25 April, 2024
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E’ tempo di svelare i nomi dei vincitori per il Premio internazionale d’arte contemporanea Marchionni, il concorso organizzato dal Museo Magmma di Villacidro per ricordare la figura e l’opera di Dino Marchionni, incisore che nel 1957 lasciò la sua Urbino per venire a vivere nel centro del Medio Campidano.

Giovedì 2 luglio, a partire dalle 12.00, sulla Pagina Facebook Premio Marchionni saranno proclamati i primi classificati per ciascuna delle due sezioni: Pittura e Grafica.

A contendersi la finalissima sono 40 opere (20 per ogni sezione) che la giuria presieduta da Vitaliano Angelini, tra i decani del panorama dell’arte italiana contemporanea, ha scelto su una rosa di 657, arrivate da tutto il mondo. Oltre che dall’Italia hanno partecipato artisti da: Usa, Cina, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Romania, Brasile, Macedonia, Israele.

Tra i finalisti ci sono anche cinque artisti sardi: Paolo Laconi (Oristano), Andrea Zineddu (Orani), Roberta Congiu (Ussana), Salvatore Atzeni (Monastir), Marco Mattei (Sassari).

Anche stavolta i lavori presentati sono tutti di altissima qualità, elemento che anno dopo anno, aumenta il prestigio del Premio Marchionni. Scrive la critica d’arte Alessandra Radaelli nel testo che accompagna il catalogo delle opere finaliste: «Il Premio Marchionni ha il pregio di raccogliere intorno a sé artisti di spessore, di cultura, riflessivi, che si intuiscono innamorati dell’arte e dei mezzi per farla. (…). L’innalzarsi di anno in anno del livello qualitativo dei partecipanti è il primo indice di successo per un concorso, perché ciò significa che il nome si fa conoscere tra gli addetti ai lavori: i risultati delle edizioni precedenti attestano il buon funzionamento della formula, i nomi girano, le mostre degli artisti selezionati si fanno notare».

I premi. I primi classificati nelle due sezioni riceveranno un premio di 2.500 euro o, in alternativa, 1.500 euro più la possibilità di esporre le proprie opere nella Galleria Lazzaro di Milano.

Le opere classificate sino al quinto posto saranno inoltre esposte nella sede storica del Centro culturale cittadino di Urbino (la massima istituzione culturale della città), all’interno delle iniziative pensate in occasione dei 500 anni dalla morte di Raffaello.

Prima di varcare il mare, e sino al 31 luglio, le 40 opere arrivate in finale saranno esposte nella sede del Magmma, dove, per via delle disposizioni imposte per il contenimento del covid 19, potranno essere visitate solo dietro prenotazione.

Il Premio Marchionni è organizzato con il sostegno della Fondazione di Sardegna.

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Il pittore Giò Tanchis, pseudonimo di Walter Marchionni, vola a Milano per esporre nella prestigiosa sede dell’Archivio Galleria Lazzaro by Corsi. Da giovedì 24 settembre, sino a sabato 10 ottobre, “Enigma abbacinante”, la mostra dedicata alla città di Carbonia già esposta la scorsa primavera nel Museo PAS della Grande miniera di Serbariu, sarà visitabile nell’esposizione curata per l’occasione dalla critica d’arte Alessandra Radaelli.

Nelle venti opere di grande e medio formato realizzate tra il 2014 e primi mesi di quest’anno, Giò Tanchis ha trasformato le sue suggestioni in visioni oniriche, scenografie geometriche e metafisiche, arcane  misteriose, dai vividi colori e nitidissimi contorni, com’è del resto il suo stile – di ispirazione espressionista, qui istintivamente corretto in apparizioni magiche e inquietanti, accostate una all’altra fuori da logiche realistiche. Nessun aspetto nuovo, sconosciuto o dimenticato, anzi figure riconoscibili nella loro schematicità, ma immerse nella luce, sospese nel silenzio e prive di presenza umana. Nel dialogo dei rapporti spaziali e cromatici (bianco assoluto, rosso, nero, verde o azzurro) e nella luminosità pura, ecco appare la Torre Velasca. Fra linee razionaliste e semplificazioni classiciste. Tanchis porge visioni senza tempo, un’esplorazione d’interiorità urbanistica dando alla città ed alle sue strutture un aspetto  più fascinoso di quanto non appaia attraverso i frettolosi sguardi quotidiani.

Non è la prima volta che Tanchis espone nella Galleria Lazzaro: la prima fu nel 2008 quando i suoi imponenti tori campeggiarono nella mostra “Spagna- Sardegna, viaggio pittorico”, patrocinata dall’Ambasciata di Spagna.

Poche settimane dopo quelle di Giò Tanchis, l’Archivio Lazzaro esporrà le opere di un altro grande artista a cui la Sardegna è particolarmente legata: Aligi Sassu.

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