29 March, 2024
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Al termine dell’inaugurazione del secondo ‘Hub’ vaccinale di Cagliari, si è tenuta a Villa Devoto una riunione operativa tra il Presidente della Regione, Christian Solinas, il commissario per l’emergenza Covid-19 Generale Francesco Paolo Figliuolo, il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, gli assessori regionali della Sanità, Mario Nieddu, e della Difesa dell’Ambiente, con delega alla Protezione civile, Gianni Lampis, il direttore generale della Protezione civile della Sardegna, Antonio Belloi, il Commissario dell’Ats, Massimo Temussi e il colonnello e medico dell’Esercito, Stefano Ciancia.

Il Generale Figliuolo ha espresso parole di grande apprezzamento per l’operato della Regione Sardegna nella gestione della pandemia e dell’attuale fase di vaccinazione e ha lodato l’iniziativa ‘Sardi e sicuri’, lo screening di massa della Regione, auspicando che lo stesso sistema organizzativo possa essere utilizzato anche per la vaccinazione. L’Esercito metterà immediatamente a disposizione dieci medici e cinque infermieri, che saranno poi incrementati a dieci, personale che scenderà in campo fin dalla prossima settimana per supportare gli operatori del sistema sanitario dell’Isola. Fra i principali obiettivi, raggiungere con le vaccinazioni i comuni più piccoli e decentrati. Si sta studiando, inoltre, la possibilità di impiego degli infermieri specializzati e un maggiore coinvolgimento degli studenti specializzandi per raggiungere, a fine mese, la capacità massima di vaccinazione.

Nel corso dell’incontro il Presidente ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra le istituzioni, l’integrazione del lavoro tra militari, Protezione civile, terzo settore e struttura regionale, un esempio positivo per diverse emergenze sovrapposte, come ha dimostrato il modello messo in campo in occasione dell’alluvione che ha colpito duramente il territorio di Bitti.

«Una riunione operativa – dichiara il presidente Christian Solinas – che testimonia come la leale collaborazione fra le istituzioni sia tutta coordinata a dare risposte ai cittadini e a superare questo momento di grande emergenza. Con il Commissario per l’emergenza e il capo della Protezione civile abbiamo stilato un elenco di soluzioni che possano far accelerare al più presto, in maniera determinante, la campagna vaccinale e raggiungere l’immunizzazione di tutta l’Isola e del Paese.»

La Sardegna ha già impresso un’accelerazione sulla campagna di vaccinazione, con l’incremento della capacità vaccinale che punta alla somministrazione di 11mila dosi dall’8 aprile e a 17mila già dalla metà del mese.

Il presidente Christian Solinas ha rimarcato la necessità di controlli sempre più accurati in tutti gli scali aerei nazionali, per evitare il pericolo di contagi importati da passeggeri in transito. «Abbiamo ribaditoprecisa il presidente Christian Solinasche il sistema dei controlli non può essere soltanto agli arrivi in Sardegna e a carico della nostra Regione. Ci deve essere un sistema nazionale di controllo di tutto il traffico passeggeri, in modo che ogni volo e ogni nave diventi Covid-tested e ci si possa muovere con la massima garanzia di sicurezza sanitaria.»

«Stiamo mettendo in campoconclude il presidente Christian Solinastutte le iniziative per restituire ai cittadini una nuova normalità, la possibilità di riappropriarsi dei propri spazi e della propria vita. Per il nostro sistema economico e produttivo è urgente poter riprendere il lavoro, con la creazione di valore e ricchezza per tutti i cittadini sardi.»

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Il direttore regionale Antonio Angelo Porcu, il prefetto di Cagliari Bruno Corda, l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis, il direttore generale della Protezione civile della Regione Sardegna Antonio Belloi d il comandante del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale Antonio Casula, hanno firmato oggi la convenzione tra il Corpo Nazionale dei vigili del fuoco e la Regione Sardegna per la Campagna antincendi boschiva 2020.
La convenzione, con un impegno economico da parte della regione per complessivi 600mila euro, permetterà il potenziamento del dispositivo di soccorso del Corpo Nazionale VVF con squadre VVF, in versione AIB, presso diverse strutture VVF dislocate sul territorio regionale e la presenza di personale qualificato VF presso la SOUP e i COP.
Significativa novità, la presenza di un D.O.S. (Direttore delle Operazioni di Spegnimento) VVF presso il Nucleo elicotteri di Alghero per circa trenta giorni nel periodo tra luglio e agosto con la possibilità di intervento del “Drago” (elicottero VF) nelle operazioni di spegnimento degli incendi cosiddetti di interfaccia (incendio boschivo che minaccia aree urbane).
È stata inoltre firmata un’importante dichiarazione d’intenti nel campo della Protezione civile, la cui applicazione consentirà l’aumento della sinergia tra i vigili del fuoco e la Protezione civile regionale.
Il documento prevede la collaborazione tra le strutture regionali di Protezione civile e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco al fine di rafforzare e rendere sempre più efficaci e sinergiche le attività congiunte di pianificazione, coordinamento, formazione, addestramento e attività operative, se possibile anche con il coinvolgimento del mondo del volontariato, nonché la collaborazione nell’attività di supporto ai sindaci per la redazione dei piani comunali di protezione civile, in particolare relativamente alla gestione dell’emergenza e del soccorso.
Le attività saranno focalizzate non solo sulle attività di AIB, ma anche sul contrasto del rischio idrogeologico, degli incendi di interfaccia, degli incidenti con rilasci di sostanze pericolose, di emergenze biologiche con rilasci di sostanze pericolose.
Allo scopo saranno attivati dei tavoli tecnici specifici per sviluppare le modalità operative di attuazione dell’impegno siglato.

 

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«Intendiamo sostenere e potenziare l’assistenza sanitaria in Sardegna durante questa emergenza anche con il supporto della Protezione civile regionale che in questi mesi difficili ha lavorato senza tregua per fronteggiare la diffusione del virus nell’Isola, installando ben cinquanta strutture mobili sanitarie che hanno accolto e curato migliaia di cittadini.»

Lo ha affermato questa mattina il presidente della Regione, Christian Solinas, alla Fiera di Cagliari, dove è stato allestito per il collaudo un nuovo ospedale da campo da 20 posti letto. La struttura – donata dalla multinazionale olandese Philips alla Croce Rossa Italiana – rappresenta un polo mobile d’eccellenza con ambienti a pressione negativa che potrà ospitare, secondo le necessità, fino a 20 pazienti in terapia intensiva o sub intensiva, o in alternativa anche dei pazienti no-Covid. La struttura mobile, che sarà dislocata a Nuoro, è stata la prima ad essere montata in Italia e presto ne sarà allestita una seconda nella Penisola.

«La rete regionale della Protezione civile – su indicazione del presidente Solinas – ha supportato in maniera incessante la complessa fase organizzativa delle varie azioni messe in campo dalla Regione durante l’emergenza con la collaborazione costante – come in questa occasione – della Croce rossa e delle altre associazioni della rete regionale. Abbiamo mantenuto, inoltre, un costante raccordo con la direzione nazionale e adattato alla nostra realtà le varie disposizioni. Ancora adesso manteniamo alta la guardia per tenere sempre la situazione sotto controllo», ha sottolineato Antonio Belloi, direttore regionale della Protezione Civile.

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La commissione Sanità del Consiglio regionale si è riunita questa sera in Consiglio regionale e ha audito i principali protagonisti delle istituzioni sanitarie impegnati nella lotta al virus.

Su invito del presidente Domenico Gallus ha preso per primo la parola Marcello Tidore, direttore generale dell’assessorato, che ha parlato espressamente di «una tendenza al miglioramento ed è per questo che è stata sospesa la convenzione del Mater Olbia in campo Covid». L’alto dirigente della Regione ha illustrato alcuni numeri dei contagi: «Il 34 per cento è extraospedaliero, il 12 per cento non dice dove si è contagiato o, comunque, non siamo riusciti a risalire alla catena del contagio, il 32 per cento si è infettato nelle case di riposo, il 12 per cento negli ospedali. Il ministero ci ha chiesto ora di concentrarci nell’azione di prevenzione e monitoraggio delle case di riposo e delle strutture ospedaliere. Da settimane stiamo effettuando il tampone a tutti i pazienti dimessi dagli ospedali e al personale sanitario».

Per Giorgio Steri, commissario straordinario di Ats, «i servizi di igiene pubblica stanno lavorando mettendo in quarantena tutti i casi sospetti, anche se il tampone è negativo ma il quadro dei sintomi lascia intendere una possibile infezione. Effettuiamo regolarmente i tamponi nelle case di riposo e nelle Rsa».

Per il direttore generale del Policlinico universitario di Cagliari, Giorgio Sorrentino, «poco o nulla si sa di questo virus, che non abbiamo potuto studiare sui libri ma solo sul campo. Abbiamo, dunque, dovuto contenere al massimo gli accessi alle nostre strutture ospedaliere, per contenere l’affollamento di parenti. Ci sono però gli asintomatici e sono tanti: ieri ad esempio è arrivata in pronto soccorso una ragazza, che lamentava una patologia, e grazie ai nostri controlli rapidi abbiamo scoperto che è positiva».

Della necessità di impiegare correttamente i dispositivi di protezione individuale e i percorsi di sicurezza ha parlato il direttore generale dell’Azienda Brotzu, Paolo Cannas: «E’ stato su questo punto fondamentale il lavoro svolto dalla protezione civile. Ora è però tempo di pianificare la post emergenza: faremo controlli rigidissimi nei triage e negli ambulatori».

Per la Protezione civile ha parlato il direttore generale, Antonio Belloi, che ha detto: «Siamo impegnati sin dal primo momento dell’emergenza, abbiamo supportato da subito il sistema sanitario regionale con i nostri seimila volontari nei porti e negli aeroporti dell’Isola. Abbiamo poi montato delle tensostrutture in tutti i pronto soccorso sardi e se serve abbiamo altre tensostrutture e altri volontari pronti a intervenire. Sino a oggi abbiamo tenuto 200 videoconferenze anche con il commissario nazionale Domenico Arcuri». Rispondendo al consigliere Stefano Schirru (Psd’Az) ad una domanda su un articolo pubblicato nei giorni scorsi dal Il Fatto quotidiano, Antonio Belloi ha fornito alla commissione una relazione di dieci pagine e detto: «Abbiamo acquistato le mascherine a un prezzo inferiore rispetto a tante altre istituzioni e non abbiamo voluto correre il rischio di essere truffati, visto che tutti i venditori ci hanno chiesto il pagamento anticipato. Nulla di sproporzionato, ricordo a che marzo il mercato era profondamente volatile e soggetto a incredibili speculazioni».

L’onorevole Francesco Agus (Progressisti) ha chiesto agli ospiti di spiegare in che modo la Sardegna intende affrontare la fase due sotto il profilo strettamente sanitario mentre il collega Stefano Schirru ha elogiato il lavoro delle istituzioni e ha sollecitato «misure di sostegno per il 118 e un piano che individui con chiarezza di quali specializzazioni mediche la Sardegna avrà maggiormente bisogno nei prossimi anni».

Per l’onorevole Eugenio Lai (Leu) «sarebbe importante aumentare il numero dei tamponi effettuati, 23.299 ad oggi come ha detto il dottor Marcello Tidore, visto l’elevato numeri di asintomatici». Invece l’onorevole Giorgio Oppi ha parlato in modo aperto: «La critica iniziale per la assoluta carenza di Dpi aveva il suo fondamento così come gli ospiti delle Rsa andavano controllati da subito. Siamo stati molto fortunati ma non dobbiamo fare finta che sia andato tutto bene. E’ una autentica vergogna che agli operatori del 118 siano state consegnate cinque o dieci mascherine».

L’onorevole Michele Ciusa ha sollecitato un approfondimento per capire «se è vero che la società Airgreen, affidataria del servizio di elisoccorso, si rifiuti di trasportare i pazienti Covid» mentre l’onorevole Antonello Peru (Udc) ha denunciato «la lista d’attesa anche di sedici mesi per i ciechi della provincia di Sassari in attesa del riconoscimento della invalidità» e ha chiesto un intervento deciso a favore di questi cittadini, ancora piu deboli in questo momento.

Al termine della lunga audizione, il presidente Domenico Gallus ha segnalato ai commissari alcuni rilievi giunti dal Governo alla legge regionale sulle borse di studio.

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Il consigliere regionale e capogruppo del PSd’Az, on. Franco Mula ed i consiglieri regionali del gruppo PSd’AZ Piero Maieli, Nanni Lancioni, Giovanni Satta, Stefano Schirru e Fabio Usai, a seguito della possibilità che si è paventata in queste ultime ore di vietare la conduzione hobbistica di orti, vigneti ed ortofrutticole in genere, hanno diffuso una nota nella quale ringraziano il presidente della Regione, Christian Solinas, il comandante del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, Antonio Casula, il direttore generale della Protezione civile, Antonio Belloi e l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, per la sensibilità dimostrata al fine di risolvere la situazione suesposta. L’attività che viene svolta nelle campagne, infatti, non è assolutamente in contrasto con il recente D.P.C.M. adottato il 22 ultimo scorso che consente le coltivazioni agricole; non solo, i terreni non possono essere abbandonati in quanto si determinerebbe una grave perdita per chi con costanza e passione svolge il proprio lavoro curando la terra ed impedendo che si creino situazioni di degrado. In più non verrebbero violate le disposizioni riguardanti l’obbligo della distanza sociale in quanto i lavoratori si recano singolarmente presso i propri terreni non determinando alcuna situazione di assembramento.

«Restiamo in attesa della nota ufficiale che a breve verrà comunicata dal Presidente della Regione al fine di fugare qualsiasi dubbio sull’argomento», concludono i consiglieri regionali del gruppo sardista.

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Circa 600 uomini tra protezione civile, forze di polizia, vigili del fuoco, Corpo Forestale di Vigilanza ambientale, Forestas, Croce rossa e Capitaneria di porto, 50 mezzi della colonna mobile della protezione civile regionale, 200 volontari dispiegati su 6 Comuni del bacino del Flumendosa, in più l’utilizzo di droni per il monitoraggio e l’impiego della più grande pompa idrovora presente in Sardegna. Sono alcuni dei numeri della grande esercitazione di protezione civile che si è svolta oggi nel territorio del Sarrabus-Gerrei. La prima sul rischio alluvioni realizzata in Sardegna su scala reale in un territorio così esteso. Un banco di prova per il sistema regionale dell’emergenza e per il modello pilota del piano di protezione civile intercomunale delle amministrazioni civiche del Sarrabus-Gerrei.
«La Regione Sardegna – spiega l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, che oggi ha assistito alle operazioni direttamente sul territorio – per la prima volta sperimenta la concretezza di un’esercitazione sul campo di questa portata. Un’iniziativa utile per conoscere la reale esigenza dei territori coinvolti. Abbiamo assunto l’impegno di garantire sicurezza al territorio e la mia presenza oggi nei comuni coinvolti testimonia la vicinanza della Giunta regionale alle amministrazioni locali.»

Simulate nell’esercitazione, a partire dalle 8.00, tutte le fasi dell’emergenza, dall’attivazione dei Coc (Centri operativi comunali) nei singoli Comuni di Ballao, Armungia, Villasalto, Villaputzu, San Vito e Muravera, al successivo coinvolgimento, con l’aggravarsi della criticità, del Ccs (Centro coordinamento soccorsi presso la prefettura di Cagliari) e della Centrale operativa della protezione civile regionale.

“L’esercitazione che abbiamo messo a punto – spiega Antonio Belloi, direttore generale della Protezione civile della Sardegna – ci ha dato la possibilità di testare il funzionamento dell’apparato regionale di protezione civile insieme a tutte le forze sul campo. Un’opportunità che vuole essere il punto di partenza per creare un modello da portare su tutto il territorio della Sardegna.»

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Al via anche in Sardegna la prima “Settimana nazionale della protezione civile”, in programma dal 13 al 19 ottobre. Sette giorni di eventi e iniziative a livello nazionale e locale in cui i cittadini potranno conoscere più da vicino il Servizio nazionale della protezione civile. Il programma, presentato oggi in conferenza stampa dall’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, e dalla Direzione Generale della Protezione civile della Sardegna, aprirà domenica 13 ottobre con “Io non rischio”, campagna nazionale di informazione sul rischio alluvioni, terremoti e maremoti. Nel corso dell’iniziativa i cittadini potranno incontrare i volontari nelle piazze di 25 Comuni per ricevere informazioni sulla prevenzione del rischio.

Lunedì 14 ottobre sarà invece una giornata dedicata alle scuole. La Sala operativa regionale e il Centro funzionale decentrato, con sede a Cagliari, aprirà le porte agli studenti che potranno assistere, tra le altre cose, all’attività dimostrativa dell’allestimento di un campo e l’impiego delle unità cinofile per la ricerca dei dispersi.

Martedì 15 ottobre in programma a Cagliari, al Caesar’s Hotel, a partire dalle 8.30, il convegno annuale “Proterina 3Évolution” il progetto di protezione dai rischi naturali finanziato dal Programma Interreg Marittimo – Italia Francia 2014-2020.

Mercoledì 16 ottobre sei Comuni del bacino del Flumendosa, Ballao, Armungia, Villasalto, Villaputzu, Muravera e San Vito, saranno lo scenario dell’esercitazione di emergenza idraulica e idrogeologica, la prima mai realizzata in Sardegna su scala reale. Una simulazione che avrà lo scopo di testare i piani di protezione civile regionale, intercomunale e dei singoli comuni. «La prevenzione – spiega l’assessore Gianni Lampis – è una priorità nell’agenda della Regione. Protezione civile significa questo, prevenire e programmare tutte quelle iniziative a tutela dell’incolumità dei cittadini che l’istituzione regionale può mettere in campo. L’allerta meteo è uno dei temi che in questi anni ha acceso il dibattito nei territori, nei rapporti tra la Regione Sardegna e gli enti locali. Noi oggi vogliamo affermare un principio chiaro: la Regione non vuole scaricare responsabilità su nessuno, ma cerca alleati con cui condividere la capacità di prevenire situazioni di pericolo».

Giovedì 17 ottobre al Molo Ichnusa di Cagliari, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, saranno allestiti dei gazebo con funzioni di isole didattiche rivolte alla popolazione scolastica. Quaranta volontari, con varie specializzazioni, simuleranno varie tipologie di intervento e soccorso. Nella stessa giornata, in programma, un incontro formativo dedicato ai giornalisti sulle “Buone pratiche nell’informazione e nella comunicazione di protezione civile, dalle 14.00 alle 17.00 all’ExMa di Cagliari.

Venerdì 18 ottobre l’ultimo appuntamento a Cagliari, dalle 9.30, all’Archivio di Stato, con il convegno sulla Gestione dell’emergenza e salvaguardia del patrimonio culturale, in collaborazione con il Ministero per i beni culturali.

«La settimana nazionale – dichiara Antonio Belloi, direttore generale della protezione civile della Regione Sardegna – rappresenta un’occasione importante, non solo per far conoscere le attività della protezione civile e le modalità di gestione delle emergenze, ma anche per aumentare il grado di consapevolezza dei cittadini davanti al rischio. I comportamenti di ognuno di noi sono determinanti ai fini della prevenzione e per la tutela dell’incolumità delle persone.»