20 April, 2024
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Si sono ritrovati ieri al Ristorante Tanit di Carbonia, 14 ragazzi della classe 1961, a distanza di 55 anni dalla loro 1ª elementare, vissuta nell’anno scolastico 1967/1968, nella Scuola “Grazia Deledda”, in via Roma, a Carbonia. I 6 compagni che non hanno potuto “rispondere all’appello in presenza”, hanno comunque partecipato alla piacevolissima “reunion”, con telefonate e messaggi, auspicando un incontro bis in tempi brevi.
L’occasione è stata anche occasione per ricordare con molto affetto l’insegnante Luciana Ferraresi Maccioni, la cui figlia Cristina, resa partecipe dell’evento, ha donato un bel primo piano della sua mamma, nonché amatissima maestra.

I 20 alunni della 1ª elementare della Scuola Grazia Deledda di via Roma – Carbonia, anno scolastico 1967/1968: Giorgio Pirisi, Andrea Sanna, Walter Cutaia, Pierpaolo Ortu, Sergio Murroni, Fernando Nieddu, Massimo Zara, Sergio Contini, Sergio Corsini, Alessandro Serra, Anna Rosa, Anna Giulia Diana, Patrizia Pintus, Paola Corsini, Valeria Lorusso, Ornella Serra, Enza Sanna, Chiara Maria Portas, Stefania Mureddu, Fabiola Spano.

 

A causa di un imprevisto, il poeta Thomas Sayers Ellis non potrà essere presente per lo spettacolo “The Dead Lecturers”, che sarebbe dovuto andare in scena sabato 4 settembre alle 21,00 in piazza del Nuraghe (Sant’Anna Arresi).  Lo spettacolo è stato quindi annullato.

L’associazione Punta Giara ha deciso, in sostituzione, di presentare un quartetto così strutturato: Silvia Bolognesi al contrabbasso, Dudù Kouate alle percussioni e, infine, Alexis Marcelo al piano e James Brandon Lewis al sassofono, i due già presenti nella formazione originale di “The Dead Lecturers”.

Rimane invece invariata la programmazione del secondo appuntamento con i Maistah Aphrica gruppo di giovani friulani che esplorano le sonorità di questo vasto continente con un’energia che non lascerà indifferenti, neppure se in Africa ci siete stati davvero.

Inalterato anche orario e location per i Freak Motel, alle 24,00 in località Candiani, ristorante l’Oasi.

Un progetto di musica originale che raccoglie molteplici influenze e le converte in un sound di difficile collocazione, un misto tra post-rock esplosivo, atmosfere noise ed electric jazz, nella sua forma più pura, ossia l’improvvisazione.

I membri della band sono Matteo Sedda alla tromba, Andrea Sanna al Fender Rhodes, Andrea Parodo al basso e Nicola Vacca alla batteria.

I concerti finali dei seminari tenuti da Dudù Kouate e Matteo Muntoni, rivolti a bambini e adolescenti, si terrà invece in piazza del Nuraghe, sabato 4 settembre alle 20,00 con uno spettacolo dal titolo “New Jazz Future”.

 

Il cuore del Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, la rassegna organizzata dall’associazione Punta Giara, nella nuova edizione “Approdo ad Atlantide – l’uomo che varca i confini”, prosegue a vele spiegate ed approda nel suo cuore pulsante: piazza del Nuraghe a Sant’Anna Arresi. Dieci concerti spalmati in cinque giorni – dal 31 agosto al 4 settembre – e confortati dalla presenza antica di uno dei simboli endemici e caratteristici dell’isola. Il nuraghe accanto al quale la civiltà sarda si è sviluppata con i suoi ritmi e le sue peculiarità, con una riverenza verso il suo passato con cui ha continuato a confrontarsi e convivere.

Abbracciati tra questa suggestiva ed imponente struttura, la chiesa, lo splendido campanile e la piccola arena, il festival attende il suo pubblico di aficionados anche per ricordare Basilio Sulis, patron del festival, con la mostra a lui dedicata, curata da Luciano Rossetti.

Il programma

All’alba di oggi 31 agosto, alle 7,00, Porto Pino, presso lo stabilimento Bahia, si è tenuto lo spettacolo della Alessandro Cau “Brenti mini orchestra”. L’idea portante del progetto è basata sull’ascolto: ascolto di se stessi, ascolto degli altri e di ciò che ci circonda. “Brenti” è stato composto, eseguito e registrato senza premeditazione e – appunto – l’aspetto performativo mostrerà i suoi eccentrici, quanto affascinanti risultati.

Di ritorno in piazza del Nuraghe, il primo porto sicuro, alla sera, dalle 21,00, con due incredibili spettacoli: Antonello Salis – piano solo e a seguire “Giornale di bordo” sempre con il pianista di Villamar, insieme a Gavino Murgia al sax, Hamid Drake alla batteria e Paolo Angeli alla chitarra. Giornale di Bordo prosegue il suo viaggio tra il popolo dei “danzatori delle stelle” e la loro musica aperta e sincera, tra avanguardia jazz e colori multietnici. 

Proseguono i concerti al mattino, sempre a Porto Pino, stavolta allo stabilimento Beach Club con Andrea Schirru – piano solo il 1°settembre.  Il progetto Piano Solo nasce dall’esigenza di comunicare in maniera schietta e sincera un messaggio musicale estremamente personale e intimamente autobiografico.

La sera sotto al Nuraghe continua con Paolo Angeli ed il tenore Omar Bandinu. Parte del concerto sarà dedicato a Jar’a, il suo ultimo album, pubblicato in aprile. La suite, strutturata in sei movimenti, accosta l’avanguardia alla ritualità del canto tradizionale, evocando spazi aperti e coniugando mondi sommersi con la Sardegna ancestrale qui rappresentata anche per il tramite della voce di Omar Bandinu.

Subito dopo, “The Crossing” di Enzo Favata. Un “trafficato incrocio sonante”, come da lui definito “dove autostrade elettroniche si intersecano con piste desertiche, ipnotiche ritmiche balinesi ed assordanti strade metropolitane del jazz”.

2 settembre, stabilimento Nautica 2000, puntate presto la sveglia per il duo Matteo Scano e Riccardo Pittau, rispettivamente piano e tromba. Un viaggio dove i due strumenti cavalcano loop e suoni elettronici in continuo mutamento. Queste le premesse da cui viene creato l’incontro di suoni nel progetto Uname-r, che raccoglie le brillanti anime musicali delle macchine.

Piazza del Nuraghe è anche luogo di nuovi incontri e sodalizi artistici, e la sera del 2 settembre Pasquale Mirra si confronta nuovamente con Hamid Drake in un duo fatto di percussioni (batteria e vibrafono), voci e musica elettronica. Il processo attraverso il quale si sviluppano i percorsi musicali è l’estemporaneità, senza pregiudizi stilistici di sorta dove due culture di appartenenza così apparentemente lontane si ritrovano, si amalgamano, si fondono.

A seguire, Maurice Louca & the Elephantine Band. Per Louca, Elephantine, il suo terzo e più ambizioso album, rappresenta sia l’apice della sua vasta esperienza, ma anche un audace passo nella sua crescita come compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra. Si tratta di una panoramica musicale di 38 minuti eseguita da una dozzina di musicisti, si ispira principalmente ai brillanti musicisti della sua comunità artistica, in particolare a Land of Kush del collaboratore Sam Shalabi.

La spiaggia di Porto Pino, il 3 settembre alle 7,00, è tutta per Tommaso Cappellato con “Aforemention” il viaggio di un uomo attraverso il suono, un lavoro capace di evocare spazi interiori, luoghi lontani e nuove idee.

 Il disco, vanta la collaborazione di tre artisti: il leggendario batterista Victor Lewis, Nia Andrews e Dulcinea Detwah. Al festival in solo, Tommaso Cappellato utilizzerà batterie, synth analogici e la propria voce per una performance jazz sperimentale da tenere d’occhio.

I due concerti nella nostra piazza di riferimento a Sant’Anna Arresi dalle 21,00, saranno quelli di Sound Glance con Marco Colonna al sax, Silvia Bolognesi al contrabbasso, Fabrizio Puglisi al piano e Gunter Baby Summer alle percussioni; e l’esplosivo ensemble di David Murray Brave New World Trio Feat Aruán Ortiz, Quattro tra i più grandi musicisti afro-discendenti contemporanei e tra le più grandi sezioni ritmiche degli ultimi trent’anni in ambito jazz e d’improvvisazione.

Lo spettacolo non finisce qui, infatti, in località Candiani dalle 24,00 ci sarà Matteo Muntoni con “Radio Luxembourg”Matteo Muntoni riprende la storica Radio Luxembourg e da ‘’semplice’’ emittente la trasforma in strumento di espressione letterario-musicale. Ogni brano parte da cose, eventi o persone che hanno influenzato musicalmente l’autore nel corso degli anni, senza vincoli di genere, tenendo piuttosto fede ad un’idea di musica.

Se vi è piaciuto Kouate e avete adorato il contrabbasso di Bolognesi in formazione con Sound Glance, è il momento di capire quali magie questi due virtuosi possano compiere insieme. Li troveremo allo stabilimento Papero Giallo, sempre alle 7,00 a Porto Pino il 4 settembre.

 Comodi sugli spalti in pietra di piazza del Nuraghe, alle 21,00 potrete ascoltare la poesia di Thomas Sayers Ellis, accompagnato dal sax di James Brandon Lewis ed il vivace piano di Alexis Marcelo per The Dead Lecturers, un chiaro debito nei confronti di un’ancestrale cultura “black” e che andando oltre la tradizione fa vibrare l’improvvisazione dei suoni e il respiro delle parole.

E in seconda serata: come suona la musica africana per chi non è mai stato in Africa? La domanda avrà (forse) una risposta dopo l’esibizione dei Maistah Aphrica, gruppo di giovani friulani che esplorano le sonorità di questo vasto continente con un’energia che non lascerà indifferenti, neppure se in Africa ci siete stati davvero.

Torniamo in località Candiani alle 24,00 con i Freak Motel un progetto di musica originale che raccoglie molteplici influenze e le converte in un sound di difficile collocazione, un misto tra post-rock esplosivo, atmosfere noise ed electric jazz, nella sua forma più pura, ossia l’improvvisazione.

I membri della band sono Matteo Sedda alla tromba, Andrea Sanna al Fender Rhodes, Andrea Parodo al basso e Nicola Vacca alla batteria.

I concerti Jazz Around tornano dal 5 all’8 settembre tra Carbonia e Santadi, tutte le info nei prossimi giorni e sul sito ufficiale del festival https://santannarresijazz.it/

 

L’associazione culturale Punta Giara ha presentato stamane il programma del 36° festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, il primo dopo la prematura scomparsa del suo fondatore, l’indimenticabile Basilio Sulis.

La sede scelta per la presentazione della rassegna è stata la sala polifunzionale del comune di Carbonia, comune capoluogo della Provincia e sede di due 28 concerti inseriti nel cartellone, itinerante per diversi centri del territorio dal 27 agosto al 7 settembre.

Il Festival avrà due anteprime: la prima il 31 luglio, ai piedi del Nuraghe di Sant’Anna Arresi, il cuore pulsante della manifestazione; la seconda il 7 agosto, alla Villa Salazar di Piscinas.

La rassegna entrerà ne vivo il 27 agosto con una serie di spettacoli, iniziative e laboratori diffusi che si concluderanno al 7 settembre.

Quattordici giorni e ventotto concerti si snoderanno tra nuove location e orari diversificati. Oltre ai consueti serali, infatti, sono previsti alcuni appuntamenti nella splendida spiaggia di Porto Pino, alle 7,00 del mattino, e quelli delle 24,00 in località Candiani.

A questi si aggiungono la già citata Piscinas; il pittoresco borgo di Tratalias; Sant’Antioco (necropoli di Is Pirixeddus); la già collaudata spiaggia di Is Solinas a Masainas; il Parco Urbano Canale del Generale a Carloforte; la Grande Miniera di Serbariu e l’anfiteatro di Monte Sirai a Carbonia; infine, la Cantina Sociale di Santadi nel comune omonimo.

Valorizzare il territorio del Sulcis, coinvolgere la popolazione locale, i bambini, i turisti, gli appassionati e gli affezionati (musicisti inclusi), è la strada maestra che serve intraprendere per (ri)cominciare questo lungo viaggio oltre i confini, un rimando al tema della manifestazione e al lascito di Basilio Sulis.

Il primo anno senza il suo fondatore sarà l’occasione per celebrare il percorso artistico e comunitario che ha segnato un’epoca, consacrando “Ai confini tra Sardegna e Jazz”, amatissimo anche all’estero e tra i festival storici del free jazz.

I suoi collaboratori più vicini, ora alla direzione, hanno scelto di ricordarlo con un titolo evocativo “Approdo ad Atlantide – l’uomo che varca i confini”.

L’Associazione Culturale Punta Giara, organizzatrice del festival, in collaborazione col fotografo Luciano Rossetti, presenterà anche una mostra interamente dedicata all’indimenticabile Basilio Sulis.

L’intento sarà quello di ripercorrere i tratti salienti del rapporto tra lo stesso ed il suo creatore: una galleria di immagini d’autore che tantissimi grandi fotografi hanno contribuito a realizzare nel corso degli anni. «Sarà occasione per ripercorrere la vita di Basilio durante i Festival, il suo rapporto con i musicisti e la musica, descrivere alcuni episodi che daranno modo a tutti di conoscere il viscerale legame tra questa manifestazione e l’uomo che per essa ha superato i confini tra Sardegna e Jazz».

Il programma

L’attore e regista Giacomo Casti presenterà tutti i concerti in piazza del Nuraghe.

L’anteprima del festival è prevista, dunque, il 31 luglio in piazza del Nuraghe, Sant’Anna Arresi, dove il capitano Daniele Sepe porterà sul palco il progetto Direction Zappa, nato durante la trentesima edizione dedicata all’eclettico e prolifico musicista italoamericano.

Il disco -già disponibile- è frutto del lavoro del sassofonista partenopeo e della collaborazione con alcuni grandi musicisti che lo hanno affiancato nell’esibizione del 2016. Con lui due storiche spalle: il bassista Davide Costagliola ed il pianista Mario Nappi, insieme al batterista Hamid Drake e l’incredibile voce del vocalist Dean Bowman.

7 agosto, seconda anteprima, villa Salazar a Piscinas irrinunciabile appuntamento quello con Enzo Favata e lo scienziato Mario Tozzi nel quale, i due, racconteranno – uno con la musica e l’altro con la voce – il Mediterraneo attraverso il particolare punto di vista della geologia, scienza tanto affascinante quanto trascurata, e la musica al confine tra passato e futuro.

Il 27 agosto si entra nel vivo del festival. A tagliare i nastri di partenza, nel borgo medievale di Tratalias, O.N.G. Crash, il nuovo progetto di Gabriele Mitelli, uscito a maggio 2017 per la “Parco della Musica Records”.

Ci spostiamo a Sant’Antioco, nella necropoli di Is Pirixeddus, il 28 agosto, per il concerto di Gabriele Mitelli, Pasquale Mirra e Cristiano Calcagnile “The Elephant” nato in seno alla residenza artistica al Ground Music Festival (Brescia) con il collettivo di filmmaker Unzalab. Insieme realizzano “Ver”, una performance live di cinema espanso durante la quale musicisti e cineasti, tra dialogo e improvvisazione conducono il pubblico in un viaggio nello spazio alla scoperta di nuovi fantastici mondi.

Primo spettacolo sulla spiaggia, a Is Solinas (Masainas) il 29 agosto con Dudù Kouate. Il percussionista senegalese trapiantato a Bergamo, sarà anche coinvolto nei laboratori rivolti ai bambini tra i cinque e dieci anni (insieme a Matteo Muntoni) che si svolgeranno tra il 31 agosto e il 3 settembre a Porto Pino. Musicista polistrumentista, fa parte di diverse formazioni di afro-jazz, moderna, musica tradizionale e contemporanea. La ricerca costante del suono (sound of elements), lo spinge sempre verso nuove ed interessantissime esperienze nel mondo della musica.

Carloforte, altro punto di approdo del festival, ospiterà al Parco Urbano Canale del Generale il 30 agosto, il duo Paolo Angeli (violoncello e chitarra sarda) e Hamid Drake alle percussioni. Due mondi che si incontrano tra la frenesia dei grattacieli di Chicago e i moti riflessivi dei graniti galluresi.

All’alba del 31 agosto, alle 7,00, ci ritroviamo a Porto Pino, stabilimento Bahia con la Alessandro Cau “Brenti mini orchestra”. L’idea portante del progetto è basata sull’ascolto: ascolto di se stessi, ascolto degli altri e di ciò che ci circonda. “Brenti” è stato composto, eseguito e registrato senza premeditazione e – appunto – l’aspetto performativo mostrerà i suoi eccentrici, quanto affascinanti risultati.

Di ritorno in piazza del Nuraghe, il nostro primo porto sicuro, alla sera, dalle 21,00, ci attendono due incredibili spettacoli: Antonello Salis – piano solo e a seguire “Giornale di bordo” sempre con il pianista di Villamar, insieme a Gavino Murgia al sax, Hamid Drake alla batteria e Paolo Angeli alla chitarra. Giornale di Bordo prosegue il suo viaggio tra il popolo dei “danzatori delle stelle” e la loro musica aperta e sincera, tra avanguardia jazz e colori multietnici.

Proseguono i concerti al mattino, sempre a Porto Pino, stavolta allo stabilimento Beach Club con Andrea Schirru – piano solo il 1°settembre.  Il progetto Piano Solo nasce dall’esigenza di comunicare in maniera schietta e sincera un messaggio musicale estremamente personale e intimamente autobiografico.

La sera sotto al Nuraghe continua con Paolo Angeli e il tenore Omar Bandinu. Parte del concerto sarà dedicato a Jar’a, il suo ultimo album, pubblicato in aprile. La suite, strutturata in sei movimenti, accosta l’avanguardia alla ritualità del canto tradizionale, evocando spazi aperti e coniugando mondi sommersi con la Sardegna ancestrale qui rappresentata anche per il tramite della voce di Omar Bandinu.

Subito dopo, “The Crossing” di Enzo Favata. Un “trafficato incrocio sonante”, come da lui definito “dove autostrade elettroniche si intersecano con piste desertiche, ipnotiche ritmiche balinesi ed assordanti strade metropolitane del jazz.”

 

2 settembre, stabilimento Nautica 2000, puntate presto la sveglia per il duo Matteo Scano e Riccardo Pittau, rispettivamente piano e tromba. Un viaggio dove i due strumenti cavalcano loop e suoni elettronici in continuo mutamento. Queste le premesse da cui viene creato l’incontro di suoni nel progetto Uname -r, che raccoglie le brillanti anime musicali delle macchine.

Piazza del Nuraghe è anche luogo di nuovi incontri e sodalizi artistici, e la sera del 2 settembre Pasquale Mirra si confronta nuovamente con Hamid Drake in un duo fatto di percussioni (batteria e vibrafono), voci e musica elettronica. Il processo attraverso il quale si sviluppano i percorsi musicali è l’estemporaneità, senza pregiudizi stilistici di sorta dove due culture di appartenenza così apparentemente lontane si ritrovano, si amalgamano, si fondono.

A seguire, Maurice Louca & the Elephantine Band. Per Louca, Elephantine, il suo terzo e più ambizioso album, rappresenta sia l’apice della sua vasta esperienza, ma anche un audace passo nella sua crescita come compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra. Si tratta di una panoramica musicale di 38 minuti eseguita da una dozzina di musicisti, si ispira principalmente ai brillanti musicisti della sua comunità artistica, in particolare a Land of Kush del collaboratore Sam Shalabi.

La spiaggia di Porto Pino, il 3 settembre alle 7,00, è tutta per Tommaso Cappellato con “Aforemention” il viaggio di un uomo attraverso il suono, un lavoro capace di evocare spazi interiori, luoghi lontani e nuove idee.

Il disco, vanta la collaborazione di tre artisti: il leggendario batterista Victor Lewis, Nia Andrews e Dulcinea Detwah. Al festival in solo, Cappellato utilizzerà batterie, synth analogici e la propria voce per una performance jazz sperimentale da tenere d’occhio.

I due concerti nella nostra piazza di riferimento a Sant’Anna Arresi dalle 21,00, saranno quelli di Sound Glance con Marco Colonna al sax, Silvia Bolognesi al contrabbasso, Fabrizio Puglisi al piano e Gunter Baby Summer alle percussioni; e l’esplosivo ensemble di David Murray Brave New World Trio Feat Aruán Ortiz, Quattro tra i più grandi musicisti afro-discendenti contemporanei e tra le più grandi sezioni ritmiche degli ultimi trent’anni in ambito jazz e d’improvvisazione.

Lo spettacolo non finisce qui, infatti, in località Candiani dalle 24,00 ci sarà Matteo Muntoni conRadio Luxembourg”. Matteo Muntoni riprende la storica Radio Luxembourg e da ‘’semplice’’ emittente la trasforma in strumento di espressione letterario-musicale. Ogni brano parte da cose, eventi o persone che hanno influenzato musicalmente l’autore nel corso degli anni, senza vincoli di genere, tenendo piuttosto fede ad un’idea di musica.

 

Se vi è piaciuto Kouate e avete adorato il contrabbasso di Bolognesi in formazione con Sound Glance, è il momento di capire quali magie questi due virtuosi possano compiere insieme. Li troveremo allo stabilimento Papero Giallo, sempre alle 7,00 a Porto Pino il 4 settembre.

Al ristorante “La peschiera” a Porto Pino alle 19,00, è l’ora della mise-en-scène per i ragazzi che hanno partecipato ai seminari di formazione per i più piccoli, guidati da Matteo Muntoni e Dudù Kouate.

Comodi sugli spalti in pietra di piazza del Nuraghe, alle 21,00 potrete ascoltare la poesia di Thomas Sayers Ellis, accompagnato dal sax di James Brandon Lewis e il vivace piano di Alexis Marcelo per The Dead Lecturers, un chiaro debito nei confronti di un’ancestrale cultura “black” e che andando oltre la tradizione fa vibrare l’improvvisazione dei suoni e il respiro delle parole.

E in seconda serata: come suona la musica africana per chi non è mai stato in Africa? La domanda avrà (forse) una risposta dopo l’esibizione dei Maistah Aphrica, gruppo di giovani friulani che esplorano le sonorità di questo vasto continente con un’energia che non lascerà indifferenti, neppure se in Africa ci siete stati davvero.

Si tornerà in località Candiani alle 24,00 con i Freak Motel un progetto di musica originale che raccoglie molteplici influenze e le converte in un sound di difficile collocazione, un misto tra post-rock esplosivo, atmosfere noise ed electric jazz, nella sua forma più pura, ossia l’improvvisazione.

I membri della band sono Matteo Sedda alla tromba, Andrea Sanna al Fender Rhodes, Andrea Parodo al basso e Nicola Vacca alla batteria.

Una line up d’eccezione alla Miniera di Serbariu, il 5 settembre alle 21,00, dove il pianista Aruán Ortiz avvierà un dialogo musicale insieme a Silvia Bolognesi, Hamid Drake e Pasquale Mirra. Li abbiamo imparati a conoscere in quest’edizione ma, nonostante tutto, la loro adattabilità e imprevedibilità li rende insondabili e – per questo – assolutamente imperdibili.

Il 6 settembre un concerto poco jazz, benché in linea con lo spirito del festival di Sant’Anna Arresi in quanto a ricerca e sperimentazione: Davide “Boosta” Dileo, fondatore dei Subsonica, producer, dj, tastierista e compositore, si esibirà all’anfiteatro di Monte Sirai.

Dalle 22,30, stessa location: sette fiati, due percussioni. Rocksteady, balkan, swing una vera orchestra da passeggio che unisce l’energia delle formazioni streetal sound delle big band anni trenta: i Bandakadabra.

Nata a Torino, la Bandakadabra vanta una frenetica attività live che l’ha portata a esibirsi sia in Italia che nel resto d’Europa e a guadagnarsi una crescente attenzione da parte degli appassionati, grazie a una combinazione riuscita di musica e cabaret e a uno spettacolo capace di conquistare qualsiasi tipo di pubblico.

Saranno loro, infatti, a chiudere il festival e salutare la 36esima edizione il 7 settembre, alla Cantina Sociale di Santadi.

 

Italy. Verona. 2016. Musician Miles Cooper Seaton. Phases in Exile. With Vaggimal Dischi e Trovarobato
in collaboration with SMaC at Centro di Cultura Polivalente Santa Maria in Chiavica e Dèsegni Association.

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Terza serata per il 30° festival Narcao Blues. Dopo il duo sulcitano Don Leone ed il gruppo cagliaritano King Howl, protagonisti ieri sera, sul palco di Piazza Europa, oggi alle 21.30, salirà il Bad Blues Quartet, composto da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Frank Stara (batteria) e Gabriele Loddo (basso) la band isolana, attiva dal 2014, che ritorna a Narcao con nuova energia e consapevolezza, traducendo in musica gli ultimi due intensi anni, ricchi di importanti esperienze in alcuni tra i palcoscenici più rappresentativi in Italia.

A farla da padrona nel secondo set (ore 23.00) sarà la regina del blues isolano, Irene Loche, sul palco con un progetto in cui sonorità folk e soul si incontrano, e dove accordature aperte e ritmi lontani diventano protagonisti. Dal 2015, la cantautrice e chitarrista oristanese è ufficialmente artista Magnatone USA, unica italiana nel panorama mondiale insieme a Jeff Beck, Billy Gibbons, Keith Richards, Jackson Browne, Neil Young, tra gli altri. Dal 2018 è diventata, inoltre, artista della Asher Guitars & Lap Steels, insieme ad artisti come nomi del calibro di Ben Harper, David Crosby, Marc Ford, Gregg Leisz, James Valentine, Zack Brown. Al fianco di Irene Loche, venerdì 28 a Narcao, ci saranno Andrea Sanna al Feder Rhodes ed Hammond, Gian Luca Canu al basso e Alessandro Cau alla batteria.

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Ai nastri di partenza il 30° festival Narcao Blues, in programma da mercoledì 26 a sabato 29 agosto. Sul palco di piazza Europa, con la consueta formula che prevede due set per ciascuna serata, si alterneranno nomi di spicco della scena blues nazionale, come la Treves Blues Band e la Gnola Blues Band, ed una nutrita rappresentanza di quella locale sarda: Francesco Piu, Vittorio Pitzalis, Irene Loche, il duo Don Leone, i King Howl e il Bad Blues Quartet.

In questa particolare annata, segnata dall’emergenza sanitaria, il festival si riconosce sotto il titolo “Sardinia Plays The Blues”: un titolo che allude alla volontà degli organizzatori, l’associazione culturale Progetto Evoluzione, di trasformare un momento di difficoltà come questo nell’opportunità di far conoscere fuori dalla Sardegna lo straordinario talento degli artisti locali e le bellezze del territorio che fa da cornice a Narcao Blues attraverso la realizzazione e diffusione di un dvd promozionale.

La trentesima edizione del festival è organizzata dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao. Un’edizione particolare ma che saprà comunque regalare bella musica e tante emozioni al pubblico di Narcao Blues, con la fiducia «di poter tornare presto alla normalità», come si legge nel sito del festival, insieme all’invito alla prossima edizione del festival rivolto a «tutti coloro che non potranno esserci quest’anno».

Nel rispetto delle misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del Covid-19, ogni serata non potrà ospitare più di duecento spettatori. Per l’ingresso ai concerti non sono previsti biglietti ma un unico abbonamento (al costo di 20 euro), che si può acquistare solo presso la sede dell’associazione Progetto Evoluzione, a Narcao (in via Carbonia, 11) dalle 10.00 alle 13.00 dal lunedì al sabato.

Il programma – Il compito di tenere a battesimo il trentesimo Narcao Blues, nella serata di mercoledì 26 agosto, spetta a due formazioni che salirono sul palco del festival proprio nella sua prima edizione. Apre, alle 21.30, la Gnola Blues Band capitanata da Maurizio Glielmo, artista dai lunghi e prestigiosi trascorsi nella scena del blues italiano. Per anni a fianco del grande Fabio Treves, il chitarrista e cantante lombardo ha calcato i palchi dei più importanti festival italiani e internazionali, dando così vita a questo progetto che nasce ufficialmente nel 1989 con l’obbiettivo iniziale di percorrere gli itinerari più classici del blues degli standard sino a fondere gli elementi della tradizione in interessanti composizioni originali. Ad affiancare Maurizio Glielmo sul palco di piazza Europa ci saranno Paolo Legramandi (basso e voce) e Cesarone Nolli (batteria e percussioni e voce).

Alle 23.00 un’altra vecchia conoscenza del festival ricamerà blues nella notte narcarese: in scena “il puma di Lambrate” Fabio Treves con la sua Treves Blues Band, con la quale ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ricevendo l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fondò la formazione con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – ha festeggiato lo scorso novembre le sue prime settanta primavere. A Narcao sarà accompagnato da Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). “Down The Line” è l’ultimo lavoro del gruppo, uscito nel 2015 sotto l’etichetta Appaloosa/IRD e prodotto da Cesare Nolli e Paolo Legramandi.

Un altro piacevole ritorno in apertura della serata di giovedì 27alle 21.30 riabbraccerà virtualmente il pubblico di Narcao Blues il duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza di Don Leone, vincitore dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che l’ha portato a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 ad Hell in Norvegia e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge a Memphis.

Chiusura della seconda serata con l’heavy blues dei cagliaritani King Howl, formazione attiva dal 2009 e composta da Diego Pani (voce e armonica), Marco Antagonista (chitarra) e Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria). I suoni della prima metà del Novecento, di grandi del blues come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.

Il ruvido e graffiante Bad Blues Quartet approda sul palco di piazza Europa venerdì 28 per presentare il suo secondo album, “Back On My Feet, prodotto dall’etichetta Talk About Records (2019) e patrocinato dall’associazione Blues Made in Italy. Composta da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Frank Stara (batteria) e Gabriele Loddo (basso) la band isolana, attiva dal 2014, ritorna a Narcao con nuova energia e consapevolezza, traducendo in musica gli ultimi due intensi anni, ricchi di importanti esperienze in alcuni tra i palcoscenici più rappresentativi in Italia.

A farla da padrona nel secondo set (ore 23.00) sarà la regina del blues isolano, Irene Loche, sul palco con un progetto in cui sonorità folk e soul si incontrano, e dove accordature aperte e ritmi lontani diventano protagonisti. Dal 2015, la cantautrice e chitarrista oristanese è ufficialmente artista Magnatone USA, unica italiana nel panorama mondiale insieme a Jeff Beck, Billy Gibbons, Keith Richards, Jackson Browne, Neil Young, tra gli altri. Dal 2018 è diventata, inoltre, artista della Asher Guitars & Lap Steels, insieme ad artisti come nomi del calibro di Ben Harper, Jackson Browne, David Crosby, Marc Ford, Gregg Leisz, James Valentine, Zack Brown. Al fianco di Irene Loche, venerdì 28 a Narcao, ci saranno Andrea Sanna al Feder Rhodes ed Hammond, Gian Luca Canu al basso e Alessandro Cau alla batteria.

Sipario sul trentesimo Narcao Blues sabato 29 agosto: l’ultima serata, solitamente occasione per salutare in bellezza ogni edizione del festival, quest’anno non potrà ospitare la consueta festa, ma offrirà al pubblico la musica di due punte di diamante del blues in Sardegna. L’apertura, alle 21.00, è affidata a Vittorio Pitzalis, che grandi consensi ha raccolto con la sua prima pubblicazione, il disco “Jimi James, prodotto dall’etichetta MGJR Records nel 2017 (vincitore del premio Mario Cervo come migliore produzione discografica in Sardegna nel 2018). L’album, acclamato al Delta Blues di Rovigo nel giugno 2018, gli ha permesso di volare negli Stati Uniti, dove nel 2019 ha concorso alla trentacinquesima edizione dell’IBC International Blues Challenge. Nel corso della sua carriera, Vittorio Pitzalis si è esibito su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Nel 1994 ha guadagnato la prima posizione al concorso indetto dal Narcao Blues Festival e nel 1995 si è aggiudicato il primo gradino del podio nel contest organizzato dal festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz.

Chiusura in bellezza, alle 23.00, con Francesco Piu, bluesman che può essere definito uno dei figli del festival di Narcao: l’artista sassarese presenterà il suo nuovo album, “Crossing” (Appaloosa, 2019), in cui porta idealmente Robert Johnson e i suoi brani leggendari nel Mediterraneo, attraverso la sua voce e lo slide della sua chitarra elettrica, colorandoli con le percussioni africane e mediorientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna (launeddas e canto a tenore). Sul palco, insieme a Francesco Piu, ci saranno Francesco Ogana (bouzouki, oud, guitalele, chitarra elettrica), Gavino Riva (basso), DJ Cris (samples, scretches), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè) e Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos).

Grazie alla collaborazione con una squadra di professionisti audio/video, le sei formazioni sarde di scena al festival, tra le migliori espressioni del panorama blues isolano, si esibiranno e verranno videoregistrate nei giorni della manifestazione in altrettanti, suggestivi scenari per mostrare le unicità del territorio, spaziando dall’archeologia classica a quella industriale, dal mare alle zone interne, dall’enogastronomia agli usi e costumi tradizionali, esplorando e rivisitando le polverose strade del blues, declinate nelle ormai mitiche dodici battute. Un progetto che si muoverà dunque su un percorso musicale le cui coordinate si dirameranno da quello arcaico importato dall’Africa, a quello rurale nato nelle piantagioni di cotone, passando per quello acustico legato alla caduta dello schiavismo, fino a quello elettrico, definito Chicago Blues, senza trascurare quello delle contaminazioni presente oramai in tutti i generi musicali contemporanei.

Frutto concreto del progetto sarà la produzione di un DVD nel quale troveranno posto le sei formazioni isolane chiamate a esibirsi dal vivo nei luoghi del territorio sulcitano. Il prodotto finale permetterà il raggiungimento di un duplice obbiettivo: far conoscere a tutti i professionisti che si occupano di blues a livello internazionale le potenzialità musicali della nostra isola, e, allo stesso tempo, promuovere le bellezze naturalistiche del territorio.

Tutte le fasi legate alla realizzazione del DVD saranno a carico dell’associazione Progetto Evoluzione; una volta mixato e ottenuto il master, con la collaborazione dell’EBU (European Blues Union) e dell’IBU (Italian Blues Union), organizzazioni di cui Narcao Blues fa parte, il disco video digitale verrà stampato e consegnato a tutti gli iscritti delle due associazioni. Allegato al DVD un libretto cartaceo che conterrà la descrizione dei luoghi e le biografie delle band.

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Da mercoledì 26 a sabato 29 agosto ritorna il festival Narcao Blues, sotto il titolo “Sardinia Plays The Blues”, progetto nato con il chiaro intento di trasformare una difficoltà in opportunità, nella seppur non semplice situazione creata dal Coronavirus, per meglio far conoscere agli amanti del genere di tutta Europa, lo straordinario talento dei bluesman sardi e, allo tempo stesso, le bellezze del Sud/Ovest dell’isola.
Si esibiranno nomi di spicco della scena blues nazionale ed una nutrita rappresentanza di quella locale: attesi sul palco di piazza Europa, nella consueta formula con due set per serata, la Treves Blues Band, la Gnola Blues Band, e i sardi Francesco PiuVittorio PitzalisIrene Loche, il duo Don Leone, i King Howl ed il Bad Blues Quartet.
«Le limitazioni derivanti dall’emergenza sanitaria non ci hanno permesso di costruire il nostro consueto programma in cui artisti internazionali si alternano a quelli nazionali e isolani – spiega il direttore artistico Gianni Melis -. Queste limitazioni, tuttavia, diventano un’occasione per ripensare il progetto, mettendolo al servizio dei bluesmen della nostra isola, dando loro visibilità.»
Sarà, dunque, una quattro giorni particolare, questa trentesima edizione di Narcao Blues, che l’associazione culturale Progetto Evoluzione, organizza con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao. Un’edizione particolare ma che saprà comunque regalare bella musica e tante emozioni al pubblico di Narcao Blues, con la fiducia «di poter tornare presto alla normalità», come si legge nel sito del festival, insieme all’invito alla prossima edizione del festival rivolto a «tutti coloro che non potranno esserci quest’anno». Nel rispetto delle misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del Covid-19, ogni serata non potrà, infatti, ospitare più di duecento spettatori. Per l’ingresso ai concerti non sono previsti biglietti ma un unico abbonamento (al costo di 20 euro), che si può acquistare solo presso la sede dell’associazione Progetto Evoluzione, a Narcao (in via Carbonia, 11) dalle 10.00 alle 13.00 dal lunedì al sabato.
 
Il compito di tenere a battesimo il trentesimo Narcao Blues, nella serata di mercoledì 26 agosto, spetta a due formazioni che salirono sul palco del festival proprio nella sua prima edizione. Apre, alle 21.30, la Gnola Blues Band capitanata da Maurizio Glielmo, artista dai lunghi e prestigiosi trascorsi nella scena del blues italiano. Per anni a fianco del grande Fabio Treves, il chitarrista e cantante lombardo ha calcato i palchi dei più importanti festival italiani e internazionali, dando così vita a questo progetto che nasce ufficialmente nel 1989 con l’obbiettivo iniziale di percorrere gli itinerari più classici del blues degli standard sino a fondere gli elementi della tradizione in interessanti composizioni originali. Ad affiancare Maurizio Glielmo sul palco di piazza Europa ci saranno Paolo Legramandi (basso e voce) e Cesarone Nolli (batteria e percussioni e voce).
 
Alle 23 un’altra vecchia conoscenza del festival ricamerà blues nella notte narcarese: in scena Fabio Treves, “il puma di Lambrate”, con la sua Treves Blues Band con la quale ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ricevendo l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fondò la formazione con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie ed i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – ha festeggiato lo scorso novembre le sue prime settanta primavere. A Narcao sarà accompagnato da Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). “Down The Line” è l’ultimo lavoro del gruppo, uscito nel 2015 sotto l’etichetta Appaloosa/IRD e prodotto da Cesare Nolli e Paolo Legramandi.
 
Un altro piacevole ritorno in apertura della serata di giovedì 27 agosto: alle 21.30 ,riabbraccerà virtualmente il pubblico di Narcao Blues il duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza di Don Leone, vincitore dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che l’ha portato a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 ad Hell in Norvegia e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge a Memphis.
 
Chiusura della seconda serata con l’heavy blues dei cagliaritani King Howl, formazione attiva dal 2009 e composta da Diego Pani (voce ed armonica), Marco Antagonista (chitarra) e Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria). I suoni della prima metà del Novecento, di grandi del blues come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.
 
Il ruvido e graffiante Bad Blues Quartet approda sul palco di piazza Europa venerdì 28 agosto per presentare il suo secondo album, “Back On My Feet“, prodotto dall’etichetta Talk About Records (2019) e patrocinato dall’associazione Blues Made in Italy. Composta da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Frank Stara (batteria) e Gabriele Loddo (basso) la band isolana, attiva dal 2014, ritorna a Narcao con nuova energia e consapevolezza, traducendo in musica gli ultimi due intensi anni, ricchi di importanti esperienze in alcuni tra i palcoscenici più rappresentativi in Italia.
 
A farla da padrona nel secondo set (ore 23.00) sarà la regina del blues isolano, Irene Loche, sul palco con un progetto in cui sonorità folk e soul si incontrano, e dove accordature aperte e ritmi lontani diventano protagonisti. Dal 2015, la cantautrice e chitarrista oristanese è ufficialmente artista Magnatone USA, unica italiana nel panorama mondiale insieme a Jeff Beck, Billy Gibbons, Keith Richards, Jackson Browne, Neil Young, tra gli altri. Dal 2018 è diventata, inoltre, artista della Asher Guitars & Lap Steels, insieme ad artisti come nomi del calibro di Ben Harper, Jackson Browne, David Crosby, Marc Ford, Gregg Leisz, James Valentine, Zack Brown. Al fianco di Irene Loche, venerdì 28 a Narcao, ci saranno Andrea Sanna al Feder Rhodes e organo Hammond, Gian Luca Canu al basso e Alessandro Cau alla batteria.
 
Sipario sul trentesimo Narcao Blues sabato 29 agosto: l’ultima serata, solitamente occasione per salutare in bellezza ogni edizione del festival, quest’anno non potrà ospitare la consueta festa, ma offrirà al pubblico la musica di due punte di diamante del blues in Sardegna. L’apertura, alle 21.00, è affidata a Vittorio Pitzalis, che grandi consensi ha raccolto con la sua prima pubblicazione, il disco “Jimi James”, prodotto dall’etichetta MGJR Records nel 2017 (vincitore del premio Mario Cervo come migliore produzione discografica in Sardegna nel 2018). L’album, acclamato al Delta Blues di Rovigo nel giugno 2018, gli ha permesso di volare negli Stati Uniti, dove nel 2019 ha concorso alla trentacinquesima edizione dell’IBC International Blues Challenge. Nel corso della sua carriera, Vittorio Pitzalis si è esibito su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Nel 1994 ha guadagnato la prima posizione al concorso indetto dal Narcao Blues Festival e nel 1995 si è aggiudicato il primo gradino del podio nel contest organizzato dal festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.
 
Chiusura in bellezza, alle 23.00, con Francesco Piu, bluesman che può essere definito uno dei figli del festival di Narcao: l’artista sassarese presenterà il suo nuovo album, “Crossing” (Appaloosa, 2019), in cui porta idealmente Robert Johnson ed i suoi brani leggendari nel Mediterraneo, attraverso la sua voce e lo slide della sua chitarra elettrica, colorandoli con le percussioni africane e mediorientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna (launeddas e canto a tenore). Sul palco, insieme a Francesco Piu, ci saranno Francesco Ogana (bouzouki, oud, guitalele, chitarra elettrica), Gavino Riva (basso), DJ Cris (samples, scretches), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè) e Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos).
 
Grazie alla collaborazione con una squadra di professionisti audio/video, le sei formazioni sarde di scena al festival, tra le migliori espressioni del panorama blues isolano, si esibiranno e verranno videoregistrate nei giorni della manifestazione in altrettanti, suggestivi scenari per mostrare le unicità del territorio, spaziando dall’archeologia classica a quella industriale, dal mare alle zone interne, dall’enogastronomia agli usi e costumi tradizionali, esplorando e rivisitando le polverose strade del blues, declinate nelle ormai mitiche dodici battute. Un progetto che si muoverà dunque su un percorso musicale le cui coordinate si dirameranno da quello arcaico importato dall’Africa, a quello rurale nato nelle piantagioni di cotone, passando per quello acustico legato alla caduta dello schiavismo, fino a quello elettrico, definito Chicago Blues, senza trascurare quello delle contaminazioni presente oramai in tutti i generi musicali contemporanei.
 
Frutto concreto del progetto sarà la produzione di un DVD nel quale troveranno posto le sei formazioni isolane chiamate a esibirsi dal vivo nei luoghi del territorio sulcitano. Il prodotto finale permetterà il raggiungimento di un duplice obbiettivo: far conoscere a tutti i professionisti che si occupano di blues a livello internazionale le potenzialità musicali della nostra isola, e, allo stesso tempo, promuovere le bellezze naturalistiche del territorio.
 
Tutte le fasi legate alla realizzazione del DVD saranno a carico dell’associazione Progetto Evoluzione; una volta mixato e ottenuto il master, con la collaborazione dell’EBU (European Blues Union) e dell’IBU (Italian Blues Union), organizzazioni di cui Narcao Blues fa parte, il disco video digitale verrà stampato e consegnato a tutti gli iscritti delle due associazioni. Allegato al DVD un libretto cartaceo che conterrà la descrizione dei luoghi e le biografie delle band.

Fabio Treves

Sabato 15 febbraio 2020 a partire dalle ore 22.00, presso l’Happy Bar del Museo di Piazza Costituzione a Villanovaforru, l’Associazione Culturale Palazzo d’Inverno presenta “The Rocies LIVE!”, un imperdibile concerto firmato da un originalissimo ensemble che vede Anabel Rodriguez Roche: Vocal & Guiro, Andrea Sanna: Keyboards, Nicola “Ninu” Vacca: Drums e Stefano Casti: Bass & Sequencer.

Il gruppo, che ormai da anni vanta riconoscimenti di pubblico e critica a livello internazionale, propone un repertorio che interseca in modo raffinato e innovativo il Soul/R&B e alcuni degli elementi del Bolero cubano per un risultato in cui le mescolanze generano una ricca produzione musicale segnata da ricercate sonorità nonché importanti messaggi sociali veicolati dai testi. Questi ultimi infatti, si snodano attorno ad un’etica mirata alla positiva evoluzione umana in un’ottica inclusiva socio/culturale tra i popoli, percorrendo temi e valori che contraddistinguono le realtà contemporanee. Una band quindi attenta alla continua ricerca, sperimentazione e perfezionamento sul versante artistico, ma sempre pronta a registrare anche il sentire collettivo quotidiano, mirando ad una musica di spessore, portavoce delle infinite e positive possibilità di un’esistenza armoniosa.

Ingresso gratuito.

L’evento si inserisce nel più ampio progetto “Sardegna e Cuba si incontrano”, realizzato dall’Associazione Culturale Palazzo d’Inverno con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna Assessorato Pubblica Istruzione, Beni Culturali Informazione Spettacolo e Sport.

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Domenica 22 dicembre 2019, alle ore 19,30, presso la DomusArt di via Corongiu, a Quartucciu, l’Associazione Culturale Palazzo d’Inverno presenta il live “The Rocies – A Cuban Soul Experience” nell’ambito della manifestazione “Magico Natale 2019 – Tra Cultura e Tradizione” organizzata e promossa dal comune di Quartucciu, assessorato Cultura e Spettacolo, in collaborazione con la Pro Loco.

Un’imperdibile occasione per godere di un concerto firmato da un ensemble di altissimo livello, che ormai da anni vanta riconoscimenti a livello internazionale. Uno spettacolo dove la musica e le parole si fondono in un repertorio originalissimo che intreccia in modo raffinato il Soul/R&B e alcuni degli elementi del Bolero cubano per un risultato in cui  le mescolanze diventano qualità artistiche e i testi dei brani importanti messaggi per un’etica mirata alla positiva evoluzione umana in un’ottica inclusiva socio/culturale tra i popoli. La band, capitanata dalla cantante cubana Anabel Rodriguez, esordisce live nel 2014 con un repertorio ricco e accattivante in cui le virtù professionali si coniugano con le abilità performatiche degli artisti, conquistando immediatamente l’attenzione ed il gradimento del pubblico. Successivamente “The Rocies” pubblica il primo singolo e l’Ep intitolato semplicemente “#1”: un lavoro che rafforza l’impegno della band sul fronte della sensibilizzazione a temi sociali, oltre la musica. L’Ep, pubblicato in formato CD e co-prodotto dall’Associazione Culturale Compagnia Cantante è infatti oggetto di una campagna di riciclo delle custodie, per un minore impatto ambientale. Viene distribuito in tutte le principali piattaforme online quali Spotify, Deezer, Tidal, ITunes ed altre, dal distributore americano Cd Baby. Il lavoro è inoltre accompagnato dalla produzione e ampia diffusione del videoclip “Who?”. Seguono anni di intense attività dal vivo, esibizioni e concerti che ampliano e potenziano la popolarità e il favore di pubblico e critica, oltre i confini isolani. Al momento la band, sempre più affiatata e consapevole di un percorso di ricerca musicale contraddistinto da valore, entusiasmo, varietà e curiosità, ha in stand by la pubblicazione di nuovi brani realizzati nel corso dell’inverno 2018/2019.

Sul palco: Anabel Rodriguez Roche nata e cresciuta all’ Havana-Cuba, nel quartiere popolare di Los Pinos, dove visse il famoso compositore José Antonio Mendez. Balla e canta fin da giovanissima in varie compagnie musicali, fa parte dell’orchestra Lady Salsa, di quintetti di musica son tradizionale e nel 2002 inizia vari in tour in Europa. Dal 2004 si stabilisce in Sardegna, collaborando con innumerevoli combo e band Salsa/ Latin. Stefano Casti, bassista/produttore/tecnico del suono originario di Ales, il paese natale di Antonio Gramsci. Diplomato in teoria e solfeggio al Conservatorio di Cagliari e laureato in “modern music” presso la MiddlesexUniversity di Londra con il massimo dei voti. Dal 2003 al 2005 ha studiato privatamente a Cuba le tradizioni musicali dell’ isola caraibica. Successivamente ha iniziato a collaborare con alcuni dei musicisti più importanti della scena pop sarda quali Piero Marras e Beppe Dettori e accompagnando alcuni artisti internazionali nei loro tour/ masterclass isolane quali Mike Stern, Kevin Leo, Romy Splinter. Andrea Sanna tastierista e insegnante di musica, laureato in piano jazz al Conservatorio di Cagliari nel 2013 con una tesi su Monk, ha suonato in alcuni dei più importanti festival jazz italiani (Umbria Jazz 2013/2014, Jazz in Sardegna) con il trio S.V.M. Trio , con il quartetto The Doctors. Nicola Vacca, batterista, fa parte di una nota famiglia di musicisti. Molto attivo nella scena musicale sarda fa parte del trio jazz-core S.V.M. Trio e di altri progetti quali la band della cantante Claudia Aru, il Dromotet e ensembles di improvvisazione radicale.

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Proseguono, ad Iglesias, gli eventi dell’associazione culturale Palazzo d’Inverno, nell’ambito della manifestazione “Mercatini di Natale 2019” a cura del Centro Naturale “Centro Città” con il contributo del comune di Iglesias. Sinergie che accrescono e potenziano le relazioni dell’Associazione con le realtà del territorio, permettendo un continuo  sviluppo di nuovi progetti e sodalizi professionali.

Venerdì 20 Dicembre alle ore 17,30 in Piazza Sella si esibirà l’artista Simone Orrù con “Stravanato Sciò”, spettacolo di giocoleria, equilibrismo e fuoco: un mix di comicità ed abilità tecniche mirato al coinvolgimento del pubblico per una magica condivisione di emozioni e divertimento. Lo show sarà replicato domenica 22 dicembre, sempre alle 17,30, in Piazza Lamarmora.

Sabato 21 dicembre invece, alle ore 18.00 la Piazza Sella sarà animata da un live di notevole livello con il concerto “The Rocies”. Si tratta di un originalissimo progetto musicale capitanato dalla cantante cubana Anabel Rodriguez, che da anni lavora minutamente all’ideazione e produzione di un repertorio originale basato su una fusion tra il Soul/R&B e alcuni degli elementi del Bolero cubano. Un repertorio eclettico, che racchiude tra le note, importanti messaggi per un’etica mirata alla positiva evoluzione umana di ogni popolo. Sulle righe del pentagramma si canta di integrazione etnica, confronto e solidarietà, di tolleranza e apertura verso ogni espressione socio/culturale nell’ottica di una coscienza collettiva universale ed inclusiva.

La band esordisce live nel 2014 con un repertorio ricco e accattivante in cui le virtù professionali si intrecciano con le abilità performatiche degli artisti, conquistando immediatamente l’attenzione ed il gradimento del pubblico. Successivamente “The Rocies” pubblica il primo singolo e l’Ep intitolato semplicemente “#1”: un lavoro che rafforza l’impegno della band sul fronte della sensibilizzazione a temi sociali, oltre la musica. L’Ep, pubblicato in formato CD e co-prodotto dall’Associazione Culturale Compagnia Cantante è infatti oggetto di una campagna di riciclo delle custodie, per un minore impatto ambientale. Viene distribuito in tutte le principali piattaforme online quali Spotify, Deezer, Tidal, ITunes ed altre, dal distributore americano Cd Baby. Il lavoro è inoltre accompagnato dalla produzione e ampia diffusione del videoclip “Who?”. Seguono anni di intense attività dal vivo, esibizioni e concerti che ampliano e potenziano la popolarità e il favore di pubblico e critica, oltre i confini isolani. Al momento la band, sempre più affiatata e consapevole di un percorso di ricerca musicale contraddistinto da valore, entusiasmo, varietà e curiosità, ha in stand by la pubblicazione di nuovi brani realizzati nel corso dell’inverno 2018/2019.

Note sugli artisti:

Anabel Rodriguez Roche nasce e cresce all’ Havana-Cuba, nel quartiere popolare di Los Pinos, dove visse il famoso compositore José Antonio Mendez. Balla e canta fin da giovanissima in varie compagnie musicali, fa parte dell’orchestra Lady Salsa, di quintetti di musica son tradizionale e nel 2002 inizia vari in tour in Europa. Dal 2004 si stabilisce in Sardegna, collaborando con innumerevoli combo e band Salsa/ Latin.

 Stefano Casti, bassista/produttore/tecnico del suono è nato ad Ales, il paese natale di Antonio Gramsci. È diplomato in teoria e solfeggio al Conservatorio di Cagliari e laureato in “modern music” presso la Middlesex University di Londra con il massimo dei voti. Dal 2003 al 2005 ha studiato privatamente a Cuba le tradizioni musicali dell’ isola caraibica. Successivamente ha iniziato a collaborare con alcuni dei musicisti più importanti della scena pop sarda quali Piero Marras e Beppe Dettori e accompagnando alcuni artisti internazionali nei loro tour/ masterclass isolane quali Mike Stern, Kevin Leo, Romy Splinter.

 Andrea Sanna, tastierista ed insegnante di musica, laureato in piano jazz al Conservatorio di Cagliari nel 2013 con una tesi su Monk, ha suonato in alcuni dei più importanti festival jazz italiani (Umbria Jazz 2013/2014, Jazz in Sardegna) con il trio S.V.M. Trio , con il quartetto The Doctors.

Nicola Vacca, batterista, fa parte di una nota famiglia di musicisti. Molto attivo nella scena musicale sarda fa parte del trio jazz-core S.V.M. Trio e di altri progetti quali la band della cantante

Gli appuntamenti si inseriscono in un ampio progetto artistico che da anni l’Associazione Culturale Palazzo d’Inverno sviluppa in ambito nazionale e internazionale, affiancata e sostenuta da prestigiosi partner privati ed istituzionali, tra cui la Regione Autonoma della Sardegna Assessorato Pubblica Istruzione, Beni Culturali Informazione Spettacolo e Sport.