18 April, 2024
HomePosts Tagged "Andrea Cocco"

[bing_translator]

Si apre, a Cagliari, nei locali di via San Domenico 10, un ciclo di incontri a carattere seminariale dal titolo “Istituzioni democratiche in Sardegna e partecipazione popolare”.

Il primo appuntamento è giovedì 7 novembre, alle ore 18.00, e tratterà il tema “ordinamento degli enti locali tra riforme, controriforme e servizi al cittadino”.
Interverranno: Michele Ciusa (consigliere regionale del Movimento cinque stelle), Andrea Cocco (dirigente Psd’az e Capo Gabinetto dell’assessorato regionale degli Enti locali), Graziano Milia (già presidente della provincia di Cagliari). Il dibattito sarà introdotto e coordinato da Giovannino Deriu.
Organizza il Circolo Palmiro Togliatti di Cagliari.

[bing_translator]

L’Etienne Manchon Trio ha vinto la seconda edizione di JazzAlguer Mediterrani, il concorso per giovani band inserito nel più ampio cartellone di JazzAlguer, la rassegna organizzata ad Alghero (Ss) dall’associazione culturale Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu. La formazione intestata al pianista francese, con Clément Daldosso al contrabbasso e Théo Moutou alla batteria, si è aggiudicata il primo posto nella serata finale del contest che si è svolta domenica 9 giugno.

A contendersi la palma della vittoria, i cinque gruppi selezionati dalla giuria fra i quarantuno iscritti quest’anno al concorso (due in più rispetto alla prima edizione). Tre le proposte italiane: il progetto Dalia della cantante fiorentina Sara Battaglini, con Federico Pierantoni al trombone e Enrico Ronzani al pianoforte; Emit della cantante e compositrice Camilla Battaglia con Michele Tino al sax alto, Andrea Lombardini al basso e Bernardo Guerra alla batteria; e Trikáranos, dei sardi Andrea Cocco (pianoforte), Matteo Marongiu (contrabbasso) e Roberto Migoni (batteria). Due, invece, i finalisti stranieri: l’Etienne Manchon Trio, appunto, e le catalane Escarteen Sisters, ovvero le sorelle Laia (violino e voce) e Flavia (violoncello e voce) Escartin, accompagnate da Francisco Lucas alla percussioni.
 
Ogni finalista aveva quindici minuti di tempo a disposizione per mettere in mostra dal vivo, sul palco allestito in largo San Francesco, il meglio della propria proposta artistica. Al termine delle esibizioni, la giuria formata da Nick The Nightfly, Paolo Fresu, Salvatore Maltana, (coordinatore artistico di JazzAlguer), il pianista Roberto Cipelli e la cantante Francesca Corrias, ha emesso il suo verdetto; ma, come nella prima edizione del concorso, la scelta finale non è stata facile, data l’alta qualità delle proposte, molto diverse tra loro, tutte originali e interessanti.

Il pianista francese Etienne Manchon con il suo trio, le catalane Escarteen Sisters e tre formazioni italiane: il trio sardo Trikáranos, Camilla Battaglia e Sara Battaglini e con i rispettivi progetti. Questi i cinque finalisti della seconda edizione di JazzAlguer Mediterrani, il concorso per giovani band inserito, anche quest’anno, nel più ampio cartellone di JazAlguer la rassegna organizzata ad Alghero dall’associazione culturale Bayou Club-Events con la direzione artistica di Paolo Fresu. A partire dalle 21.00 e con ingresso gratuito al pubblico, si sfideranno a suon di musica sul palcuo allestito nel Largo San Francesco. In quindici minuti, ogni bandz dovrà esprimere il meglio della propria proposta artistica per conquistare le preferenze della giuria del contest; con Nick The Nightfly, musicista, deejay e voce storica della radio, Paolo Fresu ed il contrabbassista Salvatore Maltana,coordinatore artistico di JazzAlguer e fanno parte quest’anno altri due volti noti del panorama jazzistico: il pianista Roberto Cipelli e la cantante Francesca Corrias. Al termine della serata, completate le esibizioni, i giurati trarranno le valutazioni e decreteranno i vincitori: in palio c’è una borsa di studio del valore di cinquemila euro da destinare ad attività di formazione e crescita artistica, come corsi di specializzazione, la produzione e/o la pubblicazione di un disco o di un altro progetto musicale. Come già nella prima edizione, il concorso è riservato a giovani formazioni provenienti da paesi dell’area mediterranea, di età media (sommando quella dei singoli membri) non superiore ai trentacinque anni e con non più di due album già pubblicati. Nessuna restrizione riguardo ai generi musicali ammessi, ma requisito indispensabile è l’originalità dei brani proposti. Quarantuno le formazioni iscritte (due in più rispetto all’anno scorso), tra le quali la giuria ha selezionato le cinque finaliste in gara domenica sera. Il progetto Dalia della cantante fiorentina Sarà Battaglini, con Federico Pierantoni al trombone e Enrico Ronzani al pianoforte, si presenta come un un trio che cerca di mettere in primo piano uno spazio circoscritto fra i diversi modi di interpretare la propria musica da parte dei suoi componenti. Emit è invece la band che vede accanto a Camilla Battaglia l’altosassofonista Michele Tino, Andrea Lombardini al basso e Bernardo Guerra alla batteria. La cantante e compositrice nata a Milano nel 1990, ha rilasciato lo scorso ottobre il suo secondo album, “EMIT: RotatoR TeneT”: un disco che celebra in musica il concetto di “tempo” attingendo apertamente dalla scienza, dalla letteratura, dalla filosofia. Trikáranos, che in greco antico significa “mostro a tre teste”, è il nome scelto da Andrea Cocco (pianoforte), Matteo Marongiu (contrabbasso) e Roberto Migoni (batteria) per il loro sodalizio artistico; un nome che sintetizza la filosofia di questo trio che, attingendo alle diverse esperienze artistiche dei suoi componenti, ha elaborato negli anni un proprio linguaggio espressivo in cui si fondono sonorità mediterranee con atmosfere più intime. Altro piano trio in gara quello in arrivo dalla Francia, intestato al giovane pianista di Tolosa Etienne Manchon, con Clément Daldosso al contrabbasso e Théo Moutou alla batteria. Nonostante il suo nome, l’Etienne Manchon Trio – che conta già un disco all’attivo – è sempre stato pensato come un’esperienza di gruppo, con un repertorio che riflette diverse influenze, dal jazz contemporaneo al progressive rock, ma senza dimenticare la musica classica del ventesimo secolo, Ravel, Debussy. Arrivano invece da Barcellona, le Escarteen Sisters, ovvero Laia e Flavia: due voci femminili che cantano mentre una suona il violino e l’altra il violoncello. Per questo dicono in realtà di essere un quartetto: due voci e due strumenti per una musica che, anche in questo caso, è un insieme di suoni eclettici che vengono da ispirazioni diverse: il jazz, il blues, la musica folk mediterranea. A precedere la serata finale del contest per giovani band, un altro appuntamento da non perdere, ospitato nel pomeriggio alle Tenute Sella & Mosca, tra i principali partner della rassegna, in località I Piani, a una decina di chilometri da Alghero: alle 17.00, anche in questo caso con ingresso gratuito, verrà presentato un docufilm di Marco Antonio Pani sulla passata edizione di JazzAlguer. “Raccontare la prima edizione di una grande manifestazione che avrebbe portato il jazz ad Alghero in un grande happening diluito nell’arco di un anno solare“, spiega il regista, “significava per noi raccontare come si sarebbe sviluppata l’esperienza, che luoghi avrebbe attraversato, e quali sensibilità artistiche avrebbe coinvolto. Ma anche, e forse più, rendere conto di quello speciale rapporto che la città di Alghero, i suoi luoghi e i suoi abitanti hanno con la musica e della sensibilità con cui gli organizzatori di JazzAlguer hanno saputo intercettare questo tratto distintivo della città. Oltre a intervistare Paolo Fresu e Salvatore Maltana, rispettivamente direttore artistico e coordinatore del festival, e a filmare i concerti, il backstage, e i musicisti nella loro fugace presenza in città“, aggiunge Marco Antonio Pani, “abbiamo voluto raccontare il rapporto di alcuni algheresi – noti musicisti, ma anche appassionati e cultori del jazz – con la musica e con la città. Ne viene fuori, crediamo, un piccolo inedito ritratto della città e della sua speciale inclinazione per accogliere grandi eventi di spettacolo, arte e cultura“.

Teatro lirico di Cagliari copia

E’ stato presentato questa mattina, al teatro Lirico di Cagliari, il progetto di promozione turistica nato attorno alla canzone “Sardinia Sardinia”, che l’autore musicale Mogol ha ideato e regalato alla Regione. Il brano, interpretato da Pago e dalle Balentes, è firmato dal paroliere milanese sulla melodia di Gino Marielli dei Tazenda.

«Il mondo, anche quello dell’arte e della musica – ha commentato l’assessore regionale del Turismo, Francesco Morandi – guarda con attenzione alla Sardegna e restituisce l’affetto che merita a una terra che ha offerto e offre tanto sotto vari punti di vista. Un’Isola, definita da Mogol la più bella del mondo, che rimane impressa nelle emozioni e nei sentimenti e crea legami indissolubili con i suoi visitatori. Si tratta di una grande opportunità colta dalla Regione. In tempi di ristrettezze di risorse, l’omaggio musicale diventa un progetto promozionale che potrebbe restituire un’immagine della Sardegna viva, allegra, estiva, da diffondere negli spazi fisici (aeroporti, porti, stazioni, strutture ricettive, villaggi vacanze, ristoranti, locali, spiagge, ecc.) e virtuali, in forma virale su web e social media.»

«La canzone – ha spiegato Mogol, al secolo Giulio Rapetti, che ha voluto Massimo Satta per produzione e arrangiamenti – nasce dal dispiacere di vedere una forte crisi nell’Isola e l’alto numero di disoccupati. Ho pensato, allora, a una canzone di accoglienza, che si sentisse all’arrivo in Sardegna e che trasmettesse un’emozione di gioia.»

Ha ringraziato l’autore anche l’assessore della Cultura Claudia Firino: «Un dono spontaneo e disinteressato che viene dall’amore di un artista per la nostra terra e che mi rende orgogliosa come rappresentante di una Istituzione». Sulla stessa linea l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, che ha aggiunto: «Ho molto apprezzato l’intenzione di proporre questa canzone sui mezzi di trasporto verso la Sardegna, nei porti, negli aeroporti e nelle stazioni, perché potrebbe diventare un elemento distintivo. Ascoltando il brano, infatti, non ho motivo di dubitare che entrerà nella testa di tutti». 

Sono sardi i musicisti che hanno contribuito gratuitamente alla realizzazione della canzone: Andrea Cocco (launeddas), Alessio Povolo (basso), Daniele Russo (batteria), Alessio Sanna (piano e tastiere), Massimo Satta (chitarre acustiche e ukulele) e Raffaele Simoni (programmazioni). Durante la presentazione è stato proiettato il video del backstage del momento creativo, della registrazione e dell’esecuzione in un video della stessa durata di Sardinia Sardinia, realizzato da “Ex Design” di Roberto Patti e Michea Savino.