20 April, 2024
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«Con questa riunione, innanzitutto, abbiamo voluto formalizzare il passaggio di consegne del coordinamento del ‘Piano Sulcis’ dalla Presidenza della Giunta all’Assessorato dell’Industria, così da inaugurare una nuova fase operativa per ripensare il Piano e dare impulso a nuovi progetti di investimento nel territorio.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, aprendo i lavori della videoconferenza sul Piano Sulcis, che si è svolta questa mattina in collegamento con sindaci, rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico, dei sindacati, di Confindustria e di Confapi.

«Un recente monitoraggioha aggiunto l’assessore Anita Piliha evidenziato che sono tante le risorse dei bandi non utilizzate e stiamo dialogando col Mise con l’obiettivo di impegnare queste risorse in progetti funzionali alle imprese ed allo sviluppo socioeconomico di quel territorio. Per questo motivo abbiamo coinvolto anche i partecipanti al tavolo di ‘Agenda Industria’, così da sfruttare al meglio il lavoro condiviso e propositivo fin qui svolto con parti sociali e datoriali.»

«È stato un incontro proficuo, ricco di spunti. Ora, insieme alle Amministrazioni comunali individueremo le priorità, le migliori soluzioni e gli obiettivi per i prossimi investimenti, che dovranno dare finalmente risposte concrete all’intera area del Sulcis. Progetti da sottoporre all’attenzione del tavolo tecnico che a breve sarà costituito», ha concluso l’assessore regionale dell’Industria.

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Mercoledì 25 novembre, alle 11.00, si svolgerà una riunione (in videoconferenza) del tavolo ‘Agenda Industria’, alla quale, oltre all’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, parteciperanno i sindaci dei Comuni del ‘Piano Sulcis’, i rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico, dei sindacati, di Confindustria e di Confapi.

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«L’impegno della Giunta regionale e del presidente Solinas è quello di concludere nel più breve tempo possibile la procedura di valutazione di impatto ambientale e portare in Giunta la relativa approvazione, venendo incontro anche agli altri impegni che la Società ha assunto.»
Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, nel corso di una riunione interassessoriale sul futuro della Sider Alloys, alla presenza del vice presidente della Giunta, Alessandra Zedda, e dell’assessore dell’Industria, Anita Pili, con i sindacati e i vertici aziendali.

«L’incontro nasce da una precisa e forte volontà del presidente Christian Solinas, dopo le sollecitazioni delle sigle sindacali che esprimevano forte preoccupazione per una probabile e possibile procedura di valutazione di impatto ambientale, perché ritenevano che questa potesse essere evitata per consentire la ripresa della fabbrica di alluminio primario – si legge in una nota della RegioneIl tavolo, che ho convocato oggi con sindacati ed azienda, ha dimostrato come ci possano essere aspetti progettuali che non sono sottoposti a procedura di valutazione di impatto ambientale ed altri che per norma, per legge, devono essere obbligatoriamente sottoposti a quella procedura. Abbiamo preso l’impegno di seguire attentamente e prioritariamente questo tipo di investimento per garantire naturalmente la ripresa occupazionale. Già la prossima settimana ci potranno essere ulteriori aggiornamenti su quello che potrà essere il cronoprogramma che l’azienda dovrà aggiornare. Riteniamo che alcune attività possano essere attivate a prescindere dalla Via, diversamente da quelle che invece necessariamente devono essere sottoposte a valutazione di impatto ambientale. Insieme all’azienda valuteremo che per le attività che non necessitano di autorizzazione ci possa essere subito una graduale chiamata dell’occupazione sperata.»

Tra due settimane è previsto un nuovo incontro. La volontà di tutte le parti è quella di trovare un accordo per costruire un percorso condiviso che possa rilanciare la fabbrica di Portovesme, ferma ormai da otto anni, far ripartire gli investimenti così come garantito dall’azienda e consentire il graduale reinserimento dei lavoratori.

«Ora si trattaha concluso l’assessore Lampisdi conoscere quali siano i contenuti di dettaglio della proposta progettuale che Sider Alloys è tenuta a presentare all’Assessorato, auspicando che possa essere il più completa possibile così da evitare la richiesta di successive integrazioni.»

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«Non possiamo accettare che l’Eni mantenga una posizione sfacciatamente irriguardosa verso la Regione Sardegna, nonostante i protocolli firmati coi Governi nazionali e regionali, ancora da portare a compimento o addirittura del tutto disattesi.»

L’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, ha commentato così le scelte della Società che ipotizzano la parcellizzazione degli asset produttivi con logiche unilaterali.

«Spiace constatare che, basandosi su parametri di stretta rilevanza societaria, Eni decida il proprio disimpegno e la cessione di asset strategiciha aggiunto l’assessore Anita Pili -. Un’azione che manifesta la scarsa propensione del management ad avere adeguate relazioni industriali con i rappresentanti di una delle aree tra le più complesse e performanti del sistema Italia.»

«Ci aspettiamo che il Governo nazionale, insolitamente lontano da questo dibattito, abbia un atteggiamento coerente con l’interesse del nostro sistema produttivo e dei nostri lavoratori. È arrivato il momento di cambiare rotta, la Regione non starà in silenzio davanti alla possibilità di compromettere ulteriormente il tessuto industriale regionale», ha concluso l’assessore regionale dell’Industria.

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La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu ha presentato una nuova interrogazione al Governatore, Christian Solinas, e all’assessora regionale all’Industria, Anita Pili.

Carla Cuccu chiede di sapere se la società ha già posto in essere un piano di chiusura degli oltre cinquanta siti minerari che ha in custodia. «Ci sono delle indicazioni ben precise che Igea ha ricevuto e che devono essere completate in uno o due anni – dice Carla Cuccu -. Esiste un piano industriale approvato dalla scorsa Giunta regionale, più precisamente nell’agosto del 2018, con cui devono essere messe in atto le bonifiche necessarie, specie quelle in ambito minerario.»

Molti di questi siti si trovano nelle zone dell’Iglesiente, dell’Arburese e del Guspinese e potrebbero essere di importanza strategica, una volta bonificati e valorizzati, per il settore turistico ed economico.

«Il presidente Solinas e l’assessora Pili – conclude Carla Cuccu – comunichino, in maniera celere, se la Igea stia attuando quanto previsto dal piano industriale e, in caso di risposta affermativa, se stia rispettando la tempistica concordata».

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«I cittadini sardi hanno il diritto di ottenere il metano a un prezzo uguale a quello applicato al resto d’Italia, nonché di infrastrutture capaci di rendere competitive le imprese sarde.»

È quanto sostenuto dall’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, che ieri, durante una riunione in videoconferenza di Agenda Industria, ha ribadito la necessità per cui la Regione, di concerto con le parti datoriali e le organizzazioni sindacali, debba essere coinvolta dal Governo sulla partita legata all’energia.

«È inaccettabile che la Sardegna sia esclusa dal processo decisionale che determinerà lo sviluppo industriale dell’Isola ha aggiunto l’assessore Anita PiliLa Regione Sardegna ha lavorato con le altre regioni, nell’ambito della Conferenza delle Regioni, per proporre alcune modifiche emendative del DL semplificazione su diversi punti, tra i quali è stato proposto, all’unanimità, un emendamento che riformulava l’impostazione del MiSE e la rendeva più aderente al PNIEC, Piano Nazionale Integrato Energia e Clima.»

Le proposte emendative, approvate in Conferenza Unificata Stato Regioni, sono state formalmente trasmesse alle competenti commissioni del Senato presso le quali era attesa la discussione per la conversione in legge.

«Come già osservato dal presidente della Regione, Christian Solinas, durante le Commissioni del Senato, il Governo, e in particolare il ministero dello Sviluppo economico, è rimasto sordo alle varie sollecitazioni di confronto avanzate dalla Regione.»

Lo studio che Arera ha commissionato a Rse, Ricerca Sistema Energetico Spa, per una valutazione indipendente sulle possibili configurazioni infrastrutturali per lo sviluppo energetico della Sardegna, dimostra sia che l’idrogeno in un futuro prossimo ricoprirà un ruolo importante nell’equilibrio di questo sistema, sia che le centrali sarde riconvertite a gas naturale sono un tassello essenziale del sistema energetico nazionale.

«La Regione Sardegna pertanto denuncia con forza una tale arroganza istituzionale, tanto più su un tema come quello energetico sul quale ha potestà di pianificazione e autorizzazione a norma di statuto, e confida in un ripensamento del MiSE nel soprassedere a questa scellerata norma, aprendo al contempo un confronto tra le Istituzioni per dare attuazione ai tanti impegni e ai patti siglati nel tempo e che finora non sono stati rispettati», ha concluso l’assessore regionale dell’Industria.

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«Sulla situazione dell’industria RWM di Domusnovas mi unisco all’appello degli assessori del Lavoro e dell’industria della Regione Sardegna, Alessandra Zedda ed Anita Pili, ribadendo quanto già espresso più volte in Parlamento e con atti parlamentari.»
Lo scrive, in una nota, il capogruppo di Fdi in Commissione Difesa, Salvatore Deidda.
«Mi erano state date garanzie, parliamo ormai di mesi fa, che la Rwm fosse un’azienda strategica ed avrebbe avuto l’importanza che merita nell’approvvigionamento delle Forze Armate Italiane per compensare la perdita delle commesse Saudite ma a quanto pare il Governo non risponde con i fatti ai propri proclami, ricordo che l’azienda attende il Nulla Osta di Sicurezza industriale Strategico, iter iniziato più di 2 anni fa – conclude Salvatore Deidda -. Su questo attendo risposta all’interrogazione che ho presentato al Governo mesi fa. »

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«Abbiamo chiesto con urgenza la convocazione di un tavolo interministeriale con il Governo affinché si possa scongiurare il licenziamento che vede coinvolti circa 200 lavoratori della fabbrica di Domusnovas.»
È una richiesta univoca quella degli assessori regionali del Lavoro, Alessandra Zedda, e dell’Industria, Anita Pili, che ritengono necessario istituire nel più breve tempo possibile un tavolo tecnico-politico per porre al vaglio di tutti i soggetti coinvolti le possibili soluzioni per sbloccare le attività produttive dello stabilimento della RWM Italia di Domusnovas.

«Tale situazionesottolineano Alessandra Zedda ed Anita Piliè fonte di preoccupazione poiché il licenziamento dei lavoratori interesserebbe una zona della Sardegna, il Sulcis Iglesiente, già fortemente provata dalle crisi industriali del settore dell’alluminio e caratterizzata da un indice di povertà e disoccupazione tra i più alti d’Italia.»

«Rispetto alla vicendaconcludono Alessandra Zedda ed Anita Pilichiediamo celerità di intervento da parte del Governo, al fine di garantire tutela occupazionale per tante famiglie ed una ripresa economica del territorio.»

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«Il tempo dell’attesa è terminato. La situazione dei lavoratori RWM di Domusnovas è sempre più drammatica e preoccupante. I primi licenziamenti per mancato rinnovo di contratto sono partiti e a settembre, se accettata, scatterà la Cassa Integrazione per tutti gli altri lavoratori.»

Il grido d’allarme arriva dalla RSU RWM Italia e dalle segreterie territoriali Filctem-CGIL e Femca-CISL.

«Registrata la disponibilità immediata del sottosegretario di Stato della Difesa Giulio Calvisi e degli assessori regionali dell’Industria Anita Pili e del Lavoro Alessandra Zedda per trovare, ognuno per il suo pezzo di competenza, soluzioni per futuro dei lavoratori attraverso un tavolo interministeriale per sostenere le produzioni dello stabilimento di Domusnovas nel rispetto delle risoluzioni parlamentari assunteaggiungono la RSU RWM Italia e le segreterie territoriali Filctem-CGIL e Femca-CISL -. «Ebbene, dopo l’annuncio e l’impegno del Sottosegretario alla Difesa e la richiesta di incontro al Governo Nazionale presentata dalla RAS, ancora non si hanno notizie della sottosegretaria al Mise, con delega per le vertenze industriali, on. Alessandra Todde. E’ vero che qui non c’è spazio per passerelle, ma questo a noi neppure interessa. E’ stato assunto un impegno pubblicamente nell’ottobre 2019 e chiediamo che venga rispettato. La sottosegretaria Alessandra Todde deve convocare il Tavolo per affrontare l’emergenza e discutere del futuro di questi lavoratori. Quanto annunciato a suo tempo, deve essere ora seguito da atti concreti. Il tempo dell’attesa, così come quello dei proclami è ampiamente passatoconcludono la RSU RWM Italia e le segreterie territoriali Filctem-CGIL e Femca-CISL -. La RSU e le OO.SS. auspicano che il Tavolo tecnico-politico già richiesto dalla Regione sia convocato nel più breve tempo possibile.»

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«Abbiamo lavorato in totale sinergia con tutte le Istituzioni per raggiungere il risultato che porterà alla definizione della vertenza ex Alcoa. Ciò conferma l’attenzione della politica nei confronti di un comparto strategico per il territorio. La Regione ha, infatti, sempre sostenuto i lavoratori e l’azienda al fine di riavviare le attività produttive dell’alluminio nel polo industriale del Sulcis-Iglesiente.»
Lo hanno ribadito le assessore regionali Anita Pili (Industria) ed Alessandra Zedda (Lavoro), al termine dell’incontro convocato, in videoconferenza, dal sottosegretario del ministero per lo Sviluppo economico, Alessandra Todde, a cui hanno partecipato in videoconferenza, e al quale hanno preso parte Invitalia, i rappresentanti dell’azienda italo-svizzera, i sindaci del territorio, i sindacati ed i segretari nazionali di categoria. «L’incontro di oggi getta le basi per chiudere una vertenza di fondamentale importanza per tutta l’Isolaha rimarcato Anita Pili -. Attraverso ‘Agenda industria’ abbiamo ribadito la rilevanza strategica di un sito considerato come unica filiera metallurgica non ferrosa del Paese. È necessario ora che l’azienda concretizzi quanto prima le azioni previste nel piano, tese alla realizzazione di opportunità di sviluppo economico e sociale nel territorio sulcitano.»
Alessandra Zedda ha sottolineato che «per i lavoratori, dopo anni di stallo e di incertezze, si apre uno spiraglio per il futuro che consentirà il recupero di professionalità ed esperienze nel settore metallurgico. Un passo decisivo da compiere nell’immediato – aggiunge Alessandra Zeddaè quello di integrare la mobilità in deroga che ad oggi non raggiunge neppure il reddito minimo. Auspichiamo ora che possano essere salvati i 370 posti di lavoro e che, con il riavvio del ciclo produttivo a pieno regime, emerga l’esigenza di implementare le risorse umane».
«La Sardegna hanno concluso Anita Pili ed Alessandra Zedda – conta in una soluzione positiva che contribuirà a dare prospettive di sviluppo economico e crescita dell’occupazione per i prossimi anni.»
Antonio Caria