25 April, 2024
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Forse non tutti sanno che in Europa il primo autore ad utilizzare i termini “indipendentismo”, “indipendentista” e “nazione senza stato” è stato Antonio Simon Mossa, colui che più di altri ha teorizzato e costruito una prospettiva culturale di libertà per il popolo sardo.
Chi, infatti, vuol conoscere le potenzialità della Sardegna e dei sardi, i loro diritti, la loro vocazione storica, non può non conoscere “Le ragioni dell’indipendentismo”, il testamento politico di Antonio Simon Mossa, che in quest’opera simbolo dell’identità sarda elabora originalmente una visione di indipendentismo progressista e rivoluzionario; un indipendentismo capace di oltrepassare i modelli teorici del modello per trasformarsi in un pensiero propositivo e di radicamento concreto.
Ma cosa significa oggi parlare di indipendenza? E a quale indipendenza la Sardegna odierna può e deve guardare?
Per provare ad elaborare una risposta collettiva, ma soprattutto una risposta che possa trovare un riscontro applicativo nelle complesse dinamiche della politica europea contemporanea, tra il risveglio dei nazionalismi e la crisi dei socialismi moderni, questa sera, alle ore 18.00, negli spazi del Lazzaretto Sant’Elia di Cagliari, in via dei Navigatori 1, inizierà un viaggio esplorativo intorno ai temi e gli autori che animano il dibattito sull’indipendenza.
A inaugurare questo percorso, sarà un appuntamento interamente dedicato alla figura di Antonio Simon Mossa: l’uomo, l’opera e il progetto saranno riletti attraverso il racconto autobiografico di uno degli allievi più vicini a Mossa, Giampiero “Zampa” Marras.
Accanto a lui, nell’eclettico spirito della sua prolusione, si affiancherà l’intervento del professor Marcello Muroni e l’introduzione accademica del professor Aldo Berlinguer.
Coordina l’editrice Maria Marongiu.
L’incontro – organizzato da Azione Sardegna, Alfa Editrice, Laras e Comune di Cagliari – sarà arricchito dalle letture dell’attore Gianluca Medas, in “Simon Mossa e Feltrinelli – la Narrazione”. 
In conclusione lo spazio musicale, “S’Arrempellu”.
Un viaggio polifonico attraverso l’indipendentismo e i suoi orizzonti, ma anche un’occasione per riflettere, capire e piantare i semi di una rivoluzione politica della Sardegna nel segno di un’indipendenza possibile.

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Le Zone franche nelle loro varie declinazioni (zone franche integrali, zone franche urbane, zone economiche speciali, porti franchi) rappresentano da sempre un argomento “caldo” della politica economica, specie quella regionale, un tema di stringente attualità, motivo di vivace discussione soprattutto durante le campagne elettorali.
L’occasione per discuterne in maniera approfondita con i maggiori esperti in materia è il convegno “Zone franche e zone economiche speciali: una sfida comune” organizzato dall’associazione Azione Sardegna, in collaborazione con Arci Iglesias ed il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari, in programma a Iglesias il 20 giugno 2019, presso il Centro Culturale.
L’avv. Paolo Aureli, con l’intervento dal titolo “Introduzione alle zone franche e alla fiscalità di vantaggio”, percorrerà l’evoluzione storica, sociale e geografica delle zone franche e lo sviluppo della relativa normativa in ambito europeo.
Con l’avv. Francesco Scifo (“Le zone franche”) si analizzeranno i vantaggi economico-fiscali derivanti dall’adozione di questo strumento di politica economica su una porzione del territorio statale.
L’intervento accademico del prof. Aldo Berlinguer disserterà su “Le zone economiche speciali”, proponendo un accurato resoconto sulla disciplina delle Zes a livello statale e europeo, con l’approfondimento della disciplina europea degli aiuti di stato nella loro particolare declinazione di strumenti di riequilibrio insulare.
Seguirà una tavola rotonda e un dibattito con il pubblico, moderato da Marino Canzoneri, sulle opportunità e sui vantaggi dell’applicazione contestuale e delle Zone franche e delle Zone economiche speciali.
Un’occasione di studio e di riflessione su uno strumento di forte propulsione economica, purtroppo rimasto tuttora inattuato in Sardegna, e sui rapporti tra le fonti dell’Unione Europea e le politiche fiscali nazionali.

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«Non è pensabile il futuro dell’Isola senza l’applicazione della Zona Franca. Abbiamo un gap economico superiore di oltre il 30% da colmare – afferma Aureli -. Al tavolo di confronto, che ci auguriamo si insedi quanto prima, porteremo all’attenzione del presidente Francesco Pigliaru le sue stesse promesse elettorali: ovvero la sperimentazione della Zona franca, almeno sul territorio del Sulcis.»

Lo ha detto chiaro Paolo Aureli, avvocato del foro di Cagliari, ed esponente nel Sulcis del Movimento zonafranchista, attivamente impegnato con il Comitato per la mobilitazione del Sulcis Iglesiente per dare prospettive economiche durature al territorio, così come per tutto il resto della regione Sarda.

Il riferimento è ad un articolo scritto di pugno del presidente Pigliaru e pubblicato nell’ottobre 2013 su “La Nuova Sardegna” e sul blog del professore. Il contenuto esprimeva perplessità sulla possibilità di fare dell’intera Sardegna una Zona franca, tuttavia riteneva utile sperimentarne le potenzialità nel Sulcis, per poi valutarne gli effetti. Senza dimenticare le positive considerazioni del prof. Aldo Berlinguer, esponente del mondo intellettuale affine al PD, che ha decantato la positività della Zona franca.

«E’ venuto il momento per mantenere gli impegni presi in campagna elettorale – conclude Aureli -; al presidente Pigliaru spetta chiedere immediatamente al Governo la stesura urgente del DPCM di attivazione della Zona franca del Sulcis Iglesiente, da trasmettersi con carattere d’urgenza alla Commissione Europea, stante l’approssimarsi dell’applicazione del nuovo Codice doganale internazionale.»

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Le zone franche copertina

Verrà presentato venerdì 11 luglio, a partire dalle ore 17.30, nella sala conferenze della #Grande Miniera di Serbariu, il libro “Le Zone Franche“, di Aldo Berlinguer e Tore Cherchi, G. Giappichelli editore.

Nel pieno della crisi, lobiettivo della #Zona franca è ritornato di grande attualità. Prevale una visione conflittuale e rivendicativa: da un lato la Zona franca è presentata come la soluzione dei problemi dello sviluppo, dallaltro è liquidata come un vecchio e superato arnese. Si è tentato di chiarire se ci sia evidenza dellattualità e utilità di una Zona franca estesa allintera isola o limitata a porzioni del suo territorio. Le risposte  non possono prescindere dallavvertenza preliminare che le Zone franche sono uno strumento molto sofisticato, fatto non soltanto di fisco favorevole, ma anche e sempre più di servizi, burocrazia ed infrastrutture ottimali, contesti lavorativi favorevoli, progetti definiti, forte motivazione politica e managers allaltezza del compito.

Il dibattito, coordinato dal giornalista Sandro Mantega, verrà aperto da Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia.

Sono previsti gli interventi degli autori e dei deputati Emanuele Cani e Francesco Sanna; dei consiglieri regionali Luca Pizzuto, Ignazio Locci e Pietro Cocco; del sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda; di Mariano Lo Piccolo del Comitato Zona franca.