18 April, 2024
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L’edizione 2018 di “L’ischis ma no l’ischis” a Macomer ha superato di certo le aspettative per gradimento e partecipazione di pubblico, consolidando l’iniziativa organizzata dall’Istituto Camillo Bellieni come un vera e propria grande festa della lingua sarda, una ricorrenza annuale imperdibile. Segno che la sensibilità sul tema cresce ogni anno di più, coinvolgendo sensibilmente le istituzioni, gli appassionati e, soprattutto, i giovanissimi. E sono stati proprio i bambini di Macomer, preparati dalle attività di animazione dello sportello linguistico, ad dare il via all’evento culturale dell’Is.Be, con un’applauditissima rappresentazione teatrale in lingua sarda.

Nella sala convegni della Biblioteca comunale, la presidente Is.Be Maria Doloretta Lai ha moderato gli interventi della mattinata, tutti rigorosamente in sardo. Il primo è stato quello del sindaco Antonio Onorato Succu, il quale ha espresso notevole apprezzamento per l’ottima riuscita, manifestando la volontà di organizzare nel prossimo futuro, insieme al Bellieni, altre iniziative culturali di spessore, come già avvenuto nei giorni scorsi per il percorso identitario “In sos logos de Angioy”.

Applauditissimi sono stati gli intermezzi musicali proposti dal coro “Sant’Anastàsia” di Buddusò che, dopo l’apertura con il classico “Nanneddu meu”, ha proposto un ricco repertorio di brani. «La passione per la lingua e la cultura sarda deve emergere dal cuore – ha affermato il direttore scientifico Is.Be, Michele Pinna – ed il lavoro dell’operatore linguistico è quello di aiutarci a recuperare questa passione che prima non riuscivamo a riconoscere, ma che già dimorava nella nostra anima».

La manifestazione rappresenta l’appuntamento conclusivo annuale per gli studenti di tutti i corsi Is.Be, che quest’anno si sono svolti  a Borore, Bortigali, Martis, Macomer, Orotelli, Bari Sardo, Bolotana, Nuoro, Marrubiu, Buddusò e Fonni. I corsisti hanno ricevuto gli attestati di partecipazione dalle mani docenti Daniela Masia Urgu, Lucia Sechi, Francesca Sini, Adriana Cocco, Immacolata Salis e Ivan Marongiu. Un team di operatrici ormai consolidato e altamente professionale.

L’atteso premio “Si moves sa limba, sa limba ti movet”, destinato a personalità che si siano distinte in maniera significativa nella diffusione e nella promozione della lingua sarda, quest’anno è stato triplicato. Il premio per la Promozione della lingua in campo Gastronomico è andato al noto divulgatore Giovanni Fancello, che con la sua attività, come autore e come giornalista, ha permesso di fare apprezzare la grande ricchezza e l’originalità della cultura alimentare dell’isola, una testimonianza di come si possa preservare il sardo occupandosi di cose all’apparenza materiali, ma di grande valore identitario.

Per il campo della poesia il riconoscimento è stato conferito ad Antonello Bazzu, autore di duplice produzione in sardo e sassarese, il cui impegno si è stato rilevante anche come organizzatore culturale nell’associazione “Sinuaria poetarum”, attraverso rassegne e incontri letterari.

Il premio per gli operatori linguistici è stato assegnato a Lucia Sechi, per essersi distinta nelle attività di sportello e in importanti ricerche che hanno dato vita a numerose pubblicazioni. Il riconoscimento a Lucia Sechi – è stato sottolineato – rappresenta simbolicamente un premio per tutti gli operatori del gruppo, i quali hanno un ruolo fondamentale sia nella diffusione che nella sensibilizzazione all’utilizzo del sardo.

A consegnare le pergamene è stata l’assessore della Cultura di Macomer, Tiziana Atzori.

«Il pregiudizio è l’unico ostacolo alla padronanza della lingua – ha spiegato l’operatrice Daniela Masia Urgu nella relazione conclusiva -. Il nostro lavoro di operatori si svolge su due livelli, se da un lato c’è la formazione per l’utilizzo corretto dell’idioma nel parlato e nello scritto, dall’altro c’è l’attività di sensibilizzazione per abbattere questi pregiudizi.»

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Martedì 15 maggio 2018, alle ore 18.00 presso la sala consiliare dell’Unione dei Comuni, in corso Umberto 186, Macomer, si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto dal titolo «Servizio di progettazione, realizzazione e manutenzione dei Siti internet Istituzionali e APP Istituzionale finalizzata alla comunicazione con i cittadini per tutti gli enti aderenti al S.I.A. (Sistema Informativo Associato) dell’Unione Comuni Marghine».

Scopo del progetto è quello di adeguare i siti internet istituzionali dell’Unione alle nuove linee guida di design per i servizi digitali della Pubblica Amministrazione.

La Datanet S.r.l. di Catania, con sede anche a Cagliari, società aggiudicatrice del bando pubblico con procedura aperta, durante la conferenza stampa presenterà alla stampa, ai comuni associati all’Unione del Marghine e alla cittadinanza tutta, il sito pilota e l’app istituzionale nella versione sperimentale.

Alla conferenza stampa interverranno il Presidente dell’Unione Comuni Marghine e sindaco del comune di Macomer, Antonio Onorato Succu, il responsabile Unico del Procedimento (RUP) Elio Cuscusa, il responsabile del S.I.A. Tore Tocca, il responsabile di progetto della Datanet S.r.l. Francesco Ruta ed i sindaci dei Comuni dell’Unione.

Il sito Istituzionale dell’Unione Marghine e gli enti aderenti al Sistema Informatico Associato dell’Unione di Comuni Marghine, si attesteranno tra i primi enti in Italia ad adeguarsi alle ultime linee guida emanate dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID).

Le informazioni verranno ora esposte in maniera chiara ed uniforme al fine di facilitare l’orientamento del cittadino attraverso un’armonizzazione dei dati.

Una serie di controlli e alert sui dati obbligatori di pubblicità legale faciliteranno gli operatori comunali nel caricamento dei dati, riducendo sensibilmente la possibilità di errori o omissioni.

Ciascun menu della sezione Amministrazione Trasparente (aggiornata secondo le linee guida ANAC), sarà corredata da riferimenti legislativi attraverso link contestuali con il sito normattiva.it che permetteranno un approfondimento agevolato della normativa vigente al personale dei comuni associati.

Secondo i principi della tecnologia Open Data sarà consentito l’impiego delle informazioni pubbliche a fini statistici e di ricerca. Grazie a queste innovazioni i cittadini potranno monitorare in maniera puntuale l’operato dell’Amministrazione secondo una logica unitaria, sia sotto il profilo del design che nella struttura di esposizione dei dati.

L’APP pensata per i cittadini, ma anche per i turisti, imprese e portatori di interesse, offrirà numerosi vantaggi per una comunicazione costante tra Pubblica Amministrazione Locale e fruitori dei pubblici servizi.

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«Un’altra edizione della Mostra del libro di Macomer si è conclusa con un’importante partecipazione di pubblico»: lo ha detto l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, tracciando il bilancio della diciassettesima edizione della manifestazione che si è chiusa domenica con una sorpresa: la presenza alle ex Caserme Mura del grande paroliere Giulio Rapetti Mogol. L’artista, accolto dall’assessore Giuseppe Dessena, dal sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu e dall’assessore comunale alla cultura Tiziana Atzori, è intervenuto in mattinata salutando il folto pubblico presente nel Padiglione Filigosa nel corso della presentazione del libro “El Finga” dell’autore tunisino Anis Ezzine. Per la manifestazione, promossa e organizzata dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dal comune di Macomer d’intesa e con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi), insieme al Centro Unla e a Verbavoglio Libreria Emmepì, è stato un ulteriore riconoscimento del suo valore. In quattro giorni sono stati, infatti, oltre settanta gli appuntamenti, uniti dal tema “Mediterraneo: racconti di cultura e libertà”.

«La dimostrazione della qualità della manifestazione è rappresentata, tra l’altro – ha aggiunto Giuseppe Dessena – anche dalle numerose edizioni che si sono ripetute negli anni e che la vedono quasi ‘maggiorenne’. Per il futuro auspico una sempre maggiore collaborazione e programmazione dei temi da trattare, perché l’editoria e il libro sardo siano sempre più conosciuti nel territorio regionale e non solo.»

«Il bilancio dell’edizione della mostra del Libro appena conclusa è assolutamente positivo – ha confermato il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu -. Durante i quattro giorni della manifestazione i padiglioni delle Ex caserme Mura sono stati infatti costantemente frequentati, a dimostrazione della qualità di un progetto culturale che ha conosciuto momenti clou, come le presentazioni della danzatrice Simona Atzori, dello scrittore Giuseppe Catozzella e dell’autore tunisino Anis Ezzine». Per il sindaco “il comitato organizzativo locale quest’anno ha lavorato con largo anticipo, coinvolgendo maggiormente le scuole, ma molto può e deve essere ancora fatto. In prospettiva è, infatti, necessario istituzionalizzare la data (e siamo soddisfatti dalla rassicurazioni che ci sono giunte dall’assessore Dessena) ma anche rafforzare le sinergie con tutti i soggetti protagonisti della manifestazione. Per ottenere i risultati che Macomer merita è necessario che la macchina organizzativa della Mostra lavori tutto l’anno e siamo sicuri che dopo questa edizione, che ha sancito un ritorno nella manifestazione degli editori sardi, verrà rafforzata la volontà di procedere in maniera unitaria verso un progetto che renda la Mostra un appuntamento centrale nel calendario degli eventi culturali isolani e italiani».

Il ricordo commosso della figura di Giulio Angioni ha caratterizzato gli incontri AES nell’ultima giornata alla Mostra regionale del libro in Sardegna. Una giornata, quella del 29 aprile, arricchita in particolar modo da appuntamenti dedicati alla linguistica sarda per concludere in bellezza con il concerto “Limbas. Viaggio musicale nei lidi del Mediterraneo occidentale”, che ha chiuso in note il sipario dell’intera manifestazione.

La volontà e l’impegno verso una partecipazione costruttiva, secondo gli editori sardi hanno permesso di ottenere un cartellone ben definito nell’arco delle quattro giornate, con autori soddisfatti e, per alcune presentazioni, una buona presenza di pubblico. Ma un primo bilancio tracciato dall’AES per questa XVII edizione ci dice che occorre fare di più per un programma sempre più coordinato e armonico. «A diciassette anni dalla nascita della manifestazione bisognerà ancora adoperarsi per trovare una formula organizzativa stabile, che sappia soprattutto riconoscere agli Editori sardi quel ruolo centrale che potrà migliorarne l’assetto, rendendone chiara la finalità, oltre che favorire un lavoro di squadra armonico e ben mirato», ha detto la presidente dell’associazione Simonetta Castia.

Secondo l’AES sarebbe opportuna una calendarizzazione ottimale e una programmazione di più lungo respiro. «Aldilà dei dati di vendita e di partecipazione, che devono essere più soddisfacenti – hanno detto i vertici dell’Associazione – la Mostra del Libro ha confermato la presenza di alcune criticità. Occorre avviare tutti insieme una seria e ulteriore riflessione per migliorare un progetto di promozione del libro sardo che punti, in modo condiviso, a obiettivi di qualità».

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Si è aperta stamane, nel segno dei giovani la 17ª Mostra regionale del Libro in Sardegna che fino a domenica ospiterà a Macomer circa settanta appuntamenti tra presentazioni di libri, dibattiti, laboratori e mostre. La manifestazione, promossa e organizzata dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dal Comune di Macomer d’intesa e con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi), insieme al Centro Unla e a Verbavoglio Libreria Emmepì, è stata inaugurata stamattina alle ex caserme Mura con il tradizionale taglio del nastro da parte dell’assessore regionale alla Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu e dell’assessore comunale della Cultura Tiziana Atzori. Tantissimi i giovani delle scuole presenti, che poi hanno preso parte alle prime iniziative in programma e invaso la grande tensostruttura che quest’anno ospita gli editori sardi e la libreria Emmepì.

«Siamo felici di ospitare questo evento che si dibatte ancora intorno alle modalità di realizzazione anche se alla fine riusciamo sempre a trovare un’intesa – ha spiegato il sindaco di Macomer, Antonio Onorato Succu -. Nella diversità di vedute c’è infatti un grande lavoro di squadra, grazie al ruolo importante svolto dall’assessorato regionale, alla collaborazione dell’Associazione Editori Sardi e grazie al gruppo di lavoro locale costituito dal centro Servizi Unla e dalla Cooperativa Erbavoglio Libreria Emmepì. Ringraziamo la Regione per avere quest’anno destinato alla manifestazione risorse maggiori ma ora perché la Mostra cresca ulteriormente c’è bisogno che la data sia istituzionalizzata, consentendoci di poter lavorare per tempo.»

La stessa proposta è stata avanzata dall’assessore comunale alla cultura Tiziana Atzori che, dopo aver ricordato con affetto il suo predecessore Giovanni Biccai, ha ribadito la necessità di «evitare dopo tanti anni inutili attriti. Macomer crede nella Mostra e crede nella cultura, come dimostrano le tante iniziative che vengono organizzate ogni anno. Questa manifestazione è centrale ma deve trovare un momento fisso nel calendario, in maniera da coinvolgere in maniera più ampia tutto il territorio regionale, declinando meglio l’organizzazione e migliorando l’offerta».

Simonetta Castia, presidente AES, ha specificato come l’associazione Editori Sardi abbia accolto l’invito dell’assessore regionale alla Cultura: «Abbiamo ricevuto la richiesta energica di partecipare a un evento che è l’unica grande manifestazione di promozione dell’editoria sarda, resa possibile grazie alla legge 22 del 98, che è al sostegno dichiarato delle aziende che operano nell’isola – ha rimarcato Simonetta Castia -. Libro sardo in questo caso significa specificamente libro edito in Sardegna. L’AES partecipa con spirito costruttivo, per qualificare il programma e renderlo rispondente alle caratteristiche di una manifestazione adeguata alle aspettative, sapendo di avere la grande responsabilità di non abbandonare a se stessa una rassegna nata con la finalità dichiarata di promuovere l’editoria sarda, soprattutto attraverso il coinvolgimento delle scuole. L’AES ha sempre promosso e praticato in prima persona l’appello alla condivisione d’intenti e alla necessità di un coordinamento tra tutti i soggetti, con il fine di programmare il calendario insieme con largo anticipo. Tema e data andrebbero scelti in condivisione se il libro sardo è l’anima della Mostra. Questa iniziativa deve favorire la crescita culturale della Sardegna evitando di cadere nel provincialismo per cui sia bella solo quando arrivano autori famosi. ‘In Sardegna esistono i suoi libri – ha concluso la presidente parafrasando il grande scrittore Toti Mannuzzu – l’isola ha bisogno dei libri sardi come il pane. Quasi come il pane ne ha una necessità estrema».

Il direttore del Centro servizi Unla Giancarlo Zoccheddu ha ricordato il lungo cammino che ha portato alla nascita e al consolidamento della Mostra, «che prese il testimone alla fine degli anni 90 dalla Mostra interprovinciale del Libro. Nel 2000 si arrivò alla attuale denominazione di Mostra regionale del Libro in Sardegna, che già nella sua prima edizione ebbe come ospite un autore non sardo (era uno scrittore iracheno) e aveva, ieri come oggi, come tema il Mediterraneo. Di quegli anni bisogna recuperare lo spirito di collaborazione, coinvolgendo maggiormente e per tempo le scuole e le amministrazioni del territorio. Quest’anno il confronto è stato produttivo ma bisogna estenderlo ulteriormente».

Luciana Uda della Cooperativa Erbavoglio Libreria Emmepì ha invece parlato dei giovani che sono sempre più protagonisti della vita culturale macomerese. «Questa Mostra la dedichiamo a loro, ai ragazzi e alle ragazze che hanno deciso di stare qui e che stanno arricchendo con tante iniziative la nostra comunità. La Mostra del Libro è una di quelle e ora richiede da parte di tutti uno sforzo in più per migliorare la sua programmazione».

«Essere arrivati alla diciassettesima edizione è un successo certificato dalla presenza qui oggi di tanti giovani – ha affermato l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena -. La Mostra di Macomer è un evento molto atteso che può essere insieme ad altri un volano di sviluppo per questo territorio. La cultura fa crescere infatti gli individui ma anche le comunità. La Regione crede in questa iniziativa alla quale quest’anno ha assegnato più risorse, e questo è stato un elemento di attenzione nei confronti di questo territorio che non può essere sottovalutato.»

L’assessore Giuseppe Dessena è intervenuto anche sul tema della istituzionalizzazione della data della Mostra: «Già dallo scorso anno avevo indicato il mese di aprile come quello ideale per una migliore riuscita della Mostra. Lavoreremo dunque a consolidare questa indicazione, in un’ottica di condivisione ma con la volontà della Regione e dell’assessorato alla Pubblica Istruzione di impegnarsi sempre in prima persona».

 

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“Mediterraneo: racconti di cultura e libertà” è il tema della diciassettesima edizione della Mostra regionale del Libro in Sardegna, in programma da giovedì 26 a domenica 29 aprile prossimi a Macomer negli spazi delle ex Caserme Mura.

La manifestazione, voluta dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed organizzata dal comune di Macomer con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi), insieme al Centro Unla, a Verbavoglio Libreria Emmepì e con la collaborazione della Pro Loco di Macomer, verrà presentata a Cagliari nel corso di una conferenza stampa convocata per venerdì 20 aprile a partire dalle ore 10.00 presso i locali dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione (viale Trieste 186, secondo piano), e alla quale interverranno l’assessore regionale Giuseppe Dessena, il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, l’assessore comunale alla cultura Tiziana Atzori e la presidente dell’Aes Simonetta Castia.

La Mostra prevede un fitto programma di incontri con autori sardi e ospiti di caratura nazionale, concerti, spettacoli, mostre e progetti artistici e laboratori dedicati alle scuole. 

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“Mediterraneo: racconti di cultura e libertà” è il tema della diciassettesima edizione della Mostra regionale del Libro in Sardegna, in programma da giovedì 26 a domenica 29 aprile prossimi a Macomer negli spazi delle ex Caserme Mura.

La manifestazione, voluta dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed organizzata dal comune di Macomer con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi), insieme al Centro Unla, a Verbavoglio Libreria Emmepì e con la collaborazione della Pro Loco di Macomer, verrà presentata a Cagliari nel corso di una conferenza stampa convocata per venerdì 20 aprile, a partire dalle ore 10.00, presso i locali dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione (viale Trieste 186, secondo piano), e alla quale interverranno l’assessore regionale Giuseppe Dessena, il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, l’assessore comunale della Cultura Tiziana Atzori e la presidente dell’Aes Simonetta Castia.

La Mostra prevede un fitto programma di incontri con autori sardi e ospiti di caratura nazionale, concerti, spettacoli, mostre e progetti artistici e laboratori dedicati alle scuole.

 

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Roma, Viminale, firma presidente Pigliaru ministro Minniti e prefetta di Cagliari Costantino

Questo pomeriggio al Viminale il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il ministro Minniti ed il prefetto di Cagliari Tiziana Costantino, presenti gli assessori degli Affari generali Filippo Spanu e degli Enti locali Cristiano Erriu con il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, hanno firmato l’intesa sui Patti territoriali.
Lo scorso 18 gennaio Pigliaru e Minniti, nel corso della visita del Ministro a Nuoro e in particolare nell’incontro con i presidenti di Cal e Anci e con una folta delegazione di sindaci, avevano concordato infatti la stipula di Patti territoriali sulla sicurezza per contrastare il fenomeno degli attentati ai danni degli amministratori locali. I Patti, di cui l’accordo è la cornice, saranno declinati localmente per rispondere alle singole esigenze dei differenti territori in cui si andranno ad applicare.
L’obiettivo generale è quello di migliorare la qualità della vita favorendo l’inclusione sociale, l’integrazione dei migranti regolari e dei richiedenti asilo, e, nel complesso, innalzando i livelli di sicurezza e conseguentemente contrastando le situazioni di illegalità.
La Regione e, attraverso le Prefetture, il Ministero opereranno congiuntamente per l’implementazione ed il potenziamento degli strumenti operativi ricompresi nei principali filoni di intervento individuati nell’accordo. Sul fronte dei flussi migratori in arrivo dall’Algeria, una particolare attenzione viene rivolta al Cpr di prossima apertura a Macomer, all’interno dell’ex struttura carceraria.
Vengono previsti il rafforzamento dei sistemi di videosorveglianza e della interconnessione, a livello territoriale, delle sale operative delle Polizie locali con le sale operative delle forze di polizia, settore nel quale si registrano significativi esempi di sinergie e collaborazioni che sono alla base di un’incisiva attuazione delle politiche di sicurezza integrata.
In tale ambito si potrà promuovere, in favore dei Comuni, l’adozione di misure di sostegno per l’adeguamento tecnologico delle ‘centrali’ esistenti o per la creazione di nuovi sistemi. Le iniziative da assumere dovranno anche essere finalizzate a garantire che gli apparati di videosorveglianza realizzati da parte degli Enti locali si inseriscano in un circuito complessivo in grado di dialogare ed interagire.
A tal fine la Regione, con deliberazione n. 56/8 del 20 dicembre 2017, ha già destinato oltre 7 milioni di euro per il collegamento in fibra ottica alla Rete Telematica Regionale delle sedi comunali. La Giunta Pigliaru ha deciso di modificare l’articolazione finanziaria dell’Asse prioritario II del POR FESR, assegnando una parte delle economie derivanti dal Piano Tecnico (circa 25 milioni di euro) per la realizzazione della Banda Ultra Larga a favore dei nuovi interventi per le reti di videosorveglianza da destinare ai Comuni in ragione dei fabbisogni rappresentati dal sistema delle Autonomie locali con particolare riferimento agli ambiti ottimali costituiti da Unioni di Comuni.
La Regione Sardegna si impegna ad affiancare i Comuni che, nell’ambito dei Patti per l’attuazione della sicurezza urbana, intendano avanzare richieste di accesso al finanziamento ai fondi statali per l’installazione di sistemi di videosorveglianza.
Nell’Accordo sottoscritto oggi si fa riferimento inoltre all’estensione al territorio della Sardegna del Numero unico di emergenza europeo 112 (cd. 112 NUE). La Regione si impegna in particolare ad avviare il Servizio ‘112 NUE’, previo specifico accordo col Ministero dell’Interno, secondo il modello della centrale unica di risposta.
Saranno avviati progetti di inclusione sociale, con l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita, e di riqualificazione socio-culturale delle realtà territoriali individuate maggiormente in sofferenza. Su questo specifico tema, la Regione si impegna a dare piena attuazione ad alcune misure di finanziamento già programmate direttamente o attraverso gli Enti locali: ‘LavoRas’, Investimenti territoriali integrati (ITI), REIS (reddito di inclusione sociale), bando ‘Includis’ e ‘Prendere il volo’.
Verranno potenziate iniziative di prevenzione e contrasto del fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali che saranno coinvolti per l’individuazione delle azioni coordinate ritenute maggiormente rispondenti alle necessità dei territori.
Le parti concordano di realizzare congiuntamente, con le loro strutture, campagne di sensibilizzazione dei giovani, nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso iniziative didattiche nel campo dell’educazione alla legalità.
Il Centro di permanenza per i rimpatri, che sarà ospitato nell’ex carcere di Macomer, avrà una capienza non superiore a cento unità. Viene prevista la realizzazione di impianti di videosorveglianza e di illuminazione su tutto il perimetro della struttura. Il Ministero dell’Interno, con il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, in relazione alla necessità di garantire le migliori condizioni di sicurezza nelle aree contigue alla struttura, si impegna a finanziare per un importo fino a un massimo di 200mila euro il potenziamento della rete di illuminazione pubblica nelle aree dell’abitato di Macomer più vicine. Lo stesso Ministero assicurerà i necessari servizi di vigilanza presso il Centro, anche eventualmente avvalendosi dei militari delle Forze Armate impiegati nell’operazione ‘Strade Sicure’. Riguardo al personale della Guardia di Finanza, viene condivisa la necessità della riattivazione della caserma di Macomer. Per raggiungere l’obiettivo il Comune di Macomer si impegna a mettere a disposizione, in comodato d’uso gratuito, uno stabile di adeguate dimensioni che sarà riadattato per l’impiego da parte della Guardia di Finanza. Per il reperimento delle risorse necessarie alla riapertura saranno promosse le indispensabili sinergie istituzionali.
La videosorveglianza del quartiere che ospita il Centro di permanenza per i rimpatri, così come degli snodi strategici e nevralgici del Marghine, rientra nei previsti ambiti attuativi del presente protocollo relativi ai sistemi integrati di controllo territoriale, cui verrà riconosciuta priorità nell’ambito degli specifici investimenti regionali.
I Comuni dell’Unione del Marghine, per i quali è stato riconosciuto ammissibile il progetto SPRAR per l’accoglienza diffusa, saranno esentati dalla istituzione di nuovi CAS, in conseguenza dell’apertura del Centro di permanenza per i rimpatri.
L’Accordo si sofferma anche sule criticità, connesse alla sicurezza, determinate dai flussi migratori non programmati. Viene stabilito l’adeguamento delle forze di sicurezza disponibili in particolare nelle aree di sbarco e nelle immediate vicinanze dei Centri di accoglienza di più rilevanti dimensioni in area urbana; Viene stabilito poi di rafforzare le azioni destinate al contrasto di fenomeni di tratta legati ai flussi.
Sono previsti interventi d’urgenza per le prime azioni di assistenza sanitaria ed integrazione sociale dei migranti per i quali la Regione Sardegna per il 2018 ha già destinato 320mila euro e l’attivazione delle strutture altamente specializzate per l’assistenza dei Minori Stranieri non Accompagnati mediante l’utilizzo di fondi nazionali e comunitari.

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I problemi legati all’accoglienza dei migranti ed alla sicurezza degli amministratori locali sono i temi al centro degli incontri, domani 18 gennaio, a Nuoro, tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru ed il ministro dell’Interno Marco Minniti.
Alle 10.00, nella sede della Prefettura, Francesco Pigliaru e Marco Minniti, con gli assessori Filippo Spanu, Luigi Arru e Donatella Spano, prenderanno parte alla riunione del Tavolo di coordinamento regionale sui flussi migratori non programmati per fare il punto sulle iniziative di integrazione in corso di attuazione a livello regionale. Verrà inoltre esaminata, alla presenza del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, la situazione del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr), importante deterrente per i flussi migratori diretti dall’Algeria.
Alle 11.00 Francesco Pigliaru e Marco Minniti saranno all’Istituto d’Istruzione Superiore “Ciusa” per un incontro con gli studenti sul tema dell’accoglienza dei migranti. Saranno presenti gli assessori Filippo Spanu e Giuseppe Dessena.
Alle 12.15 nella sala della Provincia, il presidente della Regione e l’esponente del Governo, insieme all’assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu, si riuniranno per discutere della sicurezza degli amministratori locali. Interverranno i presidenti di Anci e Cal, Emiliano Deiana e Andrea Soddu, una delegazione composta da 25 sindaci, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, i prefetti ed i rappresentanti delle forze dell’ordine. Il problema è più che mai di stretta attualità, dopo le ripetute minacce subite nei giorni scorsi dal sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo.

Al termine dell’ultimo incontro, il presidente Francesco Pigliaru ed il ministro Marco Minniti incontreranno i giornalisti.

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Tre nuovi treni Stadler sono entrati in servizio oggi sulla tratta Macomer – Nuoro gestita da Arst, convogli moderni che si aggiungono ai sei identici già operativi sulle linee Sassari Alghero e Sassari-Sorso. Stamattina la corsa inaugurale con a bordo il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu, i sindaci di Macomer e di Nuoro, Antonio Onorato Succu e Andrea Soddu, e l’amministratore unico di Arst, Chicco Porcu.
«Abbiamo ereditato la peggior rete ferroviaria d’Italia e abbiamo lavorato fin da subito per migliorarla», ha detto il presidente Pigliaru durante l’inaugurazione, ricordando che il trasporto su ferro è uno dei punti chiave nel Patto firmato con il Governo e che l’investimento totale sul sistema ferroviario della Sardegna sfiora il mezzo miliardo di euro. «Sappiamo che le grandi trasformazioni hanno bisogno di tempo, ma la giornata di oggi è la dimostrazione che i risultati cominciano ad essere visibili. È un altro passo verso l’obiettivo di rendere più efficienti, sicuri e confortevoli i nostri trasporti ferroviari – ha concluso Francesco Pigliaru -, ed è un nuovo, concreto segno del cambiamento in meglio che stiamo riuscendo a portare avanti». 
«Prosegue il percorso di rinnovamento dei treni sardi – ha aggiunto l’assessore Carlo Careddu – a questi nove convogli in servizio sulle tratte Arst a scartamento ridotto, ne faranno seguito altri, consapevoli del fatto che il fabbisogno attuale del trasporto pubblico locale su ferro necessita di un ulteriore rafforzamento. Il risultato di oggi non è tanto l’alta velocità, impraticabile nelle tortuose ferrovie dell’interno, ma su qualità, efficienza e sicurezza in un’area della Sardegna per troppo tempo trascurata.»
Complessivamente la Regione ha investito 43 milioni di euro per nove automotrici Stadler composte da due carrozze. Rispetto al passato si avrà un notevole innalzamento degli standard qualitativi: ampi spazi multifunzionali a pianale ribassato con pedana estraibile nelle zone dei vestiboli che consentono l’accesso agevolato ai viaggiatori con mobilità ridotta; due porte di ingresso per lato, compartimenti climatizzati, sospensioni pneumatiche e ridotte emissioni inquinanti. I propulsori sono diesel-elettrici, con potenza massima da 407 kw, che possono consentire la velocità di 120 km/h. Strutture totalmente in alluminio, portabagagli a vista, ganci appendiabiti integrati, possibilità di trasporto per le biciclette e ovviamente per carrozzine e passeggini, design moderno, ambienti luminosi e aperti, soluzioni ergonomiche e funzionali, completano il quadro delle caratteristiche dei treni.
Gli Stadler, pensati per collegamenti brevi del trasporto pubblico locale sulla rete a scartamento ridotto, contribuiranno a fornire un servizio più efficiente e a valorizzare una tratta strategica per le zone interne dell’isola, collegata al centro intermodale di Macomer. Si conferma così anche la politica di svecchiamento del parco rotabile sostenuta dalla Regione che prevede la riduzione del 77% dell’età media della flotta sarda (Trenitalia) dai 23,5 anni del 2016 ai circa 5 nel 2021. Le azioni in tal senso prevedono 87,7 milioni di investimento da parte di Trenitalia, in virtù del contratto di servizio siglato a luglio scorso, destinati all’acquisto di 18 nuovi treni diesel: 10 del tipo “Swing”, che saranno consegnati da dicembre 2018 e nel 2019 e 8, di nuova concezione e di maggiore capacità, che saranno consegnati nel 2020 e nel 2021. A questo si sono aggiunti anche due “Minuetti” Alstom già operativi.
Nuovi convogli saranno acquistati anche con le risorse del Piano operativo nazionale F.S.C. 2014 – 2020. Il programma di investimenti per le annualità 2017-2021, destinato ai servizi del trasporto pubblico regionale sia sulle linee a scartamento ordinario sia a scartamento ridotto, prevede 68,4 milioni di euro. Ancora, 10,5 milioni per la medesima finalità, ma per le annualità 2019-2022, sono garantiti dal decreto del ministero delle Infrastrutture 408 del 10 agosto 2017.
In corso di automazione la rete a scartamento ridotto sulla quale viaggiano i nuovi Stadler per garantire maggiore sicurezza e riduzione dei tempi di percorrenza. Procedono i lavori per l’installazione del sistema ACCM (controllo centrale computerizzato) sulle tratte Monserrato-Isili e Macomer-Nuoro per i quali sono stati investiti 55 milioni provenienti dal trasferimento di competenze delle ex Ferrovie complementari (35 milioni – Decreto legislativo 46/2008) e dal Patto Sardegna (20 milioni – F.S.C. 2014-2020). Si attendono ulteriori risorse a valere sul Piano operativo F.S.C. 2014 -2020 per l’adeguamento ai nuovi standard anche delle tratte Sassari-Alghero e Sassari-Sorso.

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Il presidente della Giunta Francesco Pigliaru, alla presenza del capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone, con i prefetti di Cagliari Tiziana Costantino, di Sassari Giuseppe Marani, di Nuoro Carola Bellantoni e di Oristano Giuseppe Guetta e il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana hannoIl primo documento è finalizzato a perfezionare il modello di accoglienza graduale, proporzionata, equilibrata, sostenibile e diffusa dei migranti richiedenti la protezione internazionale. L’altro Protocollo, sottoscritto da Regione, Prefetture, Anci e sindaci di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, riguarda le attività di volontariato sociale rivolte ai richiedenti protezione internazionale.
«I protocolli firmati oggi confermano che la Sardegna è terra d’accoglienza – ha detto il presidente Pigliaru – ma un’accoglienza che vogliamo stia sempre all’interno di regole precise. Se i percorsi individuati nel primo hanno l’obiettivo della sostenibilità coinvolgendo anche i nostri cittadini, il secondo documento mette al centro il volontariato attivo da parte dei richiedenti asilo, che è un modo straordinario per attivare un vero e proprio scambio. Il dialogo con il Governo è costante e l’accordo con i territori è fondamentale per arrivare a realizzare quel un modello diffuso che è l’unico vero modo per garantire l’integrazione. Per quanto riguarda il Cpr – ha aggiunto il presidente Pigliaru – si tratta di uno strumento mirato soprattutto disincentivare i flussi diretti dall’Algeria. Chi arriva sulle nostre coste illegalmente deve sapere che non potrà prendere il foglio di via e andare in giro come vuole, ma che sarà trattenuto in un luogo a ciò deputato e da lì rimpatriato »
La Regione, in continuità con l’azione già intrapresa, si impegna dunque a fornire ogni possibile supporto, anche di tipo economico a sostegno degli Enti locali per garantire il rispetto degli standard di qualità previsti dalle vigenti leggi in materia di accoglienza ed un impatto sociale sostenibile per il territorio. Ulteriore impegno è quello di promuovere percorsi informativi e di accompagnamento rivolti alla cittadinanza sul tema dell’accoglienza dei cittadini stranieri, nonché iniziative culturali, attività formative e informative sui temi dell’accoglienza e multiculturalità. Il secondo Protocollo, sul Volontariato sociale, è un’iniziativa già avviata dalla Giunta con risorse regionali, alla quale aderiscono, in questa prima fase, quattro comuni: Cagliari (con due progetti), Cargeghe, Iglesias e Valledoria.
Le parti si impegnano a collaborare per favorire momenti di partecipazione attiva dei richiedenti protezione internazionale ospitati presso i Centri di Accoglienza Straordinaria dell’Isola e a promuove progetti finalizzati all’integrazione e alla socializzazione, in conformità con quanto previsto nel Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati. I migranti potranno dunque sottoscrivere patti di volontariato e svolgere attività che consentano di acquisire e svolgere un ruolo attivo e partecipe a favore delle collettività locali inserendosi in contesti di carattere civile, sociale, educativo, ambientale, sportivo e culturale.
Dopo la sottoscrizione dei Protocolli d’Intesa, il presidente Pigliaru, insieme all’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, alla presenza del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, ha affrontato con il capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone il tema dell’apertura in Sardegna del Centro di Permanenza per i Rimpatri nel Comune di Macomer.
L’assessore Filippo Spanu ha sottolineato come «la scelta del Cpr, che sarà ospitato nell’ex struttura adibita a carcere, sia il frutto di un percorso condiviso tra ministero dell’Interno, Regione e Comune di Macomer. Oggi abbiamo discusso sulle condizioni e sulle garanzie richieste da Regione e Comune ed il prefetto Gerarda Pantalone ci ha dato risposte soddisfacenti».