20 April, 2024
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Sa Duchessa copia

Giovedì 21 luglio, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00, l’aula magna Motzo – Sa Duchessa, via Is Mirrionis, n. 1, Cagliari – ospita “com.unica senza frontiere 7”. Organizzato dal corso di laurea in Scienze della comunicazione (facoltà Studi umanistici, Università di Cagliari) in concomitanza con la chiusura dell’anno accademico e l’apertura delle iscrizioni, l’evento battezzato Summer open day, prevede seminari, dibattiti, divulgazione di contatti e informazioni, la visita della facoltà.

La comunicazione utile: salute, cultura, innovazione è la cornice del Summer open day.  Sulla divulgazione scientifica gli studenti sono stati coinvolti durante l’anno accademico in attività legate a efficacia comunicativa, analisi delle fallacie dell’argomentazione, semplificazione del linguaggio in particolare su temi legati a salute, benessere e alimentazione. Al dibattito prendono parte Andrea Volterrani (sociologo), Oreste Gentilini (medico-oncologo), Alessandro Lovari (sociologo), Andrea Mameli (divulgatore scientifico), Francesco Birocchi (presidente Ordine giornalisti Sardegna), Alessandra Guigoni (antropologa), Enrico Cicalò (architetto). La seconda sessione verte su Comunicazione pubblica e innovazione. Dalle nuove tecnologie ai media digitali specie nella valorizzazione dei beni culturali, comunicazione pubblica e didattica. In scaletta interventi di, tra gli altri, Fabrizio Frongia (presidente associazione Imago Mundi), Alice Soru (Open Campus), Riccardo Porcu (direzione comunicazione Regione Sardegna), Franca Tuveri (assessore cultura Guspini), Vito Biolchini (blogger). Prevista la presentazione di vari progetti curati dagli studenti di Scienze della comunicazione.

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Foto Antonello Salis

E’ in programma a fine agosto, a Siddi, l’11ª edizione di “Appetitosamente, festival regionale del buon cibo”.Un evento curato dal comune di Siddi e dalla cooperativa Villa Silli, con la collaborazione della Compagnia barracellare e dei cittadini di Siddi, e patrocinato dalla Regione Sardegna. L’organizzazione generale e la direzione artistica è affidata al comune di Siddi e alla Cooperativa Villa Silli.

Tre giorni dedicati alle produzioni di qualità con gli incontri, le proiezioni, le mostre d’arte, i concerti, i laboratori, la mostra mercato, le degustazioni, i percorsi e i convivi.

Cibo e viaggio è il tema scelto per l’edizione 2016, occasione per ragionare del viaggio come scoperta. Di persone, territori, culture, modi di vivere, suoni, profumi, identità, gusti, abitudini alimentari, cibi. Viaggio come esperienza di vita. Opportunità che possa aiutarci ad osservare le persone e le situazioni da nuovi punti di vista, permettendo di aprirci al confronto, alla condivisione, al dialogo, all’assaggio. Alla riscoperta del piacere di stare a tavola assieme. Viaggio come movimento, anche del cibo. Attraverso lo spazio, le epoche, i secoli, i luoghi, le persone, le tradizioni, la parola.

Poche cose parlano della cultura di un popolo, della sua essenza più autentica, quanto il cibo. E il viaggio aiuta a scoprirlo.

Il cibo parla le lingue dei popoli, ne esprime l’essenza più autentica.

Il viaggio traccia le strade che li avvicina.

Come ogni anno, spazio a concerti imperdibili e a tanti altri incontri culturali in una dimensione raccolta e contemplativa.

A breve saranno resi noti tutti i dettagli del programma della manifestazione e l’ospite d’onore che si esibirà nel suggestivo scenario della Tomba dei Giganti Sa Domu de s’Orcu nella serata di Sabato 27 agosto, alle 19.00, per Speciale Appetitosamente, Cibo per lo Spirito.

E ancora, domenica 28 agosto lo stesso contesto della Tomba dei Giganti Sa Domu de s’Orcu accoglierà alle 6.30 della mattina un altro appuntamento ormai di rito per gli appassionati del Festival di Siddi: Colazione da… l’Orco. Al primo sorgere del sole sarà quest’anno Antonello Salis, con la sua fisarmonica, a reinterpretare in musica i silenzi della giara, delle grandi pietre e delle antiche divinità.

Al termine, come di consueto, gli ospiti saranno confortati da una ricca e arcaica colazione.

Siddi è un borgo rurale che sorge nel cuore della Marmilla, terra di morbide colline, di altipiani basaltici, di grandi lecci, di ulivi secolari, di mandorli, di vigneti, di campi coltivati, di monumenti.

Il Festival siddese, ogni anno con il filo conduttore di un tema diverso, racconta, produce e offre le sue produzioni enogastronomiche, le sue risorse culturali e ambientali, le sue attività artigianali, le persone, i luoghi, l’identità della Marmilla.

Fra i numerosi ospiti del Festival negli anni precedenti, si menzionano: gli artisti Vinicio Capossela, Noa, Nicola Piovani, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Gavino Murgia, Gene Gnocchi, Rossella Faa, Piero Marras, Elena Ledda, i tenores di Neoneli, Simone Pittau e l’orchestra da Camera della Sardegna, Pinuccio Sciola, gli scrittori e i giornalisti Serge Latouche, Alfredo Antonaros, Filippo Solibello, Nello Rubattu, Michela Murgia, Paolo Maccioni, Paolo Fadda, Marcello Fois, Vito Biolchini, Giacomo Serreli; gli antropologi Alessandra Guigoni, Giulio Angioni; gli esperti di cibo Piero Sardo, Giovanni Assante, Francesca Argiolas, Enzo Biondo, Corrado Casula, Francesca Baldereschi, Raffaella Ponzio, Gerardo Piras, Giuseppe Izza, Gianmario Mallica, Francesca Argiolas; gli chef internazionali Roberto Petza-Italia, Tomaz Kavcic–Slovenia, Noda Kotaro–Giappone, Jose Carlos Garcia-Spagna, Jane Narak-Thailandia, Angelina Anyango Opondo-Kenia; gruppi etnici provenienti da India, Argentina, Messico, America, Ucraina, Lettonia, Armenia, Serbia, Slovacchia, Grecia, Portogallo, Sicilia, Sardegna… e tanti altri.

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Verrà presentata venerdì 20 novembre, nel corso di una conferenza stampa, nella sala consiglio della Fiera internazionale della Sardegna, a Cagliari, la quinta edizione del Festival  di Scirarindi 2015 – Benessere, buon vivere e sostenibilità in Sardegna.

Interverranno Cristina Pusceddu e Giovannella Dall’Ara, responsabili dell’associazione Scirarindi e ideatrici e organizzatrici del Festival, Ignazio Schirru, presidente della Fiera Internazionale della Sardegna, il direttore generale della Fiera, Giampiero Uccheddu, e Alessandra Guigoni, antropologa culturale dell’Università di Cagliari.

LOCANDINA V Festival Scirarindi

 

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Inaugurazione padiglione Sardegna a Expo Milano 2015

Una giornata dedicata alla pasta tradizionale, all’Agnello di Sardegna Igp e ai tre dominatori incontrastati della filiera casearia isolana: Pecorino sardo Dop, Pecorino romano Dop e Fiore sardo Dop. Assessorato dell’Agricoltura e Agenzia regionale Laore completano il ciclo di appuntamenti dedicati alle eccellenze agroalimentari della Sardegna a Expo 2015 con un evento riservato a tre cibi particolarmente cari alla tradizione gastronomica e alla cultura produttiva dell’Isola. Pasta, carne e formaggio saranno i protagonisti di “Cibi per la salute dalla terra dei centenari”, l’ultimo degli eventi milanesi dedicato alle produzioni agricole di qualità come fattore di benessere e longevità.

L’appuntamento è per domenica 25 ottobre a Milano, nel padiglione CibusèItalia di Expo, e si terrà in concomitanza con la Giornata mondiale della pasta. Lo scorso 24 luglio la prima iniziativa della campagna è stata dedicata alle produzioni sarde, garantite e certificate, di cereali, carciofi, olio e zafferano. L’11 settembre, in occasione dell’avvio della settimana della Sardegna a Expo si è invece parlato di “Strategie di mercato delle eccellenze del comparto lattiero caseario”. Alla tavola rotonda hanno partecipato, oltre al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, i rappresentanti dei Consorzi Dop dei nostri pecorini, di Grana Padano, Parmigiano Reggiano e altri esperti del settore. Il 17 settembre è stato invece protagonista il vino, definito come elisir di lunga vita, e l’intero comparto vitivinicolo ed enologico della Sardegna.

Forte dei risultati di numerose ricerche condotte sull’Isola anche a livello internazionale e dedicate alla straordinaria presenza di centenari, la Regione ha deciso di utilizzare il rapporto tra salute e alimentazione per favorire il rilancio delle zone rurali, valorizzare le vocazioni proprie di ciascun territorio e diversificare l’offerta turistica nostrana. Domenica 25 ottobre si punta ancora a catturare l’attenzione di esperti e addetti ai lavori nei confronti di un progetto di comunicazione e marketing rivolto ai mercati alimentari internazionali e all’industria turistica. I prodotti di qualità saranno utilizzati per raccontare la Sardegna e le sue bellezze naturali.

Il talk show dedicato alle eccellenze della gastronomia sarda inizierà alle 11. A moderare sarà Eleonora Cozzella, giornalista, coordinatrice del sito L’Espresso Food&Wine e ispettrice della Guida ai ristoranti d’Italia (Gruppo L’Espresso).

A portare il saluto della Regione, così come accaduto nelle precedenti edizioni, sarà l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, che coglierà l’occasione per fare un bilancio delle attività svolte dalla Sardegna in ambito agroalimentare all’Esposizione universale. Testimonial d’eccezione sarà Pietro Migliaccio, presidente della Società italiana di Scienza dell’alimentazione. A parlare di cibo, produzioni di qualità e longevità saranno Pasquale Porcu, giornalista enogastronomo, Francesca Spanu e Costantino Palmas, componenti del team scientifico dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, che ha condotto indagini specifiche sull’argomento, e lo chef Claudio Sadler.

La longevità dei sardi è un tema di strettissima attualità, che ha in qualche modo allargato le strategie di comunicazione della Regione, degli operatori turistici e dell’agroindustria, aprendo l’Isola a nuovi scenari internazionali sino a poco tempo fa inaspettati, sia in termini di visitatori sia di esportazioni dei prodotti agroalimentari. Di innovazione, ricerca e qualità delle produzioni di eccellenza parleranno Salvatore Palitta, presidente del Consorzio pecorino romano Dop, Domenico Mura, presidente del Consorzio pecorino sardo Dop, e Battista Cualbu, neopresidente del Consorzio Agnello di Sardegna Igp.

Alle 13, curato dallo chef Roberto Serra, partirà il cooking show dedicato alla presentazione di ricette tradizionali con alla base i prodotti Dop e Igp sardi. La pasta, vera e propria star internazionale e icona mondiale della dieta mediterranea, sarà il filo conduttore tra tutte le produzioni certificate. L’Agenzia Laore, con la collaborazione della FASI, allestirà per due giorni nello spazio Sardegna del padiglione Eataly una serie di laboratori incentrati sulla produzione di alcune paste tradizionali dell’Isola come le Lorighittas, la Fregola di grano duro Cappelli e i Culurgiones. In occasione del cooking show, l’etnoantropologa Alessandra Guigoni introdurrà la presentazione dei vini curata da Tonino Costa (Laore). È prevista inoltre una dimostrazione sulla preparazione di alcune tipologie di paste tradizionali proposta da Gerardo Piras (Laore).

Piantagioni di carciofi
Grande successo dei “Cibi per la salute dalla Terra dei centenari” presentati a Expo Milano 2015 dall’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e dall’Agenzia Laore.
«Cereali, carciofi, olio e gli altri cibi Dop e Igp prodotti in Sardegna sono il segreto della longevità e della salubrità dei suoi abitanti». Parola di biologi, antropologi, chimici, medici, parassitologi, nutrizionisti e altri esperti ancora. La scelta della Regione Sardegna e dell’assessorato dell’Agricoltura di investire sui prodotti dell’agroalimentare per raccontare la nostra Isola da una prospettiva diversa ha solidissime basi scientifiche. Forte delle conferme arrivate dai ricercatori di diverse parti del mondo, la Regione ha scommesso sulla vetrina di Expo 2015 come occasione per promuovere la “Sardegna, isola della qualità della vita – cibi per la salute dalla terra dei centenari”, progetto di comunicazione e di marketing rivolto ai mercati alimentari internazionali e all’industria turistica.
Organizzato con il supporto scientifico e logistico di Laore Sardegna, l’Agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura, l’evento ha aperto i battenti ieri nel padiglione “Cibus è Italia”, all’interno dell’esposizione universale di Milano, dedicata ai temi del cibo e dell’alimentazione. Quello di ieri sera è stato il primo di tre appuntamenti, il prossimo è fissato per il 13 settembre e sarà dedicato al vino, mentre l’ultimo è previsto per l’11 ottobre e si concentrerà sulla valorizzazione dell’allevamento e dei suoi prodotti più tipici: Agnello Igp, fiore sardo, pecorino sardo e romano.
«La scelta di comunicare una Sardegna inedita e sconosciuta è strategica», ha spiegato l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, durante il talk show animato dalla giornalista Eleonora Cozzella. “Il nostro comparto agricolo ha delle produzioni di eccellenza, ma non se ne parla abbastanza”, è la considerazione dell’assessore, secondo la quale «i nostri operatori non possono competere nei mercati in termini quantitativi, ma attraverso le produzioni di qualità, come le nostre Dop, la cui importanza è sancita anche a livello scientifico».
La prima conferma arriva da Gianni Pes, medico e studioso del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Sassari, scopritore delle “zone blu”, che sono le aree del pianeta in cui si riscontrano i più alti indici di longevità. «Il segreto della longevità dei sardi è nel loro stile di vita tradizionale, che comprende una buona e sana alimentazione basata su prodotti tipici locali – ha detto Pes -. A quelli che fin qui hanno creduto sull’impatto della genetica su questo fenomeno, la ricerca ha risposto dimostrando che il suo impatto è inferiore al 20% – ha aggiunto -. La Sardegna è al centro di importanti studi internazionali perché è ormai assodato che ha saputo preservare la propria tradizione alimentare, facendone un elemento di salute e benessere», ha aggiunto la ricercatrice Mariette Gerber, una delle più grandi esperte al mondo di dieta mediterranea.

Che questo elemento possa essere utilizzato in chiave promozionale, sia per esportare i cibi tipici che per attrarre nuovi flussi turistici, lo conferma lo stretto legame che alimentazione e salute hanno con il patrimonio identitario delle comunità locali e con le condizioni climatiche dei territori in cui si sta studiando il fenomeno che è stato ribattezzato come “invecchiamento di successo”.
«C’è una relazione direttamente proporzionale tra le produzioni tradizionali, i territori e le comunità locali», ha confermato l’antropologa Alessandra Guigoni, secondo la quale il rapporto è reciproco. «Una certa alimentazione permette un maggiore benessere fisico – ha spiegato – ma, allo stesso tempo, è grazie alle comunità locali che sopravvivono quei prodotti tipici ai quali oggi viene attribuito uno straordinario valore anche economico e identitario».
Una particolarità del progetto della Regione e di Laore è data anche dai prodotti su cui si è scelto di investire. Al di là di quei prodotti che nell’idea di tutti vengono associati all’immagine stessa della Sardegna, l’Isola vanta e oggi rivendica un ruolo di prima importanza nel campo della produzione di qualità di cereali, carciofi e olio. «Per migliorare la qualità della vita delle persone, abbiamo pensato di testare un tipo di pane che assicuri un gran risparmio di insulina e glicemia», ha osservato il parassitologo Costantino Palmas, coordinatore del progetto Cereal 14/20 insieme alla diabetologa Francesca Spano, che segue gli aspetti clinici dell’indagine messa in piedi con Laore, Agris, Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Università di Cagliari e con il supporto economico di Banco di Sardegna e di Laore. «È un fatto straordinario, che ci permette di sottolineare l’importanza dell’innovazione nella tutela delle tradizioni e delle identità alimentari locali – hanno spiegato i due relatori – il tentativo di produrre un pane di grano duro con metodiche che si suppone appartenessero ai nostri avi, ha permesso di raccogliere dati davvero interessanti sulla reazione del corpo umano ai cibi già conosciuti».
Sull’importanza della ricerca e dell’innovazione per valorizzare la qualità in mercati estremamente competitivi si sono soffermati anche Giulio Scatolini, docente all’Università dei sapori di Perugia, esperto di olio, ed Efisio Antonio Scano, chimico e tecnico alimentare, profondo conoscitore della filiera industriale sarda del carciofo. «L’innovazione è fondamentale e ci ha consentito di introdurre nuovi prodotti – ha affemato Scano – pur preservando la sua identità e le caratteristiche che lo rendono fondamentale per la nostra economia e per il rapporto inscindibile con il territorio». In fondo, anche a livello globale, la battaglia è proprio quella. Ne è certo anche Roberto Arditi, direttore delle relazioni istituzionali di Expo 2015, tra gli ospiti della serata dedicata alla Sardegna: «Il futuro delle produzioni agroalimentari o è sostenibile o non è il futuro».
A concludere la serata è stato un momento di spettacolo, il cooking show dello chef Roberto Serra, che ha preparato una serie di piatti straordinari, utilizzando solo prodotti a denominazione di origine. All’evento hanno partecipato più di 100 addetti ai lavori: giornalisti, blogger, buyer nazionali e internazionali rappresentanti delle associazioni di categoria e produttori provenienti da tutto il mondo. Un pubblico qualificato e competente, in grado di trasformare questo appuntamento in un’occasione di grande visibilità per i prodotti sardi a marchio e tradizionali, consentendo in questo modo alla Sardegna di utilizzare Expo 2015 per l’attivazione di nuovi canali di promozione e commercializzazione delle produzioni sarde.

«Archeologia, cibo ed economia del paesaggio: quale futuro per San Giovanni Suergiu?». Queste le idee a confronto nel convegno che si terrà sabato 13 dicembre, alle ore 16.30, presso la sede Auser di via Bellini a San Giovanni Suergiu.

Organizzato dall’associazione Quadrifoglio95, da ben 25 anni attiva nella salvaguardia e valorizzazione dei siti archeologici del comune sulcitano, e moderato dalla giornalista Elvira Usai, il dibattito vedrà l’apporto di conoscenza e di esperienza dell’antropologa culturale Alessandra Guigoni, del giornalista sociologo Giacomo Mameli e dell’archeologa Manuela Puddu.

Sul tavolo spunti e ragionamenti per lo sviluppo economico e territoriale del paese, un’occasione per disegnarne le linee di crescita a partire dalle risorse naturali e paesaggistiche nonché dalle emergenze archeologiche. Fattività e concretezza che possono rilanciare l’economia di un comune, come altri nel Sulcis Iglesiente, caratterizzato dalle scarse opportunità di lavoro.

Un nuovo modo per incontrarsi tra operatori del settore e non addetti ai lavori che consente di valorizzare l’esistente e di costruire nuove formule di rilancio nel comparto turistico, in quello agricolo e delle risorse ambientali.

Is Loccis Santus 0

Gianluca Medas e Andrea Congia - Foto di Valentino Congia 2014-07-28+29 Quartu Festival della Storia Locandina

“Dal Racconto dell’Amore all’Amore per il Racconto”: è questo il titolo del “#Festival della Storia 2014”, la manifestazione organizzata dall’Associazione Figli d’Arte che si terrà lunedì 28 e martedì 29 luglio nel cortile dell’Ex Caserma dei Carabinieri di via Roma 30, a Quartu Sant’Elena. Giunta all’ottava edizione, il Festival quest’anno ripercorrerà cambiamenti ed evoluzioni che hanno trasformato il concetto di Amore nei secoli: dall’età antica a quella contemporanea, un viaggio tra archeologia e mitologia, tra norme e comportamenti di epoche ormai lontane ed il fugace e frammentario turbinio comunicativo dei frettolosi giorni nostri. L’evento è inserito all’interno nella programmazione di Quartu colora l’Estate 2014.

Secondo l’ormai consueto format, caratterizzato da conferenze e spettacoli teatrali, il programma è articolato in due giornate. Si parte lunedì 28 luglio alle 19.30 con l’incontro dal titolo “L’Amore nell’Antichità”: il dibattito, tenuto dall’archeologa Simonetta Angiolillo e dal giornalista Giacomo Serreli, sarà impreziosito dalle letture di Noemi Medas, attrice e figlia d’arte; a seguire, alle 21.00 lo spettacolo La Grande Madre – Contus e Cantus dall’Isola, narrazione con canti e musiche scritta e interpretata dall’attore Gianluca Medas con l’accompagnamento della Grande Madre Band, ensemble guidato da Andrea Congia (chitarra classica) che si avvale dei contributi di Jonathan Della Marianna (strumenti tradizionali sardi), Marco Loddo (basso elettrico) e Roberto Matzuzzi (batteria/percussioni). Prevista inoltre la partecipazione straordinaria del gruppo Cuncordia a Launeddas. L’“Amore Oggi” sarà invece il tema di martedì 29 luglio, seconda e ultima giornata del Festival: alle 19.30 la conferenza con l’antropologa Alessandra Guigoni, la giornalista Manuela Vacca e le letture di Gianluca Medas; alle 21.00 spazio al teatro con la pièce “Il Disertore“, tratta dal romanzo di Giuseppe Dessì. In scena Gianluca Medas, Andrea Congia e la formazione etnofolk Su Cuntzertu Antigu composta da Myriam Costeri (organetto diatonico/pipiolu), Martina Chillotti (triangolo) e Silvia Mascia (tumbarinu).

Ideato e diretto da Gianluca Medas, prodotto e organizzato dall’Associazione Figli d’Arte Medas, il #Festival della Storia nasce con la volontà di avvicinare il pubblico alle tematiche storiche e scientifiche, senza banalizzare i contenuti ma veicolando quest’ultimi anche attraverso le attività di spettacolo. Tante le tematiche affrontate nelle precedenti edizioni: dalla figura della donna al triennio rivoluzionario sardo, giungendo fino alle riflessioni sulla fine del mondo e sull’identità. Denominatore comune l’obiettivo di divulgare la conoscenza con una programmazione originale capace di coniugare informazione e spettacolo in una prospettiva interdisciplinare.

Cicita Lai, massaia novantenne di Terraseo.

Cicita Lai, massaia novantenne, una dei custodi del fagiolo bianco di Terraseo (foto Comune di Narcao, autore Milena Mundula).

Terraseo.

Terraseo.

Danilo Serra.

Danilo Serra, assessore all’Ambiente del Comune di Narcao.

Il fagiolo bianco di Terraseo, di recente inserito dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali della Repubblica italiana nell’elenco nazionale dei prodotti tradizionali (l’importante riconoscimento è stato legittimato nel supplemento della G.U. del 25 giugno 2013, n. 147, che comprende la “Tredicesima revisione dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano”), sbarca ad Alghero. Nel centro catalano, sabato 5 ottobre, sarà uno dei protagonisti del I Convegno dei Comitati per le biodiversità, organismi che da qualche anno si occupano di salvaguardare e valorizzare prodotti della terra a rischio di estinzione in un mercato sempre più globalizzato.

L’incontro, che si svolgerà a Porto Conte, località marina della città catalana, è organizzato dal Sut (Sportello unico territoriale) dell’agenzia Laore di Alghero. E prevede la presenza di una delle eccellenze dell’agricoltura di Narcao: il fagiolo bianco di Terraseo. A portarlo all’attenzione dei convenuti, sarà un gruppo di produttori locali. Si tratta di Nicolò Pisci, Bruno Mei, Aldo Anedda e Gerardo Piras, “ambasciatori” di una tradizione centenaria e tra gli ultimi custodi del prezioso legume, la cui coltivazione viene tramandata di padre in figlio. Oltre ad alcuni produttori della frazione, saranno presenti i rappresentanti del Comitato per la biodiversità del Sulcis “Antichi solchi”, piuttosto attivo nel territorio e protagonista di numerose iniziative nel Sulcis Iglesiente.

Dopo l’apertura dei lavori, fissata per le 9.30, e i successivi interventi dei vari Comitati regionali, alle 15.00, si svolgerà una tavola rotonda sui prodotti tradizionali e a rischio estinzione. Ma, oltre che del convegno, il fagiolo bianco di Terraseo sarà protagonista anche in tavola. Gli studenti dell’istituto alberghiero di Alghero, infatti, proporranno una ricetta tipica delle massaie di Terraseo.

«Si tratta di un riconoscimento prestigioso per una “specialità” unica di Narcao. Al fagiolo bianco di Terraseo, di recente – commenta l’assessore comunale all’Ambiente Danilo Serraè stato attribuito il riconoscimento di “prodotto tradizionale” dal Ministero per le Politiche agricole dopo un lungo iter promosso dal Comune di Narcao, supportato tecnicamente dall’antropologa Alessandra Guigoni, dall’Agris, da Laore e dall’Università di Sassari.»

Al prestigioso riconoscimento ministeriale hanno concorso quanti, a Terraseo e Narcao, si sono impegnati nella salvaguardia di una produzione tipica e a rischio estinzione. Gli studi storici ed etnografici, voluti dal Comune di Narcao e compiuti dall’antropologa Alessandra Guigoni in collaborazione con le agenzie regionali Agris (il centro di ricerca in regione S’Appassiu, Uta), Laore e Centro Interdipartimentale per la Conservazione e Valorizzazione della Biodiversità Vegetale dell’Università di Sassari, hanno evidenziato la presenza del legume tradizionale nell’area di Terraseo sin dal Settecento.

Il fagiolo bianco di Terraseo è un fagiolo di origine americana, subito fatto proprio dalla popolazione locale e coltivato nella vallata di Terratzu, area assai fertile e ricca d’acqua.

Il legume si presenta in forma ovale, di colore bianco candido e dal sapore delicato e persistente e, soprattutto, con il vantaggio di essere facilmente digeribile. Ed è uno degli alimenti principe della cucina della località dove viene preparato in abbinamento o come ingrediente principale di piatti della tradizione.

Il Parco di Molentargius.

Il Parco di Molentargius.

Cristiano Erriu.

Cristiano Erriu.

Luigi Pomata.

Luigi Pomata.

 

Il Teatro delle Saline del Parco di Molentargius ed il Palazzo della Provincia di Cagliari ospitano sabato 28 e domenica 29 settembre “MedDiet Camp”, il primo di cinque eventi del primo progetto di valorizzazione della Dieta Mediterranea sostenuto dall’Unione Europea che vede l’Italia capofila di 6 Paesi (gli altri sono Spagna, Tunisia, Grecia, Egitto e Libano) con un progetto di 5 milioni di euro che confluirà in un Accordo Euro-Mediterraneo con il coinvolgimento  di 15mila consumatori e 5mila ragazzi.

I partner italiani del progetto sono: Unioncamere, il Centro Servizi per le imprese della Camera di Commercio di Cagliari, il Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio e l’Associazione nazionale Città dell’Olio.

“MedDiet Camp” si propone la promozione e la valorizzazione della dieta mediterranea, riconosciuta Patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco nel 2010.

La tappa cagliaritana di “MedDiet Camp” è un campus formativo con la partecipazione di una cinquantina di foodblogger provenienti da tutta Italia e di chef internazionali provenienti da Libano, Egitto, Tunisia e Italia, che comprende workshop di fotografia, di scrittura applicata al food e di cultura alimentare mediterranea; e ancora convegni aperti al pubblico e laboratori didattici rivolti ai ragazzi.

Sabato 28 settembre 2013, a partire dalle 8.00, sono previsti laboratori di cucina MedDiet per foodblogger con approfondimenti sulla dieta mediterranea e sui piatti della tradizione italiana, egiziana, libanese e tunisina. E’ prevista la partecipazione di Jaoudet Turki, cuoca professionista; Georges Kik, esperto di cucina libanese; lo chef Moustafa M. Elrefaey; lo chef Luigi Pomata.

Sono previsti inoltre un workshop di fotografia e foodstyling per foodblogger con il fotografo Alessandro Guerani ed alcuni laboratori didattici rivolti ai ragazzi delle scuole.

Il programma prevede ancora, alle 12.00, la presentazione del progetto Enpi MedDiet e della Giornata di Cooperazione Ecd Interact presso il Teatro delle Saline (con la partecipazione del presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi e di Cristiano Erriu, Direttore del Centro Servizi per le Imprese di Cagliari) e le conferenze del giornalista enogastronomico Carlo Cambi; dell’antropologa dell’alimentazione Alessandra Guigoni; dello chef Luigi Pomata.

Nel pomeriggio, alle 18.00, nuovo incontro con Alessandra Guigoni e Carlo Cambi, per approfondire gli aspetti socio culturali e nutrizionali della dieta mediterranea.

Nella seconda giornata, domenica 29 settembre, il programma prevede un convegno aperto al pubblico sul tema “Dieta mediterranea ed educazione alimentare attraverso il web: il ruolo dei foodblogger”, moderato dal giornalista Carlo Cambi, che si terrà nella Sala consiliare del Palazzo della Provincia di Cagliari, a partire dalle ore 10.00.