23 April, 2024
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Questa sera, alle ore 20.45, al Teatro Centrale di piazza Roma, a Carbonia, andrà in scena una commedia in lingua sarda di Antonio Garau, dal titolo “Sa Corona de Zia Belledda”.

L’evento è organizzato dalla LUTEC (Libera Università della Terza Età) in collaborazione con il comune di Carbonia.

“Sa Corona de Zia Belledda” è una commedia in due atti, datata 1975. La vicenda prende avvio dalla morte di un’anziana matrigna, vecchia padrona di casa che, per tanto tempo, ha reso difficile la vita dei due figliastri.

La trama si dipana tra la rievocazione delle prepotenze che i due giovani hanno dovuto subire dalla donna e il racconto di come loro ora cercano di riassestarsi nella riacquistata libertà.

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La II commissione del Consiglio regionale ha concluso il ciclo di audizioni sul testo unificato in materia di lingua sarda (proposte di legge nn. 6, 167 e 228) e non è escluso che già dalla prossima settimana proceda con la discussione generale e l’esame degli articoli. «L’obiettivo – ha detto il presidente della commissione Cultura, Gavino Manca – resta quello di approvare una proposta condivisa prima della pausa estiva, così da consentirne la discussione in Aula a partire da settembre».

Questa mattina la commissione ha ascoltato l’operatore culturale Ivo Murgia; il presidente della società cooperativa “l’altra cultura”, Antonio Garau; il direttore editoriale del periodico on line in lingua sarda “Boxis”, Manuela Ennas; il direttore di “Eja tv”, Tore Cubeddu; il docente dell’Università di Sassari, Dino Manca; il direttore di Rai Regione, Giovanni Maria Dettori; il consigliere di amministrazione della Rai, Franco Siddi ed il direttore della comunicazione della Regione sarda, Michela Melis.

Ivo Murgia e Antonio Garau hanno svolto considerazioni con riferimento alle parti del provvedimento che trattano, principalmente, gli sportelli linguistici, l’agenzia per la lingua ed anche le cosiddette arti proprie ed entrambi hanno dichiarato una sostanziale condivisione per i contenuti presenti nel testo unificato.  Il presidente della coop “Altra cultura”, per ciò che attiene l’insegnamento nelle scuole, ha inoltre rimarcato il favore per la limba sarda comuna («ma è chiaro che campidanese e logudorese continueranno ad esistere»).

Manuela Ennas e Tore Cubeddu hanno invece incentrato i rispettivi interventi sugli aspetti legati alla comunicazione (articolo 19, informazione e editoria) auspicando maggiori opportunità per le aziende portatrici di innovazione ed interventi mirati per incentivare la comunicazione in limba dei grandi eventi patrocinati dalla Regione ed in generale dagli enti pubblici.

Il professore associato dell’Ateneo turritano, Dino Manca, nel corso del suo articolato intervento ha invece confermato contrarietà per l’utilizzo della limba comuna ma ha salutato con favore la proposta di legge ribadendo “la centralità della scuola” per la valorizzazione e la tutela delle lingue della Sardegna. Il rappresentante dell’Università ha quindi evidenziato l’assenza di un linguista e di un esperto in letteratura e poesia nell’istituendo comitato tecnico scientifico (art. 15) ed ha sollecitato una misura immediata per il “controllo” del materiale didattico in lingua sarda («in via transitoria si potrebbero istituire apposite commissioni nelle università di Cagliari e Sassari che valutino testi e altri materiali didattici») nonché la previsione in legge di un congruo numero di assegni di ricerca finanziati dalla Regione.

Il consigliere di amministrazione della Rai, Franco Siddi, ha insistito sulle questioni attinenti l’inserimento del sardo nella convenzione nazionale, siglata di recente tra  la Rai e lo Stato («è la prima volta che accade ed è un fatto di rilevanza storica per la valorizzazione e la promozione della lingua») a cui seguirà, presumibilmente entro la fine dell’anno in corso, la firma del contratto di servizio nel quale sono indicate le risorse e le azioni. «È opportuno – ha dichiarato Franco Siddi – che la Regione si attivi per aprire il negoziato con il Governo,  perché siano garantite, nel contratto di servizio, le risorse per sostenere e finanziare la lingua sarda nelle produzioni Rai». Il consigliere di amministrazione Rai ha quindi illustrato le opportunità che ne deriverebbero alla Sardegna non solo sotto il profilo culturale e identitario ma, soprattutto, sotto l’aspetto economico ed occupazionale, ad incominciare dal recupero dell’autonomia della sede Rai della Sardegna e per la possibilità di richiedere la “riserva” nelle assunzioni per i giornalisti sardofoni.

La direttrice della comunicazione della Regione sarda, Michela Melis, ha esplicitato ai commissari le “conseguenze” che l’approvazione della legge produrrebbe sul sistema regione  in relazione alle attività dell’Urp, della pubblicità istituzionale, della cosiddetta comunicazione diffusa e della formazione del personale dell’amministrazione. La dottoressa Melis ha quindi evidenziato la necessità di una congrua dotazione finanziaria per sostenere e attuare le misure previste nel testo unificato.

Sul tema delle risorse e sulla opportunità di un testo organico è intervenuto, tra gli altri, il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini, che ha auspicato «la fine dei meccanismi che hanno portato, nel corso degli anni, ad una spesa disorganica nelle attività di promozione della lingua e della cultura sarda» per realizzare una programmazione “seria” delle risorse e delle azioni «per affermare una efficace politica linguistica in Sardegna».    

 

2014-06-01 Guasila Teatro Popolare Locandina

Ultimo appuntamento con #Teatro Popolare 2014, la rassegna di spettacolo in lingua sarda organizzata dai #Figli d’Arte Medas e dedicata quest’anno alla Lingua Madre. Domenica 29 giugno, al Teatro Fratelli Medas di Guasila, la compagnia Teatro Olata porta in scena Gratzia Celesti di Salvatore Vargiu, commedia bilingue in sardo campidanese e italiano. Sul palco gli attori Giorgio Pinna, Rita Pau, Marta Proietti, Anna Brotzu e Daniela Musiu. Apertura del sipario prevista alle ore 20. Il biglietto d’ingresso è 5 euro. Riduzione a 3 euro per i residenti del comune di Guasila.

Si conclude così la prima parte del programma annuale di spettacoli dell’associazione Figli d’Arte Medas nel teatro guasilese. Le attività riprenderanno a ottobre con la rassegna Famiglie d’Arte.

Mondu, impresario edile di mezza età, è un uomo arrogante e senza scrupoli, con tanto di amante al seguito. La moglie, Macollata, donna devota e timorata, riesce a convincerlo ad andare con lei a Lourdes, sperando in cuor suo che, di ritorno dal viaggio di preghiera, il marito perda il “vizio”. Al ritorno da Lourdes Mondu sembra davvero cambiato, ma in modo così bizzarro che a Macollata non sembra per niente opera di un Miracolo.

La Compagnia, costituita nel 1983 come Cooperativa Teatro Olata, nasce nel 1976 come “Grupu de Cultura Populari”. Nel 1978, dopo una prima fase legata strettamente alla tradizione e all’autore Antonio Garau, sente la necessità di indirizzarsi a forme teatrali più attuali, mettendo in scena “M’anti promitiu unu postu” di Salvatore Vargiu, diventato intanto il regista della Compagnia. Grazie al grande successo ottenuto, inizia così il cammino attraverso le opere di Salvatore Vargiu, tutte impostate su temi attuali, problematiche sociali e contraddizioni d’oggi.