giampaolo Cirronis, editore del libro e giornalista che ha seguito, raccontato e descritto i campionati del Carbonia negli ultimi 40 anni; e Franco Reina, autore del libro “Carbonia, Carbosarda – Passione per la squadra biancoblu”, editato dallo stesso Giampaolo Cirronis.

Al termine della presentazione, una decina di ex calciatori biancoblu hanno partecipato al pranzo con l’autore, l’editore, alcuni ex dirigenti e tifosi.

Il libro domani mattina, intorno alle 11.00, verrà presentato all’Enocaffè, in via Costituente 1, a Carbonia.

                 

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Pillole di storia calcistica: la radiocronaca della vittoria di San Gavino con il Monreale del 14/03/1982 (doppietta di Adriano Novellini) che diede il via al filotto di 8 vittorie consecutive finali che portò il Carbonia in C2.

Da quel giorno la squadra di Checco Fele non conobbe più ostacoli, rivelandosi più forte di tutti gli avversari: 2 a 0 alla Nuorese; 1 a 0 ad Alghero; 2 a 1 al Sorso; 2 a 0 a Oristabno con la Tharros; 2 a 0 a Guspini; 1 a 0 all’Olbia; 3 a 1 a Bonorva con il Thiesi.

Classifica finale: Carbonia 50, Alghero 46, Olbia 45, Calangianus 33, Guspini e Sennori 31, Sorso e Tempio 30, Ilvarsenal 28, Monreale 27, Nuorese 26, Sinnai 25, Isili 23, Thiesi 22, Tharros 19, Iglesias 14. Carbonia promosso in C2; Thiesi, Tharros e Iglesias retrocesse in Promozione regionale.

Radiocronaca Monreale - Carbionia 1 a 2 del 14 marzo 1982

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Floriano Congiu 1 copiaRenzo Cappellaro 2

Una doppietta di Floriano Congiu ha dato la vittoria al Carbonia (2 a 1 sul Sant’Elena) nel 1° Memorial Renzo Cappellaro, disputato questo pomeriggio allo stadio Carlo Zoboli di Carbonia. La rete del Sant’Elena è stata messa a segno da Elio Biondi.

Per onorare la memoria di Renzo Cappellaro si sono ritrovati in tanti, ex calciatori di Carbonia e Sant’Elena, due delle squadre allenate dal tecnico vicentino in Sardegna, scomparso il 14 ottobre 2014, all’età di 77 anni.

Nato a Vicenza il 12 maggio 1937, Renzo Cappellaro iniziò a giocare al calcio nelle giovanili del Lanerossi Vicenza, con la quale vinse il prestigioso Torneo di Viareggio per due anni consecutivi, nel 1954 e 1955, aggiudicandosi anche la classifica dei marcatori (conserva quel primato, raggiunto qualche anno fa dall’attuale centravanti della Nazionale, Ciro Immobile). Giunse alla prima squadra nel campionato di serie A 1957/58 e in cinque stagioni collezionò con la maglia biancorossa 56 presenze e 21 reti.

Lasciò il “suo” Vicenza nell’estate del 1961 per vestire la maglia grigia dell’Alessandria, con la quale vinse la classifica dei cannonieri del campionato di serie B, con 21 reti (36 presenze). L’anno successivo passò al Lecco, poi al Cagliari, nell’estate del 1963. Con la maglia rossoblù, al primo anno, conquistò una storica promozione in Serie A, al termine del campionato 1963/64, realizzando 9 reti. Dopo due stagioni in serie A (complessivamente, in tre campionati, collezionò 63 presenze e 16 reti), ritornò in serie B con il Genoa, per poi passare al Potenza. Appese le scarpette al chiodo quando era ancora giovane, a 32 anni.

Iniziò subito la carriera di allenatore, nella giovanili della Sambonifacese e dello Schio, ma è in Sardegna che riuscì a togliersi le migliori soddisfazioni. Il debutto alla Nuorese (1974/75), poi a Latina (1975/76), ancora a Nuoro (1978/79), Quartu Sant’Elena (1979/80), quindi a Carbonia, in serie D, nella stagione 1980/81, presidente Elvio Verniani. Fu quello, nella prima parte, il miglior campionato della sua carriera. Era il Carbonia di Adriano Novellini, Giampaolo Zaccheddu, Guido Accardi, Floriano e Marco Congiu, Aldo Scopa, Carlo Pusceddu, Giuseppe Mura, Marco Manconi e Mondo Mameli, Pierino Aresu, Roberto Sequi, Marco Fenu, Luciano Gambula, Rino Pianta, Pino Tocco, e ancora di Ugo Corda, Egidio Cossu, il compianto Sandro Piras, Mauro Virdis e Walter Lindiri, che nel catino di Bacu Abis, dove giocava per l’indisponibilità dello stadio comunale , per l’intero girone d’andata e la prima giornata del ritorno, incantò tutti, dominando letteralmente il campionato. Chiuse il girone d’andata in testa alla classifica con 28 punti (13 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte). L’inizio fu scoppiettante: 1 a 0 a Santa Maria degli Angeli con goal di Guido Accardi, primo ko a Viterbo per 0 a 1, riscattato con tre vittorie consecutive: 4 a 0 all’Audax Rufina con goal di Zaccheddu, Floriano Congiu, Adriano Novellini e Pierino Aresu; 2 a 1 a Terracina con doppietta di Adriano Novellini e 1 a 0 al Calangianus con goal di Floriano Congiu.

Dopo la sconfitta di Olbia, 0 a 1, il 2 novembre 1980, goal di Gianni Muresu, il Carbonia di Renzo Cappellaro infilò una splendida serie positiva, con sei vittorie e un pareggio in sette giornate, iniziata una bella vittoria per 3 a 1 nel derby interno con l’Iglesias, un’impresa per 3 a 0 a Cecina, il 5 a 1 all’Isili, l’1 a 1 sul campo del Frosinone (oggi in serie A) , l’1 a 0 al Foligno, l’impresa all’Acquedotto di Sassari contro la Torres, battuta 1 a 0 con uno splendido goal di Marco Congiu e la vittoria con la Romulea, al ritorno allo stadio Comunale, 1 a 0. Il 4 gennaio giunse la sconfitta di Velletri, 2 a 1, riscattata con le vittorie sulla Lodigiani, 3 a 1 (doppietta di Adriano Novellini) e sull’Angelana, 3 a 2 (doppietta di Pino Tocco). Fu a quel punto che la squadra cominciò a balbettare e, giornata dopo giornata, a perdere terreno rispetto alle principali concorrenti, Frosinone e Torres, che era riuscita a fermare rispettivamente con un pari ed una vittoria sui loro campi, nel corso del girone d’andata. Renzo Cappellaro non riuscì a capacitarsi dell’involuzione della sua creatura ed il girone di ritorno si tramutò in un’autentica sofferenza per i tanti tifosi che si erano esaltati per quattro mesi: 6 sole vittorie, 3 pareggi e ben 8 sconfitte, per complessivi 13 punti ed il quarto posto finale, alle spalle delle promosse Torres e Frosinone e del Terracina.

La grande amarezza lasciò il segno e la società mineraria l’anno successivo affidò la guida della squadra a Checco Fele, che con la conferma dei migliori giocatori ed alcuni inserimenti (Pietro Pillosu, Gianni Tronci, Sergio Bodano, Riccardo Erriu e Leopoldo Pardini) riuscì a scrivere una delle pagine più belle della storia calcistica del Carbonia, centrando la promozione in serie C2, nella primavera del 1982.

L’esperienza di Renzo Cappellaro alla guida del Carbonia ricominciò due anni più tardi, in C2, presidente Benigno Atzori. Con un organico completamente rivoluzionato, dopo un buon avvio (2 a 0 a Montevarchi con goal di Fabrizio Rizzola e Giovanni Leone e pari interno con la Massese, 2 a 2, con goal di Giovanni Leone e Floriano Congiu) e tre vittorie interne consecutive (alla 7ª giornata 1 a 0 all’Olbia, con goal di Sandro Zaccolo; alla 9ª 1 a 0 allo Spezia con goal di Luca Rivetta; all’11ª 1 a 0 alla Torres con goal di Giuseppe Innella) , la squadra biancoblù iniziò a balbettare e nell’ultimo scorcio di stagione, con una classifica allarmante, i dirigenti decisero di esonerare Renzo Cappellaro e di affidare la guida tecnica della squadra a Ugo Corda. Il cambio sortì l’effetto desiderato, il gruppo reagì e riuscì a centrare il traguardo della salvezza con 29 punti, grazie alla miglior classifica avulsa rispetto allo Spezia, alla Vogherese e, soprattutto, all’Olbia, alla Nuorese e all’Imperia, che finirono nel campionato Interregionale.

La carriera di Renzo Cappellaro, di fatto, si concluse lì, perché nelle stagioni successive il tecnico vicentino si dedicò alla cura dei giovani. Lascia un bellissimo ricordo tra quanti hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo, sia per le qualità tecniche sia per quelle umane e, come già sottolineato, sono stati tanti quelli che si sono ritrovati allo stadio “Carlo Zoboli” di Carbonia, per ricordarne ed onorarne la figura di sportivo e, soprattutto, di uomo.

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Venerdì 11 settembre, allo stadio “Carlo Zoboli” di Carbonia, alle 16.30, si svolgerà il 1° Memorial Renzo Cappellaro.

Centravanti del Cagliari dal 1963 al 1966 e tecnico di diverse squadre, tra le quali il Carbonia, che guidò per due stagioni in serie D, nel campionato 1980/81 e in serie C2, nel campionato 1984/85, Renzo Cappellaro se n’è andato il 14 ottobre 2014, all’età di 77 anni.

Nato a Vicenza il 12 maggio 1937, iniziò a giocare al calcio nelle giovanili del Lanerossi Vicenza, con la quale vinse il prestigioso Torneo di Viareggio per due anni consecutivi, nel 1954 e 1955, aggiudicandosi anche la classifica dei marcatori (conserva quel primato, raggiunto qualche anno fa dall’attuale centravanti della Nazionale, Ciro Immobile). Giunse alla prima squadra nel campionato di serie A 1957/58 e in cinque stagioni collezionò con la maglia biancorossa 56 presenze e 21 reti.

Lasciò il “suo” Vicenza nell’estate del 1961 per vestire la maglia grigia dell’Alessandria, con la quale vinse la classifica dei cannonieri del campionato di serie B, con 21 reti (36 presenze). L’anno successivo passò al Lecco, poi al Cagliari, nell’estate del 1963. Con la maglia rossoblù, al primo anno, conquistò una storica promozione in Serie A, al termine del campionato 1963/64, realizzando 9 reti. Dopo due stagioni in serie A (complessivamente, in tre campionati, collezionò 63 presenze e 16 reti), ritornò in serie B con il Genoa, per poi passare al Potenza. Appese le scarpette al chiodo quando era ancora giovane, a 32 anni.

Iniziò subito la carriera di allenatore, nella giovanili della Sambonifacese e dello Schio, ma è in Sardegna che riuscì a togliersi le migliori soddisfazioni. Il debutto alla Nuorese (1974/75), poi a Latina (1975/76), ancora a Nuoro (1978/79), Quartu Sant’Elena (1979/80), quindi a Carbonia, in serie D, nella stagione 1980/81, presidente Elvio Verniani. Fu quello, nella prima parte, il miglior campionato della sua carriera. Era il Carbonia di Adriano Novellini, Giampaolo Zaccheddu, Guido Accardi, Floriano e Marco Congiu, Aldo Scopa, Carlo Pusceddu, Giuseppe Mura, Marco Manconi e Mondo Mameli, Pierino Aresu, Roberto Sequi, Marco Fenu, Luciano Gambula, Rino Pianta, Pino Tocco, e ancora di Ugo Corda, Egidio Cossu, il compianto Sandro Piras, Mauro Virdis e Walter Lindiri, che nel catino di Bacu Abis, dove giocava per l’indisponibilità dello stadio comunale, per l’intero girone d’andata e la prima giornata del ritorno, incantò tutti, dominando letteralmente il campionato. Chiuse il girone d’andata in testa alla classifica con 28 punti (13 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte). L’inizio fu scoppiettante: 1 a 0 a Santa Maria degli Angeli con goal di Guido Accardi, primo ko a Viterbo per 0 a 1, riscattato con tre vittorie consecutive: 4 a 0 all’Audax Rufina con goal di Zaccheddu, Floriano Congiu, Adriano Novellini e Pierino Aresu; 2 a 1 a Terracina con doppietta di Adriano Novellini e 1 a 0 al Calangianus con goal di Floriano Congiu.

Dopo la sconfitta di Olbia, 0 a 1, il 2 novembre 1980, goal di Gianni Muresu, il Carbonia di Renzo Cappellaro infilò una splendida serie positiva, con sei vittorie e un pareggio in sette giornate, iniziata una bella vittoria per 3 a 1 nel derby interno con l’Iglesias, un’impresa per 3 a 0 a Cecina, il 5 a 1 all’Isili, l’1 a 1 sul campo del Frosinone (oggi in serie A), l’1 a 0 al Foligno, l’impresa all’Acquedotto di Sassari contro la Torres, battuta 1 a 0 con uno splendido goal di Marco Congiu e la vittoria con la Romulea, al ritorno allo stadio Comunale, 1 a 0. Il 4 gennaio giunse la sconfitta di Velletri, 2 a 1, riscattata con le vittorie sulla Lodigiani, 3 a 1 (doppietta di Adriano Novellini) e sull’Angelana, 3 a 2 (doppietta di Pino Tocco). Fu a quel punto che la squadra cominciò a balbettare e, giornata dopo giornata, a perdere terreno rispetto alle principali concorrenti, Frosinone e Torres, che era riuscita a fermare rispettivamente con un pari ed una vittoria sui loro campi, nel corso del girone d’andata. Renzo Cappellaro non riuscì a capacitarsi dell’involuzione della sua creatura ed il girone di ritorno si tramutò in un’autentica sofferenza per i tanti tifosi che si erano esaltati per quattro mesi: 6 sole vittorie, 3 pareggi e ben 8 sconfitte, per complessivi 13 punti ed il quarto posto finale, alle spalle delle promosse Torres e Frosinone e del Terracina.

La grande amarezza lasciò il segno e la società mineraria l’anno successivo affidò la guida della squadra a Checco Fele, che con la conferma dei migliori giocatori ed alcuni inserimenti (Pietro Pillosu, Gianni Tronci, Sergio Bodano, Riccardo Erriu e Leopoldo Pardini) riuscì a scrivere una delle pagine più belle della storia calcistica del Carbonia, centrando la promozione in serie C2, nella primavera del 1982.

L’esperienza di Renzo Cappellaro alla guida del Carbonia ricominciò due anni più tardi, in C2, presidente Benigno Atzori. Con un organico completamente rivoluzionato, dopo un buon avvio (2 a 0 a Montevarchi con goal di Fabrizio Rizzola e Giovanni Leone e pari interno con la Massese, 2 a 2, con goal di Giovanni Leone e Floriano Congiu) e tre vittorie interne consecutive (alla 7ª giornata 1 a 0 all’Olbia, con goal di Sandro Zaccolo; alla 9ª 1 a 0 allo Spezia con goal di Luca Rivetta; all’11ª 1 a 0 alla Torres con goal di Giuseppe Innella) , la squadra biancoblù iniziò a balbettare e nell’ultimo scorcio di stagione, con una classifica allarmante, i dirigenti decisero di esonerare Renzo Cappellaro e di affidare la guida tecnica della squadra a Ugo Corda. Il cambio sortì l’effetto desiderato, il gruppo reagì e riuscì a centrare il traguardo della salvezza con 29 punti, grazie alla miglior classifica avulsa rispetto allo Spezia, alla Vogherese e, soprattutto, all’Olbia, alla Nuorese e all’Imperia, che finirono nel campionato Interregionale.

La carriera di Renzo Cappellaro, di fatto, si concluse lì, perché nelle stagioni successive il tecnico vicentino si dedicò alla cura dei giovani. Lascia un bellissimo ricordo tra quanti hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo, sia per le qualità tecniche sia per quelle umane e sicuramente saranno tanti quelli che l’11 settembre si ritroveranno allo stadio “Carlo Zoboli” di Carbonia, per ricordarne ed onorarne la figura di sportivo e, soprattutto, di uomo.

Parenti ed amici, tra i quali tanti ex compagni delle squadre in cui ha militato da calciatore, soprattutto del Carbonia, e medici ed operatori dell’Ospedale Brotzu e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, dove ha ricoperto per tantissimi anni l’incarico di direttore sanitario, hanno dato l’estremo saluto, questa mattina, all’ospedale Brotzu di Cagliari, a Roberto Sequi, spentosi ieri all’età di 58 anni, vittima di un male incurabile. Roberto Sequi è stato accompagnato in questo suo ultimo viaggio proprio dall’ospedale Brotzu, dove ha concluso la sua carriera professionale da direttore sanitario dell’Azienda (la cerimonia funebre si è svolta nella Cappella dell’ospedale). E’ ricordato da tutti per quanto ha fatto nella lunga carriera sportiva da calciatore, in quella assai più lunga professionale da medico e dirigente sanitario e per le straordinarie qualità che ne hanno fatto, soprattutto, un grande uomo.

Nato a Cagliari l’11 febbraio 1957, Roberto Sequi è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Cagliari, dove, dopo aver fatto tutta la trafila, venne aggregato alla prima squadra ed esordì in serie B con Lauro Toneatto in panchina, nella stagione 1976/77, collezionando una sola presenza. In estate venne ceduto all’Iglesias, dove è stato brillante protagonista di alcuni campionati di serie D.

Al termine del campionato 1979/80, venne ceduto al Carbonia con Mauro Manconi, Guido Accardi, Giampaolo Zaccheddu e Adriano Novellini, diventando insieme a loro e ai nuovi compagni protagonista di un ciclo vincente. Nel campionato di serie D 1980/81, il Carbonia dominò il girone d’andata, per poi crollare in quello di ritorno, sotto la guida del compianto Renzo Cappellaro; l’anno successivo, ritornato in panchina Checco Fele, il Carbonia vinse trionfalmente il campionato Interregionale, approdando in serie C2.

Roberto Sequi, dotato di un buon fisico, faceva leva sull’anticipo, un eccellente colpo di testa, una grande decisione nei contrasti ed un carattere straordinario. Con la maglia del Carbonia ha disputato quattro campionati, in serie D, Interregionale e C2 (2), collezionando complessivamente 107 presenze e 2 reti. Al termine della stagione 1983/84, d’accordo con i dirigenti, lasciò la squadra per dedicarsi con maggiore assiduità agli studi in Medicina, poi conclusi brillantemente, continuando a giocare per alcune stagioni nella San Marco di Cabras, nel campionato Interregionale, guidata da Checco Fele e nei campionati regionali.

Una volta appese le scarpette al chiodo, s’è affermato anche da medico, arrivando a ricoprire per molti anni il ruolo di direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria e ancora dell’Azienda Ospedaliera Brotzu.

Alcuni anni fa Roberto Sequi ha iniziato la sua battaglia più difficile, quella con la malattia, per la vita, che ha affrontato con la stessa forza e determinazione sempre mostrate sui campi di calcio e in quelli del lavoro. Ha lottato a lungo, con alti e bassi, ma alla fine, purtroppo, questa volta, s’è dovuto arrendere.

Ciao Roberto

Giampaolo Cirronis

Roberto SequiCarbonia 1982-83 1Carbonia 1980-81 2 Carbonia 1983-84Carbonia 1981-82 7   Roberto Sequi 1 Cirronis–Sequi 1982 Carbonia 1981-82 2 Carbonia 1981-82 1

Si è spento all’età di 58 anni, vittima di un male incurabile, Roberto Sequi, ex calciatore, medico molto apprezzato e, soprattutto, grande uomo. Nato a Cagliari l’11 febbraio 1957, è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Cagliari, dove, dopo aver fatto tutta la trafila, venne aggregato alla prima squadra ed esordì in serie B con Lauro Toneatto in panchina, nella stagione 1976/77, collezionando una sola presenza. In estate venne ceduto all’Iglesias, dove è stato brillante protagonista di alcuni campionati di serie D.

Al termine del campionato 1979/80, venne ceduto al Carbonia con Mauro Manconi, Guido Accardi, Giampaolo Zaccheddu e Adriano Novellini, diventando insieme a loro e ai nuovi compagni protagonista di un ciclo vincente. Nel campionato di serie D 1980/81, il Carbonia dominò il girone d’andata, per poi crollare in quello di ritorno, sotto la guida del compianto Renzo Cappellaro; l’anno successivo, ritornato in panchina Checco Fele, il Carbonia vinse trionfalmente il campionato Interregionale, approdando in serie C2.

Roberto Sequi, dotato di un buon fisico, faceva leva sull’anticipo, un eccellente colpo di testa e una grande decisione nei contrasti. Con la maglia del Carbonia ha disputato quattro campionati, in serie D, Interregionale e C2 (2), collezionando complessivamente 107 presenze e 2 reti. Al termine della stagione 1983/84, d’accordo con i dirigenti, lasciò la squadra per dedicarsi con maggiore assiduità agli studi in Medicina, continuando a giocare per alcune stagioni nei campionati regionali.

Una volta appese le scarpette al chiodo, s’è affermato anche da medico, arrivando a ricoprire il ruolo di direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria e dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari.

Alcuni anni fa Roberto Sequi ha iniziato la sua battaglia più difficile, quella con la malattia, per la vita, che ha affrontato con la stessa forza e determinazione sempre mostrate sui campi di calcio e in quelli del lavoro. Ha lottato a lungo, con alti e bassi, ma alla fine, purtroppo, questa volta, s’è dovuto arrendere.

Ciao Roberto

Giampaolo Cirronis

Roberto SequiCarbonia 1980-81 2 Carbonia 1983-84Carbonia 1981-82 7   Roberto Sequi 1 Cirronis–Sequi 1982

 

Renzo Cappellaro 2Carbonia 1980-81

Se n’è andato due giorni fa, all’età di 77 anni, Renzo Cappellaro, centravanti del Cagliari dal 1963 al 1966 e tecnico di diverse squadre, tra le quali il Carbonia, che guidò per due stagioni in serie D, nel campionato 1980/81 e in serie C2, nel campionato 1984/85.

Nato a Vicenza il 12 maggio 1937, iniziò a giocare al calcio nelle giovanili del Lanerossi Vicenza, con la quale vinse il prestigioso Torneo di Viareggio per due anni consecutivi, nel 1954 e 1955, aggiudicandosi anche la classifica dei marcatori (conserva quel primato, raggiunto qualche anno fa dall’attuale centravanti della Nazionale, Ciro Immobile). Giunse alla prima squadra nel campionato di serie A 1957/58 e in cinque stagioni collezionò con la maglia biancorossa 56 presenze e 21 reti.

Lasciò il “suo” Vicenza nell’estate del 1961 per vestire la maglia grigia dell’Alessandria, con la quale vinse la classifica dei cannonieri del campionato di serie B, con 21 reti (36 presenze). L’anno successivo passò al Lecco, poi al Cagliari, nell’estate del 1963. Con la maglia rossoblù, al primo anno, conquistò una storica promozione in Serie A, al termine del campionato 1963/64, realizzando 9 reti. Dopo due stagioni in serie A (complessivamente, in tre campionati, collezionò 63 presenze e 16 reti), ritornò in serie B con il Genoa, per poi passare al Potenza. Appese le scarpette al chiodo quando era ancora giovane, a 32 anni.

niziò subito la carriera di allenatore, nella giovanili della Sambonifacese e dello Schio, ma è in Sardegna che riuscì a togliersi le migliori soddisfazioni. Il debutto alla Nuorese (1974/75), poi a Latina (1975/76), ancora a Nuoro (1978/79), Quartu Sant’Elena (1979/80), quindi a Carbonia, in serie D, nella stagione 1980/81, presidente Elvio Verniani. Fu quello, nella prima parte, il miglior campionato della sua carriera. Era il Carbonia di Adriano Novellini, Giampaolo Zaccheddu, Guido Accardi, Floriano e Marco Congiu, Aldo Scopa, Carlo Pusceddu, Giuseppe Mura, Marco Manconi e Mondo Mameli, Pierino Aresu, Roberto Sequi, Marco Fenu, Luciano Gambula, Rino Pianta, Pino Tocco, e ancora di Ugo Corda, Egidio Cossu, il compianto Sandro Piras, Mauro Virdis e Walter Lindiri, che nel catino di Bacu Abis, dove giocava per l’indisponibilità dello stadio comunale, per l’intero girone d’andata e la prima giornata del ritorno, incantò tutti, dominando letteralmente il campionato. Chiuse il girone d’andata in testa alla classifica con 28 punti (13 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte). L’inizio fu scoppiettante: 1 a 0 a Santa Maria degli Angeli con goal di Guido Accardi, primo ko a Viterbo per 0 a 1, riscattato con tre vittorie consecutive: 4 a 0 all’Audax Rufina con goal di Zaccheddu, Floriano Congiu, Adriano Novellini e Pierino Aresu; 2 a 1 a Terracina con doppietta di Adriano Novellini e 1 a 0 al Calangianus con goal di Floriano Congiu.

Dopo la sconfitta di Olbia, 0 a 1, il 2 novembre 1980, goal di Gianni Muresu, il Carbonia di Renzo Cappellaro infilò una splendida serie positiva, con sei vittorie e un pareggio in sette giornate, iniziata una bella vittoria per 3 a 1 nel derby interno con l’Iglesias, un’impresa per 3 a 0 a Cecina, il 5 a 1 all’Isili, l’1 a 1 sul campo del Frosinone (oggi in serie A), l’1 a 0 al Foligno, l’impresa all’Acquedotto di Sassari contro la Torres, battuta 1 a 0 con uno splendido goal di Marco Congiu e la vittoria con la Romulea, al ritorno allo stadio Comunale, 1 a 0. Il 4 gennaio giunse la sconfitta di Velletri, 2 a 1, riscattata con le vittorie sulla Lodigiani, 3 a 1 (doppietta di Adriano Novellini) e sull’Angelana, 3 a 2 (doppietta di Pino Tocco). Fu a quel punto che la squadra cominciò a balbettare e, giornata dopo giornata, a perdere terreno rispetto alle principali concorrenti, Frosinone e Torres, che era riuscita a fermare rispettivamente con un pari ed una vittoria sui loro campi, nel corso del girone d’andata. Renzo Cappellaro non riuscì a capacitarsi dell’involuzione della sua creatura ed il girone di ritorno si tramutò in un’autentica sofferenza per i tanti tifosi che si erano esaltati per quattro mesi: 6 sole vittorie, 3 pareggi e ben 8 sconfitte, per complessivi 13 punti ed il quarto posto finale, alle spalle delle promosse Torres e Frosinone e del Terracina.

La grande amarezza lasciò il segno e la società mineraria l’anno successivo affidò la guida della squadra a Checco Fele, che con la conferma dei migliori giocatori ed alcuni inserimenti (Pietro Pillosu, Gianni Tronci, Sergio Bodano, Riccardo Erriu e Leopoldo Pardini) riuscì a scrivere una delle pagine più belle della storia calcistica del Carbonia, centrando la promozione in serie C2, nella primavera del 1982.

L’esperienza di Renzo Cappellaro alla guida del Carbonia ricominciò due anni più tardi, in C2, presidente Benigno Atzori. Con un organico completamente rivoluzionato, dopo un buon avvio (2 a 0 a Montevarchi con goal di Fabrizio Rizzola e Giovanni Leone e pari interno con la Massese, 2 a 2, con goal di Giovanni Leone e Floriano Congiu) e tre vittorie interne consecutive (alla 7ª giornata 1 a 0 all’Olbia, con goal di Sandro Zaccolo; alla 9ª 1 a 0 allo Spezia con goal di Luca Rivetta; all’11ª 1 a 0 alla Torres con goal di Giuseppe Innella), la squadra biancoblù iniziò a balbettare e nell’ultimo scorcio di stagione, con una classifica allarmante, i dirigenti decisero di esonerare Renzo Cappellaro e di affidare la guida tecnica della squadra a Ugo Corda. Il cambio sortì l’effetto desiderato, il gruppo reagì e riuscì a centrare il traguardo della salvezza con 29 punti, grazie alla miglior classifica avulsa rispetto allo Spezia, alla Vogherese e, soprattutto, all’Olbia, alla Nuorese e all’Imperia, che finirono nel campionato Interregionale.

La carriera di Renzo Cappellaro, di fatto, si concluse lì, perché nelle stagioni successive il tecnico vicentino si dedicò alla cura dei giovani. Lascia un bellissimo ricordo tra quanti hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo, sia per le qualità tecniche sia per quelle umane.