28 March, 2024
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I 24 candidati della lista “Uniti per rinascere” che sostiene la candidatura a sindaco di Carbonia di Pietro Morittu per le elezioni amministrative in programma il 10 e 11 ottobre prossimi.

Candidati alla carica di consigliere comunale: Rita Vincis, Marco Ruggero Arca, Daiana Brau, Antonio Caggiari, Gianluca Carta, Fabio Desogus, Cinzia Dessì, Cristina Diana, Rina Diana, Paola Ghiani, Sandra Mei, Matteo Mura, Ivan Murgia, Elisa Muscas, Erika Pintus, Wanda Pisanu, Giancarlo Podda, Pierangelo Porcu, Claudia Sanna, Marta Scotto, Loretta Urdis, Antonello Usai, Alberto Spada, Emiliano Murgia.

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Si è svolta questa mattina, a Villamassargia, la cerimonia di intitolazione ad Emanuela Loi, della Rotatoria all’ingresso del paese, in Piazza Caduti sul Lavoro. Con la sindaca Debora Porrà e gli amministratori comunali, sono intervenuti il prefetto di Cagliari, Bruno Corda; il vice commissario della provincia del Sud Sardegna, Ignazio Tolu; il vice questore aggiunto della Polizia di Stato Luis Manca; il comandante della Compagnia dei carabinieri di Iglesias, capitano Giovanni Di Nuzzo; il comandante della stazione dei carabinieri Antonello Usai.

Dopo brevi interventi in Piazza, è stata scoperta la scultura che ricorda Emanuela Loi, realizzata dall’artista locale Paolo Bacchis.

La giornata di ricordo, oggi 19 luglio, 28° della strage di Capaciin cui vennero trucidati il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, tra i quali c’era la giovanissima Emanuela Loi, cittadina di Sestu, proseguirà, alle 19.00 con una passeggiata per le Vie della Legalità, insieme ai familiari di Emanuela Loi, con i quali saranno percorse le strade di nuova intitolazione (raduno in via Sicilia), che cingono il perimetro dell’abitato quasi abbracciandolo. Le vie della legalità del comune di Villamassargia sono: via Rocco Chinnici, via Giovanni Falcone, via Paolo Borsellino, via Giuliano Guazzelli, via Giuseppe “Peppino“ Impastato, via Rosario Livatino, via Angelo Vassallo, via Lea Garofalo, Rotatoria Emanuela Loi, Piazzetta Don Giuseppe “Pino” Puglisi.

Alle 21.30, infine, in piazza del Pilar, verrà proiettato il film “La mafia uccide solo d’estate” in collaborazione con Arci e Ucca. La giornata si svolgerà in collaborazione con le associazioni Gev e Gioiosa Guardia e nel rispetto delle vigenti disposizioni anti-Covid.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10223477706998760

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10223477824241691

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Domenica 19 luglio 2020, data simbolica in cui ricorre il 28° anniversario dell’attentato a Paolo Borsellino e alla sua scorta, a Villamassargia si svolgerà una giornata di celebrazioni ufficiali. Il programma prevede, alle 9.30, la cerimonia di intitolazione della Rotatoria Emanuela Loi con raduno in Piazza Caduti sul Lavoro. Saranno presenti il prefetto dott. Bruno Corda ed il vice questore aggiunto della Polizia di Stato Luis Manca, la sindaca di Villamassargia Debora Porrà ed il comandante della stazione dei carabinieri Antonello Usai; alle 19.00 passeggiata per le Vie della Legalità insieme ai familiari di Emanuela Loi, con cui saranno percorse le strade di nuova intitolazione (raduno in via Sicilia), che cingono il perimetro dell’abitato quasi abbracciandolo. Le vie della legalità del comune di Villamassargia sono: via Rocco Chinnici, via Giovanni Falcone, via Paolo Borsellino, via Giuliano Guazzelli, via Giuseppe “Peppino“ Impastato, via Rosario Livatino, via Angelo Vassallo, via Lea Garofalo, Rotatoria Emanuela Loi, Piazzetta Don Giuseppe “Pino” Puglisi. Alle 21.30, infine, in piazza del PIlar, verrà proiettato il film “La mafia uccide solo d’estate” in collaborazione con Arci e Ucca. La giornata si svolgerà in collaborazione con le associazioni Gev e Gioiosa Guardia e nel rispetto delle vigenti disposizioni anti-Covid.

 

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IzsSardegna_Giovanna Sanna IzsSardegna_Il team di ricerca_Al centro Giovanna Sanna a destra Sebastiana Tola

Giovanna Sanna, ricercatrice dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, è la vincitrice di uno dei cinque premi messi in palio al congresso nazionale della Società italiana di patologia e allevamento degli ovini e dei caprini (#Sipaoc), tenutosi nelle scorse settimane a Foggia. Il premio le è stato assegnato per la ricerca “Determinazione della vitalità del Mycoplasma agalactiae in campioni di latte ovino mediante immunocattura”, durata un anno, e svolta dalla biotecnologa dell’Izs, sotto il coordinamento della responsabile del laboratorio Ricerca e sviluppo dello stesso Istituto, Sebastiana Tola. Si tratta di un lavoro inedito, esclusivo, realizzato dall’ente di via Duca degli Abruzzi e, al momento, utilizzato soltanto a Sassari. Il lavoro è stato finanziato dal ministero della Salute con i fondi riservati alla ricerca corrente.

Quest’anno, per la prima volta, i premi (iscrizione gratuita al congresso #Sipaoc 2014) erano riservati a giovani ricercatori con meno di 35 anni e non strutturati, il cui nome risultasse essere il primo nella lista degli autori della ricerca.

Il Mycoplasma agalactiae causa l’agalassia contagiosa che colpisce le pecore e le capre. Si tratta di una patologia che rappresenta un grosso problema per l’allevatore per il mancato reddito, dovuto non solo alla perdita di latte e di animali ma anche ai costi delle terapie. Si capisce, pertanto, la necessità di una diagnosi celere della malattia, per evitare o limitare il contagio all’interno di un allevamento. L’Izs è anche centro di referenza nazionale per le mastiti degli ovini e caprini e il compito del laboratorio, allora, è anche quello di migliorare la diagnosi e le profilassi delle malattie che causano le mastiti.

«I micoplasmi – spiega Sebastiana Tola – sono microrganismi che crescono lentamente nei terreni colturali e la diagnosi per l’identificazione delle colonie di batteri richiede tempi che si aggirano tra i 7 e i 14 giorni». Tempi troppo lunghi per cercare di fermare il contagio. «Ecco perché negli anni – riprende la responsabile del laboratorio Ricerca e sviluppo – abbiamo messo a punto un metodo che permette l’individuazione dei micoplasmi vivi e vitali nei campioni di latte e l’amplificazione del loro DNA. Tale metodo è in grado di fornire la diagnosi della malattia nell’arco di 5 o 6 ore».

Un enorme passo in avanti, a vantaggio degli allevamenti e a tutela del benessere animale.

«La metodica che abbiamo elaborato – spiega la biotecnologa Giovanna Sanna – consente di riconoscere le proteine dei micoplasmi soltanto quando questi sono vivi». Ad una piccola quantità di latte vengono aggiunte micro-biglie magnetiche di 40 nanometri alle quali sono stati legati anticorpi che riconoscono specifiche proteine dei batteri. La novità è data dal fatto che il laboratorio di via Vienna è riuscito a produrre questi anticorpi e a legarli alle biglie magnetiche.

«L’Istituto – ha aggiunto il direttore generale dell’Izs Sardegna, Antonello Usai – ha investito negli ultimi tre anni 4 milioni e mezzo di euro, oltre ai finanziamenti ministeriali. Le numerose pubblicazioni su riviste scientifiche, nazionali e internazionali, e i numerosi premi assegnati ai nostri giovani ricercatori dimostrano come sia necessario investire in questo campo, individuando ogni possibilità di stabilizzazione di questi giovani ricercatori.»

La ricerca, pubblicata anche sul Journal of Applied Microbiology, ha visto al lavoro anche un team affiatato di giovani ricercatrici: Grazia Cillara, Nives Maria Rosa, Carla Longheu, Marisa Fusco e Maria Giovanna Manca.

L’Agalassia contagiosa è una malattia contagiosa che può colpire le pecore e le capre causata principalmente da Mycoplasma agalactiae. Altre specie di micoplasmi come M. capricolum subsp. capricolum, M. mycoides subsp. capri e M. putrefaciens sono responsabili di una malattia clinicamente simile che colpisce prevalentemente le capre e può essere accompagnata da polmonite. Nel 2012 sono stati segnalati 93 focolai (81 ovini e 12 caprini) di agalassia contagiosa da Mycoplasma agalactiae. Rispetto all’anno precedente si evidenzia un incremento del 21 per cento per gli ovini (433 allevamenti controllati) e un incremento del 17 per cento per i caprini (54 allevamenti controllati) degli allevamenti positivi per agalassia contagiosa.

L’Izs della Sardegna produce un vaccino specifico che viene fornito gratuitamente (costi a carico della Regione) agli allevatori in caso di focolaio di agalassia contagiosa.

L’Istituto da anni ha maturato esperienze nello studio dei micoplasmi, in particolare di quelli responsabili di patologie nei piccoli ruminanti; ha messo a punto metodi di identificazione dei micoplasmi basati su tecniche biomolecolari, integrati, quando necessario, dal sequenziamento.

L’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna avrà a Olbia una nuova sede territoriale. L’apertura sarà possibile grazie all’accordo raggiunto nei giorni scorsi ad Olbia, tra l’ente di via Duca degli Abruzzi e l’Asl 2 che metterà a disposizione dell’Istituto sassarese alcuni locali della struttura sanitaria di via Aldo Moro. Saliranno così a cinque il numero delle sedi distaccate dell’Izs. Nei prossimi giorni i due enti sigleranno la convenzione per l’utilizzo dei locali.

L’apertura della sede gallurese rappresenta una vera e propria novità e costituisce allo stesso tempo una scelta quasi obbligata per l’attività svolta dall’Istituto zooprofilattico.

La città di Olbia, infatti, è una tra le più importanti porte d’ingresso e di uscita dall’Isola per quanto riguarda le merci e, in particolare, i prodotti alimentari. Nelle acque olbiesi, inoltre, operano aziende nei settori dell’itticoltura e della mitilicoltura. Si tratta di attività che rendono strategica la presenza dei veterinari dell’Istituto zooprofilattico, competenti in materia di controlli specifici e esclusivi sugli alimenti di origine animale. Il loro lavoro si affiancherà a quello svolto dai colleghi veterinari dell’Asl di Olbia.

«Il porto di Olbia – afferma il direttore generale dell’Izs, Antonello Usai – rappresenta di fatto il punto di riferimento per l’80 % dei prodotti alimentari che entrano in Sardegna. É, inoltre, l’unico accesso per gli animali vivi nel nostro territorio regionale. Ecco, allora – prosegue Usai – che dotare il mondo economico, quello commerciale e le strutture veterinarie galluresi di servizi così importanti, e di laboratori per il controllo degli alimenti di origine animale, determina un evidente beneficio per le attività legate al settore agro-zootecnico. Da ultimo – conclude Antonello Usai – i laboratori che verranno inseriti nelle strutture avranno come principale attività la verifica e il controllo dei prodotti ittici e dei mitili che sono, ormai da anni, un punto di riferimento economico e sostanziale per la Gallura».

I locali che ospiteranno la sede olbiese dell’Istituto Zooprofilattico sono stati individuati nella struttura sanitaria “San Giovanni di Dio” di viale Aldo Moro, giudicati idonei dagli staff tecnici dei due enti che, nelle scorse settimane, hanno effettuato i sopralluoghi nella struttura.

L’accordo raggiunto con la Asl di Olbia, che ha visto impegnate le direzioni strategiche dell’Izs, con il direttore generale Antonello Usai, e la direzione aziendale dell’Asl 2 di Olbia, con il direttore generale Giovanni Antonio Fadda, è il frutto di una sinergia tra gli enti e apre a una collaborazione proficua tra i veterinari dei due istituti in materia di sicurezza alimentare.

«La Gallura – spiega il manager della Asl di Olbia, Giovanni Antonio Fadda – è un dei motori trainanti dell’economia del Nord Sardegna in diversi settori, dal turismo all’economia: sono dislocati in questo territorio uno dei porti e degli aeroporti più importati dell’Isola; inoltre insistono in queste zone diverse realtà economiche, sia in campo agropastorale che marittimo. Siamo certi pertanto che la presenza di un importante presidio sanitario, come l’Istituto zooprofilattico, non possa che arricchire ulteriormente questo territorio- »

L’accordo è stato fortemente voluto dal consiglio d’amministrazione dell’Izs Sardegna che, con il presidente Giovanni Maria Carboni e il consigliere Michele Pala, ha così consentito il raggiungimento di un importante obiettivo di crescita territoriale dell’ente nel settore della sicurezza alimentare.

La direzione strategica dell’ente di via Duca degli Abruzzi, adesso, sta predisponendo i provvedimenti per gli arredi e le attrezzature, quindi per il personale che dovrà operare nella nuova sede.

L’Istituto è presente sul territorio regionale con una sede centrale a Sassari (via Duca degli Abruzzi e via Vienna) e tre sedi provinciali: a Cagliari (una in via XX Settembre e l’altra a Elmas in via dell’Acquedotto Romano), Nuoro e Oristano. È presente anche un centro territoriale a Tortolì che dipende dalla sede di Nuoro dal punto di vista tecnico e funzionale.

Due giorni interamente dedicati ad affrontare le problematiche relative alla sicurezza alimentare e, in particolare, a quelle della filiera alimentare del mare. È quanto si prefigge il convegno nazionale organizzato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna e in programma il 3 e 4 ottobre all’hotel Carlos V di Alghero.

Al convegno dal titolo “La filiera alimentare del mare tra ambiente, qualità e sicurezza” parteciperanno esperti del settore provenienti dal mondo universitario, dei parchi e aree marine protette, del mondo della sanità nazionale e regionale e dagliIstituti zooprofilattici sperimentali della Sardegna, Lazio-Toscana, Umbria-Marche e Venezie. L’incontro si inserisce nel ciclo di appuntamenti “De Alimenta, viaggi nel mondo della sicurezza alimentare” e testimonia il costante impegno dell’Izs della Sardegna nel campo della sicurezza alimentare per la difesa della salute dei consumatori, anche attraverso l’organizzazione di eventi a carattere scientifico e divulgativo.

L’appuntamento di ottobre si propone, inoltre, di fornire un quadro puntuale e aggiornato sui principali aspetti di natura ambientale, culturale, legislativa, qualitativa e di sicurezza alimentare riguardanti i prodotti alimentari della filiera del mare, che saranno presentati e discussi in 3 sessioni distinte. La prima sarà dedicata agli aspetti storici, produttivi e nutrizionali (venerdì 3 ottobre ore 9.00), la seconda ai rischi sanitari associati al consumo dei prodotti (venerdì 3 ottobre ore 15,30) e la terza ai controlli sanitari, etichettatura, tracciabilità, frodi, gestione delle non conformità (sabato 4 ottobre ore 9.00).

«I principali obiettivi – spiega Sebastiano Virgilio, responsabile scientifico dell’evento – sono quelli di rappresentare lo stato dell’arte delle attuali conoscenze sui principali aspetti di natura sanitaria e ambientale dei prodotti della filiera alimentare del mare. Quindi quelli di fornire elementi di corretta gestione delle “non conformità” di natura sanitaria e commerciale riscontrabili sui prodotti ittici.»

«Nell’ambito delle varie filiere alimentari – afferma Antonello Usai, direttore generale dell’Izs Sardegna – quella ittica assume nel nostro Paese una particolare rilevanza, in quanto il mare e i suoi prodotti fanno parte da sempre della nostra tradizione alimentare. Ecco allora, che questo evento consentirà di affrontare problematiche sanitarie, nuove e tradizionali, dei prodotti alimentari della filiera del mare e dell’ambiente di produzione.»

Il convegno mira, inoltre, a un miglioramento delle conoscenze tecnico-scientifiche degli aspetti sanitari relativi ai prodotti della pesca e delle metodologie di corretta attuazione e gestione degli adempimenti richiesti dalla normativa vigente in materia di sicurezza alimentare.

Qualità dell’ambiente e tracciabilità a garanzia della sicurezza e dell’accesso alla risorsa alimentare: è il titolo del convegno che si terrà il 25 settembre nei locali di #Promocamera, l’azienda speciale della #Camera di commercio del Nord Sardegna, a Sassari. Il workshop, organizzato dall’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno (Izsm) in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, ha come obiettivo identificare e definire quali possano essere gli standard di qualità ambientale, riferibili a contaminanti tossici e persistenti, altri contaminanti di natura antropica, compatibili con i parametri di sicurezza alimentare e di salute umana, in differenti filiere zootecniche, sia di tipo intensivo che estensivo.

 Il workshop è destinato a 80 persone tra veterinari, biologi e tecnici di laboratorio chimici.

 Il convegno si aprirà alle ore 9.00 con i saluti di benvenuto del direttore generale dell’Izs Sardegna, Antonello Usai, e del direttore sanitario dell’ente di via Duca degli Abruzzi, Paola Nicolussi.

Il workshop entrerà subito nel vivo con la presentazione del progetto Envifood a cura di Gianfranco Brambilla dell’#Istituto superiore di Sanità (Iss) di Roma. Sarà quindi la volta di Vittorio Esposito, rappresentante del Polo di specializzazione micro-inquinanti dell’#Arpa di Puglia, che esporrà una relazione sulle valutazioni di impatto ambientale. Massimo Centemero, in rappresentanza del Consorzio italiano compostatori, illustrerà l’impiego valorizzato di fertilizzanti organici e compost di qualità nell’agricoltura italiana.

Angela Maria Mereu, direttore del Servizio monitoraggio della direzione tecnica dell’#Arpa Sardegna, parlerà degli indicatori di qualità per le acque superficiali e le acque di falda.

Eugenio Chiaravalle e Oto Miedico, del Centro di referenza nazionale per la radioattività nel settore zootecnico‐veterinario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale Puglia e Basilicata, esporranno una relazione sulla radioattività lungo la catena alimentare: dalla selvaggina e dal pescato al prodotto trasformato. Di inquinamento indoor da antiparassitari, invece, parleranno Cecilia Testa e Severin Salis dell’#Izs Sardegna.

Nel pomeriggio sarà ancora Gianfranco Brambilla dell’#Iss a intervenire con una relazione sulla filiera corta e le family farms: food safety e food security. Giannina Chessa dell’Izs Sardegna presenterà un intervento sui requisiti di qualità ambientale nell’allevamento ovicaprino. Angelo Ferrari, #Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, parlerà invece di qualità del mare e utilizzo della risorsa ittica: il bar‐code. Mauro Esposito (Izsm) chiuderà la serie degli interventi in programma con una relazione sull’ambiente e filiere alimentari: il progetto QR‐code Campania.

Antonello Usai.

Antonello Usai, presidente dell’IZS.

Izs Sardegna Dipartimento Igiene degli alimenti

L’#Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna avrà il laboratorio per le analisi chimiche, microbiologiche e radioattive sugli alimenti di origine vegetale non trasformati. Il ministero della Salute infatti, in una nota del 30 luglio, ha comunicato all’ente di via Duca degli Abruzzi di Sassari l’ammissione al finanziamento di un milione di euro per la realizzazione dei laboratori per il controllo dei vegetali.

Si tratta di un risultato importante che l’Istituto “Giuseppe Pegreffi” stava inseguendo dal 2010 e che, a seguito della presentazione del nuovo programma investimenti trasmesso dalla direzione generale al ministero il 15 luglio scorso, adesso viene raggiunto appieno.

«È un ulteriore tassello che mettiamo per la crescita nella ricerca e per lo sviluppo tecnologico del nostro Istituto – afferma il direttore generale dell’Izs Sardegna, Antonello Usai – che ci consente l’attivazione del servizio di analisi sui prodotti di origine vegetale. Un miglioramento che permette ai nostri laboratori il mantenimento di elevati standard di qualità delle prestazioni.»

Dal 2008, infatti, per effetto del decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta ufficiale (serie generale n. 197), agli Istituti zooprofilattici  sono attribuiti compiti di controllo ufficiale in materia di analisi chimiche, microbiologiche e radioattive sugli alimenti di origine vegetale non trasformati. Lo stesso decreto impone che, nell’ambito di «un piano di sicurezza per la salvaguardia della salute della popolazione nei confronti dei prodotti alimentari sia nazionali che esteri, gli #Istituti zooprofilattici sperimentali devono adeguare le proprie strutture, anche sotto il profilo strumentale».

I fondi in arrivo dal ministero serviranno proprio all’acquisto di attrezzature all’avanguardia, utili a effettuare una serie di analisi specifiche su questo tipo di alimenti.

Il programma investimenti presentato dall’#Izs Sardegna al ministero della Salute, infatti, prevede l’acquisto di strumentazioni necessarie ai laboratori delle strutture complesse di Igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche e di Igiene degli alimenti.

Con le nuove attrezzature tecnologiche, a esempio, sarà possibile effettuare analisi di micotossine, analisi di conferma per pesticidi a sensibilità elevata, analisi di sostanze idrocarburiche aromatiche in vegetali ad alto contenuto di lipidi. Quindi ancora gli esperti dell’Izs Sardegna potranno sviluppare metodiche monoresiduo per i fitosanitari per l’adeguamento ai requisiti del Documento Sanco 12745/2013 del febbraio 2014, la misurazione delle radiazioni Alfa/Beta emittenti in campioni vegetali e la determinazione di diverse sostanze inorganiche metalliche e non metalliche presenti in concentrazioni inferiori a una parte per miliardo in alimenti solidi e liquidi, analisi tossicologiche, analisi isotopica e la ricerca di nanoparticelle.

Simona De Francisci.Oscar Cherchi.Antonello Usai 1
L’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci ha firmato oggi il nuovo decreto per contrastare in maniera più efficace l’epidemia di Lingua blu che ha colpito gli allevamenti ovini della Sardegna. La firma arriva dopo le verifiche e d’intesa con il ministero della Salute, i Servizi veterinari delle Asl e l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna. Alla presentazione del provvedimento, oggi a Cagliari, oltre all’assessore De Francisci erano presenti l’assessore dell’Agricoltura Oscar Cherchi e il direttore dello Zooprofilattico Antonello Usai. 
«È un decreto importante – ha sottolineato De Francisci – perché integra e rafforza le precedenti disposizioni, prevedendo tra le altre norme l’anticipazione della campagna vaccinale 2014.»
L’assessore ha poi voluto lanciare un appello a tutto il sistema affinché non si abbassi la guardia. In particolare, ha chiesto al mondo allevatoriale la massima collaborazione perché immunizzino i propri capi: «È un vaccino spento, dunque con nessun effetto collaterale e assieme a una corretta profilassi è l’unica arma per combattere la malattia».Riguardo agli indennizzi agli allevatori, l’assessore Cherchi ha illustrato i contenuti della legge appena approvata in Consiglio regionale, che destina 18,5 milioni di euro all’emergenza: «Tra le novità più significative vi è il coinvolgimento degli enti locali, ai quali verranno trasferite le risorse per velocizzare i tempi di erogazione delle somme necessarie a ristabilire il patrimonio zootecnico compromesso direttamente dalla Blue Tongue. Inoltre una parte consistente dei fondi sarà destinata alla prevenzione e alla ricerca».
Oscar Cherchi ha poi chiarito che con questo provvedimento non sono previsti indennizzi per gli abbattimenti.«Il ricorso a un vaccino spento – ha poi aggiunto il direttore dello Zooprofilattico, Antonello Usai – si è reso necessario per evitare gli effetti collaterali del passato e per andare incontro alle richieste degli allevatori. I sierotipi della Blue tongue sono oltre 20, perciò il vaccino da solo non basta, anche se resta uno strumento indispensabile. Quindi insieme alla profilassi sanitaria dobbiamo fare squadra con gli allevatori e fare la guerra all’insetto vettore della malattia.»Sono 3.081 i focolai di blue tongue registrati all’11 settembre dal Centro di Sorveglianza Epidemiologica dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna. I casi di malattia confermati sono 1.092 mentre i sospetti sono 1.989 per un fenomeno che interessa più di 3mila aziende isolane. Gli ovini contagiati sono 74mila circa, con una mortalità che non supera l’uno per cento sul totale dei capi coinvolti (900mila: cioè la somma di tutti gli animali presenti nelle aziende interessate dalla lingua blu). Le province più colpite restano quelle di Nuoro (739 focolai), Oristano (747) e Sassari (574). Stabili, i numeri di Lanusei: 115 focolai.