29 March, 2024
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Grande partecipazione, a Carbonia, alla XXIX edizione della Marcia della Pace, promossa come ogni anno dalla diocesi di Ales Terralba ed organizzata in collaborazione con il comune di Carbonia e con i soggetti promotori. Un apporto fondamentale è stato dato dal mondo dell’associazionismo del territorio, presente con una quarantina di realtà. Come negli anni passati, anche per l’edizione 2015, c’è stata l’adesione di tutta la Sardegna, unita dal desiderio di un mondo di pace e di una società giusta e solidale. 

Il tema della XXIX Marcia è stato “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”, in un mondo in cui l’indifferenza, frutto dell’individualismo esasperato, sta creando atroci disuguaglianze.

Nel corso della mattina c’è stato un momento di riflessione al quale hanno partecipato circa cinquecento giovani. Presso la Grande Miniera di Serbariu si sono tenuti tre Workshop dedicati ai temi della Povertà, del Lavoro e dell’Ambiente.

Mons. Gian Carlo Maria Bregantini, attuale arcivescovo di Campobasso e già vescovo di Locri, ha anche partecipato agli workshop parlando ai ragazzi con estrema semplicità catturando la loro attenzione.

Il pomeriggio è stato dedicato alla Marcia, iniziata dalla Grande Miniera di Serbariu, poco dopo le 15.00. Al termine dei saluti del sndaco di Carbonia Giuseppe Casti e del vescovo di Ales-Terralba monsignor Giovanni Dettori, la marcia è partita seguendo il seguente percorso: Grande Miniera di Serbariu, Piazza Sergio Usai, strada di collegamento Grande Miniera – Piazza Pietro Cocco, via Costituente, Piazza Repubblica, via Gramsci, via Fosse Ardeatine, via Manno, Piazza Roma.

Sul sagrato della chiesa di San Ponziano, don Angelo Pittau ha introdotto gli interventi dell’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, tornato nel Sulcis dopo aver guidato una ventina d’anni fa la diocesi di Iglesias; mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo della diocesi di Iglesias; mons. Gian Carlo Maria Bregantini.

«A Locri, nel sud Italia, in 25 anni di ministero – ha detto mons. Bregantini – ho imparato che se un popolo ha coraggio, se un popolo impara a dire una parola positiva e toglierne un’altra meno positiva, si può affrontare il futuro.»

«Ho ammirazione per la vostra terra – ha aggiunto – ma io che provengo dalla Val di Non dove il lavoro della terra ha prodotto una mela famosa in tutto il mondo perché quella gente ha saputo valorizzare quanto producevano, vi dico che le vostre bellezze devono essere valorizzate, vissute per creare occasioni di lavoro e di benessere». Quasi una polemica con chi, invece, vorrebbe tutelare l’ambiente mettendolo sotto una campana di vetro e poterlo ammirare solo dall’esterno per non contaminarlo.»

E tutto questo, mons. Bregantini lo ha detto dopo aver ammirato e ascoltato la storia della Grande Miniera di Serbariu da dove è partita la Marcia, cercando di comprendere il dramma che il Sulcis e tutta la Sardegna, stanno vivendo a causa di una indifferenza che sta paralizzando ogni possibilità di progettare il futuro, ma sta anche provocando uno scoramento fra la gente.

Citando Papa Francesco, mons. Bregantini ha evidenziato una parolaccia nella parola “ormai” che spesso campeggia nei cuori di chi non ha più speranza in un futuro migliore.

«Per questo – ha detto – è necessario riconoscere tutti i segni dell’indifferenza, quella che lascia Dio fuori da ogni cosa, quella che ci fa dire “a me non me ne importa”, quella che divide la società e accentua il razzismo, quella che consente ai responsabili di industrie pericolose di non informare le persone sui danni fisici che possono provocare, ma anche una indifferenza religiosa , una comunitaria e una ambientale che, magari ci fa riconoscere le nostre bellezze, ma non si fanno progetti per sviluppare e trasformare i doni di Dio per creare benessere e lavoro.»

«Passare dall’indifferenza alla speranza per questo territorio e per tutta la Sardegna». È quanto ha evidenziato don Angelo Pittau, promotore e ideatore della Marcia che da 29 anni si svolge gli ultimi giorni di dicembre. «E da Carbonia – ha detto – da tutta la gente che ha accolto il nostro appello e che attorno al messaggio di papa Francesco per la 49.a giornata mondiale della pace “vinci l’indifferenza e conquista la pace” deve nascere una speranza di riscatto sociale, economico e occupazionale per la nostra isola».

Sono intervenuti anche il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, che ha portato il saluto della città e ringraziato tutti i presenti, ed alcuni giovani, rappresentanti del mondo del lavoro e delle associazioni.

Allegato il servizio fotografico di Nadia Pische

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Grande partecipazione, a Carbonia, alla XXIX edizione della Marcia della Pace, promossa come ogni anno dalla diocesi di Ales Terralba ed organizzata in collaborazione con il comune di Carbonia e con i soggetti promotori. Un apporto fondamentale è stato dato dal mondo dell’associazionismo del territorio, presente con una quarantina di realtà. Come negli anni passati, anche per l’edizione 2015, c’è stata l’adesione di tutta la Sardegna, unita dal desiderio di un mondo di pace e di una società giusta e solidale. 

Il tema della XXIX Marcia è stato “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”, in un mondo in cui l’indifferenza, frutto dell’individualismo esasperato, sta creando atroci disuguaglianze. 

Nel corso della mattina c’è stato un momento di riflessione al quale hanno partecipato circa cinquecento giovani. Presso la Grande Miniera di Serbariu si sono tenuti tre Workshop dedicati ai temi della Povertà, del Lavoro e dell’Ambiente. 

Mons. Gian Carlo Maria Bregantini, attuale arcivescovo di Campobasso e già vescovo di Locri, ha anche partecipato agli workshop parlando ai ragazzi con estrema semplicità catturando la loro attenzione.

Il pomeriggio è stato dedicato alla Marcia, iniziata dalla Grande Miniera di Serbariu, poco dopo le 15.00. Al termine dei saluti del sndaco di Carbonia Giuseppe Casti e del vescovo di Ales-Terralba monsignor Giovanni Dettori, la marcia è partita seguendo il seguente percorso: Grande Miniera di Serbariu, Piazza Sergio Usai, strada di collegamento Grande Miniera – Piazza Pietro Cocco, via Costituente, Piazza Repubblica, via Gramsci, via Fosse Ardeatine, via Manno, Piazza Roma.

Sul sagrato della chiesa di San Ponziano, don Angelo Pittau ha introdotto gli interventi dell’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, tornato nel Sulcis dopo aver guidato una ventina d’anni fa la diocesi di Iglesias; mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo della diocesi di Iglesias; mons. Gian Carlo Maria Bregantini.

«A Locri, nel sud Italia, in 25 anni di ministero – ha detto mons. Bregantini – ho imparato che se un popolo ha coraggio, se un popolo impara a dire una parola positiva e toglierne un’altra meno positiva, si può affrontare il futuro.»

«Ho ammirazione per la vostra terra – ha aggiunto – ma io che provengo dalla Val di Non dove il lavoro della terra ha prodotto una mela famosa in tutto il mondo perché quella gente ha saputo valorizzare quanto producevano, vi dico che le vostre bellezze devono essere valorizzate, vissute per creare occasioni di lavoro e di benessere». Quasi una polemica con chi, invece, vorrebbe tutelare l’ambiente mettendolo sotto una campana di vetro e poterlo ammirare solo dall’esterno per non contaminarlo.»

E tutto questo, mons. Bregantini lo ha detto dopo aver ammirato e ascoltato la storia della Grande Miniera di Serbariu da dove è partita la Marcia, cercando di comprendere il dramma che il Sulcis e tutta la Sardegna, stanno vivendo a causa di una indifferenza che sta paralizzando ogni possibilità di progettare il futuro, ma sta anche provocando uno scoramento fra la gente.

Citando Papa Francesco, mons. Bregantini ha evidenziato una parolaccia nella parola “ormai” che spesso campeggia nei cuori di chi non ha più speranza in un futuro migliore.

«Per questo – ha detto – è necessario riconoscere tutti i segni dell’indifferenza, quella che lascia Dio fuori da ogni cosa, quella che ci fa dire “a me non me ne importa”, quella che divide la società e accentua il razzismo, quella che consente ai responsabili di industrie pericolose di non informare le persone sui danni fisici che possono provocare, ma anche una indifferenza religiosa, una comunitaria e una ambientale che, magari ci fa riconoscere le nostre bellezze, ma non si fanno progetti per sviluppare e trasformare i doni di Dio per creare benessere e lavoro.»

«Passare dall’indifferenza alla speranza per questo territorio e per tutta la Sardegna». È quanto ha evidenziato don Angelo Pittau, promotore e ideatore della Marcia che da 29 anni si svolge gli ultimi giorni di dicembre. «E da Carbonia – ha detto – da tutta la gente che ha accolto il nostro appello e che attorno al messaggio di papa Francesco per la 49.a giornata mondiale della pace “vinci l’indifferenza e conquista la pace” deve nascere una speranza di riscatto sociale, economico e occupazionale per la nostra isola».

Sono intervenuti anche il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, che ha portato il saluto della città e ringraziato tutti i presenti, ed alcuni giovani, rappresentanti del mondo del lavoro e delle associazioni.

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Mercoledì mattina, a Cagliari, verrà celebrato il Giubileo degli operatori della comunicazione, organizzato dall’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni sociali e dall’Unione Cattolica Stampa Italiana Regione Sardegna.

Alle 10.00 ci sarà l’accoglienza in episcopio, seguirà alle 10.30 la processione verso la Porta della Misericordia con il percorso spirituale in Cattedrale. Alle 11.00 la Santa Messa presieduta dal vescovo Arrigo Miglio e alle 12.00, infine, scambio degli auguri presso l’episcopio.

Dalle 10.00, in Cattedrale, saranno a disposizione i sacerdoti per le confessioni.

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Search engine friendly contentIl nuovo treno Atr ha effettuato oggi il primo viaggio sulla rete ferroviaria sarda. E’ partito dalla stazione di Cagliari diretto a Sassari alle 10,45. Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, con il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, parlamentari, sindaci e consiglieri, hanno tagliato il nastro tricolore sulla banchina del binario 6. Per Trenitalia era presente il direttore nazionale Divisione passeggeri regionale di Trenitalia, Orazio Iacono. I nuovi convogli entreranno quindi in servizio effettivo il 13 dicembre sulle tratte Sassari-Cagliari-Sassari, Olbia-Cagliari-Olbia, e Olbia-Sassari-Olbia.
«Questo è solo il primo passo, avremo un trasporto su ferro che funziona. Torno ora dai lavori della COP 21 di Parigi, la conferenza dell’Onu sul clima, dove è emerso chiaramente che uno degli elementi su cui si deve lavorare è la mobilità sostenibile – ha detto il presidente Francesco Pigliaru durante la conferenza stampa – ciò significa anche più treni e meno automobili e noi vogliamo andare in quella direzione». «La partenza dei nuovi treni – ha continuato il presidente – rappresenta un passaggio importante per adeguare agli standard nazionali ed europei la mobilità interna della Sardegna, un tassello fondamentale della nostra filosofia incentrata sulla ferrovia quale asse portante dei collegamenti interni e veicolo della messa in rete di porti e aeroporti. Conseguentemente si attrezzerà la rete per consentire un ulteriore aumento della velocità – e si valuteranno i dettagli del servizio in accordo con le comunità locali.»
«In questo anno e mezzo la Regione ha riattivato una procedura che aveva subito una prolungata battuta d’arresto e portato a termine un percorso molto delicato e decisivo per il miglioramento della qualità del nostro sistema di trasporto», ha aggiunto l’assessore Massimo Deiana.
Non potendo essere presente per motivi istituzionali, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, nel ringraziare il presidente Francesco Pigliaru per l’invito, ha espresso «soddisfazione per la partenza del ‘pendolino’ sardo. Oggi il trasporto pubblico locale dell’isola si arricchisce di un’offerta di qualità, che sarà ulteriormente accresciuta con gli investimenti sulla rete che faremo. Ora c’è da registrare il fatto che la lunga attesa dei cittadini, ha trovato finalmente una risposta fattiva e positiva, che ha tolto dal binario morto un investimento e un servizio, e l’ha messo sul binario giusto».
A partire da domenica, saranno inizialmente 3 i convogli che cominceranno a correre sulla rete isolana, sino ad arrivare gradatamente al pieno regime il 31 gennaio, quando tutti e 7 i treni della Regione copriranno le tratte Cagliari-Sassari-Cagliari, Cagliari-Olbia-Cagliari e Olbia-Sassari-Olbia. Il miglioramento del livello del servizio sarà immediato. Da subito si passerà da 10 a 14 collegamenti tra il capoluogo regionale e la città di Sassari, con un periodo massimo di percorrenza di 2 ore e 45 minuti, tenendo conto delle fermate. Il risparmio di tempo si aggirerà tra i 10 e i 20 minuti.
Anche sul collegamento Cagliari-Olbia-Cagliari si registrerà un apprezzabile taglio dei minuti, tra i 30 e i 50 rispetto al passato, considerato che le motrici spagnole effettueranno il percorso in 3 ore e 10. La Sassari-Olbia-Sassari, inoltre, incrementerà le corse da 12 a 16.
«Naturalmente – precisa l’assessore – l’orario in vigore dal 13 sarà soggetto a variazioni importanti a partire dal mese entrante, quando tutti i treni saranno immessi in circolazione: a quel punto si ragionerà anche sui diretti senza soste intermedie e si prenderanno in considerazione le peculiari esigenze rappresentate dai territori in relazione alla programmazione delle singole fermate».
Uno degli otto pendolini resterà ad Arezzo per la prosecuzione delle prove al fine di ottenere l’autorizzazione alla circolazione con il rango “P”, ossia al pendolamento e sino alla velocità massima di 180 chilometri all’ora. «Tutto questo sarà possibile non appena Rfi appronterà l’attrezzaggio della rete con il ‘Sistema Controllo Marcia Treno SCMT’, operazione già in appalto che porterà – ha spiegato il titolare dei Trasporti – verso la risoluzione una situazione lasciata in stato di abbandono durante gli anni precedenti». Il bando internazionale per l’acquisto dei convogli, pubblicato nel 2007 e affidato nel 2010, prevedeva un impegno finanziario della Regione pari a circa 80 milioni e, contestualmente, erano state stanziate le risorse per l’adeguamento della rete. Questi ultimi fondi, corrispondenti a 130 milioni, tuttavia non sono mai stati utilizzati per tale finalità ma dirottati dalla precedente Giunta di centrodestra sulla costruzione della strada Sassari-Olbia e mai più ripristinati.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ha dato il via libera definitivo dopo aver esaminato i risultati dei test ai quali è stato sottoposto l’Atr 365 la primavera scorsa, in base alle norme europee e nazionali. Per completare tutti questi procedimenti sono serviti 503 giorni. Il treno è stato provato in tutte le condizioni possibili, a carico normale ed eccezionale e in diversi tracciati: rettilineo, curve strette, curve a largo raggio. Sono state raggiunte differenti velocità sino al superamento di quella massima consentita, compatibilmente con il livello di sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria. «Se non avessimo insistito affinché tutte le procedure di collaudo necessarie fossero attivate e le prove fossero effettuate in Sardegna, i tempi si sarebbero dilatati ulteriormente e probabilmente quei treni sarebbero rimasti ancora fermi in qualche deposito nella penisola o in Spagna», ha rimarcato l’assessore Deiana.
Le specifiche tecnologiche dei nuovi treni rispecchiano livelli di sicurezza, prestazioni, capacità di trasporto, qualità e rispetto dell’ambiente mai offerti in Sardegna e al top a livello nazionale. Tutte le carrozze sono motorizzate, la struttura delle casse in lega leggera di alluminio è autoportante, le vetture di testa sono dotate di due carrelli motore, i passeggeri a mobilità ridotta hanno a disposizione un carrello elevatore e un servizio igienico dedicato, tutti i comparti sono climatizzati, è previsto il posto per le biciclette, wi-fi, i sedili sono ergonomici con braccioli e tavolino ribaltabile, in caso di necessità si può inoltrare una chiamata di emergenza al macchinista attraverso un citofono. Il treno è dotato di un sistema di rilevamento ed estinzione incendi, mentre la trazione utilizza gruppi motore in classe IIIB per ridurre le emissioni di monossido di carbonio, idrocarburi e ossidi di azoto, come previsto dalla direttiva europea.

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Francesco Birocchi copia

Da Zingaro a cittadino è il titolo dell’incontro che si svolgerà giovedì tre dicembre prossimo, dalle 9.30 alle 13.30, presso l’aula magna del Seminario Arcivescovile in via Monsignor Cogoni 19, a Cagliari. L’evento, organizzato dalla Caritas e dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna, rientra nel programma di formazione continua dei giornalisti sardi. Per la frequenza saranno attribuiti sei crediti formativi.

Saranno approfonditi i temi legati ai percorsi di conoscenza e inclusione sociale di rom e sinti, e saranno messi a fuoco i rapporti tra l’informazione e la permanenza di rom e sinti nel territorio italiano, anche in riferimento alla deontologia professionale dei giornalisti.

Dopo l’introduzione di mons. Marco Lai, direttore della Caritas diocesana, dell’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, del sindaco Massimo Zedda e dei rappresentanti delle Istituzioni, interverranno: Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna; Carlo Stasolla, presidente dell’associazione “21 luglio” di Roma, impegnata nella promozione dei diritti delle comunità rom in Italia e nella lotta contro ogni forma di discriminazione e intolleranza; Giovanni Maria Bellu, giornalista, presidente dell’Associazione “Carta di Roma”, nata per dare attuazione al protocollo deontologico per una informazione corretta sui temi dell’immigrazione, del diritto d’asilo e delle minoranze; Anthony Muroni, direttore dell’Unione Sarda. Chiuderà i lavori mons. Paolo Lojudice, vescovo ausiliare di Roma, in prima linea nella battaglia contro gli sgomberi indiscriminati dei campi rom che si stanno moltiplicando alla periferia della capitale.

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Arrigo Miglio copia

E’ in programma mercoledì 25 novembre, alle ore 17.00, nell’Aula Magna del Seminario di Cagliari, in via Monsignor Cogoni 9, la prima delle tre giornate di riflessione in preparazione alla Marcia della Pace che si svolgerà a Carbonia il prossimo 30 dicembre.

La riflessione di mercoledì è affidata a mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari, cui seguiranno gli interventi dei rappresentanti dei tre sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil.

Potranno poi intervenire anche gli altri membri del Comitato promotore, rappresentanti delle organizzazioni di categoria, sindacali e del volontariato sociale.

I lavori saranno coordinati da don Marco Lai, direttore della Caritas di Cagliari.

Giunta alla XXIX edizione, la Marcia della Pace, promossa dalla Caritas della diocesi di Ales-Terralba, quest’anno diventa una iniziativa a carattere regionale con il coinvolgimento delle altre Caritas diocesane e della delegazione regionale e avrà quale tema «Vinci l’indifferenza e conquista la pace» che è il titolo del messaggio per la 49ª Giornata mondiale della Pace del primo gennaio 2016, la terza del pontificato di Papa Francesco.

L’indifferenza, secondo i promotori, è riferita alle piaghe del nostro tempo quali cause principali della mancanza di pace nel mondo.

L’indifferenza oggi è spesso legata a diverse forme di individualismo che producono isolamento, ignoranza, egoismo e, dunque, disimpegno. Perciò, quest’anno si intende evidenziare e sviluppare le tematiche relative al Lavoro-non Lavoro, alla Povertà, e all’Ambiente, argomenti che in Sardegna, più di tutti, insidiano la pace.

E, come detto, proprio il Lavoro (o il non Lavoro) sarà l’argomento di mercoledì 25 novembre, al Seminario di Cagliari, prima delle tre giornate di riflessione in preparazione alla Marcia di fine anno a Carbonia.

Le altre giornate, di cui si darà puntuale comunicazione, si svolgeranno a Iglesias, dove si parlerà di Ambiente, e Sassari, in cui la riflessione verterà sulla Povertà.

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Il Papa Francesco copiaRdC_05

Sabato 14 e domenica 15 novembre la diocesi di Cagliari ospiterà la «65ª Giornata nazionale del ringraziamento». Promossa dalla Cei in collaborazione con la diocesi ospitante e con le organizzazioni di settore espressione della chiesa italiana (Acli Terra – Coldiretti – Fai Cisl – Feder. Agri-Mcl – Ugc Cisl), la Giornata quest’anno ha come tema: «Il suolo, bene comune».

La celebrazione della Giornata si svilupperà in tre principali momenti.

Il primo sarà il «seminario di studio» che si terrà la mattina del sabato, a partire dalle ore 9.00, presso l’aula magna del Seminario diocesano di Cagliari (via mons. Cogoni 9). Verrà presentato il messaggio della Commissione episcopale della Cei che si occupa dei problemi sociali e del lavoro. Interverranno anche il biblista Maurizio Teani, preside della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, e il prof. Simone Vieri, dell’Università La Sapienza di Roma. È prevista anche la presenza di Maurizio Martina, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.

Il secondo appuntamento sarà nel pomeriggio del 14 novembre. Si terrà, infatti, il pellegrinaggio presso il Santuario di Nostra Signora di Bonaria. Il corteo partirà da piazza Giovanni XXIII (fronte parrocchia San Paolo) dove è previsto il raduno alle 14.30. Dopo una sosta presso il sagrato della basilica di San Saturnino, proseguirà il pellegrinaggio verso Bonaria, accompagnato anche dalle confraternite della diocesi di Cagliari che intoneranno il classico rosario processionale in sardo campidanese. Giunti nel Santuario, monsignor Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias e delegato della Conferenza episcopale sarda per la pastorale sociale e del lavoro, presiederà la veglia preghiera conclusiva.

Il terzo e ultimo momento della Giornata del ringraziamento sarà a Dolianova, presso la chiesa e il sagrato di San Pantaleo. Nel cuore del Parteolla si vivrà una mattinata di festa e di preghiera che culminerà alle ore 11.00, con la messa presieduta dal vescovo di Cagliari, Arrigo Miglio. La celebrazione sarà trasmessa in diretta su Rai 1. Nel vasto piazzale della ex cattedrale le organizzazioni promotrici dell’evento allestiranno degli stand per far conoscere le loro attività. Attraverso un grande schermo e la disposizione di alcune centinaia di sedie, anche coloro che non potranno essere accolti dagli esigui spazi dell’antica cattedrale avranno la possibilità di partecipare al rito.

Alla fine della messa è prevista la benedizione dei mezzi agricoli e la trasmissione dell’Angelus di Papa Francesco in diretta dal Vaticano.

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Si svolgerà nella diocesi di Cagliari, il 14 e 15 novembre 2015, la 65ª Giornata Nazionale del Ringraziamento. L’evento, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, sarà presentato in una conferenza stampa che si terrà giovedì 5 novembre 2015 alle ore 10.30, presso la Sala Conferenze Unione Sarda (Cagliari, Piazza Unione Sarda).

Interverranno:

– il vescovo di Cagliari, Arrigo Miglio,

– il direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, don Giulio Madeddu.

– i rappresentanti delle organizzazioni che, insieme alla Cei, promuovono annualmente l’iniziativa: Acli Terra – Coldiretti – Fai Cisl – Feder.Agri-Mcl – Ugc Cisl.

Modererà la conferenza il direttore del quotidiano L’Unione Sarda, Anthony Muroni.

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E’ stato presentato nell’aula magna della Facoltà Teologica di Cagliari il video “Su para circanti” realizzato dalla Regione. Fra Nicola è stato un personaggio particolarmente amato sia a Gesturi, dove era nato, che a Cagliari dove ha vissuto ed è sepolto. L’iniziativa rientra in un ampio programma di valorizzazione e divulgazione della Digitallibrary, la biblioteca multimediale della Regione dove è raccolto, tra l’altro, un patrimonio di immagini e video realizzati negli anni dal centro di produzione e documentazione della Regione. Alcune immagini significative sono state trasmesse all’inizio della serata con un accompagnamento musicale.
L’idea di raccontare la storia del un quasi santo Nicola (recentemente si è aperta la fase di canonizzazione del Beato) parte dal legame che univa il frate alla sua terra d’origine, Gesturi e la Giara, luoghi ricchi di suggestioni e testimonianze quasi soprannaturali. Il filmato mostra infatti le prime immagini girate dalla Rai e descritte da Marcello Serra nel documentario “Il bosco dei cavalli selvaggi” e mostra il lento percorso del frate verso la santità. Compaiono anche le immagini suggestive del suo funerale al quale parteciparono migliaia di persone. La sua figura silenziosa e discreta è ancora viva nella memoria di molti cagliaritani che ammiravano la sua modestia ma anche la presenza rassicurante.
Alla proiezione del documentario sono seguiti alcuni interventi incentrati su temi particolarmente attuali come quelli dei percorsi religiosi e della realizzazione di santuari capaci di dare risposte adeguate alla grande richiesta da parte di fedeli e pellegrini. A questo proposito è intervenuto l’assessore al Turismo Francesco Morandi che ha illustrato un programma particolareggiato che punta a promuovere alcuni cammini religiosi tradizionali come quello di Santa Barbara, Sant’Efisio, Santu Jacu e quello francescano.
Alla serata hanno preso parte l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio e il Cardinale Luigi De Magistris.
Il documentario della durata di 20 minuti, dopo la presentazione alla comunità di Gesturi, sarà pubblicato sulla Digitallibrary.

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Domani, giovedì 24 settembre, a Decimonannu, prendono il via i 6 giorni di festeggiamenti in onore di Santa Greca.

Organizzati dall’Associazione Santa Greca, con il patrocinio del comune di Decimomannu, fino a martedì 29 nel centro dell’hinterland cagliaritano si alterneranno eventi religiosi e civili.

Si comincia, appunto, domani alle 18.30, al Centro Polifunzionale in Piazza De Gasperi, con il Convegno pubblico dal titolo “Santa Greca – Storia e devozione”; all’introduzione di Tiziana Molinu, seguiranno le relazioni di Mauro Dadea, con “Storicità del culto della martire Decimese Greca”, quella di Paolo Bullitta, che tratterà di “Antichi culti e devozioni a Cagliari e nel Campidano”, e di Andrea Tidili, con

“La vestizione del simulacro di Santa Greca”.

Il giorno dopo, venerdì 25, dalle 17.00 la vestizione del simulacro della Martire, l’intronizzazione e la Messa. La sera alle 20.30, la “Cantada campidanesa”.

Sabato 26, si inizia con le Messe dalle 8.00 alle 10.30. Dalle 18.30, l’incontro del simulacro di Santa Greca e la sua reliquia. A conclusione, la Messa solenne. La sera, ballo liscio con l’orchestra di Pino Aresti.

Domenica mattina, le Messe dalle 7.00 alle 10.00 e dalle 10.30 la processione per le vie del paese con la partecipazione dei gruppi folk e l’accompagnamento della banda musicale e delle launeddas. Al termine la Messa celebrata dal parroco, Don Lanero. La sera, fuochi artificiali e il concerto di Beppe Dettori con Maurizio Di Cesare.

Nella mattinata di lunedì 28, le Messe dalle 7.30 e alle 10.30 processione per le vie del centro con messa conclusiva presieduta dall’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio. Nel pomeriggio, dalle 17.00 le Messe. La sera, varietà “Certe notti”.

Martedì 29, giornata conclusiva, si aprirà con la messa mattutina delle 9.30 e quella delle 17.30 dove avverrà la separazione del simulacro di Santa Greca dalla sua reliquia. La notte, commedia sardo campidanese “Maladia informatica” di Ottavio Altea a cura della Filodrammatica Guspinese.