23 April, 2024
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A distanza di oltre 100 giorni dalle dimissioni degli assessori delle Politiche sociali, giovanili e dell’integrazione Alessandra Ferrara e dell’assessore delle Politiche ambientali e di valorizzazione delle aree minerarie dismessse, Attività produttive e Progettazione integrata Melania Meo, il sindaco di Iglesias ha presentato stamane la sua nuova Giunta. Il nuovo esecutivo è formato da 7 assessori, 2 in più rispetto al precedente, con 4 novità.

I nuovi assessori sono: Francesco Melis, 43 anni, assistente amministrativo alla Asl 7, capogruppo uscente del Partito democratico in Consiglio comunale, con deleghe alle Politiche ambientali, decentramento e informatizzazione; Alessandro Pilia, 36 anni, tecnico nel settore delle telecomunicazioni, dirigente del Partito Democratico, con deleghe alle Attività produttive, Patrimonio e Sport; Pietro Serio, 67 anni, dirigente scolastico in pensione, consigliere comunale del gruppo civico “Il Tuo segno per Gariazzo”, con deleghe alla Pubblica istruzione e Politiche abitative; e, infine, Clorinda Forte, 40 anni, psicologa, esterna al Consiglio comunale, con deleghe alle Politiche sociali, giovanili e dell’integrazione.

Gli assessori confermati sono tre, con un numero di deleghe inferiore rispetto alla prima Giunta Gariazzo, scelta obbligata per consentire l’allargamento della Giunta: Simone Franceschi, 40 anni, docente scolastico, vicesindaco, conserva quattro delle sette deleghe assessoriali precedenti: Cultura, Turismo, Spettacolo e Grandi eventi, Comunicazione istituzionale; Gianfranco Montis, 45 anni, dottore commercialista e revisore dei conti, conserva tre delle quattro deleghe precedenti: Bilancio, Programmazione e Personale; Barbara Mele, ingegnere, dipendente del comune di Giba, conserva tre delle quattro deleghe precedenti: Lavori pubblici, Servizi tecnologici e Viabilità.

Le forze politiche che sostengono la Giunta Gariazzo tre mesi fa avevano sottoscritto un accordo per un rimpasto, che prevedeva l’ingresso di quattro nuovi assessori politici, due dei quali espressione del Partito Democratico, uno di Sinistra Ecologia e Libertà e uno della lista civica “Il Tuo segno per Gariazzo”. Il lungo confronto dei successivi 100 giorni ha portato alla composizione della Giunta presentata questa mattina, nella quale non c’è un’espressione diretta di Sinistra, Ecologia e Libertà che, comunque – come ha tenuto a sottolineare Emilio Gariazzo -, resta una componente fondamentale della maggioranza di centrosinistra.

Il sindaco, nella nuova composizione, avrebbe voluto conservare anche la parità di genere, nominando almeno due dei quattro nuovi assessori donne ma, alla fine, tra i nuovi assessori c’è solo una donna, Clorinda Forte e la rappresentanza femminile in Giunta è di due unità su sette, situazione capovolta rispetto alla prima Giunta Gariazzo che era composta da tre donne e due uomini, con uno squilibrio a vantaggio del genere femminile.

L’ingresso in Giunta di due consiglieri, Francesco Melis e Pietro Serio che, in base alle disposizioni del Testo Unico sugli Enti locali, decreto legislativo 267/2000, si sono dimessi, ha liberato due posti in Consiglio e le surroghe con i primi dei non eletti nelle liste del Partito Democratico e “Il Tuo segno per Gariazzo”: Monica Marongiu, 245 voti alle ultime elezioni, nella lista del Partito Democratico, prende il posto di Francesco Melis; Diego Rosas, 111 voti nella lista “Il Tuo segno per Gariazzo”, subentra a Pietro Serio.

Al termine della conferenza stampa, abbiamo intervistato il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo.

 

Nuova Giunta comunale di Iglesias

Il sindaco Emilio Gariazzo.

Il sindaco Emilio Gariazzo.

Il vice sindaco Simone Franceschi.

Il vice sindaco Simone Franceschi.

Gianfranco Montis.

Gianfranco Montis.

 

 

Barbara Mele.

Barbara Mele.

Francesco Melis.

Francesco Melis.

Alessandro Pilia.

Alessandro Pilia.

 

Clorinda Forte.

Clorinda Forte.

Pietro Serio.

Pietro Serio.

La firma di Alessandro Pilia.

La firma di Alessandro Pilia.

La firma di Barbara Mele.

La firma di Barbara Mele.

La firma di Clorinda Forte.

La firma di Clorinda Forte.

La firma di Francesco Melis.

La firma di Francesco Melis.

La firma di Gianfranco Montis.

La firma di Gianfranco Montis.

La firma di Simone Franceschi.

La firma di Simone Franceschi.

Firma Pietro Serio

Francesco Melis e Alessandro Pilia.

Francesco Melis e Alessandro Pilia.

Simone Franceschi e Pietro Serio.

Simone Franceschi e Pietro Serio.

 

Nuova Giunta Iglesias 2 Nuova Giunta Iglesias 3 Nuova Giunta Iglesias 4

 

Il neo consigliere Diego Rosas.

Il neo consigliere Diego Rosas.

La neo consigliera Monica Marongiu.

La neo consigliera Monica Marongiu.

Nuova Giunta Iglesias

 

 

Il Consiglio comunale di Iglesias nella seduta di ieri ha ratificato le dimissioni di un consigliere di maggioranza, Franco Tocco del gruppo Sinistra, Ecologia e Libertà, e di un consigliere di minoranza, Giuseppe Pes del gruppo Piazza Sella, sostituti rispettivamente dai primi dei non eletti, Gianluca Tocco e Simone Saiu, entrambi già consiglieri comunali nella precedente consiliatura.
Le dimissioni di Franco Tocco, annunciate la scorsa settimana, arrivano in un momento delicato per la maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Gariazzo, già alle prese con le scelte dei due nuovi assessori che saranno chiamati a rilevare le deleghe lasciate vacanti dalle dimissionarie Alessandra Ferrara e Melania Meo.

Franco Tocco 1 copiaGianluca Tocco 15 copiaSimone Saiu copiaBeppe Pes 2 copia

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Emilio Gariazzo copia

A Iglesias le dimissioni degli assessori Alessandra Ferrara e Melania Meo sono il primo atto di un rimpasto annunciato da tempo nella Giunta Gariazzo. Le forze politiche che sostengono la Giunta Gariazzo hanno sottoscritto un accordo per un rimpasto, con l’ingresso di 4 nuovi assessori politici, che dovrebbero essere espressi 2 al Partito Democratico, 1 da Sinistra Ecologia e Libertà e 1 dalla lista civica Gariazzo. L’accordo prevede anche l’allargamento della Giunta da 5 a 7 componenti e l’assegnazione ai 4 nuovi assessori delle deleghe lasciate libere dalle dimissionarie Alessandra Ferrara e Melania Meo (salutate con parole di ringraziamento per il lavoro svolto nei tre anni di consiliatura sia dal sindaco Emilio Gariazzo, sia dal segretario cittadino del PD, Ubaldo Scanu), e di un paio tra le diverse attualmente assegnate al vicesindaco Simone Franceschi e di quella dell’Urbanistica, fin dall’inizio della consiliatura tenuta ad interim dal sindaco Emilio Gariazzo.

Il sindaco, nella nuova composizione, vorrebbe mantenere la parità di genere, nominando almeno 2 dei 4 assessori donne e questa condizione sta creando qualche problema nella scelta. Altro problema posto dagli alleati è un riequilibrio con il Partito Democratico, partito di maggioranza relativa, che esprime il sindaco, il presidente del Consiglio e 2 assessori. Recentemente era stato il consigliere del PDCI Alberto Cacciarru a sollevare il problema. Le quattro nomine dovrebbero essere ufficializzate entro la prossima settimana.

Il rimpasto nella Giunta Gariazzo, come già sottolineato, era previsto fin dall’inizio della consiliatura e sarebbe dovuto avvenire già lo scorso anno. Oggi arriva in una fase particolarmente delicata per il centrosinistra, uscito malconcio dalle elezioni amministrative del 5 giugno, che hanno registrato, in particolare, due pesantissime sconfitte a San Giovanni Suergiu (dove il candidato sindaco Antonio Fanni, segretario cittadino del PD, è stato travolto dalla lista che ha eletto sindaco Elvira Usai, primo sindaco donna del paese, con il 55,18% contro il 30,61%) e Gonnesa (dove la lista che aveva come candidato sindaco un esponente del PD, Piergiorgio Lenzu, vicesindaco uscente, e capolista il sindaco uscente Pietro Cocco, capogruppo del partito in Consiglio regionale, è stata battuta dalla lista che candidava a sindaco Hansel Cristian Cabiddu, sconfitto di misura alle primarie del PD e sostenuto da varie componenti del centrosinistra, con il 45,10% contro il 42,23%) ed un risultato inferiore alle attese al primo turno a Carbonia (la lista del PD s’è fermata, a 2.952 voti, il 17,57%), dove il sindaco uscente Giuseppe Casti affronterà il candidato del Movimento 5 Stelle, Paola Massidda, nel ballottaggio del 19 giugno, tutt’altro che scontato (Giuseppe Casti parte dal 36,15%, Paola Massidda dal 21,95%).

Giampaolo Cirronis

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Alessandra Ferrara x facebook copia

Si è dimessa Alessandra Ferrara, assessore dei Servizi sociali del comune di Iglesias. «Alessandra Ferrara – dice il sindaco, Emilio Gariazzo – lascia il suo incarico rimettendo la delega ai servizi Sociali, dopo tre anni dedicati alla città con spirito di servizio. In questi anni di duro lavoro in un settore particolarmente complesso, ha interpretato il suo ruolo con una impostazione moderna e innovativa. I nuovi uffici più funzionali per gli utenti ed il personale, la loro riorganizzazione ed informatizzazione, la ricerca e l’adesione a nuove forme di erogazione dei servizi, come ad es. l’home care premium, la costituzione di forme di democrazia partecipata come le consulte giovani ed anziani, per citare solo alcuni aspetti del suo lavoro».

«In un momento in cui aumentano i bisogni e si riducono le risorse agli enti locali – aggiunge Emilio Gariazzo – non ha mai perso di vista quello che deve essere il compito di un amministratore: partire dai bisogni dei singoli per migliorare il servizio per tutti. Pur consapevole delle risorse insufficienti, ha cercato di affermare, con equilibrio, il principio di un welfare che viene incontro alle persone cercando di stimolarne la consapevolezza della propria dignità, evitando di coltivare l’assistenzialismo.»

«Preziosa compagna di strada in questi anni in giunta, di stimolo all’attività della maggioranza di governo della città con lealtà e coerenza, anche nelle difficoltà, pronta al dialogo con tutti. La ringrazio per il suo impegno e la sua testimonianza di una politica autentica al servizio della propria comunità. Nel rinnovarle la stima e l’amicizia – conclude il sindaco di Iglesias – sono consapevole della sua disponibilità a continuare a dare il suo contributo al nostro lavoro per la città, con altre forme di collaborazione.»

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Verrà inaugurato il 18 dicembre, alle 16.30, alla Rosa del Marganai, a Iglesias, il primo presepe vivente con pazienti affetti da diverse forme di demenza senile.

Per ritornare bambini e sorridere di nuovo al mondo basta un cielo stellato e un po’ di cartapesta. E’ da circa due mesi che ogni giorno presso la Residenza per Anziani San Raffaele Rosa del Marganai avviene un piccolo miracolo di Natale. Dallo scorso mese di ottobre, infatti, i pazienti della struttura, affetti da Alzheimer e da altre forme di demenza più o meno lievi, sono impegnati in un progetto di terapia occupazionale che finalmente vedrà la luce domani 18 dicembre, alle ore 16.30, quando la RSA del Gruppo San Raffaele si improvviserà per un giorno insolita location per il primo presepe vivente in cui a fare da “attori” saranno proprio gli ospiti della struttura e i loro famigliari.

Un lavoro durato mesi che ha coinvolto circa 40 persone, organizzato dal servizio di animazione della RSA e coordinato dall’assistente sociale del gruppo, la dott.sa Carla Angioni. Un progetto che ha permesso agli ospiti di superare le tipiche difficoltà relazionali connesse al tipo di patologie neurodegenerative di cui sono affetti.

Oltre a varie associazioni di volontariato, alla giornata, il cui invito è stato esteso all’intera comunità locale, parteciperanno anche il vescovo della diocesi di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda e l’assessore dei Servizi sociali del comune di Iglesias, dott.ssa Alessandra Ferrara.

«Fondamentali alla riuscita del progetto – ha spiegato il dottor Giancarlo Maurandi, Direttore Operativo della RSA San Raffaele – sono stati il coinvolgimento e la partecipazione dei familiari che, in maniera attiva e propositiva, hanno dato supporto per il buon fine dell’attività.»

Il progetto si è articolato in due fase distinte, come ha raccontato la dottoressa Carla Angioni: «Un primo step è stato dedicato alla realizzazione di scenografia, mentre in secondo luogo abbiamo seguito i pazienti dal punto di vista della recitazione». Momenti semplici, di ordinaria quotidianeità, ma che per una persona affetta da demenza può significare tanto: «Abbiamo ottenuto un evidente miglioramento del tono dell’umore dei nostri pazienti. Questa terapia ha permesso loro di ritornare ad emozionarsi come un tempo, tornando ad interagire proattivamente col mondo circostante».

Riallacciare i fili dell’anima con le emozioni di una volta, tornando a quel periodo talmente lontano nel tempo e nella mente da sembrare la vita di un altro “se stesso”. Anche con un semplice presepe si può.

Presepe Rosa del Marganai 3Presepe Rosa del Marganai 1 Presepe Rosa del Marganai 2  Presepe Rosa del Marganai 4 Presepe Rosa del Marganai 5La Rosa del Marganai 7 copia

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Centro direzionale Iglesias

Sabato 7 novembre sono stati eletti gli organi direttivi della consulta dei giovani della città di Iglesias. I lavori dell’assemblea costituente sono stati coordinati dall’assessore delle Politiche sociali e giovanili Alessandra Ferrara e dal presidente del Consiglio Mauro Usai, entrambi soddisfatti e grati ai tanti giovani che hanno partecipato ai lavori e che avranno uno strumento politico importante per incidere sulle scelte amministrative cittadine. L’assemblea ha eletto all’unanimità i candidati della lista presentata da Carlotta Scema. Tra gli eletti saranno nominati due portavoce nel pieno rispetto della parità di genere. Fanno parte del direttivo giovani appartenenti al mondo del volontariato e dello scoutismo, determinati nel voler partecipare alla fattiva costruzione di una città moderna ed attenta alle esigenze del mondo giovanile. La sede della Consulta sarà in Via Argentaria.

Fanno parte del direttivo della Consulta: Carlotta Scema, Federico Sias, Andrea Canino, Marta Salis, Noemi Madeddu, Giulio Contini, Daniele Marini, Alessandra Arus, Riccardo Manconi, Luigi Picchedda, Gabriele Marongiu, Erika Pischedda, Maria Antonietta Mazzara, Giulia Giranu, Claudia Pischedda, Andrea Deriu, Matteo Demartis, Fabio Chilotti, Iman Dakik.

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 Il Consiglio comunale di Iglesias della seduta di venerdì 7 agosto ha approvato il nuovo Regolamento per la concessione dei contributi economici a persone o nuclei familiari in stato di disagio sociale.
Il nuovo regolamento, che modifica le precedenti disposizioni in materia ed in vigore dal 1994, sostituisce, in gran parte, le modalità di erogazione ed utilizzo del contributo prettamente economico, in sussidio sociale, attraverso l’erogazione di veri e propri voucher spendibili in esercizi commerciali alimentari, nonché aziende agricole e farmacie, prevedendo una gamma di prodotti da acquistare che vanno dal cibo – promuovendo altresì la cultura del prodotto biologico – alla cancelleria per i bambini, fino ai prodotti farmaceutici.
Quattro gli obiettivi principali:
– orientare il cittadino che versa in stato di bisogno ad utilizzare il sussidio come espressione del soddisfacimento delle necessità primarie della vita;
– inserire il cittadino svantaggiato in un programma personalizzato di aiuto per favorire la transitorietà di tale strumento e consentire l’emancipazione e la autonomia della persona dal circuito dell’assistenzialismo;
– promuovere nel contempo l’importanza della cultura biologica ed anche della filiera corta agevolando una azione di confronto con le cooperative agricole locali;
– diffondere il concetto della Restituzione alla comunità in termini di adeguamento al programma personalizzato di aiuto (PPA) individuale che prevede inoltre la volontà dell’utente di partecipare ai servizi comunali di pubblica utilità realizzate dal Comune di Iglesias con le linee di intervento regionale.
Al Regolamento, estremamente dettagliato rispetto al vecchio ormai non più in vigore almeno nella parte dei contributi economici, seguiranno le linee guida che specificheranno modalità ed entità dei voucher in base al PPA che verrà effettuato per ogni singolo utente che versa in stato bisogno.
«L’esigenza – commenta l’assessore alle Politiche sociali, Alessandra Ferrara – nasce da una serie di riflessioni fatte con il Consiglio Comunale e il Servizio Sociale e, valutato l’uso talvolta inadeguato del mero contributo economico da parte degli utenti che per una serie di sfortunate ragioni (che riguardano i loro disagi, spesso anche patologici come le ludopatie – gioco d’azzardo, slot machine e gratta e vinci – o peggio le tossicodipendenze), sono portati a mutare e stravolgere la scala delle priorità umane, vanificando così lo spirito del sussidio sociale. Si tratta di un passo avanti importante per il comune di Iglesias che si adegua ad un sistema moderno di welfare sociale in linea con i già avviati progetti di inclusione adottati all’inizio dell’anno per la linea di intervento 3. Dobbiamo dare il giusto valore alla persona promuovendo le sue inclinazioni ed esortandolo all’autonomia, questo regolamento si vuole prefiggere questo grande traguardo.»

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Il PLUS Distretto Sociosanitario di Iglesias ha concluso l’iter procedurale – iniziato alcuni mesi fa e presentato al Centro Culturale in un convegno che ha visto impegnati tutti i referenti locali e nazionali – del sistema di Accreditamento servizi Home Care Premium, attraverso l’incontro con tutti i fornitori accreditati e le famiglie dei beneficiari.

Il modello è stato costruito, attraverso vari step progettuali, integrando le migliori “buone pratiche” rilevate e sperimentate da differenti Ambiti Sociali, a livello nazionale ed internazionale, rappresentando ad oggi la forma più evoluta ed innovativa di gestione del Welfare locale.

Nel rispetto del Bando Home Care premium 2014 e della legge n. 328 /2000 in cui al punto 1, dell’art. 17 si prevede che i Comuni possano prevedere la concessione, su richiesta dell’interessato, di titoli validi per l’acquisto di servizi sociali dai soggetti accreditati del sistema integrato di interventi e servizi sociali, cosiddetti buoni servizi o voucher.

Il Distretto Sociosanitario di Iglesias ha elaborato pertanto un modello di accreditamento dei fornitori con il sistema dei “buoni servizi” relativo alle prestazioni integrative, mettendo in rete i diversi settori economici, realtà imprenditoriali territoriali e del Terzo Settore.

I punti di forza su cui poggia il modello sono:

• la varietà delle prestazioni erogate al fine di una reale programmazione di intervento “ad personam”;

• l’introduzione di sistemi di accreditamento dei fornitori e l’utilizzo di “buoni servizio” e la libera scelta da parte delle famiglie;

• il supporto della tecnologia nelle fasi di erogazione, monitoraggio, controllo e rendicontazione.

L’amministrazione comunale di Iglesias plaude all’iniziativa che accresce la gamma dei servizi offerti a favore dei beneficiari operando in stretta sinergia con i fornitori dei servizi che ne facciano richiesta e valorizzando così un settore ormai in crescita. «Un grazie – commenta l’assessore dei Servizi Sociali, Alessandra Ferrara – a tutti gli operatori dell’ufficio di piano, per aver sviluppato un modello di assistenza moderna, efficace e calibrata alle concrete esigenze dei beneficiari».

Alessandra Ferrara x facebook copia

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Con l’audizione dei rappresentanti delle Camere di Commercio e dei sindaci dei comuni capoluogo di provincia si sono concluse ieri le audizioni della Prima Commissione sulla riforma degli Enti locali.

Gavino Sini presidente della Camera di Commercio di Sassari, in rappresentanza di tutte le altre Camere provinciali, ha illustrato alla Commissione la situazione degli enti camerali alle prese con una profonda riorganizzazione imposta dal decreto legislativo del 2010 sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione.

«Le Camere di Commercio non sono più vincolate a un territorio provinciale, per questo avevamo già pensato a un ridisegno dell’organizzazione in Sardegna – ha detto Sini – l’attuale progetto di riforma in discussione in Parlamento ci obbligherà ad accelerare i tempi».

Sini ha poi spiegato che le nuove Camere dovranno essere costituite su un’articolazione di almeno 80mila imprese: «Considerando che in Sardegna il numero delle attività imprenditoriali è pari a 190.000, in futuro potremo avere due Camere di Commercio. Cagliari ha la possibilità di averne una tutta sua, le altre tre (Sassari, Nuoro e Oristano) potrebbero unirsi, ma non sono escluse soluzioni diverse (Cagliari-Oristano e Nuoro-Sassari)».

Il presidente della Camera di Commercio di Sassari ha sottolineato il ruolo svolto dall’ente camerale nella creazione di una classe dirigente e imprenditoriale e l’importanza della collaborazione con le province per la pianificazione e progettualità territoriale.

In rappresentanza dei sindaci dei comuni capoluogo, sono stati invece sentiti i primi cittadini di Lanusei e Tempio, Davide Ferreli e Romeo Frediani, e l’assessore alle politiche sociali di Iglesias Alessandra Ferrara.

Ferreli ha evidenziato il ruolo decisivo svolto dalla provincia Ogliastra per la creazione di una coscienza comune nella popolazione. «La provincia ha favorito un processo di aggregazione e di collaborazione nella gestione del bene Comune – ha detto il sindaco di Lanusei – la nuova riforma dovrà tenere conto di questo. Siamo disponibili a partecipare ad una stagione riformatrice che però non deve essere fatta solo su basi numeriche. L’Ogliastra conta meno di 60mila abitanti, non si può pensare di smantellare i servizi statali e regionali altrimenti il territorio continuerà a spopolarsi». Sulla nuova gestione delle funzioni prima attribuite alle province, Ferreli ha indicato l’esperienza delle unioni dei Comuni come base da cui partire e confrontarsi: «Serve però dotare le nuove realtà di personale e risorse adeguate».

Alessandra Ferrara ha invocato una politica “uniformata” del territorio che garantisca un miglior raccordo tra Comuni e Regione. «La presenza di un ente intermedio è stata decisiva l ha ricordato l’assessore di Iglesias – il Piano Sulcis è stato partorito dalla Provincia, il Plus ha permesso di capire quanto sia importante la gestione unitaria del territorio».

Ferrara ha infine segnalato la pesante situazione vissuta dal territorio del Sucis Iglesiante sul fronte della giustizia: la cancellazione degli uffici del giudice di pace e dei tribunali ha eliminato tutti i presidi. «Ora la legge prevede la possibilità di riaprire qualche ufficio ma a pagarlo dovranno essere i comuni».

Romeo Frediani ha auspicato una riforma che preveda una pianificazione in grado di colmare il gap tra le diverse aree geografiche. «Serve dotare i territori di infrastrutture e pensare a una gestione unitaria di alcuni servizi –ha detto Frediani – certe situazioni vanno gestite direttamente dalla Regione».

Il sindaco di Tempio ha quindi ricordato l’esperienza della Gallura dove sono nate tre Unioni di Comuni. «Il risultato è incoraggiante ma per l’esercizio delle funzioni associate serve più personale e più risorse».

I tre rappresentanti dei comuni capoluogo, infine, hanno manifestato contrarietà all’ipotesi prevista dal Dl 176 di un regime transitorio che consenta di tenere in piedi le quattro province storiche fino alla piena operatività della riforma. Siamo per un ridisegno complessivo che porti a un sistema ex novo – ha detto Davide Ferreli – che ha poi invitato la commissione a una riflessione attenta sull’opportunità di istituire la Città Metropolitana di Cagliari, per il timore che si torni a una visione cagliaricentrica della Sardegna».

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

La commissione sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) ha proseguito ieri le audizioni dei rappresentanti delle amministrazioni locali per un approfondimento delle problematiche sanitarie dei territori.

Il presidente dell’Unione dei Comuni dell’Ogliastra Davide Ferreli, anche nella sua veste di sindaco di Lanusei, ha informato la commissione di un confronto costruttivo già avviato con il commissario della Asl, esprimendo però preoccupazione per le riforme all’attenzione del Consiglio regionale, sia per quanto riguarda gli Enti Locali che per le stesse Asl. «Non vorremmo – ha detto – che si lavorasse solo ad espressioni numeriche che non considerano il territorio, le sue specificità, le sue caratteristiche geo-morfologiche e la viabilità interna». Ferreli ha poi sollecitato l’uso più razionale delle risorse disponibili, a cominciare dalla struttura per l’emodinamica, realizzata con il contributo della Ue per l’inclusione delle periferie e mai entrata in funzione dopo tante promesse.

Per il sindaco di Jerzu Roberto Congiu «la nuova articolazione dei servizi sanitari che ci ha proposto il commissario, articolata su diversi poli, è sostanzialmente condivisibile ma in un momento caratterizzato da tagli e scarsità di risorse non abbiamo ben chiaro con quali mezzi finanziari si farà fronte alle nuove esigenze e con quale tempistica».

Il Sindaco di Barisardo Paolo Fanni ha posto l’accento sulla necessità di salvaguardare i servizi presenti sul territorio ed il collega di Loceri Ivo Deiana ha auspicato per l’Ogliastra un equilibrio più solido fra la sanità pubblica e quella privata.

Dopo l’intervento dei Sindaci hanno preso la parola i consiglieri Franco Sabatini (Pd), Alberto Randazzo (Forza Italia), Gianni Tatti (Area popolare sarda) e Roberto Desini (Centro democratico). Tutti, con accenti diversi, hanno messo in luce l’importanza del confronto con le comunità locali, come premessa indispensabile per una buona riforma. Il consigliere Sabatini, in particolare, ha ripreso il tema della struttura di emodinamica, esprimendo forti critiche sia per il suo mancato utilizzo come sede staccata di Cagliari che per le motivazioni tecnico-giuridiche, riconducibili al mancato accreditamento della struttura cagliaritana. «Su questo problema – ha annunciato – presenterò nei prossimi giorni una denuncia durissima». Sul punto, lo stesso presidente della commissione Raimondo Perra si è riservato una compiuta valutazione dopo le opportune verifiche con il commissario della Asl n° 8 di Cagliari.

Per quanto riguarda la zona di Sorgono, il sindaco di Meana Sardo Angelo Nocco (inserito in un distretto che comprende 13 Comuni) ha lamentato la penalizzazione del suo territorio, sollecitando il pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali nella definizione dei nuovi confini delle Asl. «La proposta che ci è stata consegnata dal commissario – ha spiegato – ci sembra molto distante dalle esigenze e dai bisogni concreti delle nostre comunità (dove già assistiamo ad una crescente migrazione di pazienti verso altre strutture), che risulta gravemente scoperte nei servizi di prima necessità come il pronto soccorso». «Abbiamo consegnato al commissario – ha aggiunto Nocco – un documento dettagliato con le nostre proposte e ci aspettiamo che le Istituzioni regionali lo considerino con la massima attenzione». Il sindaco di Meana Sardo ha infine informato la commissione che le elezioni della Conferenza territoriale sanitaria svoltesi recentemente hanno seguito, a suo avviso, «modalità molto discutibili anche sul piano delle procedure: per l’ennesima volta si è scelto di non dare spazio alla periferia».

Nel dibattito successivo, sono intervenuti i consiglieri regionali del Partito Democratico Rossella Pinna e Daniela Forma, che hanno chiesto una verifica dettagliata dei temi sottoposti all’attenzione della commissione.

Nella fase conclusiva dei lavori, l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha illustrato i contenuti del documento con cui la Giunta ha integrato la Consulta per l’emigrazione con 3 nuovi componenti che dovranno essere eletti dal Consiglio. La Consulta è per certi aspetti un organismo un po’ datato, ha affermato l’qssessore, annunciando la predisposizione di una nuova legge che, fra l’altro, disciplinerà in modo diverso l’accesso ai contributi, «finalizzandoli alla presentazione di progetti in grado di valorizzare il ruolo degli emigrati come rappresentanti della Sardegna in Italia e nel mondo». Il documento è stato poi approvato all’unanimità.

I lavori della commissione sono proseguiti pomeriggio con l’audizione dell’assessore della Sanità, Luigi Arru.

Gavino Sini presidente della Camera di Commercio di Sassari, in rappresentanza di tutte le altre Camere provinciali, ha illustrato alla Commissione la situazione degli enti camerali alle prese con una profonda riorganizzazione imposta dal decreto legislativo del 2010 sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione.

«Le Camere di Commercio non sono più vincolate a un territorio provinciale, per questo avevamo già pensato a un ridisegno dell’organizzazione in Sardegna – ha detto Sini – l’attuale progetto di riforma in discussione in Parlamento ci obbligherà ad accelerare i tempi».

Sini ha poi spiegato che le nuove Camere dovranno essere costituite su un’articolazione di almeno 80mila imprese: «Considerando che in Sardegna il numero delle attività imprenditoriali è pari a 190.000, in futuro potremo avere due Camere di Commercio. Cagliari ha la possibilità di averne una tutta sua, le altre tre (Sassari, Nuoro e Oristano) potrebbero unirsi, ma non sono escluse soluzioni diverse (Cagliari-Oristano e Nuoro-Sassari)».

Il presidente della Camera di Commercio di Sassari ha sottolineato il ruolo svolto dall’ente camerale nella creazione di una classe dirigente e imprenditoriale e l’importanza della collaborazione con le province per la pianificazione e progettualità territoriale.

In rappresentanza dei sindaci dei comuni capoluogo, sono stati invece sentiti i primi cittadini di Lanusei e Tempio, Davide Ferreli e Romeo Frediani, e l’assessore alle politiche sociali di Iglesias Alessandra Ferrara.

Ferreli ha evidenziato il ruolo decisivo svolto dalla provincia Ogliastra per la creazione di una coscienza comune nella popolazione. «La provincia ha favorito un processo di aggregazione e di collaborazione nella gestione del bene Comune – ha detto il sindaco di Lanusei – la nuova riforma dovrà tenere conto di questo. Siamo disponibili a partecipare ad una stagione riformatrice che però non deve essere fatta solo su basi numeriche. L’Ogliastra conta meno di 60mila abitanti, non si può pensare di smantellare i servizi statali e regionali altrimenti il territorio continuerà a spopolarsi». Sulla nuova gestione delle funzioni prima attribuite alle province, Ferreli ha indicato l’esperienza delle unioni dei Comuni come base da cui partire e confrontarsi: «Serve però dotare le nuove realtà di personale e risorse adeguate».

Alessandra Ferrara ha invocato una politica “uniformata” del territorio che garantisca un miglior raccordo tra Comuni e Regione. «La presenza di un ente intermedio è stata decisiva – ha ricordato l’assessore di Iglesias – il Piano Sulcis è stato partorito dalla Provincia, il Plus ha permesso di capire quanto sia importante la gestione unitaria del territorio».

Ferrara ha infine segnalato la pesante situazione vissuta dal territorio del Sucis Iglesiente sul fronte della giustizia: la cancellazione degli uffici del giudice di pace e dei tribunali ha eliminato tutti i presidi. «Ora la legge prevede la possibilità di riaprire qualche ufficio ma a pagarlo dovranno essere i comuni».

Romeo Frediani ha auspicato una riforma che preveda una pianificazione in grado di colmare il gap tra le diverse aree geografiche. «Serve dotare i territori di infrastrutture e pensare a una gestione unitaria di alcuni servizi – ha detto Frediani – certe situazioni vanno gestite direttamente dalla Regione».

Il sindaco di Tempio ha quindi ricordato l’esperienza della Gallura dove sono nate tre Unioni di Comuni. «Il risultato è incoraggiante ma per l’esercizio delle funzioni associate serve più personale e più risorse».

I tre rappresentanti dei comuni capoluogo, infine, hanno manifestato contrarietà all’ipotesi prevista dal Dl 176 di un regime transitorio che consenta di tenere in piedi le quattro province storiche fino alla piena operatività della riforma. «Siamo per un ridisegno complessivo che porti a un sistema ex novo – ha detto Davide Ferreli – che ha poi invitato la commissione a una riflessione attenta sull’opportunità di istituire la Città Metropolitana di Cagliari, per il timore che si torni a una visione cagliaricentrica della Sardegna».