24 April, 2024
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Alcuni giorni fa i giudici del concorso Decanter World Wine Awards hanno comunicato i risultati della sessione primaverile delle degustazioni e i vini della cantina Siddùra di Luogosanto hanno vinto ben sei medaglie: l’oro al vino rosso Tìros, l’argento al Cagnulari Bàcco, e quattro bronzi per i tre Vermentini di Gallura, Spèra, Maìa e Bèru e per il blend Erema Limited Edition. Per la Cantina di Luogosanto, è il secondo oro vinto al Decanter World Wine Awards dopo quello ottenuto per il Vermentino Maìa nel maggio del 2013.

Il Decanter world wine awards, organizzato dal prestigioso magazine anglosassone Decanter, è unanimemente riconosciuto come una delle competizioni più prestigiose, sia per la quantità di cantine che vi partecipano, sia per la qualità della giuria chiamata a certificare la bontà dei vini: 244 giudici tra cui 69 maestri del mondo del vino, trenta maestri sommelier, molti scrittori del Decanter  come Jane Anson e Andrew Jefford sono arrivati a Londra per giudicare circa 16mila vini iscritti alla competizione internazionale durante cinque giorni di degustazioni alla cieca.

Secondo l’amministratore delegato di Siddùra, Massimo Ruggero, un fattore decisivo per i risultati raggiunti è rappresentato dal microclima ambientale, ideale, della vallata in cui crescono i vigneti. «Il valore aggiunto è rappresentato proprio dalle specificità climatiche della nostra zona. È il “terroir” di Luogosanto, insomma, a consentirci di produrre dei vini che sono poi in grado di affrontare delle competizioni di livello superiore, come il Decanter, e di vincere dei premi.»

«La nostra Isola – afferma Dino Dini, enologo della cantina gallurese – è oggi riconosciuta anche per il grande valore del proprio terroir, ideale per la coltivazione di varietà sia nazionali che internazionali, in grado di dar vita a vini di straordinaria struttura ed eleganza, al pari dei grandi Supertuscan. È per questo che Tìros, blend di uve Sangiovese e Cabernet Sauvignon, affinato in barriques di rovere per più di un anno, con la sua medaglia d’oro, può oggi fregiarsi di aver raggiunto il più alto gradino del podio a Decanter.»

Tiros Siddùra

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Promuovere i vitigni autoctoni della Sardegna per far conoscere e valorizzare il territorio. Parte da qui l’idea dell’associazione “Young Sardinia” di Cagliari che in questi giorni ha organizzato il “Press International Tour”, un percorso di degustazione che ha coinvolto due giornalisti di fama mondiale specializzati nel settore enologico: l’olandese Paul Balke e la prestigiosa firma di  “Decanter”, l’inglese Andrew Jefford. I due giornalisti sono partiti da Cagliari il 29 marzo per raggiungere le zone dell’Isola in cui sono coltivati vitigni autoctoni quali: Carignano, Cannonau, Vermentino di Gallura DOCG, Cagnulari.

Questa mattina sono arrivati in Gallura, per conoscere il terroir che dà origine al  vermentino gallurese. È stata una occasione molto importante per le realtà produttive della zona, che hanno potuto far degustare i loro vini a due dei più prestigiosi giornalisti del settore. Nel loro percorso enogastronomico alla scoperta delle eccellenze isolane hanno potuto assaggiare tre dei gioielli dell’azienda Siddùra di Luogosanto: Fòla, Maìa e Spèra. Andrew Jefford, al termine della degustazione, ha commentato: «Questa è la prima volta che vengo in Sardegna, sono un grande fan del Vermentino, la quintessenza dei vini mediterranei, ma non conoscevo il Vermentino di Gallura – ha dichiarato Jefford – e devo dire che ho apprezzato il gusto fruttato, dal quale si coglie la vicinanza al mare e la mineralitá derivante dai terreni granitici». Una caratteristica riconosciuta. «Un vitigno sapido, che valorizza il terroir e la vicinanza al mare, caratteristiche che lo rendono unico nel Mediterraneo», conferma Jefford. Una nota di merito anche per il Cannonau. «Vivo nel sud della Francia e posso dire che, rispetto ai nostri vini, il Cannonau ha la caratteristica di essere molto strutturato – conclude Jefford – con una presenza tannica molto accentuata, tipica delle vigne coltivate in altura».

Un concetto confermato anche da Paul Balke. «Il Vermentino della Sardegna è un vino, fresco,  intenso e fruttato, caratteristiche date dal clima e dalle vigne che vengono allevate sopra i 300 metri sul livello del mare – spiega Balke – ma voglio sottolineare soprattutto l’importanza del raccontare il vino; perché chi arriva dall’Inghilterra come dalla Germania o dall’Olanda e compra una bottiglia di vino sardo, lo fa sulla base delle emozioni: se non conosce la Sardegna e il suo territorio non comprerà mai i suoi vini».

«Il nostro Fòla, cento per cento uve cannonau, come i vermentini Spèra e Maìa – spiega Dino Dini, enologo della Cantina Siddùra di Luogosanto – racconta con i suoi profumi e la sua struttura la storia del territorio da cui proviene. L’altitudine, il microclima e i terreni granitici esaltano il carattere minerale e la sapiditá dei nostri vini, confermando il loro forte legame con il territorio di origine».

Mario Bonamici organizzatore (associazione Young Sardinia) e Andrew Jefford giornalista DecanterAndrew JeffordAndrew Jefford giornalistaAndrew JeffordPaule Balke giornalistaPaule Balke giornalista e Dino Din i enologo della cantina Siddùra