28 March, 2024
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La comunicazione istituzionale, avviata il 26 febbraio, giornata in cui il Consiglio regionale ha celebrato il momento fondante della storia autonomista della Sardegna alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnerà tutti gli eventi promossi nel 2018. Le nuove azioni della campagna sono state illustrate questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau ed il presidente della Regione, Francesco Pigliaru.
«La conquista dell’Autonomia settant’anni fa ha cambiato il rapporto tra lo Stato e la Regione Sardegna – ha sottolineato il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda – definendo un percorso diverso e dando modo ai sardi di governarsi in maniera autonoma in diversi ambiti. Settant’anni fa alla Sardegna veniva riconosciuta la dignità di Regione a statuto speciale, veniva data autonomia nel governo della propria vita comunitaria. Per decenni la Sardegna è cresciuta anche grazie a questo strumento. Abbiamo scelto la musica come strumento per coinvolgere tutti, in grado di raggiungere anche i più giovani – ha aggiunto – una canzone che è fortemente identitaria e che esprime sentimenti di appartenenza ad una terra unica e aspettative di apertura ed accoglienza per un futuro migliore. Specifico che non si tratta e non vuole essere un inno – ha chiarito – ma un dono che noi facciamo ai sardi, spero che nella seduta del 28 aprile, in occasione de Sa die de Sa Sardigna, il Consiglio regionale approvi in forma definitiva il riconoscimento di “Procurade ‘e moderare” come inno ufficiale della Sardegna, compiendo quel percorso che nella coscienza dei sardi è già in essere. L’auspicio della presidenza del Consiglio regionale è che i sardi si riconoscano con partecipazione e slancio ideale, fondamentali per le nuove sfide che spettano ancora alla Sardegna». 
«Di fronte ai millenni della nostra storia, l’autonomia sarda è appena nata», recita lo slogan della campagna istituzionale, realizzata dall’agenzia Quom3 che ha curato la strategia, l’ideazione e la direzione creativa e strategica delle attività di comunicazione dedicate al settantesimo anniversario dell’autonomia sarda.
«La nostra autonomia è stata ed è uno strumento essenziale, lo spazio concreto in cui possiamo dimostrare, come sardi, la nostra capacità di disegnare politiche per migliorare la vita dei cittadini, per dare le risposte che non possono arrivare da uno Stato centralista – ha sottolineato il presidente Pigliaru -. E queste celebrazioni ci offrono un’opportunità preziosa per valutare quanto, in questi 70 anni, siamo stati in grado di usarla bene e come possiamo migliorare la nostra capacità di attuazione per ottenere gli spazi più ampi di sovranità di cui abbiamo bisogno. Spesso pur ottenendo le risorse – ha aggiunto – facciamo fatica ad utilizzarle nel modo in cui noi riteniamo giusto, perché le regole dentro le quali dobbiamo muoverci non ci danno sufficiente potere nella risoluzione di problemi come, per fare un solo esempio, il nostro diritto alla mobilità. Questo deve cambiare: l’autonomia è il mezzo più importante che possediamo e rafforzarla significa rafforzare la Sardegna e le nostre richieste a Roma e a Bruxelles, a partire dall’insularità.»
C’è un legame speciale tra il popolo sardo e la musica. Umpare è la canzone che celebra i 70 anni dell’autonomia sarda. È una canzone popolare che racchiude dentro più linguaggi, esprime sentimenti di appartenenza a una terra unica, di apertura e accoglienza verso il mondo e il futuro.
È composta da diversi stili musicali interpretati in lingua sarda, italiano e inglese. I testi e la musica sono di Luigi Marielli, l’arrangiamento di Gabriele Oggiano.
«È una pop song che ho scritto di getto – ha sottolineato Marielli – che è cresciuta grazie all’intervento di tutti gli artisti che hanno collaborato gratuitamente perché convinti del progetto. È una canzone viva e scalciante – ha aggiunto – e Umpare va contro quello che ci dicono da sempre che siamo pochi e disuniti, è un suggerimento, una presa di coscienza». 
I Tazenda, Claudia Crabuzza, Maria Giovanna Cherchi e Aurora Lecis sono gli artisti che l’hanno interpretata. Nella canzone è presente la voce inconfondibile di Andrea Parodi che canta una breve strofa di Procurade ‘e moderare, reinterpretata per l’album “Fortza paris” del 1995.
Umpare è un pensiero rivolto ai sardi e sarà scaricabile gratuitamente dalla pagina dedicata www.sardegna70.it e dai siti del Consiglio regionale e della Regione Sardegna dal 28 aprile, Sa die de sa Sardigna, giornata simbolica dell’orgoglio sardo.
La canzone è sostenuta da un videoclip che racconta la presa di coscienza, da parte dei sardi, della loro identità. Il video, realizzato da tre giovani registi sardi, Michele Gagliani, Chiara Mela e Giovanni Saturno, ospiti in conferenza stampa racconta metaforicamente una presa di coscienza: la Sardegna è oggi una terra libera e accogliente, il suo popolo è speciale, vivo e ha voglia di gridarlo al mondo con una unica voce, quella dei sardi. L’immagine che costruisce il racconto è quella di una giovane donna che si risveglia dalle ceneri e danzando prende vita e rinasce. Il videoclip “Umpare” ha coinvolto una serie di professionalità e giovani talenti che lavorano attivamente nella produzione cinematografica sarda. Nel video, oltre ai cantanti, musicisti, coreografi e il coro di voci bianche della corale Luigi Canepa. La produzione del video ha coinvolto più di cento persone tra professionisti, tecnici e protagonisti.
«A giugno partirà la campagna multisoggetto – ha sottolineato Alberto Deiana dell’agenzia Quom3 – una comunicazione corale resa attraverso una serie di ritratti fotografici in bianco e nero di giovani, bambini e adulti per sottolineare che l’autonomia appartiene a ognuno di noi. Un concetto ribadito anche nel titolo dove, graficamente, è stata evidenziata la parola “Mia”.»
La campagna sarà pianificata in tutta la Sardegna attraverso medie e grandi affissioni e cartelli autobus. Gli scatti sono stati realizzati da Michele Secchi, giovane talento sardo della fotografia che da alcuni anni vive e lavora ad Amsterdam.
Il logo riprende in sintesi e in chiave moderna i due elementi che compongono lo stemma della Regione Sardegna: una parte della croce forma il numero sette, mentre il profilo del moro è il numero zero per comporre insieme il numero degli anni. Il testo che completa il logo è in lingua sarda per comunicare e affermare l’identità unica dell’isola.
L’immagine della comunicazione, un neonato avvolto dalla bandiera sarda, vuole far riflettere su un aspetto ben preciso: la giovane età del governo sardo rispetto alla lunga storia della Sardegna. Settant’anni sono solo l’inizio del cammino dell’autonomia, gli stessi principi che hanno ispirato la sua nascita sono ancora attuali e importanti. Ci permettono di migliorare, crescere e scegliere insieme. Perché l’autonomia è una conquista, è una ricchezza, è nostra.
«La campagna istituzionale del bambino, lanciata sui principali quotidiani il 26 febbraio – ha aggiunto Paola Governatori dell’agenzia Quom3 – verrà veicolata attraverso la distribuzione presso tutti i comuni della Sardegna e i dipartimenti delle due università sarde di poster 100×70 e di cartoline.»

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